Il direttore dell'Ato idrico 5 Guccione ammette:«Tariffa alta, acqua acquistata a caro prezzo» In evidenza

Dicembre 08, 2014 2337

Che gli squilibri finanziari di AcquaEnna si giochino tra le pieghe di costi e ricavi è cosa nota ormai da tempo. A pagare, è opinione comune di tutti gli ennesi, non possono però essere gli "anelli deboli", alias i cittadini, che tra cauzioni, partite pregresse e quant'altro non sanno più a che santo votarsi per arginare bollette sempre più esose.
La crisi finanziaria annunciata qualche anno fa da AcquaEnna, dovuta agli "effetti di false ed errate dichiarazioni in gara sull'entità dei volumi d'acqua venduti (- 43,5%) " e in parte anche al costo del personale "che a regime risulta in esubero sia rispetto alle esigenze di servizio che alle risorse disponibili", è forse l'epilogo di una storia che ha avuto inizio nel 2005, quando gli fu affidato la gestione del servizio idrico. Una triste storia, alimentata da tante polemiche, secondo le associazioni e i comitati cittadini che in questi anni si stanno battendo contro il caro acqua.
"Qua il problema è un dramma - dice il direttore dell'Ato5 Stefano Guccione, che abbiamo incontrato alcune settimane fa - perché la tariffa è altissima, si compra l'acqua a caro prezzo, perché il piano industriale non funzionava, ci sono le perdite della rete e in dieci anni è aumentato pure il costo dell'energia".
Quanti sono gli investimenti finora fatti? "Abbiamo speso almeno 40 milioni e l'utente paga in tariffa sia l'acqua che una quota dell'investimento. Gli investimenti sono stati tantissimi e siamo l'unico Ato, rispetto alle altre province, che ha lavorato sulle reti".


Si è in linea con gli obiettivi? "Per fortuna no perché se si fosse in linea l'acqua sarebbe ancora più cara in quanto il 30 per cento degli investimenti è a carico degli utenti. La provincia è molto piccola e gli investimenti sono tantissimi. Quando fanno il paragone con Milano, se si considera il rapporto spesa-utente, qua si è speso molto di più, ma non perché siamo più bravi, perché siamo molti di meno".
E il rimanente 70 per cento chi lo mette? "La Regione, anche se con molto ritardo". Da cosa nascono tutte le difficoltà gestionali? "Consideri che per rendere appetibile la gara, che ricordo andò deserta ben quattro volte, determinarono che la domanda dell'acqua doveva sempre crescere come se popolazione dovesse raddoppiare; ora purtroppo sta pagando il sistema, cioè sia loro (ndr Acquaenna) che sono in difficoltà sia l'utente che è quello che interessa noi". Infatti, nelle premesse dell'accordo fra azienda e sindacato di un anno fa si legge che "i ricavi sono stati in fatto gonfiati in gara per giustificare il trasferimento di un'ipertrofica massa di lavoratori".
"Quando hanno scritto questo abbiamo fatto una denuncia. Il presidente Monaco ha scritto una lettera pesante e se si scrivono queste cose si va in Procura e si denuncia".

Articolo tratto da La Sicilia.it

Ultima modifica il Giovedì, 29 Gennaio 2015 07:46