17. I cognomi dell'ennese: Musumeci, Di Matteo, Migliore, Greca, di Francesco Miranda

Febbraio 14, 2015 2485

  

17. I cognomi  dell’ennese: Musumeci, Di Matteo, Migliore, Greca, di Francesco Miranda

Musumeci

Cognome molto diffuso nella zona etnea e sparso in 367 comuni di tutt'Italia, in particolare nel meridione (Sicilia, Calabria, ecc.) e poi in Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Catania (in 46 dei 58 comuni della provincia, fra cui Catania, Giarre, Acireale, Misterbianco, Mascali), Siracusa (in 16 dei  25 comuni della provincia, fra cui Siracusa, Melilli, Augusta), Messina (23 comuni, Messina, Francavilla di Sicilia, ecc.), Palermo (10 comuni), Ragusa (Scicli), Enna (Agira, Nissoria), ecc.

Secondo il Pensabene, Musumeci deriva dal greco “mèsos” o “méhos” = mezza altezza, bassa statura; potrebbe essere collegato al termine arabo “mishmish” = albicocca (Miccichè) o, forse, è una cognominizzazione di un nome armeno (Mushel) il cui diminutivo “Mushelik”, è stato prima grecizzato in “Musulice”, quindi italianizzato in “Musuleci”, da cui il siciliano Musumeci (A.Musumeci).

Tracce storiche e personaggi - Questo cognome è molto noto ad Acireale dove compare fin dal 1500 nella forma latina Musumechi.  SEBASTIANO (NELLO) MUSUMECI (Militello Val di Catania 21/1/1955) – giornalista, scrittore, parlamentare e presidente della provincia di Catania dal 1994 al 2003; attualmente deputato regionale per la lista Musumeci.

Di Matteo

Di Matteo è un cognome patronimico dove il “di” sta per “il figlio…di”, riferito a capostipite il cui padre si chiamava Matteo, nome proveniente dall’ebraico “Matithya”, composto da “matag (dono, regalo) e da “yah” (abbreviazione di yahweh); significa “dono di Dio”. Il cognome è diffuso soprattutto al sud, con ceppi principali in Basilicata, Campania, Puglia e ceppi minori nelle restanti regioni meridionali; piccoli nuclei si trovano in altre regioni italiane, Lombardia, Lazio, Piemonte, ecc. In Sicilia è presente in quasi tutte le province, in particolare nel palermitano (Palermo, Altofonte, Monreale, ecc.), nel trapanese (Calatafimi, Mazara del Vallo, Marsala, ecc.), nel messinese.

Tracce storiche e personaggi. GIUSEPPE DI MATTEO (1981/1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo (Altofonte 17/12/1954), ex mafioso della famiglia di Altofonte. Il ragazzo, dodicenne, fu rapito il 23.11.1996 da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca. Divenne vittima di una vendetta trasversale per far tacere il padre: il suo corpo venne disciolto in una vasca di acido nitrico. NINO DI MATTEO (Palermo 1961), magistrato dal 1991, procuratore della Repubblica presso la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Caltanissetta dal 1992 al 1999 e pubblico ministero della DDA di Palermo dal 1999. Ha indagato sulle stragi dei magistrati Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e sull’omicidio del giudice Antonino Saetta. È stato P.M. in numerosi processi a carico di mafiosi e fiancheggiatori di Bernardo Provenzano; si è occupato dei rapporti fra mafia, politica e istituzioni e dei processi al senatore Cuffaro, ad Ignazio D’Antone, funzionario dei servizi segreti, alla “talpe” presso la procura di Palermo. Attualmente è membro del pool che si sta occupando del processo sulla “trattativa” Stato-mafia in cui sono imputati, oltre ai boss Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà, anche collaboratori di giustizia (Giovanni Brusca), politici (Nicola Mancino, Marcello Dell’Utri), ex ufficiali dei Ros (Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno) e Massimo Ciancimino: per questo recentemente è stato oggetto di minacce di morte da parte del capomafia Totò Riina.

 

Migliore

Migliore deriva dal nome medievale italiano MELIORE, nome beneaugurale dato molto spesso ai neonati per augurare loro che siano i migliori in vita; qualche volta si tratta di un soprannome dato a capostipiti che avessero eccelso in qualche disciplina o mestiere. Ha molte varianti: Migliora, Migliorino, Migliorina, Migliorino, ecc. Migliore è diffuso in tutte le regioni italiane, in particolare in Sicilia, Piemonte (nel torinese e nel cuneese), Campania (tra Napoli e Caserta), Lombardia, Lazio, Toscana, ecc.; nella nostra Isola è presente un po’ ovunque, soprattutto nell’agrigentino (Canicattì, Montevago, Sciacca, Licata, ecc.), nel nisseno (Gela, Serradifalco, Niscemi, Milena, ecc.), nel palermitano (Palermo, Belmonte Mezzagno, Carini, San Giuseppe Jato, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Avola, Noto, ecc.), nel catanese (Catania, Caltagirone, Tremestieri Etneo, ecc.), nel ragusano (Modica, Scicli, Ragusa, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. GIUSEPPE MIGLIORE, medico palermitano di 40 anni, cardiologo emodinamista che opera presso l’Ospedale Villa Sofia di Palermo. Durante il congresso Aim Radial 2014, che si è tenuto a Chicago qualche settimana fa, è stato giudicato il “migliore radialista dell’anno”: nomen homen (un nome, un destino), un suo intervento su un caso di angioplastica coronaria con accesso radiale è stato giudicato il migliore dagli esperti radialisti arrivati in America da tutto il mondo. Fra i vari casi clinici presentati al congresso quello di Migliore è stato giudicato “il più interessante”: ha superato i casi dei due finalisti, un medico indiano e uno statunitense. Giuseppe Migliore ha appreso la tecnica dell’accesso radiale, descritta per la prima volta nel 1948 da Radner,  undici anni fa a Cisanello di Pisa durante il corso di specializzazione. GENNARO MIGLIORE (Napoli 21/6/1968), politico, parlamentare nazionale, già dirigente del Partito della Rifondazione Comunista; è stato capogruppo di R.C. dal 2006 al 2008 e capogruppo alla Camera per SEL (Sinistra Ecologia Libertà) in questa XVII legislatura. Tempo fa, con alcuni parlamentari usciti da SEL, ha fondato l’Associazione Libertà e Diritti – Socialisti Europei; il gruppo,  è iscritto al Partito Democratico.

Greca

Greca e le sue numerose varianti (Greco, Grecco, Grieco, Grecu, Greci, La Greca, Li Greci,  ecc.) derivano dal soprannome o nome medioevale “Greco” che ha un evidente valore etnico, è riferito, cioè, a persona abitante in Grecia o oriundo dalla Grecia. Ma può riferirsi anche a capostipiti che, pur non provenendo dalla Grecia avevano un legame con la comunità “grika” o “gricanica” del sud Italia (la Magna Grecia). 

Nell'onomastica antica è molto frequente la trasformazione dei nomi etnici in nomi di persona e in cognomi (vedi Franco, Germano, Italo, ecc.). In senso figurato  era soprannominato “greco”  anche chi  faceva   il furbo, il finto, l’ipocrita (“fare il greco”, per non farsi capire).

Il cognome Greca è molto meno noto della variante Greco che è diffuso ampiamente in tutte le regioni italiane; Greca è noto in Sicilia, nel catanese (Catania, Aci Catena, Misterbianco),  nell’ennese (Enna, Valguarnera Caropepe), nell’agrigentino (Agrigento, Licata,, nel nisseno (Caltanissetta, Gela), nel palermitano (Termini Imerese), nel trapanese (Trapani); piccoli nuclei di Greca si trovano qua e là in Italia, nel Lazio, Calabria, Lombardia, Piemonte, Campania, Puglia, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. LUIGI GRECA (originario di Enna, 73 anni) imprenditore, fondatore e presidente dell’Ascot, azienda familiare con più di 100 dipendenti diretti e più di cento collaboratori esterni, fondata nel 1986 e che ha sede a Gela, ma vende i suoi prodotti in oltre 48 paesi del mondo: Africa, Europa, Medio ed Estremo Oriente. L’Ascot produce gruppi elettronici di continuità, agisce nel campo dell’energia legata alla telefonia, ai sistemi mondiali di comunicazione, rende possibile la telefonia cellulare nelle zone più difficili del pianeta. Per Luigi Greca la crisi non c’è, la sua azienda negli ultimi anni ha incrementato produzione e fatturato.

 

 

 

 

 

Ultima modifica il Sabato, 14 Febbraio 2015 19:09