Elio Galvagno scrive a proposito delle ex province siciliane. In evidenza

Febbraio 17, 2016 1954

Elio Galvagno, Sindaco di Centuripe e già Presidente della Provincia di Enna, interviene sul destino delle ex Province e questa volta decide di prendere carta e penna e scrivere al Presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, per sollecitare una mobilitazione straordinaria dei Sindaci siciliani davanti a Palazzo dei Normanni in difesa delle ex Province “che rischiano di venire travolte dall’immobilismo e dall’inerzia del Governo e del Parlamento regionale”. “Si approvi subito la riforma per evitarne il collasso definitivo”.


sindaco centuripe Elio Galvagno“Ti scrivo alla luce di una nota appena ricevuta dal Ragioniere generale della ex Provincia di Enna, e indirizzata ai Sindaci e ai Presidenti dei Consigli comunali del territorio ennese, in cui si certifica l’impossibilità di chiudere il bilancio per l’anno 2016.
Un atto che rischia di rappresentare, in tutta la sua drammaticità, un punto di non ritorno, che oggi riguarda solo Enna ma che, continuando di questo passo, potrà coinvolgere tutte le ex Province siciliane.
Già il solo fatto di doverle definire “ex” testimonia la condizione di limbo a cui, da troppo tempo, sono relegati questi Enti, che ho avuto il privilegio di guidare per oltre dieci anni e che considero cruciali per lo sviluppo del territorio.
Basti pensare, come Tu ben sai, che in Sicilia le ex Province governano le scuole e si occupano di strade e oggi, a causa della mancata riforma e dei tagli del Governo nazionale, si trovano in una pericolosa condizione di vuoto politico – istituzionale, che ha lasciato interi territori privi di servizi essenziali.
La sensazione amara, come ho avuto più volte modo di denunciare, è che le ex Province siciliane siano state definitivamente ed irresponsabilmente cancellate dall’agenda politica nazionale e regionale, sacrificate sull’altare di tagli che non hanno mai incluso un’analisi seria su quelli che sarebbero stati davvero i “costi” e i “benefici” di una loro abolizione.
Per questo, come Tu hai già autorevolmente fatto in varie occasioni, abbiamo il dovere, come Sindaci, di richiamare alla propria responsabilità il Parlamento siciliano, la cui inerzia rischia di travolgere definitivamente questo importante Ente intermedio, con la conseguenza inevitabile che, quando e se verrà finalmente approvata la legge di riordino, i Liberi Consorzi saranno definitivamente ingovernabili.
Ti invito pertanto, con tutta l’urgenza del caso e nelle modalità che riterrai più opportune, a promuovere una mobilitazione straordinaria dei Sindaci siciliani davanti a Palazzo dei Normanni, per sollecitare l’approvazione di una riforma che non è più rinviabile, se ancora si vuole tentare di “salvare il salvabile” e di mettere una toppa ai danni che, giorno dopo giorno, diventano più macroscopici, penalizzando l’economia già depressa della nostra amata Sicilia e, in particolare, di quella interna”.

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Febbraio 2016 10:54