Articoli filtrati per data: Gennaio 2025
" Salviamo le nostre palestre". Si riuniscono in movimento gli addetti del settore fitness.
"Ad oggi nulla è stato fatto a tutela delle loro attività, molte palestre non riusciranno a sopravvivere perché non possono sostenere le spese, che comunque persistono, a fronte di abbonamenti sospesi e di una chiusura che si protrae da quasi 2 mesi.Nessun collaboratore sportivo ha ancora percepito l'indennità che dovrà corrispondere" Uno dei risvolti poco conosciuti e dibattuti nei giorni del coronavirus è senza dubbio quello dello sport. O meglio , si parla di sport quando le notizie riguardano squadre di serie A, nulla invece sullo sport fatto da una miriade di società sportive dilettantistiche che muovono una economia non indifferente. Da pochi giorni con il passaparola " salviamo le nostre palestre" si stanno organizzando i gestori e i lavoratori delle palestre siciliane per far sentire le loro voci perchè temono la chiusura delle attività dato che da due mesi continuano a sostenere spese quali utenze, affitti , mutui. Tra i fautori del movimento l'istruttrice Federica Scuderi. " i non addetti ai lavori vedono solo degli istruttori, delle sale, dei centri fitness... purtroppo c'è molto altro ed è questo altro che porterà inevitabilmente alla chiusura di quei centri che non avranno la forza di risollevarsi, i lavoratori delle palestre per L'INPS non esistono, poiché vengono utilizzati una tipologia di contratti detti atipici, ci sarebbe tanto da dire e scrivere ma forse è meglio tacere e dedicarsi ad altro."
Coronavirus. Musumeci." Procediamo con prudenza ma economia in ginocchio".
“Procediamo con prudenza, i risultati positivi non ci fanno andare in euforia anzi ci invitano a procedere gradualmente. Diminuiscono i ricoveri e i contagi, abbiamo eseguito quasi 40 mila tamponi, da oggi cominciano i test sierologici dopo il parere favorevole del comitato tecnico-scientifico. Abbiamo 590 ricoveri, di cui 49 in terapia intensiva, meno 4 rispetto ai giorni passati, aumenta il numero dei guariti, siamo a 273. Ma tutto questo ci invita alla prudenza, intanto perchè abbiamo seguito fin dal primo momento la linea del rigore e poi perchè aspettiamo di capire se questa curva si mantiene su una posizione orizzontale”. A dirlo, ospite di Mi manda Raitre, il governatore della Sicilia Nello Musumeci.
“La Sicilia – ha poi aggiunto – ha un’economia in ginocchio, era un’economia fragile è questo è stato il colpo di grazia. Il settore turistico si era rivelato lo scorso anno quello maggiormente in crescita tra le regioni del Mezzogiorno. Possiamo quest’anno, dopo l’epidemia, lanciare l’idea della Sicilia sicura, dire di venire in Sicilia e dire ai siciliani di restare qui a fare le vacanze”. Per Musumeci “si può recuperare negli ultimi mesi dell’anno anche perchè si può fare turismo anche in autunno”.
(ITALPRESS).
Le granite e i gelati di Regalbuto. Una eccellenza poco conosciuta.
I giorni che ci separeranno dall'arrivo dell'estate sono davvero pochi e con il caldo il consumo di granite e gelati. La granita di limone è un piccolo gioiello della nostra sicilianità ma è anche il cavallo di battaglia delle colazioni estive regalbutesi. La nostra città vanta una tradizione che si tramanda nel tempo da quando cioè la granita al limone si consumava nei bar con il classico panino , sostituito poi dalla tipica brioche. I bar di regalbuto facevano ( e forse tutt'ora fanno) a gara a chi produceva la granita e il gelato più buono. Ma l'appuntamento tipico dei mattinieri estivi era ed è la granita al limone. Oramai è certo che l'estate del coronavirus sarà una estate " a casa nostra ". Una estate cioè dove la mobilità sarà ancora incerta, specie verso le località balneari. Valorizzare le nostre granite , i nostri maestri gelatai , potrebbe essere il modo per dare un impulso alla produzione e all'economia dei bar e ristoranti di Regalbuto. Tante cose nel tempo sono cambiate. Quando ero piccolo la mia granita al limone era formata dal ghiaccio tritato e intriso di limone e un panino. Il gelato era formato da un pezzo di ghiaccio tagliato e avvolto nella carta gialla consumato in fretta per non farlo sciogliere. Oggi i nostri bar e ristoranti vantano una varietà di granite e soprattutto gelati che nulla hanno da temere alle più famose gelaterie di Catania. Possiamo farcela. Dobbiamo farcela. Non dobbiamo aspettare. Dobbiamo ripartire da soli. Se solo facciamo passare questi messaggi.
Sicilia. Vertice con i manager siciliani della sanità.Fatto il punto.
(ANSA) - PALERMO, 15 APR - Una ricognizione con tutti i manager del Sistema sanitario regionale per una verifica dei punti di forza e criticità, a poco più di un mese dall'inizio dell'emergenza Coronavirus in Sicilia. L'ha organizzata, a Palazzo Orleans, il presidente della Regione Nello Musumeci che, insieme all'assessore alla Salute Ruggero Razza, ha incontrato i direttori generali delle diciotto Aziende regionali direttamente coinvolte nella gestione della pandemia nell'Isola.
"Una disamina - evidenzia il governatore Nello Musumeci - serena e onesta della situazione sanitaria nelle nove province, senza tacere le criticità e impegnandoci a trovare i rimedi. Ma abbiamo anche preso atto, con soddisfazione, della tenuta del sistema regionale grazie a una sana programmazione e a una forte motivazione degli operatori, sanitari e non".
La Sicilia, quindi, pensa a una nuova fase sanitaria a lungo termine. Secondo quanto emerso da vari studi scientifici, infatti, nonostante la situazione del contagio in Sicilia, oggi, appaia contenuta, sarà necessario immaginare nuove strategie, percorsi e strutture dedicate per contrastare i possibili 'colpi di coda' del virus. A questo certamente servirà l'intera rete Covid-19 che, grazie al Piano straordinario messo in atto dal governo Musumeci, può contare su circa 3.400 posti dedicati (seicento dei quali di terapia intensiva), ma si sta già pensando anche a veri presidi riservati alla riabilitazione polmonare. Sul modello dei vecchi sanatori adoperati nel '900 per il trattamento post-tubercolosi, infatti, il Ssr si potrà dotare di strutture sanitarie specializzate nel recupero della piena funzionalità per quei pazienti che hanno vissuto una fase acuta della malattia. Si andrà avanti anche sul piano formativo riservato prevalentemente al personale sanitario. "In queste settimane - spiega l'assessore Razza - abbiamo riscontrato che tutti i cluster nosocomiali sono stati generati da singoli comportamenti errati, per negligenza o mancanza di lucidità. Per questo pensiamo a una formazione permanente affidata al Cefpas di Caltanissetta che possa garantire a tutti i professionisti della sanità siciliana un elevato e costante livello di preparazione".
Per continuare a contrastare il virus proseguirà anche la digitalizzazione, restando nel solco di quanto è stato fatto da subito con il censimento sul sito www.siciliacoronavirus.it e con l'applicazione digitale "Sicilia Si-Cura". Si tratta di strumenti che hanno permesso di interloquire con decine di migliaia di persone, acquisendo un flusso di informazioni fondamentali per la gestione dell'emergenza.(ANSA).
Coronavirus, in Sicilia avviato screening con test sierologici Coronavirus, in Sicilia avviato screening con test sierologici
15 aprile 2020
Uno screening epidemiologico attraverso i test sierologici per contrastare il contagio da Coronavirus. E' quanto verrà messo in campo in Sicilia attraverso un'azione mirata sulla base del parere reso, nei giorni scorsi, dal Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid-19 nell'Isola. L'obiettivo del governo Musumeci è quello di monitorare l'andamento del contagio come avvenuto per altre epidemie.
«Pur ribadendo l'importanza del tampone rinofaringeo che resta, comunque, il principale strumento di rilevamento della malattia - sottolinea l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza - attraverso i test sierologici puntiamo ad un'azione su un campione significativo della popolazione che ci consentirà di osservare il fenomeno da una prospettiva più ampia».
I test sierologici, ritenuti complementari al tampone, così come indicato dal Comitato tecnico scientifico siciliano, verranno condotti su precise categorie: sul personale sanitario si effettueranno i test sierologici quantitativi, mentre per le persone che popolano le Rsa, le Cta, le Case di riposo, ad esempio, si procederà con i test sierologici qualitativi cioè con le card.
Nello screening epidemiologico, che la Regione condurrà attraverso la supervisione del dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell'assessorato alla Salute, sono previsti, infatti, test per le Forze dell'ordine, per gli uffici pubblici, la popolazione carceraria e comunque su una porzione significativa della cittadinanza siciliana.
«L'avvio di operazioni di screening a partire dalle Rsa, dalle Cta, dalle Case di riposo e più in generale dalle comunità che ospitano pazienti fragili - commenta l'assessore alle Politiche sociali, Antonio Scavone - assieme a un elevato controllo sanitario va allargato anche al personale delle strutture, ma non può limitarsi ad esso. Infatti bisogna puntare anche ad altre categorie».
Regalbuto tra i comuni siciliani che riceveranno un finanziamento per la riqualificazione del centro storico.
Riqualificazione dei centri storici.la Sicilia stanzia 75 milioni di euro. E' questa la notizia che è stata ufficializzata dal presidente della Regione Musumeci . Una settantina di Comuni in tutto e tra questi Regalbuto che è stato inserito nella graduatoria di linea A.“Gli investimenti sulla riqualificazione del tessuto urbano siciliano – ha commentato il presidente della Regione Nello Musumeci – rappresentano uno dei pilastri del mio programma di governo. Siamo convinti che tutelando il patrimonio storico specie dei piccoli centri creiamo le condizioni per uno slancio alla riscoperta del nostro territorio e occasioni di lavoro e sviluppo“.“Dopo aver elaborato due linee di finanziamento e stilato le graduatorie dei settanta progetti – spiega l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone – adesso acceleriamo decisamente sulle procedure. I Comuni possono gia’ compiere le gare d’appalto, nelle more dei singoli decreti. In tal modo – sottolinea Falcone – puntiamo a far partire i primi interventi di questo vasto Piano di risanamento dei centri storici, messa in sicurezza e tutela di ambiente e beni culturali entro l’estate. Lavoriamo cosi’ al post-emergenza: gli investimenti infrastrutturali, abbattendo i tempi della burocrazia – conclude Falcone – devono essere la prima leva per risollevare la Sicilia dalla crisi economica scatenata dal coronavirus“.
I COMUNI INSERITI NEL PROGETTO
Graduatoria Comuni Linea A
Aragona, Bivona, Cammarata, Montevago e Santa Elisabetta, nell’Agrigentino. Mussomeli, Riesi e Sommatino, in provincia di Caltanissetta. Castel di Judica, Grammichele, Maletto, Milo, Mineo, Pedara, Trecastagni e Vizzini, nel Catanese. Assoro, Centuripe, Regalbuto e Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna. Capri Leone, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Ficarra, Francavilla di Sicilia, Frazzanò, Gioiosa Marea, Gualtieri Sicaminò, Limina, Malfa, Mazzarra’ Sant’Andrea, Mirto, Mistretta, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Naso, Novara di Sicilia, Patti, Roccafiorita, Roccavaldina, Rodi Milici, Sant’Angelo di Brolo, Santa Lucia del Mela e Taormina, nel Messinese. Collesano, Giuliana, Marineo, Prizzi e San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo. Vita, nel Trapanese
Graduatoria Comuni Linea B
Ravanusa e San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento. Raddusa e Valverde, nel Catanese. Agira, Aidone e Troina, nell’Ennese. Alcara Li Fusi, Cesaro’, Longi, Mojo Alcantara, Motta Camastra, Scaletta Zanclea e Sinagra, in provincia di Messina. Caltavuturo, Castellana Sicula, Geraci Siculo, Lercara Friddi e Vicari, in provincia di Palermo. Salemi, nel Trapanese.
Sicilia estate 2020. " Saremo turisti a casa nostra."
Prepariamoci perchè la prossima estate "saremo turisti a casa nostra" . Lo sostiene Giovanni Battista Dagnino, presidente del Corso di Laurea magistrale in Economia e Management del Campus di Palermo dell’Università Lumsa. «La crisi colpisce vigorosamente tutta la filiera del turismo - spiega Dagnino -, dalle strutture di accoglienza alle strutture aeroportuali sino ai tour operator, alle agenzie di viaggio, alla ristorazione alle compagnie aeree. Per farlo ripartire sono necessari sia interventi da parte della domanda e degli incentivi pubblici sia interventi da parte della domanda privata. In breve, se lo Stato farà certamente la sua parte, dal nostro canto noi cittadini dobbiamo riprendere a consumare, ma questa volta in modo diverso perchè, come avveniva negli anni '50 e '60 del secolo scorso, dobbiamo ricominciare a essere "turisti a casa nostra". Un bel modo per riscoprire le sconfinate bellezze e la smisurate biodiversità italiana e della nostra isola. Gli stranieri arriveranno di nuovo, ma per questo dovremo attendere un pò più di tempo». Il turismo? Ripartirà come negli anni ’50 e ’60 dove eravamo “turisti a casa nostra”. E potrebbe essere un’occasione di rilancio del mercato interno e del Made in Italy (ma anche in Sicily).
Leggi QUI
Regalbuto fase 2 . " Spendere a casa nostra per risollevare l'economia."
L'emergenza coronavirus ha avuto un impatto fortissimo sul lavoro, che si è praticamente fermato in tutto il territorio nazionale.. I territori stanno pagando un prezzo piuttosto alto in tema di occupazione specie nel settore della ristorazione e del turismo. Bar , ristoranti e luoghi dediti al turismo chiusi sine die e non si sa ancora quando potrebbero ripartire , si parla addirittura tra le ultime attività commerciali che gradualmente saranno riaperte. Il coronavirus ha devastato il mondo di ristoranti e bar Italiani. Non è da meno il nostro paese, dove i bar e i ristoranti rappresentavano una buona fetta di economia di Regalbuto , una economia basata non solamente sulla gestione familiare e in via di sviluppo. Oggi è messa in ginocchio tra bollette da pagare, fornitori, affitti e tasse e ricavi azzerati. Si dirà che è una situazione che investe l'intero territorio nazionale è vero , ma nella nostra fragile economia locale l'eventuale ipotesi di prolungare la riapertura fino a oltre il mese di maggio potrebbe diventare fatale per taluni che potrebbero essere costretti a chiudere per evitare maggiori debiti. La premessa è che prima di tutto bisognerà raggiungere l’obiettivo “erre con zero” (R0) che è l’indice di contagiosità inferiore a 1 (un positivo infetta meno di una persona). La prudenza tuttavia impone che anche dopo il raggiungimento di questo traguardo bisognerà mantenere in vigore restrizioni per impedire che la circolazione degli asintomatici possa far risalire il numero dei positivi. Anche a Regalbuto Bar e ristoranti per esempio sono pronti a ripartire mettendo al centro la sicurezza grazie alla formazione del personale e all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti e prodotti igienizzanti) su banconi, tavoli e bagni, alla sanificazione degli ambienti. Tra le misure in discussione nel confronto Governo-Scienziati emerge la razionalizzazione dei flussi della clientela attraverso sistemi di prenotazione online, con un’attenta gestione dei menu e tovaglie e tovaglioli igienizzati. Il distanziamento di almeno due metri dei tavoli sia nei bar che nei ristoranti, sia dentro che fuori dei locali considerato che si avvicina la calda stagione estiva, sulla base di un coefficiente che tenga conto della relazione tra coperti e superficie. E, nel caso del bar, tra lunghezza del bancone e clienti serviti. Una misura che va gestita sulla base del buonsenso. In generale però crediamo che la migliore cosa che possiamo e dovremo fare per aiutare le nostre piccole imprese sarà quello di SPENDERE A CASA NOSTRA spendere con qualità per valorizzare la nostra economia in tutti campi siano essi alberghieri,della ristorazione, turistici , artigianali e commerciali . E' necessario riportare l'economia in movimento perchè prima del coronavirus tanti giovani avevano investito su Regalbuto. E' un aiuto che possiamo dare perchè ci sarà bisogno della collaborazione di tutti per risollevare l'economia della nostra città quando tutto sarà finito.
" Autorizzare la coltivazione degli orti". La richiesta del PD a Musumeci.
Sarebbe ora perchè finalmente si riconosce agli appassionati di orticoltura nei loro piccoli appezzamenti di terreno di non abbandonare ancora per molto tempo la cura della campagna. E' la richiesta di due deputati regionali del PD Michele Catanzaro e Antony Barbagallo i quali hanno presentato la richiesta al governatore Musumeci. “Consentire la coltivazione dell’orto personale risponde anche ad esigenze di approvvigionamento alimentare soprattutto in un momento in cui molti nuclei familiari, privati dei mezzi di sussistenza, hanno difficoltà per l’acquisto dei beni di prima necessità”. Lo dicono Michele Catanzaro ed Anthony Barbagallo parlamentari regionali del Partito democratico.
“L’autorizzazione alle uscite per coltivare i poderi personali, nel comune di residenza o in quello limitrofo, darebbe sollievo immediato a tante famiglie siciliane, che potrebbero così continuare a coltivare le proprie terre evitando che la campagna venga abbandonate provocando danni incalcolabili. Andare a coltivare un orto – continua Catanzaro che in una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera chiede il varo di misure idonee – evita di sicuro assembramenti di persone e code al supermercato nell’acquisto di frutta e verdura“.
“Sono convinto che non possiamo togliere questa opportunità ai siciliani, mi auguro, quindi, che la Sicilia – conclude Barbagallo firmatario di un’interpellanza sull’argomento – così come già fatto da altre Regioni possa consentire la coltivazione non professionale dei piccoli orti da sempre realtà rurale di sostentamento economico soprattutto nelle piccole realtà locali”.
Agricoltura, 40 milioni per investimenti nelle aziende siciliane a valere sulla Misura 4.1 del Programma di sviluppo rurale 2014/2020.
13 aprile 2020
Quaranta milioni di euro per investimenti nelle aziende agricole siciliane. Lo prevede il bando pubblicato dalla Regione Siciliana, attraverso l'assessorato dell'Agricoltura, a valere sulla Misura 4.1 del Programma di sviluppo rurale 2014/2020. Si tratta di una delle procedure più attese dal comparto agricolo, grazie alla quale sarà possibile acquistare macchine, attrezzi agricoli, per trasformazione, confezionamento e commercializzazione di prodotti; realizzare e ristrutturare allevamenti (stalle, ricoveri, recinzioni) oltre che punti vendita aziendali e sale degustazioni; e ancora serre e tunnel per colture protette e florovivaismo; operare miglioramenti fondiari e sistemazioni idraulico-agrarie (recinzioni, terrazzamenti, recinzioni, viabilità aziendale ed elettrificazione).
Una quota dei finanziamenti sarà destinata all'agricoltura delle isole minori: Pantelleria, Eolie, Egadi, Ustica, Lampedusa e Linosa, che erano rimaste escluse dai bandi emessi dalla precedente programmazione.
In linea con la nuova Pac, verranno premiati gli interventi dei cosiddetti "genuine farmers", ovvero dei "veri agricoltori", la cui principale attività economica è quella agricola: così come le produzioni certificate di qualità (Bio, Dop, Igp e Qs-Qualità sicura garantita dalla Regione Siciliana, di neo introduzione) e ancora gli investimenti che puntano alle strategie di adattamento al cambiamento climatico, come la realizzazione di laghi collinari.
Tra le novità importanti del nuovo bando la sburocratizzazione e lo snellimento delle procedure amministrative. Determinante sarà infatti il ruolo dei tecnici progettisti: con le "perizie asseverate", nelle quali saranno riportati la fattibilità degli interventi, i punteggi e l'attestazione di conformità in materia di edilizia ed urbanistica, eviteranno agli agricoltori di dover chiedere pareri e autorizzazioni, che in passato hanno causato aggravio di costi e una notevole dilatazione dei tempi di presentazione delle domande.
«Il Governo Musumeci ha mantenuto fede all'impegno preso - afferma l'assessore per l'Agricoltura Edy Bandiera - rispondendo alle reali esigenze dell'agricoltura siciliana e semplificando le procedure. Si tratta di un bando molto atteso, grazie al quale le aziende agricole potranno ammodernare le loro strutture, migliorandone reddito e competitività ma soprattutto, a fronte del massimale di 5 milioni di euro previsto dal precedente bando, abbiamo previsto un tetto massimo di 300 mila euro a progetto, rispondente alle reali esigenze del tessuto produttivo siciliano, fatto per lo più da piccole e medie aziende. La percentuale di contributo a fondo perduto prevista è pari al 50 per cento, elevabile di un ulteriore 10 per cento, nel caso in cui i proponenti siano giovani con meno di 40 anni d'età. Anche la cantierabilità del progetto, che ha costi elevati, dovrà essere prodotta solo se e nel momento in cui il progetto verrà finanziato».