Articoli filtrati per data: Gennaio 2025
La mappa della nuova rete ospedaliera regionale.
Due files con una ventina di pagine a testa, con la dicitura a margine di “bozza. Il futuro della Sanità siciliana, cioè la nuova rete ospedaliera, è stato illustrato dall’assessore regionale alla Salute,Ruggero Razza, ai sindacati e presenta alcune novità rispetto alla versione approvata dal governo Crocetta.
Gli ospedali di base, ad esempio, passano da 14 a 16, con l’aggiunta di Giarre e Barcellona che precedentemente erano accorparti rispettivamente con Acireale e Milazzo in Dea di primo livello ed ora, invece, avranno autonomia con relativo pronto soccorso.
Viene invece confermata la struttura generale, che prevede in ordine di importanza i Dea di secondo livello(strutture altamente specializzate e integrate), i Dea di primo livello (grandi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza), i presidi di base (con almeno quattro unità operative: pronto soccorso, chirurgia generale, medicina generale e ortopedia) ed infine gli ospedali delle zone disagiate (dispongono delle strutture di base per affrontare le emergenze).
Tuttavia, è prevista anche l’introduzione dei cosiddetti “dipartimenti interaziendali” (derivanti dall’aggregazione di unità operative appartenenti ad aziende diverse) necessari per mettere in comunicazione fra loro gli “Hub” presenti nello stesso territorio (come accade ad esempio a Palermo ed a Catania) in modo tale da superare il problema della presenza, all’intero della rete ospedaliere e sullo stesso territorio, di “doppioni”. Prevista anche l’eliminazione di numerose Unità operative complesse, che comporterà meno primari rispetto ad ora.
La precedente previsione indicava un aumento posti letto. Si era detto nel corso della contrattazione che si sarebbe passati da 16 mila a circa 18 mila. Il dato di rilievo teneva conto di un monitoraggio al 1 gennaio 2016. Da un nuovo rilievo fatto al 1 gennaio 2017 emerge che l’attivazione di nuovi posti letto dal 2016 al 2017 è stata al massimo di 200 in più.
Il che vuol dire che, sul piano della progressiva costruzione della nuova rete ospedaliera e delle piante organiche, esiste lo spazio di attivazione soprattutto dei posti relativi alle post acuzie e riorganizzazione degli acuti.
Clicca qui per l’articolo con tutti i dati su reparti e posti letto nelle Asp e negli Ospedali e qui per il commento dell’assessore Razza.
Dimissioni Monteleone. " Ho registrato un isolamento politico-amministrativo."
" La frattura è avvenuta subito dopo le elezioni comunali del 2017 con il mio disimpegno dal gruppo storico "guardiamo al futuro" , dopo aver contestato al Sindaco e leader del gruppo il mancato rispetto dei patti preelettorali" Le dimissioni da capogruppo e l'uscita dal movimento Avanti di Giuseppe Monteleone, in realtà non hanno fatto scalpore negli ambienti politici regalbutesi perchè Monteleone già in passato aveva dimostrato di essere stato critico con il sindaco, nel corso dell'ultimo consiglio comunale però la svolta e dunque l'annuncio sulla stampa delle sue decisioni. " Pur critico - spiega - sono rimasto all'interno della maggioranza accettando l'incarico di capogruppo,registrando però un isolamento politico - amministrativo per mancanza di condivisione e confronto su temi delicati proposti dal sindaco e dall'amministrazione che però venivano modificati in consiglio comunale." Da qui la decisione di lasciare l'incarico di capogruppo e l'uscita dal gruppo Avanti. " Rimarrò comunque pronto a qualsiasi chiarimento e deciderò nel rispetto dei cittadini"
Consiglio Comunale. Il capogruppo di maggioranza Giuseppe Monteleone si è dimesso ? Per ora nessuna conferma.
Ci giunge notizia che nel corso dell'ultima seduta del civico consesso regalbutese , il capogruppo di maggioranza Giuseppe Monteleone pare che abbia rassegnato le proprie dimissioni dalla carica. Per ora non sono noti i motivi che avrebbero portato Monteleone a tale decisione. Ne però ci sono conferme ufficiali in merito.
Pubblicato il calendario scolastico 2018/2019
È stato pubblicato sul sito della Regione siciliana il decreto relativo alla scuola, che in questi giorni è stato al centro di diverse polemiche, e che l’assessore Lagalla ha ulteriormente modificato.
Infatti, per quanto riguarda il calendario scolastico 2018-2019 non vi sarà alcuna restrizione su viaggi e gite d’istruzione, visite a musei e spettacoli cinematografici e teatrali. Non si parla nemmeno del provvedimento relativo l’esigenza di svolgere un maggior numero di giorni di lezione in aula, almeno 200.
Anche se il prossimo anno scolastico in Sicilia sarà più lungo: 211 giorni anziché i 206 di quest’anno, inoltre, per la festa della Regione siciliana, il 15 maggio, il prossimo anno non è prevista la sospensione delle attività didattiche; le vacanze di Natale si accorceranno di un giorno: dal 22 dicembre al 6 gennaio, con rientro a scuola all’indomani dell’Epifania, ma si allungheranno di un giorno quelle di Pasqua, dal 18 al 24 aprile.
Le lezioni riprenderanno mercoledì 12 settembre, ossia due giorni prima rispetto all’anno scolastico 2017-2018, e l’ultima giorno sarà a ridosso degli esami di maturità: martedì 11 giugno 2019.
Le singole scuole potranno però anticipare l’apertura e concedersi i cosiddetti “ponti” in occasione delle festività nazionali: 1° novembre (Ognissanti), 8 dicembre (Immacolata Concezione), 25 aprile (Liberazione), 1° maggio (Festa del lavoro) e 2 giugno (Festa della Repubblica).
Cala il sipario sulle società sportive dilettantistiche lucrative.
Cala il sipario sulle associazioni sportive dilettantistiche a fine lucrativo.
A pochi giorni dall'entrata in vigore della nuova disciplina - introdotta dall’ultima Legge di Bilancio e prevista per il 10 luglio 2018 - il Governo Conte, nel presentare il nuovo “Decreto Dignità”, assume una posizione decisamente netta:
“Nell'ultima manovra di bilancio è stata introdotta la forma della società sportiva dilettantistica di carattere lucrativo, a nostro giudizio in maniera surrettizia e sbagliata” - ha spiegato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti – “noi pensiamo che lo sport dilettantistico non debba avere fine di lucro e quindi abbiamo abolito questa fattispecie, restituendo alle Asd vere meno burocrazia e la possibilità di operare senza le complicazioni che questa normativa, a partire dal prossimo 10 luglio, avrebbe comportato per tante decine di migliaia di volontari e appassionati”.
L'introduzione delle ASD lucrative, contenuta ai commi da 353 a 361 della L. 205/2017, prevedeva che tali associazioni, per essere ritenute tali, avrebbero dovuto possedere una serie di requisiti (tra questi, la dicitura «società sportiva dilettantistica lucrativa» nella denominazione o ragione sociale, l'obbligo di prevedere nelle strutture sportive, in occasione dell'apertura al pubblico dietro pagamento di corrispettivi a qualsiasi titolo, la presenza di un «direttore tecnico» che sia in possesso del diploma ISEF o di laurea).
L’ACSI ha sempre monitorato il fertile humus dello sport di base che costituisce un presidio valoriale di alto profilo, integrato nelle dinamiche del territorio, per attivare processi di promozione umana e di inclusione sociale. Le associazioni sportive dilettantistiche nascono per germinazione spontanea nelle grandi aree della sensibilità sociale. Costituiscono un considerevole patrimonio di idealità e di pragmatismo che opera in assoluta gratuità di servizio. Pertanto l’ACSI ritiene che questo straordinario sensore - in grado di ascoltare, interpretare e rappresentare le rapide trasformazioni della società complessa – debba mantenere integre le peculiarità distintive dello sport sociale.
Politica. Il Ministro degli Esteri Moavero in Libia.
Migranti ma non solo nel viaggio lampo a Tripoli del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi che sabato ha incontrato a Tripoli il presidente del Consiglio presidenziale Fayez Al Serraj, il viceprimo ministro Ahmed Maitig, il ministro degli esteri Mohammed Taher Siyala e il presidente dell'Alto Consiglio di Stato Khaled Al Meshri. Nel corso dei colloqui le autorità libiche hanno confermato la volontà di proseguire e rafforzare il partenariato strategico con l’Italia che è l’unico Paese Ue ad avere un’ambasciata aperta in Libia.Il presidente Serraj e il ministro degli Esteri Siyala hanno ribadito la volontà di riattivare il trattato di amicizia e cooperazione firmato nel 2008 dall’ex premier italiano Silvio Berlusconi e da Muammar Gheddafi. L’accordo prevedeva tra l’altro la costruzione di un’autostrada litoranea di 1700 km dal confine tunisino a quello egiziano sul tracciato della via Balbia dal costo di 5 miliardi di dollari in 20 anni. La partnership strategica sul piano economico è vista dal nostro ministro degli Esteri Moavero come elemento essenziale per «contribuire in maniera decisiva alla stabilizzazione della Libia». Moavero ha inoltre auspicato «un rilancio che possa conferire una nuova dimensione a un partenariato economico bilaterale sempre più strutturato e moderno, incentrato su settori strategici e fondato su un’efficace collaborazione tra settore pubblico e privato».Nel corso dei colloqui il responsabile della Farnesina ha anche sollevato la questione dell’immigrazione riscontrando una certa disponibilità a discutere l’apertura di centri di smistamento per migranti in arrivo nel Paese e attivare quei meccanismi di rimpatri volontari assistiti (ma finanziati non solo da Italia e agenzie Onu ma anche dalla Ue) che hanno dimostrato di funzionare bene consentendo finora il rimpatrio di circa 28mila migranti economici.
Pagine di lettura. " L'uso del tempo " - Seneca -
La concezione del tempo secondo Seneca. Seneca vuole far notare, come la maggior parte degli uomini non sia consapevole di quanto sia prezioso il tempo e come esso debba essere usato in modo da vivere veramente fino in fondo ogni secondo;infatti mentre siamo gelosissimi di tutto il resto il tempo lo regaliamo a destra e a manca senza tenere conto del suo valore…Seneca è infatti convinto innanzitutto del fatto che la vita non sia affatto breve come molti affermano (non solo ignoranti ma anche menti illustri come Aristotele) ma che anzi sia lunga se il tempo viene gestito bene, e il tempo è più che sufficiente per compiere anche i più alti e nobili propositi. Infatti una gran parte del nostro tempo ci sfugge mentre siamo impegnati a fare nulla o a farlo male,quando non ci rendiamo conto che mentre il tempo passa moriamo sempre un pò, perché infatti tutti i giorni che abbiamo già vissuto sono alle nostre spalle e sono già morti.
"Fa' così, caro Lucilio: renditi veramente padrone di te e custodisci con ogni cura quel tempo che finora ti era portato via, o ti sfuggiva. Persuaditi che le cose stanno come io ti scrivo: alcune ore ci vengono sottratte da vane occupazioni, altre ci scappano quasi di mano; ma la perdita per noi più vergognosa è quella che avviene per nostra negligenza. Se badi bene, una gran parte della vita ci sfugge nel fare il male, la maggior parte nel non fare nulla, tutta quanta nel fare altro da quello che dovremmo. Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo e alla sua giornata, e che si renda conto com'egli muoia giorno per giorno? In questo c'inganniamo, nel vedere la morte avanti a noi, come un avvenimento futuro, mentre gran parte di essa è già alle nostre spalle. Ogni ora del"nostro passato appartiene al dominio della morte. Dunque, caro Lucilio, fa' ciò che mi scrivi; fa' tesoro di tutto il tempo che hai. Sarai meno schiavo del domani, se ti sarai reso padrone dell'oggi. Mentre rinviamo i nostri impegni, la vita passa. Tutto, o Lucilio, dipende dagli altri; solo il tempo è nostro. Abbiamo avuto dalla natura il possesso di questo solo bene sommamente fuggevole, ma ce lo lasciamo togliere dal primo venuto. E l'uomo è tanto stolto che, quando acquista beni di nessun valore, e in ogni caso compensabili, accetta che gli vengano messi in conto; ma nessuno, che abbia cagionato perdita di tempo agli altri, pensa di essere debitore di qualcosa, mentre è. questo l'unico bene che l'uomo non può restituire, neppure con tutta la sua buona volontà.
Mi domanderai forse come mi comporti io che ti dò questi consigli. Te lo dirò francamente: il mio caso è quello di un uomo che spende con liberalità, ma tiene in ordine la sua amministrazione; anch'io tengo i conti esatti della spesa. Non posso dire che nulla vada perduto, ma sono in grado di dire quanto tempo perdo, perché e come lo perdo; posso cioè spiegare i motivi della mia povertà. Capita anche a me, come alla maggior parte della gente caduta in miseria senza sua colpa: tutti sono disposti a scusare, ma nessuno viene in aiuto. E che dunque? Per me non è povero del tutto colui che, per quanto poco gli resti, se lo fa bastare. Ma tu, fin d'ora, serba gelosamente tutto quello che possiedi; e avrai cominciato a buon punto, poiché - ci ammoniscono i nostri vecchi - «è troppo tardi per risparmiare il vino, quando si è giunti alla feccia». Nel fondo del vaso resta non solo la parte più scarsa, ma anche la peggiore. Addio."
Un libro sotto l'ombrellone.
Sei storie di fantasmi veri o presunti, dove l’invisibile soffia come una brezza leggera e si presenta come suono, come speranza, o come persona. Sei racconti uniti da una scrittura ironica e lieve, che mischia di continuo realtà e immaginazione: c’è chi brama per riportare in vita qualcuno e chi invece vuole solo fuggire dai ricordi. La Muratori costruisce con maestria una trama di legami imprevedibili, dove vince la magica forza dei desideri.
Differenziata. Maggiori controlli e multe. Oltre 300 i sacchetti non ritirati.
Saranno più capillari i controlli sulla raccolta differenziata nel nostro Comune. Ad annuncialo un comunicato su Whaturp del Comune di Regalbuto che avvisa i cittadini del fatto che nei prossimi giorni scatteranno anche le sanzioni da 300_euro. - Sono stati difatti avviati già da questa mattina i controlli per il corretto conferimento dei Rifiuti differenziati del porta a porta e degli esercizi commerciali, insieme alla Polizia Locale ed alla Saes, società dei rifiuti. Oltre 300 i sacchetti verificati con NON_CONFORMITÁ e non ritirati.
B.C.C. di Regalbuto: non fermate la nostra riforma.
Il mondo del Credito Cooperativo continua a prendere posizione sull’ipotesi di moratoria e revisione della riforma delle BCC alla luce del preannunciato intento, da parte del governo, di sospendere la medesima riforma, approvata nel 2016 ed ormai quasi del tutto realizzata con le relative misure attuative. E dopo il significativo comunicato unitario da parte diConfcooperative, Federcasse e dei treGruppi Bancari Cooperativi, con cui si auspica che lacitata riforma parta nei tempi attualmente previsti dalla normativa, con l'avvio dei nuovi Gruppi Bancari Cooperativi programmato, al più tardi, per il 1 gennaio 2019, molto importante appare, per la valenza che esso assume in questo delicato frangente, l’ulteriore appello congiunto, contro ogni possibile moratoria, lanciato nei giorni scorsida una parte significativa della “base”del Credito Cooperativo, e cioè dalle 85 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Raiffeisenkassen, aderenti al Gruppo di Cassa Centrale Banca, e che titola “Il futuro non si arresta ma si governa”. Fra queste anche la Banca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto.“L’eventuale ‘moratoria’, che intervenissenell'attuale fase diavanzata attuazione della riforma del comparto,collocherebbe tutte le Bcc in una sorta di ‘limbo operativo’, con il rischio di cagionare loro esiti dannosi sotto il profilo gestionale, organizzativo e financo reputazionale. Abbiamo sul tavolo una riforma a cui manca davvero ‘l'ultimo miglio’ per dare un senso compiuto alle nostre scelte, ai nostri investimenti, alle volontà assembleari espresse nel corso degli ultimi due anni, nel rispetto dei dettami di legge. Non possiamo fermarci ora.Ritengo che le Capogruppo e le singole BCC possano nutrire al riguardo una legittima aspettativa di diritto.”. Lo dichiara il Presidente Arturo La Vignera(nella foto con il Presidente di Cassa Centrale Banca, Giorgio Fracalossi, presente lunedì scorso a Regalbuto) il quale aggiunge: “Abbiamo bisogno dei nuovi Gruppi Bancari Cooperativi, per dare forza alla dimensione territoriale della nostra rete, semplificandone al contempo la filiera organizzativa interna, migliorandone l’efficienza in una nuova logica di autonomia responsabile”. Chiediamo al Presidente La Vignera, quale sia l’esatto obiettivo di questa riforma:“La riforma serve a mettere in sicurezza l’intero comparto, per consentirgli di superare le sfide che l’attualità impone e che ormai si profilano come dirimenti per comprendere appieno come coniugare, in chiave moderna, i principi della cooperazione del credito, del mutualismo e della solidarietà, a fronte delle sollecitazioni delle normative europee ed a regole di mercato sempre più selettive. Per fare ciò era necessario ideare un quadro di regole nuove, pensato per organizzazioni nuove, coerenti con il nuovo e più complesso scenario dell’Unione Bancaria. Serviva, in buona sostanza, una forma innovativa di integrazione in grado di mantenere salva la natura mutualistica delle Bcc. La riforma, sollecitata dalla BCE e dalla Banca d’Italia, e che ricalca in larga parte la proposta di autoriforma elaborata in esito ad un percorso partecipato con tutte le istituzioni preposte, risponde a queste necessità. Il modello prescelto, di assoluta originalità, è basato su un’architettura che riunisce le BCC attorno ainuovi Gruppi Bancari Cooperativi, ormai prossimi alla partenza, composti ognuno da una banca capogruppo in forma di società per azioni, dalle BCC affiliate alla Capogruppo attraverso un contratto (detto “di coesione”), nonché da altre società bancarie, finanziarie e strumentali.”. Ma, chiediamo ancora al Presidente La Vignera, i nuovi Gruppi Bancari Cooperativi sapranno tutelare l’identità e la libertà di espressione delle banche del territorio? “I nuovi gruppi rafforzeranno le finalità mutualistiche delle BCC, consentendo lorodi mantenere la titolarità della licenza bancaria e di restare responsabilmente liberi e autonomi nel rispetto dei principi di meritevolezza stabiliti a salvaguardia della forza e stabilità del gruppo.Tutte le banche affiliate rimarranno comunque titolari del proprio patrimonio, detenendo al contempo il controllo societario della Capogruppo.E’ giusto poi evidenziare che quest’ultima non avrà soltanto dei poteri da esercitare a fronte di rilevanti responsabilità, ma anche degli obblighi stringenti da eseguire, secondo quanto espresso dalle norme, strumentali allo sviluppo dello scambio mutualistico declinato in ambito localistico. Il controllo della maggioranza del capitale della Capogruppo da parte delle Bcc affiliate conferma che il Gruppo Bancario Cooperativo nascerà ed opereràal servizio delle BCC, che ne saranno oltre che azionisteanche garanti e clienti.”.
Chiediamo ancora se l’introduzione dei Gruppi Bancari Cooperativi servirà efficacemente a colmare le varie esigenze patrimoniali e finanziarie delle BCC: “La riforma sostiene certamente la principale ed oggettiva necessità di un adeguamento strutturale rispetto ad un contesto normativo e di vigilanza che richiede meccanismi di capitalizzazione immediata in caso di necessità. Ma segna a mio avviso anche un passo in avanti. Le BCC, grazie alla propria rete di protezione interna, non hanno mai fatto pagare a nessuno (né allo Stato, né alle altre Banche e, soprattutto, neanche ai clienti e agli obbligazionisti) il costo delle difficoltà di alcune di loro.Anzi, dai nostri risultati di gestione abbiamodovuto distogliere ulteriori risorse da destinare anche al salvataggio di altre banche, non appartenenti al nostro sistema.Con l’avvento dei nuovi Gruppi Bancari Cooperativi, sappiamo che ogni forma di intervento, sostegno, ristrutturazione o riassetto interno sarà opportunamente finalizzata e dovutamente inquadrata in una logica industriale, condivisa, di sviluppo e stabilità”.
Circa i possibili margini di miglioramento della riforma, il Presidente La Vignera sostiene: “Tutto è migliorabile,pur ritenendo che, in tal senso, i margini più utili vadano opportunamente ricercati ai livelli normativi comunitari e nella loro declinazione applicativa in termini di disposizioni di vigilanza, onde assicurare ai costituendi Gruppi Bancari Cooperativi una tutela, ispirata a principi di proporzionalità applicata alla regolamentazione, coerente con la natura, la storia e la specificità delle Banche di Credito Cooperativo. La proporzionalità è ilvero tema, centrale e nevralgico. Proporzionalità significa norme più semplici per le banche più piccole, che sono generalmente meno rischiose di quelle più grandi. Un approccio normativo diverso, più proporzionale e aderente alle nostre realtà. Noi non giochiamo ai piccoli banchieri, siamo essenza mutualistica, siamo e vogliamo restare semplici cooperatori del territorio.Applicare alle piccole banche lo stesso criterio applicato ai grandi Istituti bancari non è corretto, poiché i costi, in particolare per le complesse norme prudenziali, sono più elevati rispetto a quelli delle grandi banche e i benefici sarebbero diversi. Anche perché, è giusto ricordarlo, le BCC non mettono i soldi nella finanza speculativa ma nel finanziamento dell’economia reale dei territori. La richiesta di una maggiore proporzionalità nella regolamentazione e nella vigilanza nel settore bancario è in aumento, non solo negli Stati Uniti e in Europa, ma anche a livello mondiale. Le piccole banche incontrano maggiori difficoltà nel conformarsi a normative complesse. Ciò può metterle in una posizione di svantaggio e quindi ridurre la diversità nel settore bancario. Tuttavia, un’ampia diversità delle banche di piccole e medie dimensioni rende il settore bancario più stabile. La proporzionalità è quindi necessaria per promuovere tale diversità.”. Chiediamo infine al Presidente La Vignera, se esista davvero una “ricetta perfetta” che consenta alle ultracentenarie banche del territorio di mantenere integri i valori cooperativi di riferimento, costituzionalmente garantiti, e capaci di resistere ai tempi che cambiano così rapidamente. “L’efficienza dei nuovi gruppi bancari cooperativi sarà la migliore e concreta risposta ai tempi che cambiano. La riforma del credito cooperativo è una riforma che punta al cambiamento e non alla conservazione. Spero quindi che il governo nazionale, autodefinitosi appunto‘del cambiamento’, raccolga lucidamente le necessità rappresentate.Perché, ciò che conta alla fine, è che il socio e il cliente della BCC possano contare su una cooperativa bancaria ancora più coerente ai propri valori di riferimento, ancora più competitiva, stabile e presente sul proprio territorio.”.