Articoli filtrati per data: Gennaio 2025
«Costruire una piccola area metropolitana delle zone interne che comprenda Caltanissetta e Enna .
Le azioni intraprese tra i sindaci di Enna e Caltanissetta a difesa del territorio è stata a lungo auspicata già allorquando si iniziò a parlare di soppressione di enti o uffici. A ricordarlo è il consigliere comunale Dario Cardaci: «Ma questo non era quello che il consiglio comunale auspicava? Non è forse il documento approvato dallo stesso Consiglio in uno con i sindacati e le forze sociali quando si discusse della soppressione della Provincia? ».
Per Cardaci «la strada è quella di costruire una piccola area metropolitana delle zone interne con Enna e Caltanissetta a farsi da riciproca sponda: mettere in comune quello che si ha e rilanciarlo sulla base dell'innovazione, della modernità». Linea ferroviaria, Corte d'appello, prefettura, università, riconoscimento del Dop per l'olio d'oliva sono cose serie a cui se ne potrebbero aggiungere altre di pari importanza sostiene Dario Cardaci che pone l'attenzione su un altro "bene comune": l'autodromo. Il consigliere comunale nei giorni scorsi ne ha parlato anche con il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, facendo sponda su una possibile collaborazione: «Due soci, Camera di commercio e Provincia, non ci sono più ed allora perché non sostituirli con altri enti di grande rilievo come il Comune di Caltanissetta? ».
Salvo Cardaci neo presidente del consiglio comunale.
Votato da 12 consiglieri comunali su 15 succede a Vito Maida.
E’ il prof. Salvo Cardaci (nella foto) il nuovo presidente del consiglio comunale di Regalbuto. Vito Maida nei giorni scorsi aveva rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico rispettando l’impegno elettorale condiviso con il gruppo consiliare che lo votò nel maggio del 2012.
Confermata la presenza di Maida e il suo immutato impegno tra i banchi della maggioranza, il vice presidente Nicola Manoli (coadiuvato dal segretario comunale dott. Giuseppe Romano) ha dato il via, quindi, alle operazioni di voto per l’elezione del nuovo presidente del civico consesso.
Al termine della votazione è risultato eletto Salvo Cardaci che ha riportato 12 preferenze su 15.
Il gruppo di opposizione “Uniti per Regalbuto” (Beninati, Lo Cicero e Sassano) ha votato per l’uscente Maida, mentre a votare Cardaci oltre ai 10 componenti della lista “Guardiamo al Futuro” (Blasco, Missorici, Vito e Salvo Cardaci, Meli, Longo, Corrente, L’Episcopo, Maida e Manoli) sono stati anche i 2 consiglieri del gruppo “Il Megafono” (Nasca e Trovato).
Visibilmente emozionato Salvo Cardaci al termine dello spoglio delle schede ha ringraziato l’intero consesso che gli ha dato fiducia .Cardaci, tra l’altro, è il più giovane presidente del consiglio eletto a Regalbuto nell’ultimo ventennio con l’introduzione della Legge del 15 marzo 1993 n. 8 che disciplina l’elezione del sindaco e dei consigli comunali e succede al compianto Salvatore Spezzi (amministrazione Bova); Ignazio Saccone e Vito Venticinque (amministrazione Scornavacche), Giovanni Meli (amministrazione Punzi) e Vito Maida (amministrazione Bivona).
Auguri di un proficuo lavoro al neo presidente sono venuti dai vari consiglieri comunali presenti in aula e da parte dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Francesco Bivona.
Domani Consiglio Comunale. Salvo Cardaci sara' il nuovo Presidente
Domani sera nel corso del consiglio comunale appositamente convocato dal vice presidente Nicola Manoli, i consiglieri sono stati chiamati a votare il nuovo presidente del civico consesso di Regalbuto,dopo le dimissioni di Vito Maida. A meno di impossibili ripensamenti da parte di qualcuno, l'attuale capogruppo di maggioranza Salvo Cardaci sarà chiamato a guidare per altri due anni e mezzo il consiglio comunale e il gruppo “Guardiamo al Futuro” dovrà nominare il nuovo capogruppo consiliare. Maida a sua volta, dopo le “resistenze” dei mesi scorsi ritorna dunque tra i banchi del consiglio anche se , voci non confermate , lo danno come prossimo assessore. Su quest'ultima “ voce” personalmente sono scettico anche perchè se ci si vuole richiamare al rispetto di quanto affermato nel corso della campagna elettorale per l'elezione del Sindaco, Maida avrebbe dovuto dividere la carica di Presidente proprio con Salvo Cardaci , e più volte il Sindaco aveva puntualizzato che la squadra di governo non sarebbe cambiata fino alla durata dell'incarico. In politica però tutto può accadere , soprattutto perchè essa è mutevole e non deve scandalizzare dunque se dovessero esserci news entry che sostituirebbero altri assessori. Abbiamo notizie invece che dopo l'elezione del nuovo Presidente, il gruppo di maggioranza potrebbe procedere ad una verifica del loro programma , forse in vista soprattutto dell'appuntamento del 2017 per il rinnovo delle cariche amministrative locali. E da questo punto di vista se fosse così ci potrebbero anche essere novità che potrebbero riguardare eventuali , ma non è detto , cambi di guardia nella composizione della giunta comunale.
agovit
Si e' dimesso il presidente del consiglio comunale.
Il presidente del consiglio comunale di Regalbuto Vito Maida , ha rassegnato ieri nelle mani del segretario comunale, le proprie dimissioni dalla carica. A Vito Maida subentrerà , così come concordato prima delle scorse elezioni amministrative, il consigliere e capogruppo di maggioranza Salvo Cardaci. Il passaggio di consegne avverrà il 23 dicembre prossimo nel corso della seduta del civico consesso regalbutese già convocato dal presidente uscente. Voci , però non confermate, affermano che a gennaio, dopo la verifica del programma di metà mandato, si potrebbero valutare anche possibili rotazioni anche tra i componenti della giunta.Salvo Cardaci dunque sarà il nuovo presidente del consiglio comunale. Cardaci culmina un percorso politico iniziato con l'adesione al movimento giovanile della D.C. in seguito dirigente di partito, candidato a Sindaco , assessore allo sport e vice sindaco con il governo Punzi , consigliere provinciale ,consigliere comunale e capogruppo ed ora Presidente del consiglio comuinale. Cardaci oltre al suo impegno politico è apprezzato anche per quello sportivo sia nella pallamano che nel calcio a cinque dove tutt'ora dirige la formazione juniores della società sportiva Futsal Regalbuto.
16. I cognomi dell'ennese: Alloro, Pizzuto, Burrafato, Oieni, di Francesco Miranda
16. I cognomi dell’ennese: Alloro, Pizzuto, Burrafato, Oieni, di Francesco Miranda
Alloro
Alloro deriva dal nome medievale ALLORO/ALLORA (caduto in disuso) connesso con LAURUS, pianta aromatica appartenente alla famiglia “lauraceae”, diffusa nelle zone di clima mediterraneo. Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei Giochi olimpici e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un “poeta laureato”.
Il cognome Alloro ha nuclei più consistenti in Sicilia, in Campania (nelle zone di Benevento, Salerno, Napoli) e in Veneto (veronese e vicentino) e presenze rade in alcune altre regioni italiane (Piemonte, Lazio, Liguria, Abruzzo, ecc.): nella nostra Isola è presente nell’agrigentino (Menfi, Sciacca, Sambuca di Sicilia), nel palermitano (Altavilla Milicia, Marineo, Palermo), nel siracusano (Carlentini, Lentini), nell’ennese (Enna), nel trapanese (Marsala), nel catanese, nel nisseno.
Riferimenti storici e personaggi. MARIO ALLORO (Enna 9/9/1960), laurea in giurisprudenza, dirigente IRSAP (Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive); deputato regionale del P.D, componente della VI Commissione – Servizi sociali e della I Commissione – Affari costituzionali, dalla quale si è dimesso nell’ottobre del 2013. E’ stato consigliere comunale ad Enna e assessore PSI e, dal 2008 al 2013, consigliere provinciale. Al parlamento regionale, in questa XVI legislatura, è primo firmatario di tre disegni di legge: n.454/13 – Norme in materia di disciplina delle guide turistiche; n,631/13 – Nuove norme in materia di interventi di ristrutturazione edilizia; n.757/14 – Semplificazione e riordino della normativa in materia di edilizia abitativa sociale, soppressione degli IACP e istituzione delle Agenzie siciliane per l’edilizia pubblica; è cofirmatario di altri 20 disegni di legge di argomenti vari.
Pizzuto
Il cognome Pizzuto dovrebbe derivare dal nome di località legate al termine “pizzo” (cima) e starebbe ad indicare la provenienza del capostipite da una località montana, come, ad esempio, Monte Pizzuto, montagna dei monti Sabini, nel subappennino laziale, o Castelpizzuto, comune in provincia di Isernia, nel Molise. Non è escluso che, almeno per il ceppo siciliano-meridionale, il cognome provenga dal termine dialettale “pizzuto” che significa pungente, arguto, pronto, vispo, presuntuoso, ecc.; in tal caso sarebbe riferito al comportamento del capostipite o della sua famiglia. Pizzuto è diffuso soprattutto in Sicilia, ma anche in Puglia, Molise, Calabria, Lazio, Piemonte, Lombardia e in quasi tutte le altre regioni italiane. Nella nostra Isola è presente in particolare nel messinese (Ficarra, Capo d’Orlando, Messina, ecc.), nel palermitano (Castronovo di Sicilia, Casteldaccia, Villalba, ecc.), nel catanese (Catania, Motta Sant’Anastasia, San Giovanni La Punta, ecc.), nell’agrigentino (Campobello di Licata, Santo Stefano Quisquina, ecc.), nel nisseno (Caltanissetta, Gela, Butera, ecc.); nell’ennese è noto a Leonforte, Agira, Nicosia.
Riferimenti storici e personaggi. Nelle “Memorie storiche dei cardinali della Santa Romana Chiesa” scritte da Lorenzo Cardella nel 1792, si cita un cardinale GIOVANNI PIZZUTO, vissuto nel XII secolo e morto nel 1180, nel penultimo anno del pontificato di Alessandro III. Di lui si dice che restituì al suo lustro l’Abbazia di San Pietro all’Altare di Napoli e, a sue spese, fece fabbricare un grande edificio che utilizzò come sede dell’Istituto dei Canonici regolari e vi nominò come superiore l’abate Niccolò, canonico di San Vittore a Parigi. ANTONIO PIZZUTO (Palermo 14/5/1893 – Roma 23/11/1976), scrittore provvisto di larga cultura umanistica con accentuati interessi linguistici e filosofici. Si fece conoscere come scrittore in età avanzata, dopo la pensione di funzionario statale. Nelle sue opere c’è la lezione futurista ma anche gli influssi di Joyce, Gadda, il “nouveau roman”. Dopo la laurea in giurisprudenza nel 1915 e in filosofia nel 1922, si arruolò nella polizia di Stato distinguendosi nella caccia agli antifascisti. Nel dopoguerra fu vicequestore a Trento, questore a Bolzano e ad Arezzo e vicepresidente della Commissione Internazionale di Polizia Criminale (Interpol), con sede a Vienna e soggiorni in Francia, Inghilterra, Germania. ANGELO PIZZUTO, presidente del parco delle Madonie: il C.G.A.(Consiglio di Giustizia Amministrativa) lo ha reintegrato nel suo incarico dopo il lungo contenzioso con il governatore della Sicilia Rosario Crocetta che lo aveva sospeso per due volte per presunte irregolarità nella gestione dell’Ente. Angelo Pizzuto era stato nominato prima commissario, poi presidente del parco delle Madonie, nel 2012 dall’allora governatore Raffaele Lombardo.
Medicina e chirurgia alla Kore ?
Da qualche mese giravano sempre più frequenti indiscrezioni ma adesso c’è anche l’annuncio del rettore Giovanni Puglisi, l’università Kore di Enna potrebbe presto avere la facoltà di Medicina e Chirurgia.
Puglisi, ha ammesso che c’è in atto un’organizzazione interateneo tra Enna e l’università di Palermo appunto per il corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia. Attualmente la facoltà d’appartenenza all’ateneo di Palermo ha una sede a Caltanissetta sulla quale la Kore avrebbe la possibilità di gestione.
Si potrebbe parlare di svolta storica per l’università ennese, la più giovane tra le quattro siciliane, che già all’interno del sistema universitario siciliano, ma anche nazionale, ha assunto un ruolo primario e di riconoscimento internazionale.
Il rettore Puglisi lo scorso venerdì ha ribadito che “l’università Kore ha determinato la vitalità di questo territorio e in tal senso colgo l’occasione per dire che c’è un’organizzazione interateneo con Palermo per la facoltà di Medicina che porterà nuova vitalità”.
Nessun passo affrettato o corsa in avanti da Enna che, da quanto filtra in questa fase, avrà il compito di gestire il corso di laurea il che potrebbe sembrare riduttivo ma invece non lo è assolutamente.
Negli ultimi mesi si era ipotizzata la collaborazione con delle università straniere (Romania o Israele) ma queste strade sono sembrate poco percorribili a fronte di una collaborazione interateneo che rafforza i rapporti con l’università di Palermo e con essi il principio di cooperazione tra università siciliane che possono rilanciare l’offerta non solo all’interno della Regione ma in tutto il Mediterraneo (dove la Kore ha ormai un canale privilegiato e di affidabilità).
Il sottosegretario Faraone sollecita la nascita di un coordinamento provinciale renziano da contrapporre a Crisafulli e il rilascio della tessera del PD al Sindaco di Regalbuto.Reagisce il PD di Troina.
Le dichiarazioni ( La Sicilia –Enna -14/12/2014) del sottosegretario Davide Faraone in visita a Enna lo scorso venerdì , anticipano e ufficializzano nel territorio la nascita nel PD di un’area Renzi che “ deve organizzarsi per creare un’alternativa a Crisafulli” e in qualche modo rende ufficiale la richiesta di tesseramento al PD del Sindaco di Regalbuto . Lo fa quando nella riunione ha espresso la volontà che vengano accettate le richieste di tesseramento “ a partire – si legge sul giornale- dal Sindaco di Regalbuto”. La notizia che il primo cittadino regalbutese abbia espresso il desiderio di tesserarsi al PD di Regalbuto era nota negli ambienti politici della città. Ma niente di ufficiale. Niente di concreto . Solo voci in alcuni casi infondate. La dichiarazione del sottosegretario Faraone a proposito del Sindaco Bivona , rivolta evidentemente al PD di Regalbuto, invece conferma la scelta del Sindaco , ma nello stesso tempo apre un capitolo che non solo a Regalbuto ma nel territorio ennese , non sappiamo quali risvolti assumeranno dato che oramai è ufficiale la nascita di un coordinamento Renziano , che ha come leader a Regalbuto il primo cittadino. Quel che balza agli occhi però è il fatto che questo coordinamento nasce in contrapposizione di Crisafulli . “ Vi ho invitati a costituire un coordinamento perché – come riporta la stampa– non possiamo farci condizionare dalla presenza di Crisafulli, così come è complicato che arrivi qualcuno da Roma e butti fuori tutti per far entrare gli altri”. Il coordinamento renziano è coordinato da Angelo Argento e pare che abbia preso forma “ per fare delle iniziative politiche già con le primarie ad Enna .” Lo stesso Argento – come si legge sul giornale- ha fissato i primi appuntamenti
Cataldo Salerno: soppressione uffici provinciali e genocidio della Provincia di Enna, la responsabilita' non e' dello Stato
Abbiamo voluto trarre dal quotidiano on line Vivienna l'opinione di Cataldo Salerno, la quale ci sembra pertinente sugli "scippi " e "accorpamenti " cui la provincia di Enna è vittima.
La soppressione di diversi uffici provinciali a Enna non configura di per sé un’azione rivolta alla cancellazione della provincia. Va detto che molte di queste soppressioni, che si succedono ormai da oltre dieci anni, fanno parte di un progetto che colpisce gradualmente tutti i capoluoghi di provincia per concentrare la presenza dello Stato nei soli capoluoghi di regione o, al più, nelle grandi città metropolitane. Quello che avviene oggi a Enna, avverrà domani a Caltanissetta come a Siracusa, come abbiamo già visto con altri uffici e servizi chiusi da tempo.
Lo smantellamento delle sedi territoriali fa parte di una cultura politica che concepisce lo Stato come una struttura “leggera”, qualcuno direbbe “liquida”, non più protagonista della gestione del Paese e dei servizi per il cittadino, ma funzionale essenzialmente al mercato e agli interessi economici. La soppressione degli uffici sul territorio è il risultato di puri calcoli economicistici: fa niente se il cittadino deve spostarsi per trovare un ufficio o addirittura un ospedale o un tribunale, o se non trova la banda larga per accedere ad internet perché realizzare le reti in quel dato territorio non è “conveniente”. Si tratta di un’ottica totalmente diversa da quella che portò nel dopoguerra ad un grande sviluppo solidale del Paese, mentre oggi la nuova filosofia statale sta ampliando in misura drammatica la forbice tra nord e sud, desertificando inesorabilmente il Mezzogiorno d’Italia.
L'opinione di ....Luigi Manoli.
Non sono solito utilizzare questo strumento di comunicazione mediatica per quelle che ai più potrebbero apparire tediose tematiche che sarebbe più opportuno affrontare nelle sedi deputate e cioè nei pomposi convegni che i tecnici della materia appositamente organizzano.
Ma se ciò faccio è per denunziare lo sforzo che quotidianamente noi operatori del diritto siamo costretti a compiere per evitare d’incappare in errori del tutto formali che però hanno la potenzialità di pregiudicare l’accertamento della verità sostanziale e, quindi, portano ad una pronuncia giurisdizionale che si pone in contrasto con il comune sentimento di giustizia.
Sono convinto che le società che permettono all’azzeccagarbugli di turno di procurare un vantaggio al proprio assistito a discapito di una ragione avversa che avrebbe dovuto imporsi nel merito, siano società profondamente antidemocratiche ed autoritarie.
Parimenti, antidemocratici ed autoritari sono, a mio avviso, quegli ordinamenti in cui l’accesso alla giustizia è oltremodo costoso anche attraverso l’imposizione fiscale ovvero mediante l’imposizione di una geografia giudiziaria che di fatto pone il cittadino nella condizione di rinunciare al proprio diritto.
Tornando al formalismo, le recenti modifiche legislative che riguardano il sistema delle impugnazioni civili (appello e ricorso in cassazione) danno la misura di come il nostro ordinamento, limitando se non addirittura vietando il controllo della motivazione circa un punto decisivo della motivazione (ricorso in cassazione) od imponendo una tecnica compilativa estremamente farraginosa e poco chiara che non ha più come base l’indicazione dei motivi di appello, veda l’impugnazione come un fastidio di cui bisogna in qualsiasi modo liberarsi.
Perché oggi, questo è quel che io ricavo da queste novelle, il modo con cui il nostro Stato vuol rendere giustizia è quello di negarla.
Negare la giustizia: questo è il mezzo con cui si intende deflazionare il sistema giudiziario!
E’ come dire: i soldi non bastano più per le esigenze della famiglia, eliminiamo qualche figlio di troppo.
Torna in campo la Juniores Futsal Regalbuto
Torna in campo la Futsal Regalbuto nel quarto turno del campionato regionale Juniores maschile. Il sodalizio del presidente Vito Contino mercoledì pomeriggio è atteso da una delicata sfida casalinga contro i "cugini" dell'Argyrium. Una formazione da prendere con le pinze quella agirina che, dopo aver perso di misura contro la capolista San Cataldo (3 a 2 il finale), nella terza giornata ha letteralmente surclassato la Nissa con il punteggio di 8 a 2 e con la prima squadra guida incontrastata la classifica nel campionato di serie C2. Discorso diametralmente opposto per Capuano, Militello, Rocchetta, Leanza, Saitta e compagni che, dopo il debutto vincente proprio contro la Nissa, sono incappati in una rocambolesca (e diciamo pure immeritata) sconfitta sul campo del Leonforte. Una gara che ha lasciato qualche strascico con il capitano regalbutese Vito Gamiddo che dovrà stare ancora a riposo almeno per una settimana mentre è in fase di recupero il laterale Andrea Vitale uscito malconcio proprio dal terreno di gioco leonfortese. Nei giorni scorsi la squadra si è comunque allenata con tanto impegno mostrando una grande voglia di riscatto in un girone (quello ennese e nisseno) che appare veramente equilibrato. "Sarà una sfida tutta ennese e come tutti i derby sfugge ai pronostici - evidenzia il direttore sportivo Sergio Politi - la battuta d'arresto del turno precedente sono sicuro che ci farà bene e anche se non siamo al meglio per via di alcuni infortuni, sono fiducioso per tre punti fondamentali nella rincorsa alle primissime posizioni". Sulla stessa lunghezza d'onda il pensiero di mister Salvo Cardaci che aggiunge: "contro l'Argyrium dovremo giocare con grande attenzione e determinazione. E' una buona squadra e dai risultati sembra anche in salute. Ma è chiaro che davanti al pubblico amico non possiamo fallire l'appuntamento con la vittoria e quindi ai nostri ragazzi chiedo il massimo impegno per tornare subito al successo". Appuntamento per gli sportivi del calcio a cinque per mercoledì 10 novembre alle ore 18.00 presso il palazzetto dello sport di Piano Arena.