Il comportamento passivo è tipico di quando si è incapaci di esprimere le proprie opinioni e i propri sentimenti, si ritengono gli altri migliori di se stessi, si teme il giudizio degli altri, si fa fatica a rifiutare le richieste, si tende a sottomettersi al volere altrui, si fa fatica a proporre iniziative e prendere decisioni e pertanto difficilmente si riesce a soddisfare i propri bisogni e desideri. L’obiettivo generale è evitare ogni possibile conflitto, ridurre l’ansia di esporsi, rimandare le decisioni e ottenere la benevolenza dell’interlocutore.
Quindi un individuo è passivo quando in un contesto di relazione:
- non difende i propri diritti
- non esplicita i propri bisogni, opinioni, desideri, emozioni
- è condizionato e influenzato
- tende a subire
- ha un’elevata ansia sociale
- si esprime in modo auto svalutante
- inventa scuse
- rimanda le decisioni
- sfugge alle responsabilità
- misura le qualità delle prestazioni come unico termometro del valore personale
Esempi di contenuti verbali tipici di questo comportamento sono “ma veramente ……, non so, forse, non è merito mio, chiunque sarebbe stato in grado di farlo”.Le emozioni tipiche di una persona che esprime un comportamento passivo possono essere rabbia, colpa, paura, tristezza,ansia, frustrazione; i pensieri tipici possono essere “ le mie opinioni non contano,non serve a niente che io parli non mi ascolta nessuno, devo essere assolutamente perfetto, gli altri sono più bravi di me ,tanto cosa serve…, e se sbaglio?, ho bisogno della loro approvazione, non mi accetteranno se….”mentre i comportamenti tipici sono quelli di fuga, evitamento, scarso coinvolgimento, manipolazione , silenzio non espressione dei propri sentimenti e idee. Spesso un comportamento di questo tipo comunica all’interlocutore “non conto, non valgo niente; tu sei superiore e io sono debole; i miei modi di pensare non contano, contano i tuoi” e genera nell’altro un iniziale simpatia ma alla lunga imbarazzo, noia, irritazione, antipatia. Le conseguenze a breve termine per se’ sono quelle di ridurre l’ansia e ottenere un rinforzo sociale ma a lungo termine una squalifica progressiva come persona, perdita di autostima e diminuzione del senso di autoefficacia, difficoltà nella gestione delle relazioni, insoddisfazione, solitudine, rabbia e frustrazione, rischio di esplosioni improvvise di aggressività, probabilità di comparsa di patologie psicosomatiche.