La resistenza della Russia contro l'invasione napoleonica, dalla guerra del 1805 alla campagna del 1812, è il drammatico sfondo su cui si svolgono le vicende di innumerevoli personaggi, famiglie aristocratiche, contadini, soldati.
L'opera si apre con un quadro dell'alta società di Mosca nel 1805, alla vigilia della guerra contro Napoleone. Si distinguono il principe Andrej Bolkonskij - sarcastico, orgoglioso, intelligente già deluso dal suo recente matrimonio con l’infantile Lisa -, il conte Pierre Bezuchov, suo amico goffo e sensibile appena tornato dall’estero, e Nataša Rostov, ciascuno in cerca di una risposta alla propria inquietudine esistenziale. Alla vita mondana di Mosca si contrappone la calma della campagna nella casa dei Bolkonskij (Lysye Gory), dove vivono il padre di Andrej e la sorella Maria, dolcissima e profondamente religiosa. La guerra sconvolge questo mondo. Comandante delle armate russe è il generale Kutuzov che ai piani strategici di Napoleone oppone la fiducia nelle leggi naturali, per le quali alla fine il nemico verrà sconfitto dalla steppa russa e dalla generosità e dal coraggio della sua gente.
Andreij si arruola e combatte ad Austerlitz. Quando torna e la moglie muore dandogli un figlio, sente finita la propria vita. L'amore per Nataša, allegra e dolcissima, riaccende in lui l'entusiasmo e la voglia di vivere, ma Nataša si lascia sedurre dal fascino di Anatolij Kuragin e rompe il fidanzamento. Ritrova Andreij mortalmente ferito a Borodino e lo assiste con amore mentre lo trasportano durante la ritirata che precede l'incendio di Mosca. In punto di morte Andreij trova la serenità a lungo cercata nella fede cristiana, perdona Anatolij, che ferito ha subito l'amputazione di una gamba, e così interiormente pacificato muore. Pierre, corteggiato per la sua ricchezza dalle fanciulle del bel mondo, ha sposato la bella e infedele Elena, sorella di Anatolij, che morirà misteriosamente.
Il matrimonio è infelice e Pierre è anche costretto a battersi in duello col rivale Dolochov. Quando all'arrivo dei Francesi Mosca viene data alle fiamme dagli abitanti pur di non consegnarla al nemico, Pierre s'illude di risolvere la situazione da solo e medita di uccidere Napoleone. Finisce in carcere, dove incontra un misero, paziente e pio soldato-contadino, Platonov Karataev, genuina incarnazione del popolo russo, che gli mostra la via spirituale da seguire.
Alla fine della guerra Pierre rivede Nataša a Mosca: l’ama da tempo ma esita a dichiararsi, finché non ne trova il coraggio e lei accetta di sposarlo. Si uniscono infine anche Nikolaj e Marja che l’amava da quando l’aveva salvata da un ammutinamento di contadini a Lysye Gory durante a guerra. Le nuove famiglie vengono mostrate nell’epilogo, nel 1820: i protagonisti sono invecchiati, Nataša, assorbita dai suoi compiti di madre e moglie, ha perso molto del fascino poetico di un tempo. Marja e Pierre sono i personaggi spiritualmente più forti. Simbolo delle generazioni future, fa una breve e significativa apparizione Nikolen’ka, il figlio del principe Andreij.
Fonte: Wuz.it
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