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RIPARTIRE DA DON STURZO A 152 DALLA SUA NASCITA.
Ripartire da Sturzo ecco cosa scrive il Prof D'Urbino storico e studioso di Sturzo.
Caltagirone, 26 novembre 1871. Essendosi chiesto che cosa gli avesse insegnato la vita fra tanti dolori, lotte, sconfitte, ingratutudini, disconoscenze e perfino l'esilio, rispose: ottimismo, cioè unione di sentimenti spirituali; in altra circostanza, aveva detto: prego Iddio che il mio grido sopravviva alla mia tomba. Ancora, oggi la questione morale secondo l'attuale corso politico è in discussione. Quello che più preoccupa è quel senso di diffuso disagio tra la gente nei confronti della politica e della sua gestione, che purtroppo è assai guidata da criteri clientelari e di mera spartizione del potere. Il segno più grave di questo malessere sociale è la crescente perdita di credibilità dei partiti e delle istituzioni pubbliche. La gente non si sente più rappresentata dai partiti ed avverte che il distacco col palazzo è sempre più profondo e la questione morale ripropone il problema tra etica e politica. Si sente pregnante la necessità di ripartire da Sturzo, non per usarlo ma per inserirlo ancora una volta nel Pantheon dei padri di un'Italia, che non può e non deve ripartire da zero, si sente la necessità di ricercare uomini e partiti che abbiano competenza e moralità. Questo è stato il grande progetto di don Sturzo, convinto divulgatore con gli scritti ed i fatti dei principi contenuti nella Rerum Novarum. Questi concetti fondamentali ed irrinunciabili furono posti come due colonne portanti sulla testata della Croce di Costantino, la rivista fondata da Sturzo nel 1897, che noi continuiamo a stampare e diffondere, mensilmente, anche attraverso i cenacoli culturali alle migliaia di generosi ed attenti lettori, quale nostra eredità spirituale.
Caltagirone, 26 novembre 2023
Franco D'urbino