Torna lo stop per la stagione della caccia. Dopo il primo decreto cautelare emesso lo scorso 1 settembre, all’avvio della pre-apertura della stagione venatoria in Sicilia, arriva il “dietro front”: il presidente del TAR Catania sospende nuovamente il decreto assessoriale che, in violazione del precedente pronunciamento, aveva riaperto la caccia. E dunque, in virtù di questo nuovo pronunciamento, dal 13 settembre le “doppiette” dovranno essere riposte in cantina, almeno fino al 2 ottobre che sarà la data di apertura generale della caccia indicata dall’Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale. Per tutti i cacciatori siciliani, a questo punto, rimangono solo due giorni per andare a sparare nelle campagne: sabato 11 e domenica 12 settembre sono infatti le cosiddette “giornate di pre-apertura” che anticipano la serrata di lunedì 13. Dopo questo weekend, quindi, ci si ferma per quasi 3 settimane. Grande soddisfazione da parte delle associazioni ambientaliste ed animaliste che esultano per il “grande risultato ottenuto a tutela degli animali selvatici”.  In particolare il Tar, anche stavolta, ha accolto le istanze di WWF Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa che, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice, avevano nuovamente impugnato il calendario venatorio “aggiornato” dall’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla. 

In arrivo in Sicilia i primi venticinque milioni di euro per piccole e medie imprese e liberi professionisti, titolari di partita iva, duramente colpiti dalla pandemia. Sono oltre un migliaio le richieste presentate, dal 22 luglio al 9 settembre, per ottenere finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto grazie alle risorse messe a disposizione dal governo Musumeci per sostenere il sistema produttivo dell'Isola. A gestire la piattaforma informatica e a curare l'istruttoria è l’Irfis, l'Istituto finanziario della Regione, che nei prossimi trenta giorni provvederà alla verifica della documentazione presentata e alla liquidazione delle risorse. «Conclusa questa prima fase – sottolinea il presidente della Regione – provvederemo a riaprire i termini, modificando i criteri per consentire anche ad altre aziende e professionisti di poter accedere alle agevolazioni. Un'altra opportunità per creare liquidità a sostegno delle imprese siciliane pesantemente danneggiate a causa del Covid». A disposizione c'è ancora una cinquantina di milioni di euro, provenienti dalla rimodulazione del Fesr 2014/2020 deliberata dalla Giunta regionale. «Procederemo - aggiunge l’assessore all’Economia, Gaetano Armao - con celerità all’erogazione delle somme e a modificare i criteri, riaprendo così i termini per permettere la presentazione delle nuove domande a tutti coloro che in questa fase non hanno potuto partecipare». Il finanziamento concesso (da diecimila a venticinquemila euro) è a tasso zero, senza commissioni e senza garanzie: prevede 48 rate ed ha una durata complessiva di 72 mesi (comprensivi i due anni di preammortamento). Per ogni domanda si può richiedere un contributo a fondo perduto fino a cinquemila euro per spese di sanificazione e adeguamento dei luoghi di lavoro. In questa prima fase, per poter accedere alle agevolazioni bisognava avere avviato l’attività entro il 31 dicembre del 2018 e nel 2020 il fatturato doveva essere stato minore del 40 per cento rispetto al 2019. Per le Pmi il fatturato massimo non poteva superare i 250mila euro, per i liberi professionisti i 40mila euro. Nella seconda tornata, invece, i requisiti verranno modificati per allargare la partecipazione.

Da quel che si assiste ogni ora del giorno e fino a tardissima sera è un'Italia Covid divisa in due forme di opinione che finiscono per esasperare gli animi con discussioni spesse volte dalle forme verbali violenti. L'Italia a parer nostro tutto avrebbe bisogno tranne che sulla pandemia dividersi tra i no vax e i favorevoli al vaccino. Senza parlare poi sulla fatidica terza dose della quale già gli scienziati si mostrano scettici . in mezzo alle liti in TV e sui social ci sono gli italiani . Lo spettatore meriterebbe almeno sulla salute una informazione che sia non solamente corretta ma soprattutto chiara e semplice. Un esempio. Se il Governo è così fiducioso allora perchè tarda a rendere obbligatoria la vaccinazione piuttosto che arzigogolarsi in esempi articolati su dove e quando il green pass deve essere mostrato. Se il green pass è obbligatorio nelle palestre perchè non lo è altrettanto nelle metropolitane mentre diventa obbligatorio sui treni a lunga percorrenza ? Il Governo dica una buona volta per tutti che il green pass è obbligatorio e fine della discussione. Di questi e altri esempi di norme e infinite articolazioni se ne possono dimostrare a decine . La qual cosa non deve meravigliarci perchè fa parte del patrimonio genetico di noi italiani e in special modo di chi è in perenne campagna elettorale . Colpa della politica ? In questo caso  parer nostro si perchè in tempi come quelli che stiamo attraversando le domanda sono due: il rischio per la salute c'è o non c'è ? Ci sono alternative ai vaccini ? Se alle due risposte ci sono un si e un no allora l'obbligo vaccinale deve essere attuato. Altrimenti dicano la verità. 

 Il governo Musumeci invia alle scuole siciliane le indicazioni operative sull’inizio del nuovo anno scolastico. Una circolare a firma degli assessori all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla, e alla Salute, Ruggero Razza, dispone una serie di novità, tra cui la somministrazione a campione di test salivari agli alunni delle scuole elementari e medie, per il monitoraggio del contagio epidemiologico. Rimangono invece confermate le disposizioni nazionali per il contenimento del virus: uso di mascherine, distanziamento, obbligo di esibizione della certificazione vaccinale Covid-19 per il personale scolastico.Sono quindi confermate le disposizioni nazionali sulle modalità di accesso agli istituti scolastici, in riferimento al controllo sull’avvenuta vaccinazione attraverso l’App messa a disposizione dal ministero dell’Istruzione per la quale, sino a questo momento, non sono state rilevate particolari difficoltà d’uso, grazie a una preventiva attività di formazione disposta dai dirigenti scolastici.
La procedura di controllo va estesa anche al personale esterno e ai genitori degli alunni, mentre per gli studenti non è previsto alcun obbligo vaccinale, nè l’esibizione di una correlata certificazione; chiunque abbia una temperatura superiore ai 37.5 °C, come da direttiva nazionale, dovrà restare a casa. Si conferma l’uso di mascherine per il personale scolastico, per tutti gli operatori, a vario titolo, presenti a scuola e per gli alunni, ad eccezione dei minori da 0 a 6 anni e dei soggetti con disabilità. E’ però concessa una deroga sull’uso dei dispositivi individuali di sicurezza alle classi composte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale, fermo restando il distanziamento interpersonale di un metro.
In caso di particolari criticità epidemiologiche o focolai a livello territoriale, la sospensione totale o parziale delle attività didattiche può essere disposta, con provvedimento del presidente della Regione, in presenza di classificazione del rischio in “zona arancione” o “zona rossa”. In caso di emergenze specifiche a carattere locale, la sospensione può essere decisa direttamente dal sindaco, sempre in presenza di classificazione in “zona rossa o arancione”, previo obbligatorio parere positivo dell’Asp di competenza territoriale.
Non è previsto il ricorso alla Dad (didattica a distanza), se non su indicazione del dirigente scolastico a fronte di situazioni di particolare criticità. Pertanto, l’anno scolastico per gli istituti di ogni ordine e grado potrà iniziare regolarmente in presenza.

La foto di oggi la dedichiamo a queste tre splendide ragazze che alle Paralimpiade hanno realizzato una grande tripletta nei 100 metri donne. 

Che l'uscita o meglio l'annunciata autocandidatura a Sindaco di Croce Parisi ( Forza Italia) alle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno nella primavera del 2022 a Regalbuto, abbiano creato un vero e proprio subbuglio politico in città è cosa vera. Parisi in qualche modo ha voluto sperigliare le carte , soprattutto all'interno del centro-destra e in Forza Italia in particolare. C'è chi giura che non arriverà all'1 di Novembre, chi invece sostiene che sia un bluf , intanto il candidato è alla ricerca di quanti assieme a lui vorrebbero creare una lista credibile e che avrebbe lo scopo di " risollevare la precaria situazione di Regalbuto". E' dunque innegabile che è già iniziata una lunga campagna elettorale che potrebbe riservare alcune sorprese tra queste la nascita di una lista  di centro -sinistra con i 5 stelle , Pd e Obiettivo Comune che per ora è solo una ipotesi ma non tanto impossibile dato che tra di loro il dialogo è aperto verso una futuira collaborazione. Ma che fa Regalbuto Riparte ? Forte dei voti ricevuti nelle passate tornate elettorali , rappresentano il vero è proprio ago della bilancia con i quali bisognerà fare i conti se da qualsiasi parte si vorrà vincere le elezioni . I quattro consiglieri comunali, Meli, Romano, Beninati e Todaro hanno mantenuto una coerenza nell'azione politica frutto di una vera e propria opposizione propositiva, mantenendo quell'impegno dichiarato di lavora per il solo bene della città. In " Guardiamo il futuro" se in apparenza tutto tace nella realtà è credibile che le cose si muovano così come in passato , vale a dire con idee chiare senza lasciare niente al caso , conoscenza delle famiglie e soprattutto scelte oculate nelle candidature. La scuola del resto è quella democristiana e non si può dar torto se fino ad ora sono stati vincenti quanto meno nelle ultime tre tornate elettorali. Forse il punto debole potrebbe essere rappresentato dal fatto che non è più candidabile a Sindaco Francesco Bivona , ma non è detto che l'attuale primo cittadino si metterà da parte , anzi, secondo noi Bivona sarà ancora protagonista anche alle prossime elezioni. Siamo comunque solamente all'inizio  e c'è ancora tempo per raccontare i fatti o meglio come si realizzeranno le alleanze. Per ora solo ipotesi. Ma è su queste ipotesi che già si discute. 

AgoVit

Roma, 3 set. (askanews) – Sono più che raddoppiati (+164%) gli sbarchi in Italia di derivati di pomodoro in arrivo dalla Cina per un totale che alla fine dell’anno potrebbe superare i 100 milioni di chili, pari a circa il 15% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi 5 mesi mentre è in pieno svolgimento la raccolta del pomodoro nazionale stimata in oltre i 5 milioni e 600mila tonnellate, il 10% in più dello scorso anno per l’aumento delle superfici coltivate sotto la spinta del boom della domanda in Italia e all’estero nell’anno della pandemia. La produzione nazionale di ottima qualità e quantità è importante – sottolinea la Coldiretti – anche per ripristinare le scorte di magazzino diminuite durante il lockdown per l’incremento dei consumi sia in Italia sia all’estero L’Italia produce oltre la metà di tutto il pomodoro lavorato nell’Unione Europea ed è il terzo produttore mondiale con il 13% del totale, subito dietro la Cina che ne raccoglie il 15% che è seconda, mentre al primo posto ci sono gli Stati Uniti con la California con il 27%. Dietro all’Italia ci sono la Spagna e la Turchia con il 7% della raccolta mondiale, quindi Brasile (4%), Iran e Portogallo con il 3% ognuno. Le superfici coltivate a pomodoro da industria in Italia superano i 78mila ettari di cui quasi la metà al Nord con 38.621 ettari e il resto nel Mezzogiorno. La Puglia è la principale regione produttrice seguita dall’Emila Romagna e dalla Campania.A preoccupare sono gli arrivi dalla Cina che è il primo fornitore dell’Italia con quasi la metà degli arrivi di prodotto semilavorato estero, seguita dagli Stati Uniti, dalla Spagna e dalla Turchia in rapida crescita nell’ultimo anno. Il rischio è che il prodotto importato venga spacciato sui mercati nazionali ed esteri come Made in Italy con gravi danni al prodotto nazionale in termini di mercato e di immagine.

fonte askanews

 

 

 

 

 

Con l'ordinanza del 2 settembre scorso il presidente della Regione ha dichiarato Catenanuova zona arancione dal 4 al 14 settembre. Si protrà uscire dal proprio comune solo con il Green Pass, è vietato uscire dalle 22 alle 5 , è sospeso il mercato settimnanale,restano chiuse palestre , sale giochi. E' consentita l'attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevante e l'obbligo del green pass per i locali alchiuso.

Alle 6.14 la prima forte scossa di magnitudo compresa tra 4.3 e 4.8, è stata registrata dai sismografi dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nel palermitano. L'epicentro è stato localizzato in mare, al largo di Cefalù, ad una profondità di circa 6 chilometri. Il sisma è stato avvertito dalla popolazione soprattutto nella zona delle Madonie, ma anche  Palermo, dove molti sono stati svegliati dalla terra che tremava. Tantissime le chiamate ai Vigili del Fuoco. La prima forte scossa è stata seguita da altre due repliche di magnitudo 2.0 alle ore 6:23 e alle 6:39 .Tanta paura ma nessuna segnalazione di danni, nei circa 25 comuni della zona orientale della provincia di Palermo dopo la prima e le due 2 di assestamento. Sia la Protezione Civile che i Vigili del Fuoco, come comunicano le sale operative, hanno eseguito una prima ricognizione nei comuni delle Madonie più vicini all'epicentro. Secondo le prime informazioni non ci sarebbero danni a cose e persone.

PALERMO (ITALPRESS) – Vaccini in farmacia, si parte. Prima provincia in Sicilia, dalla prossima settimana sarà attivo il servizio nelle farmacie di Palermo e provincia autorizzate, il cui elenco sarà pubblicato dall’Asp. I cittadini che vorranno vaccinarsi potranno prenotare la dose di vaccino anti-Covid 19 della Pfizer-BioNTech presso la propria farmacia di fiducia aderente all’iniziativa. Nel frattempo, l’Asp riceverà le dosi di vaccino dall’industria, li scongelerà e sconfezionerà e applicherà su ogni fiala un codice di tracciamento che permetterà, attraverso l’inserimento nella piattaforma di Poste Italiane, il preciso abbinamento al soggetto ricevente. In base agli appuntamenti fissati, gli operatori della distribuzione intermedia ritireranno le dosi presso la farmacia dell’Asp e le consegneranno alle farmacie. Qui i farmacisti – appositamente formati tramite due corsi dell’Istituto superiore di sanità – eseguiranno l’anamnesi del paziente e la conseguente inoculazione del vaccino, secondo i protocolli di sicurezza stabiliti dall’accordo nazionale, e infine inseriranno sulla piattaforma i dati dell’avvenuta immunizzazione rilasciando il green pass. I pazienti cosiddetti “fragili” o che presentano comorbidità saranno reinviati al medico di medicina generale. Lo sblocco della vaccinazione in farmacia è stato reso possibile dopo una lunga serie di riunioni sugli aspetti logistici e organizzativi – e grazie alla collaborazione del direttore del Dipartimento farmaceutico dell’Asp Palermo, Maurizio Pastorello – , riunioni alle quali hanno partecipato i rappresentanti di Federfarma Palermo, di Federfarma Servizi e di Ads. “Palermo è la prima provincia della Sicilia a partire con la vaccinazione in farmacia – annuncia soddisfatto Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma – . Le nostre farmacie potranno dare un significativo contributo all’implementazione della campagna vaccinale proprio adesso che, con l’aumento dei contagi e il possibile rischio imminente del ritorno in zona gialla (che speriamo possa essere scongiurato), occorre intensificare le vaccinazioni. E’ questo l’unico modo disponibile per evitare nuove restrizioni che danneggerebbero non solo la salute dei cittadini,