" Sono Rita Fiumefreddo , vivo a Regalbuto da sempre.Ricordo il mio paese quando era il fiore all'occhiello della provincia di Enna e oltre. Paese avanti per apertura mentale,lavoro e prospettive generali di vita.Pur prendendo atto che l'economia italiana non permette a paesini come il nostro di avere possibilità economiche e di lavoro al di fuori del contesto generale,mi accorgo che anche il poco che ci possiamo permettere ci viene negato tra i "forse" i "se e i ma" e i "non si può". La mia rabbia nasce nel momento in cui le " Istituzioni" giocano a nascondino tra loro e a scarica barile. Tutti dicono :" Regalbuto muore",ma lo si cura come un malato terminale e cui si da l'aspirina. I giovani , e non solo, vanno via a ritmi inverosimili; " u cursu" è sempre vuoto a qualsiasi ora. E se qualcuno cerca di riempirlo proponendo, con enormi sacrifici economici e di manodopera, un alternativa alla noia e alle uscite serali verso Catania o paesi limitrofi ,che si fa ? Si mette il bastone tra le ruote. La malavita e la droga non albergano esclusivamente in una serata musicale che serve da scaccia pensieri per i giovani e i meno giovani, ma va ricercata nel malessere giornaliero che ognuno di noi si porta dentro; per il male di vivere che ci attanaglia , la noia , la mancanza di soldi, il non futuro. Tra un pò di tempo non serviranno più nè gli amministratori, nè le forze dell'ordine ma solo i becchini. "
Rita Fiumefreddo