Bisogna prendere atto positivamente dell’orientamento dei Sindaci dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di sospendere cautelativamente la riscossione delle “partite pregresse” inserite unilateralmente in fattura dal gestore “AcquaEnna”, anche a costo di aspettare ancora qualche giorno. Ci sorprende però la motivazione che sembra avere supportato l’ennesimo rinvio della decisione collegiale. Il Sindaco di Regalbuto ha infatti evidenziato la necessità di approfondire la competenza dell’ATI nell’adottare atti di 2° grado ovvero atti in autotutela per provvedimenti adottati dalla precedente Autorità d’ambito. Ci permettiamo di non avvertire la medesima necessità per almeno due ragioni, una formale e l’altra sostanziale.Quella sostanziale deriva dalla natura giuridica della nuova Autorità d’ambito. L’Assemblea territoriale idrica, costituita dai medesimi Sindaci che componevano il sostituito Consorzio ATO Idrico, è infatti un organismo esponenziale delle autonomie locali e, dunque, riconducibile ad un’espressione del generale principio democratico della rappresentatività degli organi e dell’esponenzialità degli enti territoriali di rilievo costituzionale (artt. 5 e 114 Cost. art. 15 statuto Regione Siciliana), preposti al soddisfacimento di bisogni e interessi della popolazione di riferimento, tra i quali rientra la gestione del servizio idrico che aggrega enti esponenziali con realtà demografiche, e correlative esigenze di servizio, tra loro assai differenziate e che trovano adeguato contemperamento in un sistema di rappresentatività assembleare proporzionato alla quota di fruizione del servizio sulla base della popolazione di riferimento e necessariamente correlato alla misura finanziaria dell’onere economico sostenuto da ciascun Comune.
Quella formale deriva dall’art. 5, comma 4, della l.r. n. 19 dell’11/08/2015 che abilita l’ATI, anche al fine di consentire il più rapido allineamento delle attuali gestioni alle finalità ed agli obiettivi della presente legge, a valutare la sussistenza dei presupposti per l’eventuale revoca delle aggiudicazioni e degli affidamenti già effettuati. Appare quindi evidente la volontà del legislatore, la cui qualità e tecnica legislativa è notoriamente scadente da diversi lustri, di consentire alla nuova ATI di adottare, all’occorrenza, i citati atti in autotutela.
Ci piace quindi pensare che nella prossima seduta tutti i Sindaci dei 20 Comuni si sintonizzeranno sulle medesimi frequenze.