Tredicenne suicida. Riflettere può non bastare. In evidenza

Novembre 13, 2023 1145

La tragedia del tredienne che si è tolto la vita perchè oggetto di bullismo e di cyberbullismo , deve far riflettere su ciò che tutti noi e in particolare la scuola può fare per combattere un fenomeno assai diffuso tra i giovani , specie in età scolare. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Villagrazia di Carini che hanno raccolto le testimonianze dei genitori e hanno sequestrato i dispositivi elettronici da cui si spera di trovare dettagli utili all'indagine. E' chiaro chiedersi perchè un ragazzo arriva al suicidio. Ma è altrettanto chiaro chiedersi cosa possiamo fare affinchè tutto ciò non accada. La risposta più immediata sarebbe quella della prevenzione , perchè a volte , spesse volte le leggi non bastano. La enorme diffusione dei cellulari e con essi internet e l'accesso facile ai social da parte di minorenni , ma aggiungiamo soprattutto le situazioni  sociali delle famiglie , anche quelle apparentemente sane , possono essere luoghi dove la violenza del fenomeno bullismo cresce a dismisura. E' inutile nascondersi : il bullismo e il cyberbullismo oramai è tra noi . «Il ragazzo era integrato - raccontano a scuola - Andava anche bene e aveva buoni voti». Dall’istituto non confermano che il ragazzo soffrisse per le angherie subite da alcuni compagni. Saranno i carabinieri che hanno in mano il cellulare e il computer del ragazzo a stabilire se quello che si racconta nella chat tra alunni e genitori, e cioè che sia stato vittima di bullismo per il suo orientamento sessuale, sia vero.

Ultima modifica il Lunedì, 13 Novembre 2023 17:46