15. I cognomi dell'ennese: Incudine, Federico, Alessi, Colaleo, di Francesco Miranda In evidenza

Novembre 02, 2014 4686

15. I cognomi dell’ennese: Incudine, Federico, Alessi,  Colaleo, di Francesco Miranda

INCUDINE

Incudine è un cognome molto raro, presente solo in pochi comuni di alcune regioni italiane, in Lombardia (Legnano, Milano), in Liguria (Genova, San Remo), in Lazio (Roma, Anzio), in Campania (nel napoletano, Sant’Agnello, Piano di Sorrento), in Basilicata, in Sicilia (Enna, Catania); deriva dal toponimo “Incudine”, piccolo comune  della Val Camonica, in provincia di Brescia, cognomizzazione probabilmente riferita a capostipite proveniente da quella località.

Tracce storiche e personaggi. Alcuni storici fanno derivare il nome di Incudine da “encosen” (incudine), il noto attrezzo usato dai fabbri; un’antica leggenda locale vuole che il paese sia stato fondato in epoca post -romana o nel basso medioevo, come campo di raccolta e di sorveglianza per schiavi (da cui il nome “incudine”  per indicare il grosso blocco d’acciaio su cui venivano ribattuti i ferri che incatenavano i condannati). Altri studiosi sono propensi verso una etimologia che fa riferimento ad “anchusa”, una pianta erbacea, o a “incudo” (= fatto con il ferro). Una  versione più recente  collega il nome alla conformazione o alla aridità del suolo, da “incusine” ( = terre incolte).

MARIO INCUDINE (Enna 2/6/1981), cantante, attore, musicista e autore di colonne sonore. La critica lo riconosce interprete di “un modo nuovo di cantare la Sicilia tra il cantastorie e il cantautore”. Vincitore nel 2009 del X “Festival  della Nuova Canzone Siciliana” organizzato da Antenna Sicilia al teatro ABC di Catania, l’anno dopo, nel 2011, ebbe il premio della critica. Nei vari anni si è esibito nei più prestigiosi festival di world music, in Italia e in molti paesi europei, ma anche in Cina, in Messico, negli Stati Uniti. In un anno ha tenuto più di cento concerti. Vanta varie presenze anche in televisione, su Antenna Sicilia, Rete 4, Rai2. Nel 2013 ha realizzato il videoclip “Li culura”, scritto e diretto da Davide Vigore. Attualmente è direttore artistico del Teatro Garibaldi di Enna

FEDERICO

Federico proviene dal nome germanico FRITHURIK, composto da FRITHU ( = pace, sicurezza) e RIKYA ( = potente), con il significato di “potente nell’assicurare la pace”. Si arriva all’attuale italiano Federico attraverso il latino medioevale Fredericus o Frederigus, tradotto nell’antico italiano Frederigo e Frederico. Il cognome Federico, presente in prevalenza nel centro-sud (Campania, Sicilia, Calabria, Lazio, Abruzzo, ecc.), ha come variante Federici, noto soprattutto nel centro-nord (Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio). In Sicilia Federico è diffuso in particolare nel palermitano (Caltavuturo, Alimena, Petralie, ecc.) e nel messinese (Messina, Spadafora, Villafranca Tirrena, ecc), ma ha nuclei abbastanza consistenti anche nelle altre province: nell’agrigentino (Licata, Cammarata. San Giovanni Gemini, ecc.), nel catanese (Caltagirone, Catania, Santa Venerina, ecc.),  nel nisseno (Gela, Acquaviva Platani, Butera, ecc.), nell’ennese (Agira, Pietraperzia, Enna)

Riferimenti storici e personaggi.  In Sicilia si ha memoria di una famiglia Federico fin dal XIII secolo con Guglielmo, cavaliere di Butera, e Raynaldo, cavaliere di Mineo. Un Federico nel 1370 acquistò il feudo di Cefalà e forse è lo stesso che nel 1367 tenne la carica di pretore di Palermo; un Antonino ottenne il diritto del grano (prelievo di una percentuale in moneta) sul caricatore (silos) di Sciacca. Tanti esponenti di questa famiglia ebbero cariche prestigiose, come Antonio Federico che fu conte di San Giorgio, “secreto interinale” di Palermo nel 1731, governatore della Compagnia della Pace nel 1715, primo conte di Villalta, deputato del Regno di Sicilia nel 1738/48.(Nobiliario di Sicilia).

 

MARIA GUIA FEDERICO (Palermo 19/1)1956), prefetto di Catania dall’8 agosto 2013. Il prefetto  Federico, dopo una breve esperienza lavorativa presso il Ministero di  Grazia e Giustizia, entra in servizio presso il Ministero dell’Interno e, nel 1982,  viene assegnata alla prefettura di Ravenna dove svolge l’incarico di Capo di Gabinetto del prefetto e quindi di viceprefetto vicario. Dal 2003 al 2008 è vicario del prefetto di Messina: in questo periodo è commissario ad acta in vari comuni siciliani. Nel 2006 viene insignita dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica; nel 2008 viene nominata vicario del prefetto di Ancona e  Commissario del Governo nel periodo dell’ emergenza rifiuti della regione  Campania.

Nominata prefetto, nel 2009 svolge tale funzione presso la prefettura di Prato, fino all’8 agosto del 2013: nel luglio dello stesso anno la Giunta Municipale del comune di Prato le conferisce il “Gigliato d’Oro”, la più alta onorificenza della città per “l’appassionato impegno personale nella direzione dell’Ufficio Territoriale del Governo a favore della popolazione pratese”. Il mese dopo viene a Catania.

Alessi

Alessi, variante di Alessio, è cognominizzazione del nome personale omonimo derivato dal latino “Alexius”, adattamento del greco “Αλεξιος” (Alexios), proveniente dal più antico Αλεξις (Alexis), che significa “proteggere, difendere”, cioè  “protettore, difensore”; potrebbe essere forma abbreviata di Alessandro, di analoga derivazione. Il cognome è diffuso in tutte le regioni italiane, in particolare Sicilia, Lombardia, Lazio, Toscana, Veneto, Piemonte. Nella nostra regione ha consistenti ceppi, soprattutto nell’agrigentino (Agrigento, San Giovanni Gemini, Palma Montechiaro, ecc.), nel palermitano (Palermo, Valledolmo, Palazzo Adriano, ecc.), nel nisseno (San Cataldo, Gela, Mazzarino, Caltanissetta, ecc.), nel catanese (Catania, Caltagirone, Raddusa, ecc.), nel messinese (Messina, Gualtieri Sicaminò, Scaletta Zanclea, ecc.), nell’ennese (Valguarnera Caropepe, Villarosa, Nicosia, Aidone, Piazza Armerina, Enna, Calascibetta).

Riferimenti storici e personaggi. Alessi o Alessio è una famiglia originaria di Roma che in Sicilia possedette alcuni feudi: baroni di Sisto, di Pasquale, di Montegrosso. Trasferitasi in Sicilia nel corso del secolo XIV, godette nobiltà a Messina, Catania, Piazza Armerina, Nicosia. GIUSEPPE ALESSI (Castrogiovanni, Enna 1774 – Catania 31/8/1837), sacerdote, seguì studi filosofici, letterari, matematici e si applicò anche allo studio della mineralogia. A Catania, dove insegnò diritto canonico presso l’Università, fu attivissimo organizzatore della vita culturale cittadina. Enna gli ha intitolato una strada e il museo, inaugurato nel 1987, dove sono esposte le ricche collezioni di reperti archeologici, dipinti, monete, opere pittoriche, stampe, ecc. PASQUALE ALESSI, maggiore del “9^ Reggimento Puglia, nel 1860 partecipò alla difesa del Regno delle Due Sicilie contro l’esercito piemontese; ferito a Palermo contro i garibaldini, venne decorato da re Francesco II della Croce di Diritto di San Giorgio (Wikipedia).  GIUSEPPE ALESSI (San Cataldo 29/10/1905 – Palermo 13/7/2009), politico italiano; è stato sindaco di San Cataldo, membro della Consulta regionale per la compilazione dello Statuto regionale e della Commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto siciliano. E’ stato primo presidente della Regione siciliana (dal 1947 al 1949), carica che ricoprì poi dal 1955 al 1956; dal 1956 al 1959 è stato presidente dell’A.R.S., poi senatore della Repubblica e parlamentare nazionale. GIORGIO ALESSI  (Valguarnera Caropepe, 49 anni), insegnante di educazione fisica; nel mese di giugno scorso è stato in corsa alla “Enduroman Arch to Arc”, un triathlon che comprendeva una maratona da Marble Arch da Londra a Dover, sulla costa del Kent (circa 130 km.), l’attraversamento a nuoto della Manica (circa 35 km,), la corsa in bicicletta da Calais all’Arco di Trionfo a Parigi (289 km. circa): la dura prova, iniziata il 30 giugno scorso si è conclusa il 6 luglio: Giorgio è stato tra i soli 14 atleti al mondo ad aver ultimato la gara. L’atleta di Valguarnera non è nuovo a queste imprese, una passione coltivata fin da piccolo e che lo ha condotto verso traguardi sempre più ambiziosi, raggiunti al limite di ogni sforzo umano.

Colaleo

Colaleo è un cognome molto raro, presente solo in alcune regioni italiane: in Puglia (nel barese), dove ha il nucleo più consistente, in Campania (nel napoletano), Sicilia, Lazio, Lombardia, Piemonte. Nell’isola ha presenze nel catanese (Catania, Caltagirone, San Giovanni La Punta), nell’ennese (Enna, Nicosia), nel palermitano (Palermo), nel siracusano (Siracusa), nel trapanese (Poggioreale). Il cognome deriva dalla fusione dei nomi Nicola (divenuto Cola per aferesi) e di Leonardo o Leone (divenuti Leo per apocope, cioè caduta di fonemi finali, -nardo o –ne): si tratta probabilmente di nome del capostipite.

Riferimenti storici e personaggi. LORENZO COLALEO (Catania 17/10/1960), presidente del Comitato Regionale ANAPS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) che ha sede in Enna (al suo terzo mandato). Laureato in Scienze della terra e coordinamento attività di Protezione Civile, è in atto inserito nell’Ufficio provinciale di protezione civile alle dirette dipendenze del Vice Prefetto Vicario di Enna. E’ stato Capo della segreteria particolare dei Prefetti di Enna dal 1985 al 2001. E’ autore del testo “Protezione Civile – Un diritto-dovere per tutti”, Enna 1997.

 

Ultima modifica il Martedì, 04 Novembre 2014 17:45