Comune Troina ricorre a Tar per impugnare accordo bonario con AcquaEnna

Settembre 19, 2015 1664

Il sindaco Fabio Venezia si costituirà in giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per impugnare la deliberazione n°2 del 26 giugno 2015 del Commissario Straordinario e Liquidatore dell’ATO Idrico 5 di Enna e revocare l’accordo bonario sottoscritto il 25 giugno scorso con Acquaenna S.p.A. per il recupero delle quote non versate del canone di funzionamento dell’autorità d’ambito.
Lo prevede una delibera di giunta, con la quale si conferisce altresì mandato all’avvocato Alessandro Palmigiano – legale del foro di Palermo e dell’entourage del noto civilista e ordinario di Diritto Civile dell’Università degli Studi di Palermo Luca Nivarra – di difendere gli interessi della comunità troinese.
Nelle settimane scorse l’amministrazione comunale aveva invitato l’ex Commissario della Provincia Regionale di Enna Pietro Lo Monaco a revocare in autotutela la delibera della sottoscrizione dell’accordo bonario pena l’intenzione di ricorrere alle vie legali, in virtù del riscontro di diverse e presunte illegittimità.
In particolare, l’amministrazione chiede di verificare le inadempienze del gestore del servizio idrico integrato che hanno determinato il verificarsi della sanzione risolutiva della Convenzione stipulata il 19 novembre 2014 tra l’ATO Idrico e la società consortile per azioni AcquaEnna, la legittimità dell’accordo bonario sottoscritto il 25 giugno 2015 dall’ATO Idrico con AcquaEnna per il recupero delle quote non versate del canone di funzionamento dell’Autorità d’Ambito e la tipologia, la modalità e i tempi per l’esercizio di tutela del Comune contro le inadempienze del gestore del Servizio Idrico Integrato.
“Coerentemente con il percorso avviato in queste settimane e sicuri di interpretare il sentimento dell’intera comunità – ha dichiarato il sindaco Fabio Venezia – intendiamo andare avanti in questa dura battaglia, che ha il chiaro obiettivo di riportare il servizio idrico alla gestione diretta. Vogliamo che sia il Comune a gestirlo, nell’ottica dell’interesse collettivo e senza logiche di profitto”.

articolo apparso su Vivienna

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Ultima modifica il Sabato, 19 Settembre 2015 14:00