Da allora sanzioni saranno elevate per tutte le Società Sportive SSD e Associazioni Sportive ASD che non si adeguano.Nella riunione del Consiglio dei Ministri di metà gennaio, su proposta del Ministro Lorenzin pare che sia previsto il provvedimento di proroga, e dunque c’è ancora la possibilità per i sodalizi sportivi di mettersi in regola mentre nel frattempo il Ministero dovrà stabilire oltre le modalità di attuazione del decreto negli cosidetti “ sport in movimento. Tutte le associazioni e società sportive, anche dilettantistiche, ad eccezione di quelle "che svolgono attività sportiva con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro (lancio del piattello, tiro con l'arco, ecc.), giochi da tavolo e sport assimilabili", sono obbligate ad avere negli impianti dove svolgono le attività il defibrillatore e personale regolarmente formato per l’utilizzo dello stesso. La normativa non pone vincoli numerici, ma deve essere garantita al fine di assolvere gli obblighi di legge, la presenza di personale formato sia durante le partite, sia durante gli allenamenti. Il defibrillatore deve essere presente e può essere acquistato dalla società sportiva, da un gruppo di società sportive o da chi gestisce l'impianto sportivo (in questi ultimi due casi, il defibrillatore può essere condiviso tra più società sportive che condividono gli stessi spazi per le proprie attività). In ogni caso, ciascuna società sportiva deve assicurarsi (e ne è responsabile) della presenza del defibrillatore e di personale formato. C’è da sottolineare infine che ogni associazione sportiva ha già provveduto a far frequentare i propri tesserati ai corsi per l’uso del defibrillatore , ma sono in pochi nella provincia di Enna i defibrillatori in uso negli impianti, sia perché si aspettava il decreto sia perché a volte è difficile reperire i fondi per l’acquisto.
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