“Procediamo con prudenza, i risultati positivi non ci fanno andare in euforia anzi ci invitano a procedere gradualmente. Diminuiscono i ricoveri e i contagi, abbiamo eseguito quasi 40 mila tamponi, da oggi cominciano i test sierologici dopo il parere favorevole del comitato tecnico-scientifico. Abbiamo 590 ricoveri, di cui 49 in terapia intensiva, meno 4 rispetto ai giorni passati, aumenta il numero dei guariti, siamo a 273. Ma tutto questo ci invita alla prudenza, intanto perchè abbiamo seguito fin dal primo momento la linea del rigore e poi perchè aspettiamo di capire se questa curva si mantiene su una posizione orizzontale”. A dirlo, ospite di Mi manda Raitre, il governatore della Sicilia Nello Musumeci.
“La Sicilia – ha poi aggiunto – ha un’economia in ginocchio, era un’economia fragile è questo è stato il colpo di grazia. Il settore turistico si era rivelato lo scorso anno quello maggiormente in crescita tra le regioni del Mezzogiorno. Possiamo quest’anno, dopo l’epidemia, lanciare l’idea della Sicilia sicura, dire di venire in Sicilia e dire ai siciliani di restare qui a fare le vacanze”. Per Musumeci “si può recuperare negli ultimi mesi dell’anno anche perchè si può fare turismo anche in autunno”.
(ITALPRESS).
(ANSA) - PALERMO, 15 APR - Una ricognizione con tutti i manager del Sistema sanitario regionale per una verifica dei punti di forza e criticità, a poco più di un mese dall'inizio dell'emergenza Coronavirus in Sicilia. L'ha organizzata, a Palazzo Orleans, il presidente della Regione Nello Musumeci che, insieme all'assessore alla Salute Ruggero Razza, ha incontrato i direttori generali delle diciotto Aziende regionali direttamente coinvolte nella gestione della pandemia nell'Isola.
"Una disamina - evidenzia il governatore Nello Musumeci - serena e onesta della situazione sanitaria nelle nove province, senza tacere le criticità e impegnandoci a trovare i rimedi. Ma abbiamo anche preso atto, con soddisfazione, della tenuta del sistema regionale grazie a una sana programmazione e a una forte motivazione degli operatori, sanitari e non".
La Sicilia, quindi, pensa a una nuova fase sanitaria a lungo termine. Secondo quanto emerso da vari studi scientifici, infatti, nonostante la situazione del contagio in Sicilia, oggi, appaia contenuta, sarà necessario immaginare nuove strategie, percorsi e strutture dedicate per contrastare i possibili 'colpi di coda' del virus. A questo certamente servirà l'intera rete Covid-19 che, grazie al Piano straordinario messo in atto dal governo Musumeci, può contare su circa 3.400 posti dedicati (seicento dei quali di terapia intensiva), ma si sta già pensando anche a veri presidi riservati alla riabilitazione polmonare. Sul modello dei vecchi sanatori adoperati nel '900 per il trattamento post-tubercolosi, infatti, il Ssr si potrà dotare di strutture sanitarie specializzate nel recupero della piena funzionalità per quei pazienti che hanno vissuto una fase acuta della malattia. Si andrà avanti anche sul piano formativo riservato prevalentemente al personale sanitario. "In queste settimane - spiega l'assessore Razza - abbiamo riscontrato che tutti i cluster nosocomiali sono stati generati da singoli comportamenti errati, per negligenza o mancanza di lucidità. Per questo pensiamo a una formazione permanente affidata al Cefpas di Caltanissetta che possa garantire a tutti i professionisti della sanità siciliana un elevato e costante livello di preparazione".
Per continuare a contrastare il virus proseguirà anche la digitalizzazione, restando nel solco di quanto è stato fatto da subito con il censimento sul sito www.siciliacoronavirus.it e con l'applicazione digitale "Sicilia Si-Cura". Si tratta di strumenti che hanno permesso di interloquire con decine di migliaia di persone, acquisendo un flusso di informazioni fondamentali per la gestione dell'emergenza.(ANSA).
Regalbuto tra i comuni siciliani che riceveranno un finanziamento per la riqualificazione del centro storico.
Riqualificazione dei centri storici.la Sicilia stanzia 75 milioni di euro. E' questa la notizia che è stata ufficializzata dal presidente della Regione Musumeci . Una settantina di Comuni in tutto e tra questi Regalbuto che è stato inserito nella graduatoria di linea A.“Gli investimenti sulla riqualificazione del tessuto urbano siciliano – ha commentato il presidente della Regione Nello Musumeci – rappresentano uno dei pilastri del mio programma di governo. Siamo convinti che tutelando il patrimonio storico specie dei piccoli centri creiamo le condizioni per uno slancio alla riscoperta del nostro territorio e occasioni di lavoro e sviluppo“.“Dopo aver elaborato due linee di finanziamento e stilato le graduatorie dei settanta progetti – spiega l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone – adesso acceleriamo decisamente sulle procedure. I Comuni possono gia’ compiere le gare d’appalto, nelle more dei singoli decreti. In tal modo – sottolinea Falcone – puntiamo a far partire i primi interventi di questo vasto Piano di risanamento dei centri storici, messa in sicurezza e tutela di ambiente e beni culturali entro l’estate. Lavoriamo cosi’ al post-emergenza: gli investimenti infrastrutturali, abbattendo i tempi della burocrazia – conclude Falcone – devono essere la prima leva per risollevare la Sicilia dalla crisi economica scatenata dal coronavirus“.
I COMUNI INSERITI NEL PROGETTO
Graduatoria Comuni Linea A
Aragona, Bivona, Cammarata, Montevago e Santa Elisabetta, nell’Agrigentino. Mussomeli, Riesi e Sommatino, in provincia di Caltanissetta. Castel di Judica, Grammichele, Maletto, Milo, Mineo, Pedara, Trecastagni e Vizzini, nel Catanese. Assoro, Centuripe, Regalbuto e Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna. Capri Leone, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Ficarra, Francavilla di Sicilia, Frazzanò, Gioiosa Marea, Gualtieri Sicaminò, Limina, Malfa, Mazzarra’ Sant’Andrea, Mirto, Mistretta, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Naso, Novara di Sicilia, Patti, Roccafiorita, Roccavaldina, Rodi Milici, Sant’Angelo di Brolo, Santa Lucia del Mela e Taormina, nel Messinese. Collesano, Giuliana, Marineo, Prizzi e San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo. Vita, nel Trapanese
Graduatoria Comuni Linea B
Ravanusa e San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento. Raddusa e Valverde, nel Catanese. Agira, Aidone e Troina, nell’Ennese. Alcara Li Fusi, Cesaro’, Longi, Mojo Alcantara, Motta Camastra, Scaletta Zanclea e Sinagra, in provincia di Messina. Caltavuturo, Castellana Sicula, Geraci Siculo, Lercara Friddi e Vicari, in provincia di Palermo. Salemi, nel Trapanese.
Regione vara piano da 1,5 miliardi per l’emergenza
La “manovra” di emergenza per la Regione siciliana è pronta ed è stata approvata in giunta dopo le due riunioni di questa settimana. Sul piatto ci sono un miliardo e mezzo di fondi Ue per cercare di tamponare l’emergenza economica nata in seguito al blocco delle attività dovute alle misure di contenimento del Coronavirus. Deciso lo stato di emergenza per l’agricoltura, ma anche aiuti alle famiglie in difficoltà, alle imprese, alle partite Iva, ai professionisti e agli ambulanti. Per le famiglie sono previsti 250 milioni di buoni spesa indirizzati “ai nuclei familiari che non percepiscono alcun reddito né altra forma di assistenza”, più altri bonus per le fasce deboli. Inoltre, 300 milioni di contributi comunitari verranno destinati a finanziare mini-prestiti per i consumi alle famiglie che sono in difficoltà. A gestirli sarà l’Irfis, la finanziaria regionale. Si tratta di prestiti di massimo 5 mila euro che possono ricevere “i residenti in Sicilia almeno dal 31 dicembre 2019 che hanno dichiarato nel 2018 un reddito netto non superiore a 15 mila euro e che dichiarino di non godere di analoghe misure a carico di fondi statali o europei”. I mini prestiti andranno restituiti in 36 rate che scatteranno dal gennaio 2022. Alle imprese in difficoltà a causa dello stop imposto dalle misure di contenimento sono previsti 400 milioni sotto forma di prestito, fino a un massimo 15 mila euro, per le aziende “che hanno il domicilio fiscale il Sicilia almeno dal 31 dicembre 2019 e che nel 2018 hanno dichiarato un utile netto non superiore a 30 mila euro e un numero di addetti non superiore a 5”. Anche in questo caso dovranno essere restituiti in 36 rate a partire dal 2022. Altri 200 milioni sono stanziati per artigiani e cooperative (100 l’uno). Di questi, 10 milioni possono essere usati per anticipare la cassa integrazione ai lavoratori del settore attraverso un fondo di garanzia. I prestiti alle coop non potranno superare i 15 mila euro e saranno rimborsabili in 36 rate e che nel 2018 hanno dichiarato un utile netto di 25 mila euro e con massimo 5 dipendenti. Stessa cosa per gli artigiani, ma in questo caso l’utile netto deve essere stato di 30 mila euro. Il testo adesso approda all’Ars dove dovrà essere approvato prima della scadenza dell’esercizio provvisorio che è fissato per il 30 aprile.
(ITALPRESS).
L'elenco completo delle attività che riapriranno per primi. Le regole per gli esercizi commerciali in questione( fonte AGI)
Sono diverse le attività commerciali al dettaglio consentite dal Dpcm emanato sul fronte della lotta alla diffusione del contagio da coronaviruis che ha prolungato al 3 maggio le prescrizioni. Le attività consentite - rispettando ovviamente alcune prescrizioni fondamentali, quali il distanziamento interpersonale e l'accesso regolato - riguardano ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari. Ma anche tante altri tipologie di negozi.
Ecco l'elenco completo
- Ipermercati, Supermercati, Discount di alimentari, Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
- Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
- Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
- Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
- Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi, specializzati (codice ateco: 47.4)
- Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
- Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
- Commercio al dettaglio di articoli per l'illuminazione
- Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici, Farmacie
- Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
- Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene personale
- Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
- Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
- Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
- Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini,
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
- Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
- Commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria Commercio al dettaglio di libri
- Commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati"
Nel Dpcm ci sono anche le regole per gli esercizi commerciali in questione:
- Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale.
- Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell'orario di apertura.
- Garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d'aria.
- Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
- Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.
- Uso dei guanti "usa e getta" nelle attività di acquisto, particolarmente per l'acquisto di alimenti e bevande.
- Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità: a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie; b) per locali fino a quaranta metri quadrati puo' accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l'accesso e' regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata"
Coronavirus: due milioni di mascherine per medici e commercianti
Oltre due milioni di mascherine per case di riposo, case di cura private, rsa (residenze sanitarie assistenziali), cta (comunità terapeutiche assistite), farmacie, guardie mediche, operatori delle unità speciali, medici di famiglia e pediatri. A distribuirle in tutte le nove le province dell'Isola, su disposizione del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, è stata la Protezione civile, per fronteggiare l'emergenza da Covid 19. I dispositivi di protezione sono principalmente del tipo chirurgico, mentre 120mila pezzi appartengono alla categoria Ffp2.
Altre 250mila mascherine, sempre tramite la Protezione civile regionale, sono andate alle associazioni di categoria del settore alimentare, affinchè riforniscano tutti gli operatori che giornalmente hanno contatti con la clientela. La nuova ordinanza firmata mercoledì sera da Musumeci prevede, infatti, che "negli esercizi commerciali di vendita e distribuzione di generi alimentari, anche all'aperto, gli operatori siano tenuti all'uso costante di mascherina e all'utilizzo di guanti monouso".
“E’ stato un ottimo primo tempo, naturalmente adesso dobbiamo vincere la partita al Consiglio europeo. Con questo documento che l’Eurogruppo ha approvato si è passati da un testo originario che avevamo respinto e a cui avevamo messo il veto, che conteneva un’unica proposta, il Mes con alcune condizioni”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a Unomattina su Rai1.
ù“Grazie alla nostra battaglia siamo arrivati a un testo che propone 4 strumenti e per la prima volta mette sul tavolo la proposta di un fondo per la ripresa finanziato con l’emissione di titoli comuni, che è esattamente la proposta dell’Italia. Inoltre – ha aggiunto – è stata proposta la costituzione di un fondo da 200 miliardi della Bei per sostenere il credito e la liquidità delle imprese, poi è stato proposto un meccanismo che con 100 miliardi alimenterà strumenti quali la cassa integrazione, infine sul Mes sono state eliminate ogni condizionalità. Si tratta di uno strumento facoltativo, l’Italia non ha deciso di accedere ma si mette a disposizione di chi lo vorrà un’altra linea di liquidità che può arrivare fino al 2% del Pil e che potrà essere attivata senza nessuna condizione”.
Il ministro definisce quelle di Matteo Salvini e Giorgia Meloni “accuse abbastanza grottesche, forse ignorano che il Mes già esiste e presenta oggi, per chi volesse accedere, degli strumenti che prevedono condizionalità, cioì la Troika. L’Eurogruppo ha proposto che il Mes possa offrire oltre agli strumenti che già offre anche uno incondizionato con il quale i paesi che lo vorranno, non l’Italia, potranno prendere dei soldi senza condizioni. L’Italia non ha firmato nulla, non ha fatto richiesta di aderire a nessun prestito Mes ma ha semplicemente consentito che tra le proposte ci sia anche quella di aggiungere anche uno struemento senza condizionalità”.
(ITALPRESS).
“Il Gruppo del PD della Camera, in piena sintonia con il Partito, ritiene opportuno che venga introdotto nel provvedimento che arriva ora alla Camera un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi”. Lo affermano in una nota congiunta il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio e il capogruppo in Commissione Bilancio Fabio Melilli.
“La proposta prevede l’istituzione di un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021, che dovranno versare i cittadini con redditi superiori a 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia – aggiungono -. La somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione. Il gettito atteso è pari ad un miliardo e trecento milioni annui. Ad uno strumento del genere, oggi sicuramente necessario, si è già fatto ricorso in passato da governi di diverso colore”.
“La crisi economica, determinata dalla pandemia, ha fatto emergere e accentuato situazioni di povertà – sottolineano gli esponenti dem -. Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessita’: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini. Un primo intervento è stato messo in campo dal Governo che ha stanziato 400 milioni di euro perché i Comuni possano cominciare a dare risposte. Tutti i Sindaci, di ogni appartenenza politica, segnalano la grande quantità di richieste che vengono presentate da famiglie in difficoltà. Un grande e solidale paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa”.
(ITALPRESS).
Covid-19, Ministro Speranza: “Vicini a R con zero inferiore a 1, ma la sfida non è vinta"
“In questo momento – sostiene il ministro della Salute Roberto Speranza - è molto probabile che siamo nella fase leggermente sotto il dato 1, un dato straordinario se si pensa che solo poche settimane fa eravamo oltre il 3 e in alcune aree del paese siamo arrivati addirittura a 4, questo significa che ogni persona contagiata ne contagiava altre 3 o 4, quindi c’era una moltiplicazione di tipo esponenziale e la curva cresceva in maniera drammatica. Le misure quindi hanno funzionato e finalmente possiamo provare a programmare il futuro nella consapevolezza che la sfida non è vinta e che dobbiamo continuare a rispettare le regole e mantenere il massimo del rigore. Al momento, infatti, non si può dire quando si avrà un calo dei casi giornalieri perché potrebbero aprirsi nuovi focolai”.
La commissaria Ue Stella Kyriakides, in un colloquio telefonico dell'8 aprile col ministro Speranza, ha discusso il documento dell'Ecdc in cui si manifesta seria preoccupazione per un eventuale allentamento delle misure restrittive nei Paesi in piena emergenza Covid. "Siamo ancora nel pieno dell'emergenza, occorrono cautela e gradualità per non vanificare i grandi sacrifici fatti finora" - ha dichiarato il ministro Speranza.
Ma cos’è R con zero?
Il valore R0 (si legge R con zero) è un parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. Il valore R0=1 indica che un singolo malato contagerà una persona, se il valore è R0=2 un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore R0, quindi, tanto risulta più elevato il rischio di diffusione dell’agente infettivo. Il tasso di contagiosità dipende dalle caratteristiche biologiche del patogeno. Ad esempio il virus del morbillo è molto più contagioso del nuovo coronavirus, con un valore di R0 che può arrivare anche a 18, mentre quello dell’influenza è pari a circa 1,3.
R0 varia anche in funzione del numero dei contatti della persona infetta, ossia bisogna considerare anche quante persone incontra e per quanto tempo. In Lombardia, prima dell'introduzione delle misure restrittive, il tasso di contagiosità è stato anche R0=4.
L’obiettivo delle misure di contenimento come, ad esempio, il distanziamento sociale è, quindi, la riduzione di R0 ad un valore inferiore a 1. Se R0 fosse ad esempio pari a 0,7, significherebbe che una persona non contagerà più nessuno e l’epidemia sarebbe contenuta.
E' stata già avviata l'erogazione delle somme stanziate dal governo Musumeci per l'assistenza alimentare a favore delle famiglie disagiate per l'emergenza Covid 19. Il dipartimento della Famiglia, infatti, sta completando l'emissione dei mandati di pagamento a favore dei Comuni siciliani che hanno già sottoscritto l'Atto di adesione. Le risorse dovranno essere destinate "prioritariamente ai nuclei familiari che non percepiscono alcuna altra forma di reddito e alcuna altra forma di assistenza economica da parte dello Stato, compresi ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza".
La procedura di utilizzo dei fondi è stata velocizzata e semplificata al massimo dagli uffici e a riguardo ha fatto chiarezza anche l'assessore alle Autonomie locali, Bernardette Grasso, che con due circolari ha superato i dubbi sollevati dall'Anci-Sicilia in merito alla procedure amministrativo-contabili per l'utilizzo delle somme stanziate dalla Regione. L'assessore ha infatti chiarito che in base al quadro normativo vigente i Comuni, proprio in ragione dello stato di emergenza connesso all'epidemia da Covid 19, possono operare con modalità semplificate, in deroga alle ordinarie procedure in materia di appalti pubblici e possono procedere, in esercizio provvisorio, con delibera della giunta all'approvazione delle necessarie variazioni di bilancio.
Per rendere ancora più produttiva la comunicazione tra Regione e Comuni, sulla pagina web del dipartimento della Famiglia verrà istituita una sezione Faq per eventuali chiarimenti in merito alle procedure di erogazione delle risorse ai beneficiari finali. Un'iniziativa che si aggiunge alla linea telefonica diretta dedicata ai sindaci, attiva fin dall'inizio dell'epidemia in Sicilia.
«Stiamo facendo tutto in tempi più che rapidi - sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - anche perchè abbiamo ben chiaro che qui è in gioco il sostentamento di migliaia di famiglie alle quali va garantita subito la possibilità di acquistare beni di prima necessità: alimenti, medicine, ma anche prodotti per l'igiene personale e domestica, oppure una bombola del gas per cucinare. Presto sarà messa a disposizione dei Comuni anche l'altra tranche delle risorse, che ammonta a settanta milioni, fino al completamento dei cento milioni stanziati. Tutti coloro che a causa della pandemia hanno visto d'un sol colpo azzerarsi qualsiasi forma di guadagno, dovranno avere la possibilità di resistere dignitosamente, finchè l'emergenza non sarà rientrata: la Regione resta al loro fianco. A queste si aggiungeranno le iniziative che dovranno arrivare da parte dello Stato».
D.D.G. n. 304 del 04 aprile 2020 ¿ Allegato n. 1 (Dimensione documento: 201179 bytes)