Segretari provinciali Pd .Via libera anche per Crisafulli ( La Sicilia 22 ottobre) In evidenza

Ottobre 23, 2013 431

Palermo. La commissione nazionale di garanzia del Pd, presieduta da Berlinguer, ha respinto i ricorsi contro le candidature a segretario provinciale di Mirello Crisafulli (Enna), Carmelo Miceli (Palermo) e Liddo Schiavo (Siracusa). E' stato ritenuto irricevibile, invece, il ricorso contro l'esclusione della candidatura di Giuseppe Franchina (Messina), presentato dal deputato Lauricella.
I congressi provinciali, dunque, anche in Sicilia potranno svolgersi, secondo il programma prestabilito, che porterà l'8 dicembre alla convocazione delle elezioni primarie per l'elezione del segretario nazionale. L'elezione dei segretari regionali, invece, è stata fissata per il mese di marzo del prossimo anno.
La commissione di garanzia ha respinto il ricorso contro la candidatura di Crisafulli a segretario provinciale di Enna che si basava sulla delibera, adottata lo scorso mese di gennaio dalla stessa commissione, che per «motivi di opportunità» aveva escluso Crisafulli dalla lista per il rinnovo del Parlamento. Ieri l'organismo presieduto da Berlinguer ha rigettato il nuovo ricorso, sostenendo che quella delibera valeva solo per elezioni politiche e che non vale per il congresso. Lo sfidante di Crisafulli, cuperliano, è il renziano Carmelo Nigrelli, ex-sindaco di Piazza Armerina. «Sono commosso - ha ironizzato Crisafulli - hanno voluto percorrere la via del ricorso: ora sono candidato a tutti gli effetti».
Via libera anche alla candidatura a segretario provinciale di Siracusa di Liddo Schiavo, ritenuto incandidabile dai suoi avversari di partito in quanto assessore della giunta Garozzo. Schiavo ha prodotto una copia delle dimissioni di componente della Giunta della città aretusea datata 11 ottobre, precedente alla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature.


Ammessa anche la candidatura a Palermo del renziano Carmelo Miceli, sostenuto pure da Areadem. Miceli, secondo il ricorso del suo avversario Antonio Rubino, cuperliano, sarebbe stato incandidabile in quanto componente la commissione regionale di garanzia. Ma Miceli ha dimostrato di essersi dimesso nei termini previsti dal regolamento congressuale.
Sui ricorsi analogo giudizio era stato espresso, nei giorni scorsi, dalla commissione regionale di garanzia. Ma i contendenti non si sono accontentati, sperando di ribaltare il giudizio a livello nazionale. Così non è stato. Verificare che le regole siano state rispettate è un diritto di chi pensa di poter essere danneggiato qualora ciò non avvenisse. In realtà, il ricorso alla commissione nazionale di garanzia è la spia del malessere che il Pd siciliano vive al suo interno, anche dopo le diverse inchieste giudiziarie, in particolare sulla formazione professionale, che hanno coinvolto suoi esponenti di primo piano. Nelle divisioni interne contano anche, e non poco, le polemiche nei confronti del presidente della Regione, Crocetta, che non ha ancora svelato chi sosterrà per la segreteria nazionale tra Renzi e Cuperlo.

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