Legge Severino. Uniti per Regalbuto ha presentato alcune proposte. In evidenza

Novembre 07, 2014 1464

La legge Severino (L. 190/2012) ha introdotto tra gli altri provvedimenti, che i comuni provvedano ad approvare un piano anti-corruzione, la procedura di formazione del piano a Regalbuto è stata resa aperta al contributo di cittadini, organizzazioni sindacali, alle associazioni dei consumatori, agli Ordini professionali e imprenditoriali, a tutti i cittadini e portatori di interessi diffusi. In tal senso il movimento civico “Uniti per Regalbuto” ha depositato all’ufficio protocollo del Comune di Regalbuto le proprie proposte del piano triennale di prevenzione della corruzione e programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2014/2016 e del codice di comportamento dei dipendenti del comune di Regalbuto , in attesa che il Segretario Comunale appronti il Piano che sarà poi sottoposto al vaglio della Giunta Comunale. Il gruppo consiliare UpR in pratica ha individuato alcune aree tematiche nelle quali si esplicità il motivo della proposta proposte che per comodità di lettura di seguito riportiamo.

 

MISURE DI PREVENZIONE PER LA GESTIONE DELLA PROCEDURA APERTA  (BANDI DI GARA)

Elaborazione dei bandi. Ripercorrendo il normale andamento della procedura di gara, la stessa elaborazione dei bandi di gara può essere il frutto di patti corruttivi: individuare alcuni requisiti piuttosto che altri può aprire o chiudere la partecipazione alle gare a determinate imprese.

È il caso dei cd. bandi-fotografia, ovvero dei bandi “ritagliati” sulle caratteristiche specifiche di un determinato concorrente, con la previsione di requisiti talmente stringenti da definire ex ante la platea dei potenziali concorrenti. Dietro l’elaborazione di una lex specialis siffatta può ben celarsi un accordo occulto tra l’amministrazione appaltante e l’imprenditore interessato all’esecuzione della commessa pubblica, finalizzato alla relativa aggiudicazione per un importo fittiziamente elevato e non congruo rispetto a quello che si sarebbe raggiunto in condizioni di concorrenza. Indici sintomatici della presenza di bandi “pilotati” possono ravvisarsi nella previsione della loro scadenza in un periodo estivo o festivo, ovvero nella fissazione di termini eccessivamente ravvicinati, o di requisiti di dettaglio estremo.

 

 

Nei bandi di gara deve essere richiesto solo ciò che è strettamente necessario a garantire l’adeguata  ed ottimale realizzazione della prestazione, sia in termini finanziari che tecnici, in applicazione degli articoli 41 e 42 del D. Lgs. n. 163/2006 che agganciano i requisiti esclusivamente all’oggetto della prestazione.

 

MISURE DI PREVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO DEGLI APPALTI DI SERVIZI E FORNITURE IN ECONOMIA

Per la procedura negoziata, il legislatore non ha atteso alla tipizzazione di un procedimento amministrativo, finendo, così, per assumere caratteri analoghi alla trattativa intercorrente tra privati. Ed è proprio tra le pieghe delle scelte e della negoziazione affidate alla discrezionalità dell’amministrazione che il fenomeno corruttivo può introdursi.

L’appalto in economia deve essere sempre preceduto dalla determinazione a contrarre, nella quale devono essere ben precisate le motivazioni della scelta, che l’oggetto è ricompreso nell’elenco di quelli che si possono affidare in economia, e che il valore è ricompreso nella soglia di valore degli affidamenti in economia.

 

Principio di rotazione: quando un operatore economico viene invitato ad una procedura, il medesimo soggetto non può più essere invitato per almeno dieci mesi dalla data di aggiudicazione definitiva.

Nella determinazione a contrarre si deve dare atto che è stato rispettato il principio di rotazione, così come innanzi declinato.

 

LA TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI

 

Nell’ottica della prevenzione della corruzione si segnala, fra le altre iniziative, l’adozione di misure per la tutela deiwhistleblower (informatori), l’individuazione dei referenti settoriali per l’anticorruzione e la trasparenza.

Proponiamo che il responsabile della prevenzione della corruzione, entro il 15 dicembre di ogni anno, rediga una relazione annuale sull’efficacia delle misure di prevenzione definite nel costituendo piano e sulle eventuali sanzioni applicate. La relazione deve essere pubblicata sul sito istituzionale dell’Ente.

Le segnalazioni debbono essere ricevute, esclusivamente, dal Responsabile dell’Anticorruzione e, in subordine, dal suo funzionario amministrativo di riferimento. Il denunciante viene identificato con le iniziali del cognome/nome. Il Responsabile dell’Anticorruzione predispone un verbale che il denunciante deve compilare per la illustrazione delle circostanze di fatto e per la segnalazione degli autori delle presunte condotte illecite. Su tutti i soggetti coinvolti nel procedimento di segnalazione dell’illecito e di gestione della successiva istruttoria, grava l’obbligo di riservatezza, sanzionabile sul piano della responsabilità disciplinare, civile e penale.

MISURE DI PREVENZIONE PER  LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ED AUSILI FINANZIARI A SOGGETTI SENZA SCOPO DI LUCRO

Indipendentemente da quanto eventualmente diversamente disposto da provvedimenti comunali, ovvero dai regolamenti dell’ente, nessun contributo ad enti associativi senza scopo di lucro può essere erogato, senza la previa predeterminazione dei criteri oggettivi sulla cui base erogare il beneficio in parola, e comunque si deve allegare le predette ragioni oggettive alla delibera di concessione di contributo ordinario o straordinario.

MISURE DI PREVENZIONE PER  LA CONCESSIONE DI IMMOBILI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE IN VIA ONEROSA E GRAUTITA

Nell’ottica di garantire la trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento. Proponiamo che nell’ambito della concessione di spazi ed immobili pubblici a privati si provveda con l’istituzione di un elenco aggiornato da pubblicare nel portale dell’ente, che indichi l’elenco degli immobili destinati all’assegnazione a soggetti con finalità sociale e di conseguenza gli immobili disponibili, e quelli concessi e a chi, con allegato un documento che spieghi i criteri di selezione dei soggetti interessati a proporre progetti sociali per l’utilizzo di tali immobili, e la procedura seguita.

ROTAZIONE DEL PERSONALE

Proponiamo che il Comune adotti i seguenti criteri per la rotazione del personale dirigenziale e del personale non dirigenziale, con funzioni di responsabilità, che opera nelle seguenti aree a più elevato rischio di corruzione, con la precisazione che per il personale dirigenziale, la rotazione integra, altresì, i criteri di conferimento degli incarichi dirigenziali:

a)  autorizzazioni o concessioni, con particolare riferimento al Settore progettazione e sviluppo lavori pubblici;

b)  scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

c)  concessioni ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati, con particolare  riferimento al Settore culturale socio assistenziale scolastico ricreativo;

d)  concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all’articolo 24 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009.

 

La rotazione è attuata purché sussistano i presupposti oggettivi (disponibilità in termini quantitativi e qualitativi di personale dirigenziale e non dirigenziale da far ruotare) e soggettivi (necessità di assicurare continuità all’azione amministrativa, attraverso adeguate soluzioni di rotazioni che possano essere sostenibili dal punto di vista della direzione in senso tecnico dei settori oggetto di rotazione) che consentano la realizzazione della misura.

Conflitto d’interesse e obbligo di astensione

Qualora per i dirigenti e i dipendenti venga in rilievo un’ipotesi di conflitto d’interesse, scattano gli obblighi di astensione.

CATALOGO DEI RISCHI

Segnaliamo inoltre la necessità di formare un completo catalogo dei rischi, indicando le aree di rischio comuni e obbligatorie, con l’abbinamento ai corrispondenti Settori amministrativi e tecnici dell’Ente, e la contestuale illustrazione delle misure di prevenzione.

 

LIMITAZIONE DEI CONFERIMENTI DI INCARICHI DIRIGENZIALI AL SEGRETARIO COMUNALE

 

Al Segretario comunale, considerato la rilevanza dei controlli interni attribuitigli dalla legge, nonché considerato l’importanza della qualità di responsabile della prevenzione e della corruzione, non devono essere più conferiti incarichi dirigenziali, salvo situazioni particolari e temporanee, di durata non superiore a tre mesi, ove il sindaco ritiene dover attribuire l’incarico in mancanza di competenze all’interno dell’organico.

Ultima modifica il Sabato, 29 Novembre 2014 10:18
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