Regalbuto, Agira, Centuripe, Catenanuova, Nicosia, Troina, Enna e Calascibetta. Sono le città dove insistono le realtà giovanili della pallavolo ennese. Troppo poche forse se si pensa che fino a qualche anno fa le società sportive che si dedicavano alle scuole di pallavolo coprivano quasi tutti i 19 comuni del territorio. In tutto i ragazzi che hanno scelto il volley tra gli sport non superano le 400 unità. Il chè la dice lunga sulla attuale situazione che invece può vantare due squadre maschili in serie C , due in serie D femminile, tre in prima divisione. Ma solamente due sono le squadre che hanno partecipato al campionato Under 14 femminile, una nell'Under 13 femminile , una Under 13 /M ( 3vs 3 )e addirittura una a quello Under 12 femminile. E' forse una mappa impietosa che purtroppo disegna le difficoltà dentro le quali si muovono le società sportive di volley che solamente grazie alla passione di alcuni dirigenti e tecnici fanno si che nell'ambito della Fipav Regionale e quella di Catania il territorio venga rappresentato. Che fare ? Difficile dirlo anche se potrebbe sembrare semplicistico sottolineare che ripartire dalle scuole e dunque dalle fasce di età dei più piccoli ma soprattutto divulgare l'attività del volley in quei paesi dove non esiste alcuna scuola di pallavolo possano essere le ricette migliori. Nella realtà , nonostante la passione , organizzare una scuola di pallavolo partecipando ai campionati federali o degli EPS , per i dirigenti è come una corsa ad ostacoli tra rilascio delle autorizzazioni delle palestre spesse volte precluse, palazzetti quasi tutti privatizzati o in itinere, concorrenza con altri sport e scuole di danza, ma soprattutto muoversi tra bilanci e nuove forme fiscali imposte alle ASD e come se non bastasse gli alti costi imposti dalla Federvolley , non è cosa facile a tal punto da scoraggiare quanti vorrebbe far crescere una scuola di pallavolo o limitare l'attività da parte delle altre.
News