Sere fa mi ha impressionato l'intervista ad un industriale del Nord il quale , nella sua crudezza, spiegava il perchè preferiscono manodopera meridionale piuttosto che formata da immigrati. I punti salienti a vantaggio dei meridionali erano la capacità di comprendere sin da subito i processi di lavorazione rispetto agli immigrati quest'ultimi penalizzati dalla lingua e dunque bisognosi di formazione. Fin qui niente di nuovo, ma di fronte alla domanda dell'intervistatore se cioè fosse iniziata una nuova emigrazione dal sud sempre più povero e privo di infrastrutture verso il nord , sempre più ricco e in continuo sviluppo infrastrutturale, la risposta è stata : SI. Un esempio sono gli investimenti pubblici. Nel 2018, stima la Svimez, sono stati investiti in opere pubbliche nel Mezzogiorno 102 euro pro capite rispetto a 278 nel Centro-Nord (nel 1970 erano rispettivamente 677 euro e 452 euro pro capite). Cioè, per esser chiari, il pubblico spende molto di più in investimenti per persona nella parte nettamente più ricca del Pese a scapito di quella più povera.
Alcuni numeri tratti dal rapporto SVIMEZ 2016 :
- Il 46,6% dei meridionali vive in condizione di povertà e di esclusione sociale;
- Il reddito in queste zone è pari al 60% del reddito medio nazionale. Un meridionale in media guadagna 6 eu ogni 10 eu di un lavoratore del Nord.
- Le regioni del nord vivono per lo più sopra la media nazionale;
- Nel sud d'Italia sono 1,2 milioni di giovani che non lavorano e non studiano e che hanno rinunciato a cercare un lavoro.
- Al nord a lavorare sono quasi 6 donne su 10 , al sud appena 3 donne su 10.
- La Banca d'Italia ci dice che al sud i pos pari alla metà rispetto al nord, segno di una maggiore economia in nero al sud che corrode la competitività delle imprese e del commercio.
- In testa alla classifica della migliore qualità della vita ci sono sempre le città del nord.
Non scopriamo di certo l'acqua calda a riferire questi dati. Sappiamo tutti quale sia la condizione delle nostre strade in Sicilia, in quale arretratezza sono i binari della ferrovia, la mancanza di strutture portuali e interportuali. Ma non scopriamo l'acqua calda anche delle solite promesse dei vari Governi che dal 1861 si sono alternati facendo della questione meridionale un argomento elettorale senza fatti concreti che potessere dare il segnale di ammodernamento del sud. Intanto il Sud continua a svuotarsi e gli ultimi dati parlano di più di 2 milioni di persone che hanno lasciato il loro paese diretti verso il nord , paesi europei compresi. Il Sud sta morendo. Non è un'esagerazione. C'è un pezzo d'Italia che sta sprofondando nella recessione, dove non si trova un lavoro, dove i giovani scappano via, dove la popolazione diminuisce e invecchia. Un pezzo d'Italia senza futuro. Un pezzo d'Italia dove vivono, male, più di venti milioni di persone.Al Sud mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare il gap occupazionale col Centro-Nord.