L’efficacia nella gestione dei rifiuti urbani, della raccolta differenziata e nello smaltimento dei rifiuti industriali rappresenta da sempre un tema caldo nel dibattito locale sui territori. Il tema dei rifiuti urbani è spesso presente nel dibattito pubblico, che si tratti della raccolta di immondizia per le strade o della localizzazione di una nuova discarica. La fondazione Openpolis ha di recente effettuato una ricerca sulla quantità dei rifiuti nelle città Italiane e la relativa spesa pro capite per il cittadino contribuente , i dati si riferiscono all'intervallo di tempo che va dal 2011 al 2019. E' interessante sapere che Il catasto dei rifiuti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nel suo studio considera le seguenti frazioni merceologiche: rifiuti urbani indifferenziati, rifiuti dallo spazzamento stradale destinati allo smaltimento, altri tipi di rifiuti urbani indifferenziati.Negli anni tra il 2011 e il 2019 la produzione di rifiuti urbani in Italia ha avuto un andamento abbastanza costante. Nel 2011 nel paese si sono prodotti 31,38 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, nel 2019 il dato è sceso a 30,07, con una diminuzione del 4,2%. La produzione minima si è verificata nel 2015 (29,52 milioni di tonnellate).I dati italiani sono sostanzialmente con quelli degli altri paesi europei . Nel 2018, infatti, in Italia si producevano 499 chili pro capite di rifiuti, una cifra di poco superiore alla media dei 28 paesi Ue (489 kg).La competenza per la gestione dei rifiuti urbani non speciali è quasi sempre in capo alle amministrazioni comunali o a società partecipate da enti pubblici, le quali gestiscono il servizio per conto dei comuni. Nei bilanci esiste una voce di spesa chiamata "rifiuti".Si tratta di uno dei capitoli di bilancio della missione "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente", Nella voce dedicata ai rifiuti le amministrazioni inseriscono importi di spesa in bilancio per l'amministrazione, ispezione, funzionamento o supporto alla raccolta, al trattamento e ai sistemi di smaltimento dei rifiuti.Questo capitolo comprende le spese per la pulizia di strade, piazze, viali, mercati, oltre che per la raccolta di tutti i tipi di rifiuti (da differenziare o smaltire senza differenziazione). Sono inclusi inoltre i costi di trasporto nei luoghi di trattamento o nella discarica.Qui sono infine comprese le spese per sovvenzioni o sussidi a sostegno del settore, per la costruzione o il miglioramento dei sistemi sui rifiuti e per i canoni o i contratti di servizio con le aziende per i servizi di igiene ambientale. Openpolis a questo proposito ha pubblicato il grafico delle spese pro capite dei rifiuti nei comuni con più di 200 mila abitanti.Se consideriamo i grandi comuni italiani, Venezia è quello ad aver speso di più per la gestione dei rifiuti urbani nel 2019: 464,99 euro pro capite. Dietro il capoluogo veneto troviamo Genova (324,61), Roma (273,77) Firenze (234,86) e Torino (230,93).In coda alla classifica delle città con più di 200mila abitanti ci sono tre comuni del nord-est: Padova (205,86), Trieste (162,78) e Verona (161,52). A seguire Openpolis ha pubblicato la spesa di tutti i comuni d'Italia nella gestione dei rifiuti che potrete consultare . Il Comune di Regalbuto nel 2019 ha speso 1.621.966 di eu alla voce "sviluppo sostenibile e tutela del territorio e ambiente " che comprende la somma di tutte le spese per la tutela dell'ambiente, lo smaltimento dei rifiuti e la gestione del servizio idrico. Per una spesa pro capite di 232,00 euro. A Enna nel 2019 la spesa pro capite per la gestione dei rifiuti è stata di 219,32 , a fronte di una spesa globale di 5.846.671.9 eu e un numero di abitanti pari a 27243. Il Comune di Agira nel 2019 ha speso 1.059.187.74 eu a fronte di 8222 abitanti. Abbiamo cercato di pubblicare la spesa anche degli altri Comuni dell'Ennese ma c'è da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Non sono disponibili i dati di alcuni comuni perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.
FONTE OPENPOLIS