La nuova Irpef a quattro aliquote che sarà introdotta dall’anno prossimo con la legge di bilancio poggerà su una detrazione di base da 3.100 euro, contro i 1.880 previsti dalle regole attuali. L’aumento della detrazione, che alza oltre gli 8.000 euro (e porta a 5.500 per i pensionati) il livello della no tax area e modifica il decalage previsto per quelli superiori, è la variabile fondamentale che abbasserà l’imposta anche per le fasce di reddito interessate nel nuovo sistema da un’aliquota marginale più alta di quella di oggi. Nei calcoli del Mef, alla parte bassa della piramide dei redditi è destinato il 47% della riduzione Irpef a regime, diviso fra gli 1,1 miliardi per i redditi fino a 15mila euro lordi annui e i 2,2 indirizzati alla fascia 15-28mila euro. Un miliardo è destinato ai 2,34 milioni di italiani che dichiarano più di 50mila euro. Mentre nell’area 28-50mila euro, abitata da circa 7 milioni di contribuenti, si concentra la maggioranza relativa dei fondi, 2,7 miliardi (il 38,6% del totale). Proprio lì, del resto, si addensano i problemi della progressività Irpef, che si fa particolarmente ripida esattamente nelle fasce di reddito più popolate dai dipendenti con lavori stabili (e da una parte importante dei pensionati).
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