Acqua Pubblica .Delibere consiliari inefficaci. L'opinione di ....Mattia Vignera

Gennaio 27, 2016 1589

La motivazione sta nella nota diramata dal Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti ai comuni che, come il nostro, si erano pronunciati sul ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico. Parafrasando il famoso “fatta la legge trovato l’inganno”, bastava verificare tutto il dettato della legge regionale 19 del 2015, per capire che vi erano presenti numerose contraddizioni sia sul piano giuridico che sulla tempistica adottata. Pertanto la delibera approvata dal nostro consiglio comunale, fra gli applausi del gruppo di maggioranza è, evidentemente inefficace oltre che assolutamente inutile. In quelle settimane in una nota, segnalavamo le assurdità di chi evidentemente non sa quello che vota e pertanto, cercavamo di segnalare i dubbi e le impossibilità materiali di un ritorno, in tempi brevi, alla gestione pubblica dell’acqua. Per ora, come si evince dagli organi di stampa, la regione siciliana attraverso l’assessorato competente ha ripreso di fatto le motivazioni addotte dal governo nell’impugnativa dello scorso anno ed ha aggiunto “ma anche perchè contrarie all’ordinamento europeo”. A questo punto ci sorge spontanea la considerazione, politica dopo quella giuridica, conoscendo i problemi di tenuta numerica della claudicante maggioranza del Presidente Crocetta, e delle sue continue “genuflessioni” al PD nazionale, affinché non trasformi il suo barcollamento in una dolorosa caduta, ci sembra probabile se non plausibile che l’accodarsi alle motivazioni del governo sia anche dettato da questa condizione di precarietà della sua maggioranza. Tutto ciò, se ci è concesso, facendo passare l’assemblea regionale siciliana che ha votato l’anno scorso la legge, sotto le forche caudine dell’umiliazione politica. Una maggioranza di governo che umilia la sua maggioranza in assemblea? Stando così le carte in tavola, non sembrano esserci tanti dubbi.

Risultato di tutto ciò? Una legge, per quanto condivisibile nella posizione politica espressa, inammissibile e impossibile da applicare, i consigli comunali come il nostro che forse non comprendendo tecnicismi e presi dal facile consenso acquisibile, ratificano all’ultimo momento una “legge nata zoppa”.

Acqua pubblica sì, ma seguendo un iter applicabile, con le tempistiche che la legge consente, e sopratutto evitando di illudere (ancora) i cittadini.

Mattia Vignera

 

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Gennaio 2016 13:42
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