C'è grande preoccupazione per gli olivicoltori di Regalbuto sulla produzione di olio per l'annata 2018.Se la scorsa campagna olivicola si era chiusa con il segno +, quella nuova inizia con un meno diffuso. Colpa ancora una volta delle condizioni meteoclimatiche di questo 2018 che hanno tra l’altro favorito l’attacco di mosca e tignola. Lo dicono le stime dei produttori raccolte dalla Cia Sicilia Occidentale, numeri che mettono però a nudo un problema che ha radici profonde: l’assenza in molte zone vocate di nuove competenze e di una vera cultura produttiva al passo con i tempi. " Quest'anno niente raccolta di olive e produzione di olio - ci dice un olivicoltore- Ho preferito lasciare le olive sull'albero e non so come farò perchè il danno economico subito è tanto." “Vedere supermercati che offrono olio extravergine di oliva a meno di 3 euro a bottiglia è un’offesa ma anche un colpo basso per i produttori siciliani: l’anno scorso l’olio sfuso più scarso è stato venduto a 4 euro, ci chiediamo che prodotto ci sia dentro quelle bottiglie. Per noi è un colpo basso anche l’importazione a dazio zero dalla Tunisia, una concorrenza sleale istituzionalizzata. Inoltre, questo forte calo della produzione olivicola si aggiunge in alcuni territori alla disastrosa annata dei vigneti, zone dove il settore sconta danni superiori al 30%: per questo la Cia chiede l’avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale”, commenta Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale.
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