" Spianare la strada alla donazione del plasma per curare i malati di Covid". E' questo l'obiettivo primario per il quale si sta lavorando a Regalbuto. Lo scopo è quello di spianare la strada ai possibili donatori pensando di dare loro la possibilità, già da subito, di effettuare nel proprio territorio il primo step del processo, ovvero l’ idoneaità (si tratta di un primo prelievo preliminare atto ad accertare la compatibilità del soggetto all’esecuzione della donazione vera e propria, che si dovrà invece poi eseguire obbligatoriamente in ospedale). “Così facendo – spiega Roberta Ruccella - – eviteremmo ai donatori di spostarsi due volte a Catania. Ho pensato di avviare una campagna di sensibilizzazione rivolta in questa fase iniziale ad Agira e Regalbuto (Comuni che dispongono di un numero importante di cittadini guariti da coronavirus e dunque di potenziali donatori) con la speranza che quest’idea sia solo un punto di partenza e possa servire anzi da stimolo per altri cittadini che vorranno spendersi per questa nobile causa. Sarebbe bello coinvolgere tutto il nostro territorio. Io resto a disposizione. Dobbiamo provare con tutti i mezzi a nostra disposizione a contenere questa seconda ondata pandemica e consentire a tutti coloro che hanno la possibilità, e che vogliono farlo, di poter contribuire. Spero che la battaglia intrapresa dal deputato regionale Luisa Lantieri possa andare a buon fine per consentire ai cittadini di poter donare il plasma direttamente a Enna”.
L’idea di Roberta potrebbe presto prendere forma, essendo già stata accolta favorevolmente dall’ospedale Garibaldi Centro di Catania e dai sindaci di Agira e Regalbuto. A sposare con entusiasmo il progetto, anche la Fratres di Ramacca e di Catenanuova e l’ Avis di Agira, felici di poter concretizzare l'idea. Insomma, gli attori sono tutti pronti. Si attende adesso il via libera ufficiale da parte delle autorità sanitarie ennesi competenti, che potrebbe arrivare già in settimana. “Voglio ringraziare per la disponibilità manifestata i primi cittadini Bivona e Greco – prosegue Roberta – il dottor Sciacca, primario del Garibaldi Centro, la signora Costanzo, della Fratres che opera all’interno dell’ospedale, la Fratres di Catenanuova, l’Avis di Agira e le associazioni di volontariato regalbutesi #Avas e #Misericordia, che offriranno il loro prezioso supporto. Una battaglia che non ha colori, tutti insieme per provare a salvare vite umane”.
- Alcune info utili sulla plasmaterapia:
"Non rappresenta una terapia di prima linea nella cura della patologia causata da Sars-CoV-2 ma un'opzione sperimentale, attuata in un regime d'emergenza, - ci spiega Roberta - la possibilità di utilizzare il plasma iperimmune potrebbe comunque rappresentare una valida soluzione aggiuntiva alle altre terapie di supporto. È importante donare perché per qualcuno che non risponde alle attuali terapie, la plasmaterapia potrebbe essere l’ultima e unica chance per contrastare il virus tramite un'immunoprofilassi passiva, oltre alla possibilità di un suo utilizzo per aiutare ad impedire alle persone che sono moderatamente ammalate di sviluppare quadri clinici di entità più severa o complicazioni correlate alla malattia".
Il potenziale donatore deve:
- essere guarito dal Covid con esito di tampone negativo;
- avere un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni;
- non deve essere stato mai trasfuso;
- se donna, non avere avuto gravidanze;
- avere un peso corporeo superiore ai 50 kg.