La ricerca effettuata da Vito Bonanno,appassionato ricercatore su G.F.Ingrassia, ha individuato l’abitazione appartenuta all’illustre cittadino regalbutese ubicata in quella parte della città dove anticamente si poteva dominare quasi l’intero territorio di Regalbuto. Sopra le fosse è il quartiere antico dove pare che già nel 1557 esistesse l’intero caseggiato composto da 15 stanze e una cisterna di acqua sorgiva all’interno i cui segni sono ancora visibili nel portale sul retro dell’abitazione (fosse) costruito con la tipica pietra del feudo di Dardari utilizzata fino a tutto il 1600. Bonanno è partito dal libro di Antonio Giuseppe Marchese scritto nel 2010 ed ha effettuato ricerche su documenti orginali dell’epoca traducendo un atto di donazione del 1557 che il protomedico di Regalbuto fece alla nipotina Angelina, figlia primogenita del figlio Ercole che sposò a sua volta Calogero Ingrassia. Nel 1584 la famiglia Ingrassia rivelò al real patrimonio il grande casamento il cui ingresso è localizzato dall’attuale via Plebiscito. Il caseggiato fu poi acquistato da una delle famiglie più facoltose di Regalbuto, quella dei Compagnini che nel 1800 lo ristrutturarono e l’abitarono per poi rivenderlo dopo averlo lottizzato. La maestosità dell’antico palazzo ancora oggi è visibile nelle poche tracce che restano e che testimoniano come nella città di Regalbuto le famiglie più facoltose amavano costruire palazzi che dimostrassero tutta la ricchezza in loro possesso. La scoperta a Regalbuto di quella che fu la casa di G.F.Ingrassia farà certamente dibattere ancora sull’illustre cittadino e forse un altro tassello piuttosto importante è stato posto da Vito Bonanno.
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