Si è tenuto giovedì sera l'atteso consiglio comunale di Regalbuto convocato in seduta straordinaria dal presidente Vito Maida per esprimere solidarietà e sostegno al direttore del consorzio di bonifica “Enna 6” (regalbutese doc ed ex primo cittadino del piccolo centro ennese), Gaetano Punzi che dirige la struttura dal novembre del 2010.
Come si ricorderà, appena qualche giorno addietro, presso gli uffici di Barrafranca, ignoti si sono introdotti nella sede del consorzio di bonifica forzando un infisso, ed hanno lasciato su una scrivania una testa di agnello e 2 proiettili.
Durante la seduta del civico consesso, numerosa è stata la presenza di regalbutesi con in testa il sindaco Francesco Bivona e la sua giunta, il parroco della chiesa Madre padre Alessandro Magno, il vice comandante dei carabinieri maresciallo Diego Catalano e decine di tecnici, impiegati, operai del consorzio e anche diversi agricoltori e allevatori della zona.
“A nome del Consiglio e dell’Amministrazione comunale di Regalbuto –ha sottolineato il capogruppo di maggioranza Salvo Cardaci che ha parlato anche a nome dei gruppi di minoranza - esprimiamo la massima solidarietà per i nuovi atti violenti e intimidatori che hanno colpito Gaetano Punzi e l'intera struttura da lui diretta. Siamo fermamente convinti che gestire la cosa pubblica, rispettando il principio di legalità e perseguendo la strada della ‘buona amministrazione’, sia la migliore risposta verso questi gesti vili.
Siamo sicuri che le autorità competenti sapranno garantire un normale e democratico svolgimento delle attività del consorzio, assicurando alla giustizia gli autori del gesto malsano”.
Dopo gli interventi di solidarietà di gran parte dei consiglieri comunali, del Sindaco Bivona e del suo vice Plumari è stata la volta di Gaetano Punzi che visibilmente emozionato ha commentato l’atto intimidatorio dicendo che:“evidentemente la politica di servizio all’agricoltura portata avanti crea fastidio a qualcuno. I consorzi sono nati per far lavorare gli agricoltori ed è quello che, tra mille difficoltà, cerchiamo di fare, dando l’acqua a tutti e facendola pagare a tutti, come è giusto che sia se vogliamo garantire e mantenere questo servizio”.
Gli uffici nei quali è stato lasciato il messaggio si trovano a valle della diga Olivo e sono la sede logistica del consorzio. L’episodio è stato, ovviamente, denunciato ai carabinieri che stanno eseguendo le indagini di rito.