Migranti. Il libro inchiesta di Gaetano Amoruso.

Dicembre 07, 2015 733

Settima fatica letteraria per lo scrittore siciliano Gaetano Amoruso che con il suo “Migranti” riesce a mettere a fuoco una problematica per molti ancora confusa e senza precisi punti di riferimento. Il reportage, pubblicato a proprie spese, per un improvviso mancato accordo con la casa editrice Bonfirraro, consegna al lettore una straordinaria capacità di orientamento in uno dei meandri sociali più fitti e paradossali dell’età odierna. Un libro inchiesta che parte da come e quando sia nato questo fenomeno per arrivare fino all’interno del Cara di Mineo per testimoniare le problematiche di quel centro accoglienza oggi vero e proprio hub dove prostituzione e droga la fanno da padroni. “Bonfirraro è una casa editrice piccola ma dinamica e intraprendente – dichiara Gaetano Amoruso - e un po’ mi è dispiaciuto non avere avuto la possibilità di concludere un progetto che sembrava destinato a pubblicazione certa. Salvo Bonfirraro è un editore duttile e capace che ha sempre creduto in me e questo non lo dimentico” Il libro, di quasi duecento pagine, analizza il fenomeno dell’immigrazione in maniera totalizzante. L’autore ha preferito suddividerlo in quattro capitoli per rendere la lettura più semplice e intuitiva con decine di immagini realizzate dal fotografo Mario Fagone che da qualche tempo collabora con lo scrittore agirino. La parte più interessante è certamente il blitz al Cara di Mineo. Come sia riuscito ad entrare in un centro accoglienza blindatissimo è ancora un interrogativo che Amoruso non vuole o non può sciogliere. “Ho usato un grimaldello, un ero praticamente a contatto con la rete di uno dei dormitori. Sono riuscito a intervistare alcuni migranti somali e siriani che hanno messcollaboratore grazie al quale sono riuscito ad entrare senza particolari problemi riuscendo a realizzare 27 fotografie dell’interno. Per motivi che non sto qui ad elencare non posso aggiungere altro, rischierei di compromettere altre persone”. Non poteva mancare una visita al centro di accoglienza di Lampedusa. “Nessun blitz questo volta – continua sorridendo Amoruso – praticamente ho chiesto di entrare e ovviamente mi hanno risposto di no. Nessun problema, avevo studiato bene la zona e, salendo una fiancata piuttosto ripida e ridiscendendo dall’altra parte, o a dura prova le mie conoscenze di inglese. Ho anche potuto apprezzare, nei due giorni, che sono stato nell’isola la bellezza di Lampedusa e la cortesia e la laboriosità dei suoi abitanti. Mi è solamente dispiaciuto trovarla zeppa di immondizia.

Eveljn Emmanuello, ex collega di studi universitari dello scrittore si è occupata invece dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Settimo Torinese intervistando i coordinatori e alcuni ospiti. Un inchiesta precisa, meticolosa che tocca anche un nodo difficile per il suo perverso legame alla politica e all’imprenditoria, quello del business e dei famosi 35 euro al giorno per migrante grazie ai quali le cooperative si sono moltiplicate a dismisura per poter offrire servizi, spesso indecenti, ai migranti con poche spese e lauti guadagni. Le interviste a personaggi che sono stati in prima linea, alcuni lo sono ancora, nell’affrontare il fenomeno dell’immigrazione, concludono il reportage. Da sottolineare quella al Presidente Gianfranco Fini e all’Onorevole Massimo Fedriga della Lega Nord. Un inchiesta attuale e interessante, la seconda per Amoruso dopo quella sulla sottrazione dei minori pubblicata nel 2012 per i tipi della Bonfirraro. “Spero di organizzare quanto prima una presentazione ufficiale del libro - conclude Amoruso – anche se non è così semplice. Ma la speranza è l’ultima a morire diceva qualcuno! Per chi fosse interessato all’acquisto basta consultare il sito internet www.gaetanoamoruso.it

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Gennaio 2016 18:24
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