Acqua bene comune , la notizia della decisione del Governo siciliano di non resistere all’impugnativa dello Stato per difendere la legge sull’acqua publica varata dall’Ars,ha suscitato scalpore anche negli ambienti politici regalbutesi e da qui l’emissione del comunicato del movimento cittadino “Regalbuto Riparte.“ Il fatto che la Regione non resisterà all’impugnativa di fronte alla Corte Costituzionale per difendere la legge sull’acqua pubblica, varata dall’Ars ,non solo ci rattrista ma è un palesemente tradire le speranze di milioni di siciliani . ” Il movimento cittadino “ Regalbuto Riparte” con un suo comunicato stampa sintetizza così la notizia apparsa sui quotidiani regionali subito dopo l’annuncio dato dall’assessore Contraffatto in commissione Ambiente. “ E’ la conferma – secondo il segretario del movimento Gaetano Messina – che in Sicilia non c’è la volontà politica di dare regole certe al settore dell’acqua per debellare lo strapotere di privati che controlla l’intero sistema. Da Regalbuto , nel nostro piccolo, - continua Messina . chiediamo ai politici ennesi di intervenire per non vanificare le speranze di coloro che a maggioranza hanno votato il referendum per l’acqua pubblica. L’acqua secondo noi deve ritornare in mano ai cittadini perché è un nostro diritto. L’acqua negli ultimi dieci anni ha subito aumenti sconsiderati oltre il tasso di inflazione e purtroppo la nostra ex provincia batte il record di aumenti senza voler parlare delle cosiddette “partite pregresse” oggi vero balzello per gli utenti ennesi. E’ necessario – conclude Messina – che ci sia la mobilitazione di tutti e soprattutto che si prenda coscienza sulla gravità della decisione del Governo siciliano e dell’intera maggioranza che lo sostiene per non dimenticare.”