Incendi Enna. Oltre duemila ettari andati in fumo. In evidenza

Agosto 17, 2016 2137

Il mese di luglio e questi primi giorni di agosto hanno visto andare in cenere in provincia di Enna oltre duemila ettari di superficie. Molto spesso si è trattato di boschi o comunque aree verdi che hanno tolto al territorio il polmone verde.
Questo ha messo i Vigili del Fuoco della provincia di Enna di fronte ad uno scenario estremo. «In questi giorni di criticità il comando provinciale di Enna ha risposto bene con tutti i mezzi a disposizione e compreso il personale giornaliero» spiega il segretario regionale della Confsal Vigili del Fuoco, Vincenzo Catalano che ha sottolineato la collaborazione del corpo forestale «come accade ormai da anni».
Non sono però mancate le criticità come spiega Catalano: «La normativa siciliana lega gli interventi dei mezzi aerei alla presenza di almeno una guardia forestale ma purtroppo il loro esiguo numero di personale non sempre rende possibile l’intervento dei mezzi aerei». Questo nonostante da qualche anno la flotta aerea dei canadair è una componente strutturale dei vigili del fuoco.
Le maggiori difficoltà, evidenzia ancora Catalano, sono legate «alla mancata stipula delle convenzioni con la Regione, il governo non le ha mai rinnovate creando difficoltà nella lotta agli incendi boschivi che di fatto consentirebbero il potenziamento dell’organico dei vigili del fuoco in tutta la Sicilia di ben due squadre per provincia da dislocare, nel caso ennese, a Piazza Armerina che resta una zona ad alto rischio incendi, ed un’altra ad Enna dimezzando i tempi di risposta agli incendi». Queste convenzioni permetterebbero anche di dare ai vigili del fuoco dei mezzi come accade in altre regioni e solo ora si è aperto qualche spiraglio che non porterà risposte prima del prossimo anno ma, aggiunge Catalano, «anche se con mezzi datati abbiamo sempre fatto il possibile». Sul fronte personale Catalano ricorda invece l’apertura del governo nazionale con l’arruolamento di 530 unità che vanno ad aggiungersi alle 400 già previste.
Ma il segretario regionale della Confsal si sofferma anche sui recenti incendi spiegando che «i casi di autocombustione esistono solo come fenomeno fisico anche se purtroppo dimostrare la responsabilità umana non è semplice» ed ha invitato i sindaci «ad attuare ul Piano di prevenzione perchè loro sono a capo del sistema di protezione civile» e da rappresentante dei lavoratori «sottolineo lo sforzo fisico e mentale che ci vede andare anche oltre le normali dodici ore di servizio dimostrando professionalità come per altro successo anche in altri casi di emergenza che ha visto i vigili del fuoco di Enna impegnati anche nel recupero di 450 corpi di migranti affondati al largo delle coste libiche».