I Silenzi della stampa e gli ori della nazionale Italiana paralimpico di Nuoto

Dicembre 28, 2017 771

Il nove dicembre scorso , nel silenzio quasi totale della stampa sportiva tutta, si sono chiusi i campionati mondiali di nuoto paralimpico.
La nazionale italiana ha portato a Città del Messico 11 ragazzi e ne è ritornata con un bottino di 38 medaglie: 20 d'oro, 10 d'argento e 8 di bronzo; terzo posto nel medagliere, dietro alle sole corazzate cinesi e statunitensi.
TUTTI gli atleti convocati sono saliti almeno una volta sul podio; 9 di loro hanno conquistato almeno un oro; due argenti vengono dalle staffette, discipline in cui il regolamento rende difficilissimo assortire delle squadre.
Complimenti a loro, ragazzi meravigliosi.
Complimenti ai loro allenatori, che 700.000 euro di ingaggio non li vedranno mai, nemmeno in sogno.
Complimenti alle loro società e ai gruppi sportivi di esercito e polizia, che rendono possibile la loro preparazione.
Complimenti a Luca Pancalli, ex atleta dall'invidiabile palmares e oggi presidente della federazione italiana nuoto paralimpico (quel Luca Pancalli che, qualche mese fa, a Torino, un taxista non ha fatto salire perché "...io non carico le carrozzine!").
Complimenti alle mamme, dalle congiuntive irritate dal cloro e dalle schiene indolenzite dalle gradinate di ogni piscina del globo.
Non preoccupatevi se l'italietta del pallone, questa estate, non potrà partecipare allo show miliardario organizzato dalla mafia russa: in rete ci sono un sacco di eventi come questo per appassionarsi e fare il tifo e a organizzare un carosello con trombette e bandiere ci vuole un attimo, basta averne voglia.
Evviva lo sport, quello vero.
Evviva gli azzurri, quelli veri, quelli che ai mondiali ci vanno e, spesso, sono anche capaci di vincerli.

Ultima modifica il Giovedì, 28 Dicembre 2017 14:02