I bambini non sanno correre e fare capriole. Non ci vuole tanto per accorgersi in palestra che le giovani generazioni hanno difficoltà motorie . Ai ragazzi di oggi mancano i fondamenti di base. Penso, per esempio, alle capacità di coordinazione che si imparano con il gioco e l’esperienza. Forse perché non ci sono più campetti e oratori o meglio forse perchè pur essendoci gli spazi per le vie del paese i ragazzi non giocano più in strada e preferiscono il cellulare ( internet) al gioco all'aria aperta. I dati dell’Istat confermano "che siamo il Paese più sedentario d’Europa", racconta Andrea Ceciliani coordinatore del Corso di Laurea in Scienze delle attività motorie e sportive dell’università di Bologna. Nel 2017, nella fascia d’età tra i 6 e i 10 anni, i bambini che non praticavano sport e attività fisica erano il 18,8%. Un dato alto ma in calo rispetto al 2016 quando si raggiungeva il 23,3%. Stabile la quota dei bambini che fanno sport in modo continuativo: 60,5% nel 2017 contro il 59,7% dell’anno prima. Aumenta, sempre nella fascia 6-10, chi fa solo qualche attività fisica: il 15,3% del 2017 contro il 10,8 del 2016. Se si prende in considerazione la fascia d’età precedente – 3-5 anni – i dati sono ancora più preoccupanti." Ed è proprio da quest'ultima fascia che bisognerebbe ripartire con attività motorie di base che tendono alla coordinazione dei movimenti , seguiti però da istruttori laureati in scienze motorie o istruttori qualificati di provata esperienza e prima di iscrivere il proprio figlio ad una società sportiva è bene chiedere informazioni sul tipo di attivià motoria e sugli istruttori . Proviamo per esempio a far fare a nostro figlio una semplice capriola se ci accorgiamo che ha difficoltà è bene non sottovalutare il fenomeno .I bambini di oggi hanno difficoltà che riguardano lo spazio e le capacità di movimenti. Esercizi che sembrano banali, come le capriole, ora bisogna insegnarli ecco perchè portare l'educazione fisica alle elementari piace a tutti. In tutto ciò però c'è da fare i conti con papà e mamma troppo preoccupati sulle sbucciature o slogature e dai troppi no, che tendono a scoraggiare il bambino all'attività motoria per paura che si facciano male. L’obesità infantile nel nostro Paese – conferma l’Unicef - non è dovuta soltanto ad una cattiva alimentazione (eccesso di consumo di zuccheri e di grassi), ma anche ad uno stile di vita spesso troppo sedentario. Se ci pensiamo bene forse è il caso di iniziare a fare qualcosa per i nostri ragazzi.
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