Le persone entrano ordinatamente rispettando il turno e mantenendosi distanti gli uni dagli altri. Quasi tutti con le mascherine ( di ogni tipo). Nei carrelli acqua, generi di necessità quali detersivi, tovaglioli, carta igienica , candegina ma soprattutto alimenti : pasta,pane carne , surgelati. " Manca l'acqua minerale " dice un cliente con il carrello pieno di confezioni. Vuoto invece lo scaffale con le bottiglie di alcool denaturato. L'invito a non fare la spesa tutti i giorni è stato colto dai regalbutesi che oramai hanno preso coscienza del grave pericolo di trasmissione del virus isolando sempre di più la città dagli altri paesi dell'interland. Non bisogna però mollare la presa. Sono aumentati i controlli lungo le strade e si vive sempre di pià la vita familiare. C'è un dato però che non bisogna sottovalutare ed è di natura psicologica. Riguarda i nostri ragazzi costretti a stare a casa in regime di clausura svolgendo una vita sociale completamente nulla. Per fortuna ( questa volta è il caso di dirlo) smartphone e computer consentono di collegarsi in video con i propri amici per scambiare qualche chiacchiera nel chiuso delle loro camerette. Anche la scuola non fa mancare la propria presenza. I docenti quotidianmante di collegano con i propri alunni per la lezione assegnando i compiti ( a volte esagerando) per non perdere il contatto coi libri. E' su questi ragazzi che bisogna puntare l'attenzione per evitare che i lunghi giorni che ci separano dalla completa liberazione dal virus creino in loro frustrazioni e senso di alienazione.
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