Quello che pesa in questo contesto è sicuramente la diminuzione sostanziale degli appalti pubblici. Secondo i dati Ance, in un anno ottobre 2012 ottobre 2013 in provincia di Enna sono state bandite 14 gare di appalto di cui però solo 5 espletate con una percentuale del 35,7 per cento. L’importo complessivo delle gare bandite è stato di poco superiore a 25 milioni e 600 mila euro, mentre quello per le gare espletate di 4 milioni 168 mila euro. In pratica in percentuale questa cifra rappresenta solamente il 15 per cento dell’importo complessivo delle gare bandite e che rappresenta la percentuale più bassa in assoluto tra le 9 province siciliane.
LA CRISI DEL SETTORE EDILE SI FA SENTIRE IN TUTTA LA PROVINCIA In evidenza
Enna. Nel giro di cinque anni il settore edile, causa la crisi economica, ha subito un taglio di circa il 50 per cento. A guardare tutti i parametri di riferimento dal 2008 al 2013 c’è stato un taglio drastico dal numero di gare appaltate, quelle espletate, dall’ importo complessivo delle gare alla forza lavoro, alle ore lavorate, alla massa salariale. Il valore aggiunto del settore edile sul Pil provinciale dai 203 milioni del 208 è passato ai 140 milioni del 2013. Si tratta di una crisi che ha colpito e continua a colpire un settore che è stato una struttura portante della realtà socio-economica del territorio ed il calo non riguarda solo gli appalti pubblici ma anche l’edilizia privata. A questa crisi c’è da aggiungere quella ancora più grave della Pubblica Amministrazione che ritarda in maniera considerevole, ritardi abissali nel pagamento dei lavori fatti, che potrebbero dare ossigeno alle imprese, mentre il ritardo molto spesso costringe le imprese a chiudere l’attività. In provincia di Enna dall’esercizio 2008/2009 al 2012/2013 il numero di imprese edili è calato di 50 unità, essendo passati da 773 a 623, quindi con un calo del 20 per cento; gli addetti nel settore sono passati da 4103 a 2577 con una riduzione in percentuale del 38 per cento. Il numero dei cantieri aperti in un anno sono passati da 1437 a 1161, meno 246 unità; il numero di ore lavorate da 2 milioni 805 mila a 1 milione 247 mila, con un calo di ben un milione 558 mila; la massa salariale è scesa da 23 milioni e 800 mila euro a 12 milioni 304 mila, quindi un dimezzamento. Per quanto riguarda il numero degli addetti nel 2009/2010 era di 3.848, nel 2010/2011 3.662, 2011/2012 3.106 con un conseguente ribasso della massa salariale calata 21 milioni nel 2009/2010, a 15 milioni 275 mila nel 2011/2012.
tratto da vivienna
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