Le pensioni nel 2022 per oltre 22 milioni di italiani saranno più ricche grazie alla loro rivalutazione e a nuove aliquote Irpef. Il 31 dicembre 2021 scadrà la disciplina transitoria introdotta dalla legge n.147/2013. Questo significa che dal primo gennaio 2022 i pensionati vedranno rivalutare i propri trattamenti pensionistici. È dal gennaio del 2014, quando è stata inserita la disciplina transitoria sopracitata, che la rivalutazione di questi è sempre stata molto difficile da attuare. Le pensioni, a partire dal prossimo anno, torneranno ad essere indicizzate all'inflazione secondo la normativa precedente alla Legge Fornero contenuta nella legge 388/2000. La disposizione da ultimo richiamata suddivide la perequazione in tre fasce all'interno del trattamento pensionistico complessivo e l'adeguamento verrà concesso in misura piena. Concretamente ciò significa che verranno adattate al 100% le pensioni fino a quattro volte in trattamento minimo, sono loro che trarranno maggior beneficio. Al 90% per le fasce di importo compreso tra quattro e cinque volte. Al 75% i trattamenti superiori a cinque volte il minimo. Senza dimenticare l'aumento dell'inflazione, quest'anno previsto al 2%, che andrà ad influire notevolmente.
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