" Lascio l'insegnamento : la mia salute mentale è troppo a rischio" In evidenza

Marzo 01, 2023 1601

Si definisce " sindrome da burnout. " E' cioè un insieme di sintomi che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo. E' questo il motivo che ha costretto la maestra Jessica Gentry a lasciare l'insegnamento dopo 12 anni . 34enne americana, ha smesso di essere una maestra di scuola primaria alla Stone Spring Elementary School. Ora, stanca di tutte le critiche, ha spiegato su un post su Facebook le vere ragioni dietro la sua difficile decisione. Si dirà che ciò accade in America. Ma quanti insegnanti - ci chiediamo - in Italia vivono lo stesso problema ? L’insegnamento è molto più di un semplice mestiere: seppur una professione e non una missione, dovrebbe avere alla base una vera e propria vocazione. Questo è il motivo per cui non è adatto a tutti, perché se si possono costruire grandi cose e avere grandi studenti, anche la persona più motivata del mondo può cambiare idea. La scuola di oggi è cambiata ; in peggio o in meglio non importa saperlo. A cambiare secondo Jessica sono stati i genitori che non agiscono in collaborazione con gli insegnanti ma contro di loro. Noi insegnanti siamo troppo al servizio dei genitori. Sono arrivata al punto in cui ho dei genitori che mi criticano severamente per aver detto di no ai loro figli, affermando che non dovrei farlo in nessun caso”.  La scuola non è più quella di una volta e secondo noi non può più essere perchè sono cambiati i tempi , sono cambiati i genitori , sono cambiati gli alunni e se ci consentite sono cambiati anche parte della classe docente. Ma andiamo più in fondo alla questione partendo da questa frase : 

" Questa gioventù è guasta fino in fondo al cuore. Non sarà mai come quella di una volta.Quella di oggi non sarà capace di conservare la nostra cultura...." La citazione è stata scoperta in una cava di argilla tra le rovine di Babilonia 3000 anni A.C. 

Frasi come questa le hanno scritte Socrate ; Esiodo ; Platone , che scrisse : 

“Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori; i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani; gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento e, a corona di tutto, in nome della libertà e dell'uguaglianza , si reclama la libertà dei sessi”

La citazione è tolta dal libro VIII de "La Repubblica" di Platone, vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo.

Si vedrà da queste citazioni che nulla è cambiato sotto il sole sul tema dei giovani e della scuola . Bisognerebbe preoccuparsi di meno e occuparsi di più dei giovani. Loro vivono il  loro tempo esattamente come ogni generazione ha vissuto il proprio tempo. Tocca dunque ai genitori e alla scuola capire il tempo reale di oggi. Guai però a puntare il dito sui genitori e sugli insegnanti. L'antidoto potrebbe essere quello che se i genitori smettessero di essere critici solo con gli inseganti e non con i loro figli , e se gli insegnanti piuttosto che preoccuparsi dei programmi di scuola dedicassero più tempo a dialogare con i propri alunni e dunque se genitori e insegnanti , insieme, si ponessero nella condizione di collaborare per la crescita dei ragazzi , forse ....tutto potrebbe essere più leggero. Ma aggiungo da sportivo un ultima frase dedicata ai genitori , agli insegnanti e ai giovani . E' la frase scritta su un bigliettino  da un allenatore e  fatto trovare nello spogliatoio alla sua squadra di calcio : 

Godetevi ogni attimo.
Perché un giorno vi mancheranno i lunedì con le ossa rotte.
Vi mancheranno le notti insonni.
Ripensando alla partita, ai goal sbagliati e a quello che si poteva fare in più.
Vi mancheranno gli aperitivi del dopo partita, dove si parla della propria squadra ma anche del campionato di Serie A.
Vi mancherà la voglia di tornare in campo il martedì.
Vi mancherà l'urlo collettivo prima di una partita.
Vi mancherà il mister, e la sua strigliata a fine primo tempo.
Vi mancheranno i compagni, lo spogliatoio.
Vi mancherà tutto, perché è troppo intenso, perché è vita.
Ultima modifica il Mercoledì, 01 Marzo 2023 14:31
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