Comunicato stampa a cura di Sonia Cavallo – Segretario generale SIULP Enna In evidenza

Marzo 15, 2014 2778

E’ di questi giorni la notizia, formalizzata dal Dipartimento della P.S. che, in nome dello spending review , pretende che la sicurezza dei cittadini sia presa a colpi di mannaia.
In un momento in cui l’esigenza di sicurezza dei cittadini si fa sempre più pregnante, esposti come sono all’aggressività crescente della criminalità, resa ancor più diffusa dalla contingente crisi economica che fa registrare un allarmante aumento dei reati predatori, viene elaborato un progetto che prevede la chiusura di 11 commissariati, 73 uffici di polizia ferroviaria, 73 sezioni di polizia postale, 27 uffici di polizia stradale, 4 nuclei artificieri, 11 squadre a cavallo, 4 sezioni sommozzatori, 50 squadre nautiche.
A questo scellerato taglio, orizzontale, e che – in un’ottica meramente ragioneristica – non tiene in alcun conto le pecularietà locali, non è sottratta la provincia di Enna, dove si prevede la soppressione di due eccellenti presidi: la sezione Polizia postale di Enna e la Polizia stradale di Nicosia.
Se realizzata, una tale scelta si tradurrebbe in una immediata perdita di professionalita’ e sicurezza che per i cittadini della provincia di Enna rappresentano un punto di riferimento autorevole e necessario.
La chiusura della Polizia postale di Enna sembra del tutto illogica, rispetto alla società attuale che vede i social network e internet entrare (anche prepotentemente, talvolta) nella vita quotidiana. Non si può pensare, in un tale contesto, di fare a meno degli investigatori del web che sono chiamati ogni giorno a tutelare soprattutto le fasce piu’ deboli: i giovanissimi, che la polizia postale tutela dalle numerose insidie della rete, capace di celare individui senza scrupoli che alimentano il sempre piu’ vasto mercato della pedopornografia o che alimentano, coperti dall’anonimato, quelle derive che le cronache ci restituiscono in fragili adolescenti istigati al suicidio dalle devianze del web; gli anziani, che nel personale della polizia postale trovano un ascoltatore paziente ed accorto, oltre che capace di contrastare truffe informatiche e clonazione di carte.
Senza contare il contrasto ai reati di diffamazione, minaccia, invasione della privacy che sulla rete trovano il terreno piu’ fertile, dove l’anonimato consente a qualunque dr. Jekill di trasformarsi in Mr. Hide.
La chiusura della polizia stradale di Nicosia, poi, farebbe venire meno, sul quel difficile territorio, , un importante avanposto in una zona geograficamente isolata dove le avverse condizioni climatiche rendono indispensabile le eccellenti attivita’ di viabilita’ e soccorso pubblico disimpegnate dagli uomini della polizia stradale su tratti impervi, spesso coperti di ghiaccio e neve, e dove – con altrettanta specifica competenza – non sono presenti altri presidi di sicurezza.


Senza contare che – mentre le cronache quotidiane denunciano la necessita’ di misure sempre piu’ drastiche contro i pirati della strada e nella prevenzione delle cosiddette stragi del sabato sera – le alte professionalita’ disponibili, quelle stesse su cui il Dipartimento della P.S. ha investito ingenti risorse per la formazione e la specializzazione, sono all’improvviso ritenute “riciclabili” in altri compiti.
Tutto questo, tra l’altro, avverrebbe in nome del taglio agli sprechi, nonostante il SIULP da anni denunci ben altri sprechi, contrario com’e’, da sempre, alla salvaguardia di strutture centrali, meramente burocratiche e con apparati organici elefantiaci , certo piu’ “decorative “ ma senz’altro meno utili al cittadino, a discapito di eccellenze sul territorio.
L’organico della Polizia di Stato , dal 2007 ad oggi, taglio dopo taglio, ed in assenza di turn over, ha fatto registrare la perdita di 12.000 uomini e donne della Polizia di Stato capaci di generare sicurezza.
Invece di somministrare al malato grave una efficace medicina, si pensa di somministrargli una morte dolce: graduale, ma inesorabile.
Ma in gioco c’è la sicurezza dei cittadini: un Governo che – al di là delle compagini che lo sostengono – continua a considerare la sicurezza un costo e non un investimento, non è capace di guardare al futuro dei suoi cittadini.
Per tutte queste ragioni, i sindacati di Polizia di Enna hanno chiesto un incontro urgente alle Autorità provinciali di Pubblica Sicurezza, il Prefetto e il Questore ( incontri già calendarizzati per i prossimi 14 e 17 Marzo, n.d.s.), alla ricerca di soluzioni condivise, che mettano al primo posto la sicurezza dei cittadini, oltre che il futuro degli uomini e delle donne della Polizia di Stato.


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