Le azioni intraprese tra i sindaci di Enna e Caltanissetta a difesa del territorio è stata a lungo auspicata già allorquando si iniziò a parlare di soppressione di enti o uffici. A ricordarlo è il consigliere comunale Dario Cardaci: «Ma questo non era quello che il consiglio comunale auspicava? Non è forse il documento approvato dallo stesso Consiglio in uno con i sindacati e le forze sociali quando si discusse della soppressione della Provincia? ».
Per Cardaci «la strada è quella di costruire una piccola area metropolitana delle zone interne con Enna e Caltanissetta a farsi da riciproca sponda: mettere in comune quello che si ha e rilanciarlo sulla base dell'innovazione, della modernità». Linea ferroviaria, Corte d'appello, prefettura, università, riconoscimento del Dop per l'olio d'oliva sono cose serie a cui se ne potrebbero aggiungere altre di pari importanza sostiene Dario Cardaci che pone l'attenzione su un altro "bene comune": l'autodromo. Il consigliere comunale nei giorni scorsi ne ha parlato anche con il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, facendo sponda su una possibile collaborazione: «Due soci, Camera di commercio e Provincia, non ci sono più ed allora perché non sostituirli con altri enti di grande rilievo come il Comune di Caltanissetta? ».
Gli effetti, sempre secondo Cardaci, non potrebbero che essere positivi per tutti i protagonisti: «Si tratta di una semplice operazione di adesione, cosa che però restituirebbe all'ente sicura stabilità e un potere contrattuale di enorme portata. In sua difesa due città importanti, due deputazioni, due comunità. Vi pare poco? ». Non solo autodromo perchè Cardaci propone una collaborazione anche per la Fiera dell'Agricoltura cercando di recuperare «una delle manifestazioni più importanti d'Italia ma necessita di una totale revisione sia nei contenuti che nelle modalità organizzative. Due territori contigui e praticamente assimilabili in tutto ciò che riguarda la produzione agricola, avrebbero una capacità attrattiva di gran lunga superiore».
Il consigliere è convinto che bisogna superare ogni forma di campanilismo: «Quando la politica assume il suo vero significato non produce altro che bene. Il nostro consiglio comunale, senza distinzioni di sorta, lo aveva già indicato; iniziare a fare, a costruire, a capirsi è il più bel risultato che si possa ottenere».
articolo apparso su La Sicilia.it del 28/12/2014