Per chi non lo conosce il governatore della Regione Liguria è proprio Giovanni Toti , cioè il latore del post che avete modo di leggere nella foto. " Gli anziani ...persone non indispensabili" scrive. Come sono lontani quei rispetti che fino a qualche decennio fa ( ma ancora oggi) si dedicavano agli anziani , memorie storiche delle loro vite. Non c'è però da stupirsi perchè ieri, come oggi ci sono persone che considerano gli anziani persone inutili. E' il lato peggiore della politica. La politica sta mostrando tutti i limiti persino quelli nascosti che dimostrano l'incapacità nell'affrontare la crisi sanitaria. Le divisioni - colpevoli anche giornali e TV - e le negazioni dei diritti complicheranno sempre di più il già fragile tessuto sociale italiano. Ancora una volta - la storia lo insegna - stiamo ricercando l'uomo forte al comando , incapaci come sono i nostri politici di trovare una sintesi , l'unione che abbia il vero e unico obiettivo la salute degli italiani. Ci auguriamo che letto ciò , da destra arrivino le distanze da una tale dichiarazione. Ci auguriamo che il popolo Ligure - ricordi e non perda la memoria. Perchè i Liguri - medaglia d'oro alla Resistenza - non meritano un tale affronto. La nostra speranza però è quella che il governatore della Liguria si sia espresso male e vorrà chiarire meglio il significato del post.

Per dovere di cronaca riportiamo il tweet dello staff del governatore.

" il senso di questo tweet , che appartiene a un ragionamento più ampio, è stato frainteso. I nostri anziani sono tra i più colpiti dal virus , sono persone spesso in pensione che possono restare di più a casa e essere tutelate di più."

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Regalbuto Press

A causa della condizione di insularità, negli ultimi vent'anni, ogni singolo residente in Sicilia (neonati compresi) avrebbe pagato una sorta di tassa occulta quantificabile, annualmente, in 1.308 euro. Un costo che si traduce in circa sei miliardi e 540 milioni di euro (pari al 7,4 per cento del Prodotto interno lordo regionale) ogni dodici mesi. Tenendo, invece, in considerazione i costi dei trasporti e le conseguenze sugli operatori economici e i vari settori di attività, la stima dell'impatto della riduzione dei prezzi sul Pil risulterebbe pari al 6,8 per cento: il risultato è che l'Isola è gravata di una penalità quantificabile in sei miliardi di euro all'anno.

 A rivelarlo è uno studio - "Stima dei costi dell'insularità per la Sicilia" - condotto dal governo Musumeci attraverso il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Siciliana e il Servizio statistica e analisi economica dell'assessorato all'Economia, con il supporto dell'Istituto di ricerca Prometeia. Il documento è stato presentato stamane dal vicepresidente della Regione e assessore all'economia Gaetano Armao. Gli effetti dell'insularità sulla Sicilia sono stati stimati attraverso due differenti approcci metodologici: il modello econometrico definito dall'Istituto Bruno Leoni e il modellomultisettoriale della Regione. Si è tenuto conto di svariati fattori che spaziano dalla dotazione infrastrutturale ai costi di trasporto.

 «Questo studio - ha spiegato Armao - ci consente di introdurne i risultati nel negoziato con il Governo centrale perché tale costo occulto, che i siciliani pagano per la condizione di insularità, deve essere considerato nelle relazioni finanziarie tra Stato e Regioni, così come richiede la Corte Costituzionale. Sei miliardi e mezzo di euro annui rappresentano un peso assai rilevante: è come se l'economia siciliana negli ultimi venti anni avesse subito un peso analogo a quello portato dalla pandemia. L'Italia dopo la Brexit è divenuto il Paese europeo con il più alto numero di cittadini insulari.
L'ordinamento europeo impone di considerare la condizione di insularità e questo lo hanno recentemente ribadito sia la presidente Von der Leyen che il commissario Ferreira. Lo svantaggio patito da famiglie e imprese dovrà trovare immediatamente considerazione e compensazione da parte dello Stato, anche consentendo l'utilizzo della fiscalità' di sviluppo per attrarre investimenti e favorire le nostre imprese».«Se a livello europeo - si legge nel documento che è stato ratificato dalla giunta di Palazzo Orleans - è possibile registrare una certa vivacità del dibattito che ruota intorno al tema dell'insularità e sui suoi impatti, a livello nazionale si rileva una carenza o inadeguatezza di azioni concrete o atti normativi volti a tenere in debito conto questo svantaggio e ad operare una necessaria compensazione»". «Un danno che era già sotto gli occhi di tutti ma che adesso - sottolinea il governatore Nello Musumeci - ha contorni ben precisi e assume plasticamente le sembianze di un macigno che soffoca lo sviluppo dell'Isola, penalizzata da sempre sia nel contesto europeo che in quello nazionale. Si tratta di una tassa occulta e inaccettabile che grava sul nostro futuro ed è per questo che abbiamo riportato con forza al centro dell'attenzione il tema della compensazione degli svantaggi dovuti all'insularità».

 La Commissione europea riconosce gli effetti penalizzanti dell'insularità, intesa come discontinuità territoriale, e considera le regioni interessate meritevoli di azioni politiche capaci di ridurre il gap rispetto alle aree continentali. La Sicilia, con i suoi circa cinque milioni di residenti, si colloca al di sotto della media italiana ed europea rispetto alla maggior parte degli indicatori sociali ed economici che Bruxelles adotta proprio per operare i confronti spaziali e temporali tra le varie regioni. L'Isola figura indietro soprattutto alla voce "competitività" riferita, in particolare, a infrastrutture, capitale umano e innovazione. Anche nel contesto nazionale l'Isola è storicamente caratterizzata da un pesante divario rispetto alle altre regioni italiane, come registrato dai principali indicatori socio-economici: nel 2018 il prodotto interno lordo pro capite è risultato pari a 17.721 euro collocandola in penultima posizione, seguita soltanto dalla Calabria con un Pil pro capite di 17.021 euro.

 «Con il governo centrale - conclude l'assessore all'Economia - ci confronteremo sulla condizione di insularità all'interno del negoziato per l'attuazione dell'autonomia fiscale e finanziaria, insieme ad altri temi fondamentali come la fiscalità di sviluppo per attrarre investimenti e la perequazione infrastrutturale. L'entità finanziaria annuale dei costi dell'insularità e' per la Sicilia maggiore degli effetti economici della pandemia Covid 19. Lo studio rappresenta, nel caso ce ne fosse bisogno, un argomento in più per ottenere ciò che chiediamo, vale a dire le stesse opportunità di ogni altro territorio.
L'esigenza di affrancarci da questo oggettivo handicap è legittima e a Roma non si può continuare a far finta di niente. E così ,come abbiamo voluto ribadire anche nel Documento di economia e finanza regionale 2020-2022, è necessario concludere al più presto uno specifico accordo con lo Stato e l'Ue sulla continuità territoriale, per introdurre misure compensative in favore dei cittadini e delle imprese dell'Isola».
 

Il problema che un pò tutti sostengono e con cui bisognerà fare i conti è quello dell'intasamento dei pronto soccorsi. Le cronache ci portano a Palermo dove le persone sono assistiti sulle ambulanze perchè sono già pieni i presidi covid del Civico , del Cervello ma anche quelli di Villa Sofia , Policlinico e dell'Ingrassia. E' una situazione difficile quella di Palermo ma il timore è quello dell'aumento dei contagi anche in altre province , anche se pare che la Sicilia sia già al limite. Non mancano gli appelli: non tutte le persone risultate positive ai test relativi all’infezione da nuovo coronavirus vengono ospedalizzate; se i sintomi sono lievi o si è asintomatici, le direttive sanitarie impongono l’isolamento nella propria abitazione e l’assistenza domiciliare. Solo la necessità di assistenza respiratoria rende fondamentale il ricovero in terapia intensiva: chi sviluppa solo sintomi lievi o rimane asintomatico, se ha meno di 70 anni e non presenta malattie pregresse magari croniche o gravi, dovrà restare in completo isolamento fino al termine della sintomatologia e comunque per almeno 14 giorni (dopodiché si potrà effettuare nuovamente il test del tampone). Durante questo periodo sarà istituita una linea diretta con le autorità sanitarie che verrà interrotta solo alla risoluzione clinica del caso.

Sulla limitazione del numero degli invitati a feste e banchetti che possa servire a limitare il contagio si è espresso negativamente il Comitato tecnico Scentifico coordinato da Agostino Miozzo il quale ha sottolineato il fatto che " Non c’è alcuna «evidenza scientifica» " e per questo il comitato ha «preso atto» della scelta ma non l’ha condivisa come accaduto sulle altre misure, in particolare l’aumento della capienza al 15 % nei palazzetti dello sport. Come riportato dal Corriere della Sera Scrivono gli scienziati: «Per quanto riguarda la proposta di limitazione alla partecipazione nei ricevimenti connessi alle cerimonie civili e religiose ad un massimo di 30 persone, il Cts, rilevando l’attuale assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm, improntato al principio di massima precauzione al fine di contenere il contagio da SARS-CoV-2 nell’assoluto rispetto delle misure precauzionali e di stretta osservanza delle procedure e delle norme vigenti». Sulla raccomandazione sugli inviti a casa il Cts scrive: «Per quanto riguarda la proposta relativa alla raccomandazione di evitare feste e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a 6 nelle abitazioni private, il Cts, condividendo il principio ispiratore improntato alla massima precauzione connesso alla limitazione degli assembramenti nei luoghi chiusi, pur in assoluta assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm».

13 ottobre 2020

La Regione Siciliana mette in campo cinque milioni di euro per sostenere gli agriturismi e le aziende didattiche colpite dall'interruzione delle attività a causa del Covid-19. Lo prevede il bando pubblicato questa mattina sul sito dell'assessorato all'Agricoltura, dopo il via libera della Commissione Europea e l'approvazione del Comitato di sorveglianza.
 
"Grazie a questo nostro intervento - sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci - sarà possibile dare un minimo di ristoro alle aziende siciliane del comparto che, durante il periodo del lockdown ma anche dopo, hanno subito ingenti perdite".

Il contributo andrà da 3 a 7 mila euro, calcolato in base al fatturato 2019 e ci sarà tempo sino al 5 novembre per presentare la domanda sul portale del dipartimento regionale dell'Agricoltura.
 
"I danni subiti dalle nostre aziende - aggiunge l'assessore all'Agricoltura Edy Bandiera - sono stati solo in minima parte compensati dall'aumento del turismo di prossimità e nazionale registrato nei mesi estivi, in considerazione del perdurare della pandemia e delle conseguenti regole di distanziamento".
 
Le risorse stanziate provengono da economie della Misura 6.4 a) del Psr Sicilia 2014 -2020, destinate agli agriturismi, che il governo Musumeci ha voluto assegnare alle stesse aziende.

In base a uno studio pubblicato dall'Ismea, il comparto agrituristico in Italia, nel periodo primaverile del 2020, ha subito una perdita di fatturato di circa 800, 900 milioni di euro. Anche a livello regionale - con diverse centinaia di imprese, tra agriturismi e aziende didattiche - si è determinato un blocco totale dell'attività durante il lockdown (coincidente con il pieno della stagione primaverile e delle festività pasquali), a seguito di disdetta di prenotazioni e la caduta della domanda estera.

Per domani è attesa una nuova ondata di maltempo in Sicilia con temperature che scenderanno di qualche grado piogge sparse anche a carattere di rovescio soprattutto sulla Sicilia occidentale.Una vasta area depressionaria, con centro d’azione sul Mare del Nord, convoglia masse d’aria fredda ed instabile anche verso l’Italia, determinando, già dalla serata di oggi, un progressivo peggioramento del tempo dapprima sulle regioni del nord e in estensione domani localmente sul centro e parte del sud. La perturbazione sarà accompagnata da venti forti e un progressivo calo delle temperature.

Secondo indiscrezioni riferite dalla stampa il Governo si prepara a emanare un nuovo ma stringente Dcpm che conterrebbe lo stop alle feste private, anche in casa, e la sospensione degli sport amatoriali di contatto, come il calcetto e il basket. Queste misure dovrebbero , a parere del Governo, dare una ulteriore stretta alla movida , alla luce degli aumenti dei casi di positività al Covid-19. In sintesi gli eventuiali provvedimenti.

- stop alle feste private, anche in casa, e un limite di massimo trenta persone ai tavoli nei locali e nelle sale per cerimonie e  limitazione delle presenze in congressi e manifestazioni pubbliche al chiuso

- Stop al calcetto, basket e a tutti gli sport di contatto a livello amatoriale”, scrivono i quotidiani.

“Per impedire gli assembramenti si vieterà ai cittadini di sostare davanti a bar, ristoranti e pub dalle 21 alle 6. Ma anche di riunirsi in strade, piazze e parchi. La vendita di alcolici sarà consentita fino alle 22. Mentre vengono potenziati i controlli sull’uso delle mascherine”.

Si ipotizza anche l'eventuale divieto di spostamento tra regioni.

Ripertiamo un articolo apparso sulla rivista Catania Medica scritto dal Prof. Aldo E. Calogero, Professore Ordinario Endocrinologia, Direttore UOC di Endocrinologia, Policlinico UNICT e del Prof. Sandro La Vignera, Ricercatore di Ruolo, Docente Endocrinologia .

I mutati scenari che investono la Società impongono una oculata rivisitazione dei servizi che una disciplina dell’area medica dedicata alla cura di patologie di elevatissimo impatto epidemiologico, come le disfunzioni endocrine e metaboliche, sia in grado di offrire in termini pratici al Sistema Sanitario Nazionale. Esistono contesti assistenziali nell’ambito delle Scienze Endocrine fino ad oggi impropriamente derubricati per importanza, ma che alla luce degli scenari epidemiologici attuali meritano certamente una riconsiderazione ed un’appropriata collocazione in termini di offerta sanitaria. Ecco alcuni esempi. È noto a tutti che il tasso di natalità della nostra nazione è uno dei più bassi al mondo e i recentissimi dati ISTAT sono stati particolarmente allarmanti a tal riguardo. L’infertilità di coppia ha una elevata frequenza tanto che si stima che ⁓15% delle coppie in epoca riproduttiva ne è affetta. Sebbene diversi fattori vi concorrano, non si può ignorare che l’infertilità maschile, da sola o in associazione ad un fattore femminile di infertilità, ne sia la causa in ⁓50% dei casi. A rendere ancora più complessa la problematica è il dato epidemiologico che in ⁓40-50% dei casi non si riesce ad identificarne l’eziologia (forme idiopatiche) che pertanto sono suscettibili solamente di trattamento empirico o a ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Questo fatto richiama l’attenzione sulla necessità di fornire un’adeguata sorveglianza clinica della funzione testicolare nel periodo di transizione, in particolare la fase di vita successiva ai 14 anni, età che corrisponde al momento di passaggio dal Pediatra al Medico di Medicina Generale. Evidenze cliniche e scientifiche recenti suggeriscono che questa attenta sorveglianza dovrebbe addirittura iniziare già in età pediatrica con la valutazione della crescita e della funzione testicolare periodicamente nel corso dell’intero periodo pediatrico. Questo più attento e mutato atteggiamento clinico potrebbe aiutarci a scoprire precocemente la presenza di alterazioni e di patologie prima che il danno si sia potuto perpetrare a livello della gonade maschile. L’applicazione pratica del principio di gradualità clinica previsto dalla legge 40/2004 riguardante l’accesso delle coppie con problemi di infertilità ai centri di PMA, per quanto attiene la possibilità di diagnosticare e trattare la eventuale presenza di patologie maschili (ipogonadismo funzionale, flogosi delle vie urogenitale, varicocele, ecc.) che rendono il maschio infertile, ma reversibilmente, evitando quindi alla coppia la necessità di avvalersi delle tecniche di PMA (determinante costi e con tassi di successo complessivamente valutati al di sotto del 20%). Assume sempre maggiore rilevanza clinica la necessità di monitorare ed eventualmente curare patologie endocrine durante la gravidanza capaci di interferire con il decorso della stessa e con la salute della gestante e del nascituro. In particolare, la gestione del diabete gestazionale e delle alterazioni della funzione tiroidea. La gestione a medio-lungo termine delle complicanze endocrine in ambito oncologico che i nuovi farmaci per la cura delle principali neoplasie determinano (es. alterazioni della funzione ipofisaria e tiroidea in corso di trattamento con farmaci immunomodulanti). Il percorso post-chirurgico dei pazienti sottoposti a chirurgia radicale per neoplasia prostatica avviati a trattamento farmacologico di blocco androgenico in grado di favorire l’insorgenza delle principali patologie di interesse metabolico (insulino-resistenza, diabete mellito, osteoporosi). Il percorso riabilitativo della funzione sessuale nei pazienti cardiopatici sottoposti a procedure di rivascolarizzazione coronarica, che prevede scelte farmacologiche appropriate in contesti caratterizzati da alta instabilità emodinamica e sistemica. L’auspicio è quello di un dialogo sempre più aperto e basato sulle reali esigenze della popolazione che richiede accesso alle cure tra i rappresentanti della politica della Salute e le società scientifiche dei vari settori.

E' stato pubblicato  il 27 settembre scorso sul sito del dipartimento Famiglia, a firma congiunta degli assessori alla Famiglia Antonio Scavone e all'Economia Gaetano Armao, il decreto che stabilisce i criteri e le modalità del bonus matrimonio, che si porta in dote uno stanziamento di 3,5 milioni di euro.

L'importo del contributo per ogni coppia futura è fissato nel limite massimo di 3 mila euro. Per potere accedere al beneficio i futuri coniugi dovranno avere un Isee massimo di 30 mila euro che sarà calcolato sommando i valori dei due nuclei familiari di origine e quello dei due nubendi, il tutto ridotto del 40 per cento.

A essere presi in considerazione saranno i matrimoni svolti sul territorio regionale sia religiosi con effetti civili, sia i matrimoni civili che le unioni civili dal 15 settembre 2020 al 31 luglio 2021.
Ammesse a contributo le spese di pubblicazione, di partecipazione e inviti, la fornitura di fiori e arredi floreali, parrucchieri, estetisti, acquisto anelli nuziali, abbigliamento, vettura per il giorno della celebrazione, affitto sala/locali e catering, servizi di fotografia e riprese video, intrattenimento musicale, regali per i testimoni, spese per agenzie di viaggio. Le domande per la richiesta del beneficio potranno essere inviate dal giorno dopo la pubblicazione del decreto sulla Gurs e fino ai successivi 60 giorni al dipartimento Famiglia a firma congiunta dei futuri sposi.

"Con questa misura - ha affermato l'assessore alla Famiglia, Antonio Scavone - vogliamo attenuare anche gli effetti dell'epidemia covid 19 che hanno messo fortemente in crisi il settore del wedding. I dati Istat parlano di circa 70 mila matrimoni annullati in Italia.
L'erogazione del bonus matrimonio ha come obiettivo sia di dare un aiuto alle future coppie sia anche di sostenere il rilancio di un settore che negli ultimi anni in Sicilia era in forte espansione soprattutto per la crescente domanda internazionale nella scelta della Sicilia quale location delle celebrazioni".

"I 3,5 milioni di euro stanziati dal governo Musumeci - ha aggiunto l'assessore all'Economia, Gaetano Armao - provengono dai fondi riconosciuti alla Regione Siciliana dallo Stato, che dopo un difficile negoziato ha riconosciuto una ulteriore riduzione del contributo alla finanza pubblica con il cosiddetto 'decreto agosto'. In virtù di tale stanziamento il settore interessato e l'enorme indotto che ruota attorno potrà beneficiare degli interventi previsti dal decreto in un momento difficilissimo per le imprese e le famiglie che così hanno un incentivo per ripartire".
 

Partono i finanziamenti della Crias per le imprese artigiane danneggiate dall'epidemia di Coronavirus, il commissario ad acta dell'ente di credito per gli artigiani Giovanni Perino ha approvato le procedure di attuazione della Convenzione stipulata con Irfis-FinSicilia che destina 8 milioni di euro alla Crias per la concessione di prestiti agevolati.

I finanziamenti a tasso agevolato nei limiti del regolamento de minimis sono destinati alle imprese operanti in Sicilia iscritte all'Albo delle imprese artigiane e hanno lo scopo di fornire liquidità alle aziende che a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19 hanno subito un danno economico. L'importo minimo del finanziamento è di tremila euro e quello massimo di trentamila euro.

«Il finanziamento - spiega il commissario della Crias Perino - sarà determinato dalla somma di tre componenti: tremila euro saranno per tutte le imprese in attività al momento della presentazione della domanda, poi si terrà conto del volume d'affari delle imprese, destinando quattromila euro per quelle con un volume d'affari inferiore o uguale a 50 mila euro e settemila per quelle superiori a 50 mila euro e infine si terrà conto dei dipendenti assunti al momento della presentazione dell'istanza con mille euro per ogni lavoratore assunto da almeno un anno e 500 per i dipendenti assunti da meno di un anno».

La procedura, a sportello veloce, sarà interamente online sul sito della Crias che ogni decade del mese pubblicherà sul sito istituzionale l'elenco delle imprese che, in base alla dotazione finanziaria del fondo a quella data, potranno usufruire delle agevolazioni, seguendo l'ordine cronologico di presentazione delle domande, fino all'esaurimento dei fondi disponibili.

«In una situazione d'emergenza è fondamentale fare presto - sottolinea l'assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano - sono particolarmente soddisfatto della rapidità con cui la Crias ha predisposto tutto per cominciare a ricevere a giorni le istanze delle imprese artigiane. Abbiamo messo in campo uno strumento importante che ci permetterà di fronteggiare i danni economici causati dai due mesi di lockdown alle imprese artigiane cercando di incidere sul fronte della liquidità messa in crisi dal crollo dei fatturati e dagli esborsi per fornitori, dipendenti, fisco e banche»

Le domande di ammissibilità alla nuova linea di credito andranno effettuate sul sito della Crias (www.crias.it) dalle ore 9,30 del 4 giugno.

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