Quella "piccola lacrima" così come appare dal satellite si svuota ogni giorno di più e la quantità di acqua si riduce a tal punto da far temere che la stagione irrigua 2021 sia già sul punto di chiudersi con molti giorni di anticipo rispetto al passato. A memoria d'uomo rare volte si è visto a fine Luglio un Lago così povero d'acqua. Le scarse piogge, c'è chi sostiene alcuni lavori in corso nella diga , chi invece ritiene che molto dipende dalle richieste di energia elettrica da parte dell'Enel che gestisce le acque , fatto sta che il caldo in aumento, le previsioni meteo ,che per ora non danno alcuna speranza di piogge, fanno temere la secca nel mese di Agosto e con essa altri danni all'agricoltura. La speranza non può che essere legata alle previsioni meteo , così come ogni anno ma forse è il caso di iniziare a ragionare , non ci vorrà molto a capirlo. come saranno le prossime estati in Sicilia alla luce dei cambiamenti climatici, e partire da ciò per valutare la quantità d'acqua necessaria e sufficiente per garantire l'irrigazione dei frutteti e dei tanti agrumeti che a valle della Diga arrivano fino alla Piana di Catania . Clima permettendo.

Una piccola lacrima blu in procinto di asciugarsi. L'anno definito così le agenzie di stampa , ma nella realtà chi vive quotidianamente e visivamente con lo specchio d'acqua del Lago Pozzillo, afferma che mai a memoria di uomo si era vista tanta poca acqua nel mese di Luglio il che desta le preoccupazioni degli agrumicoltori e delle aziende che dal Pozzillo attingono acqua indispensabile nei siccitosi  mesi  estivi. Il lago Pozzillo, tra gli specchi d’acqua più grandi della Sicilia, appare così come l’emblema della siccità che sta colpendo il Sud Italia, nell’immagine acquisita lo scorso 16 luglio dal satellite Sentinel-2 di Copernicus, il programma di osservazione della Terra di Commissione Europea e Agenzia spaziale europea (Esa).L’immagine coi suoi colori accesi permette di cogliere appieno la drammatica situazione in cui si trova attualmente il lago: all’inizio di luglio presentava un volume di 23 milioni di metri cubi, circa il 15% della sua capacità massima, all’incirca il 25% in meno rispetto al luglio 2020. Del resto il bacino, che si trova in provincia di Enna, sta fronteggiando la peggiore siccità dell’ultimo decennio, proprio come tutto il resto dell’isola: secondo i dati dell’Osservatorio ANBI sulla risorse idriche, nel luglio 2021 la Sicilia può contare su una riserva di soli 443 milioni di metri cubi d’acqua, ben 78 milioni di metri cubi in meno rispetto al 2020. Il livello dell'acqua continua a calare soprattutto perchè serve per irrigare le coltivazioni ma si teme la chiusura anticipata della stagione irriqua da parte del Consorzio di Bonifica con gravi conseguenze economiche per quanti "dipendono" dal Pozzillo per le proprie coltivazioni. E con l'ennesima ondata di caldo afoso dei prossimi giorni niente fa sperare in una inversione metereologica.

E' in corso il consiglio dei Ministri per stabilire ma già qualcosa inizia a trapelare sui giornali e agenzie . L’obbligo del green pass entrerà in vigore dal 5 agosto, per dare il tempo agli esercenti di organizzarsi. Le discoteche invece resteranno chiuse. Nessun accesso, dunque, neanche per i possessori di green pass. La Lega in cabina di regia aveva insistito per l’apertura, con nuove regole. Il certificato verde – spiegano fonti governative – servirà per accedere ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti, ma non sarà invece necessario per consumare al bancone, anche se al chiuso. Anche in palestra si entrerà solo se muniti di green pass. Senza si dovrà rinunciare a tutto lo sport al chiuso. Servirà il pass inoltre per l’accesso a teatri e cinema, spettacoli all’aperto, centri termalipiscine, fiere, congressi e concorsi. Certificato verde obbligatorio anche per partecipare ai concerti o entrare allo stadio: sono ancora in via di definizione le soglie di riempimento, perché non è stato trovato un accordo in cabina di regia. Si resta in attesa però della conferma con la firma del decreto . A quel punto sarà reso ufficiale il provvedimento.

L’anguria è uno dei frutti più amati in estate per via del suo sapore dolce e davvero unico. Questo frutto fresco e salutare è ideale nelle giornate più calde e regala anche un gran numero di benefici per la salute.L’anguria è composta per il 92% da acqua e proprio per questo motivo risulta molto utile per migliorare l’idratazione. In estate infatti le alte temperature portano a sudare e di conseguenza è fondamentale bere molta acqua. Alcune persone però faticano a bere nel corso della giornata e proprio per questo motivo l’anguria può essere considerata un grande alleatoDal momento che l’anguria è per la maggior parte formata da acqua, essa può essere gustata in qualunque momento della giornata. Si tratta di uno snack molto utile per mantenere il corpo idratato anche quando fuori fa molto caldo.Questo frutto ha anche un’importante azione diuretica che aumenta il flusso di urina e protegge i reni. Tra i benefici offerti dall’anguria c’è anche quello di intervenire nell’eliminazione dell’ammoniaca del fegato.L’anguria è in grado di migliorare la circolazione del sangue in modo del tutto naturale. Questo frutto infatti è capace di aumentare la vasodilatazione e per via di questa sua azione risulta molto utile per tutti coloro che soffrono di una lieve ipertensione. L’anguria quindi è un alimento in grado di proteggere il cuore in modo efficace.Grazie all’elevato contenuto di vitamina C, l’anguria è anche capace di migliorare in generale il sistema immunitario elevando le difese dell’organismo. Inoltre è anche capace di proteggere le cellule del corpo dai danni dei radicali liberi.Uno dei benefici meno noti dell’anguria è di certo quello di rinforzare le ossa. Questo frutto infatti contiene grandi quantità di licopene, una sostanza in grado di ridurre l’attività di osteoblasti e osteoclasti, due cellule ossee.

“Falcone e Borsellino si saranno girati tre volte nella tomba a sentire i contenuti di questa riforma. Conoscendo la vita, l’integrità di questi uomini che sono morti in nome di un’idea, io penso che non bisognava neanche avvicinarsi alla tomba, alla lapide di questi grandi uomini nel momento in cui si produce un sistema di norme che favorirà i faccendieri e i mafiosi”.
Nicola Gratteri
 

“L’Irfis nel 2017 era da tutti inteso come un carrozzone, deliberava solo 57 pratiche in un anno. Nel 2020 siamo riusciti a segnare un record. Abbiamo approvato 7.000 pratiche e abbiamo aiutato 400 ristoratori con misure straordinarie, evidentemente per il governo regionale Irfis rappresenta oggi un interlocutore serio”. A parlare, in un’intervista all’Italpress, è Giacomo Gargano, presidente Irfis.

Domani verrà pubblicato il bando per le imprese. “Abbiamo lavorato in sinergia con le associazioni di categoria e tutti gli ordini professionali – spiega – è la prima volta che capita, perchè questa non è la misura del governo regionale, voluta dal presidente della Regione, ma è la misura di tutti gli operatori economici. Ecco perchè in questi mesi abbiamo avuto decine di incontri e domani troverete sul sito dell’Irfis, ma anche sui siti istituzionali delle associazioni di categoria e degli ordini professionali il link per poter procedere a creare questa istanza e presentarla. I termini si apriranno domani e scadranno il 9 settembre. Si tratta di un finanziamento per un massimo di 25 mila euro, di cui 5 mila potranno essere a fondo perduto se si dimostra che questi importi sono stati spesi per dispositivi di protezione durante la pandemia”. Sono finanziamenti che possono essere restituiti in 48 mesi e ci saranno due mesi di preammortamento. “Siccome è un finanziamento senza spese, senza tassi di interesse, senza garanzie – aggiunge – significa che per i primi due anni non verrà restituito nulla”. Gargano ci tiene a sottolineare che “non sarà l’ennesimo click day”. Il termine di presentazione scadrà il 9 settembre, “c’è tutto il tempo, abbiamo attivato un’assistenza tecnica. Da domani tutti gli operatori economici, liberi professionisti e di imprese avranno con assoluta calma la possibilità di studiare quali sono i requisiti di ammissibilità e come presentare la domanda”.

«Giustizia è fatta» lo dichiara il Segretario generale della Cisl di Agrigento, Caltanissetta, Enna nell’apprendere la sentenza con la quale il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha decretato l’esosità del servizio idrico siciliano rispetto alle tariffe medie nazionali. «La gestione dell’acqua in Sicilia – prosegue Gallo – si è caratterizzata non solo per l’esorbitanza dei costi ma anche per la pessima gestione di gran parte delle Società di ambito e Sovrambito regionali. Con la sentenza vengono dichiarate illegittime ed annullate le tariffe applicate dal Governo regionale che ha tenuto conto più delle esigenze finanziarie di Siciliacque che dei cittadini».

Il massimo esponente della Cisl di Agrigento, Caltanissetta, Enna ribadisce che «in forza del pronunciamento, Siciliacque dovrà restituire agli utenti quanto incassato dal 2016 ad oggi. Il provvedimento non ci sorprende perché da anni denunciamo l’abnorme costo di un servizio caro e inefficiente che, nel tempo, ha scontato la beffa di mancati investimenti. Per avere un’idea di quanto sia stata “salato” il prezzo dell’acqua basta citare i dati del 2019. A Enna il costo medio annuo è stato di 748 euro a Caltanissetta 675 euro e ad Agrigento 475 euro. Cifre ben superiori ai 400 euro pagati da ogni famiglia nei comuni dell’Italia del nord».

Per Emanuele Gallo è infine «opportuno fare tesoro della sentenza del CGA e delle sue considerazioni per riorganizzare il sistema di gestione delle risorse idriche della Sicilia riconducendo il costo dell’acqua al supremo principio di equità e sostenibilità. Non possiamo che appellarci agli Enti e alle Società di gestione degli ambiti di Agrigento, Caltanissetta ed Enna che, nel pronunciamento del Consiglio di Giustizia Amministrativa, devono trovare un forte alleato per chiedere a Siciliacque la restituzione delle somme indebitamente percepite nell’ultimo quinquennio. Siciliacque deve altresì sospendere l’esazione a carico dei cittadini nella misura corrispondente al tentativo di recupero delle somme non pagate da quella utenza che ha vissuto e continua a vivere momenti di difficoltà economica».

Caltanissetta, 14 luglio 2021

Emanuele Gallo, Segretario generale CISL Agrigento. Caltanissetta, Enna

 

"Siamo al 15esimo posto (su 20 comuni in provincia)per numero di vaccinati.Abbiamo avuto già 3 ondate a Regalbuto e forse la quarta.Vi esorto a procedere a Vaccinarvi.
Nonostante la prima campagna di vaccinazione di prossimità in provincia durante la Zona Rossa che ha permesso di fare il Vaccino a Regalbuto, solo il 48,22% della popolazione totale (su residenti dati Istat) è vaccinata, ovvero 3286.I dati vanno letti nella loro complessità e secondo diverse sfaccettature, ma resta una dato:vaccinatevi." Così il sindaco Francesco Bivona in un suo intervento sui social lancia l'allarme alla luce dei dati che sono stati forniti dalla Regione Siciliana e elaborati da Dennis Angemi. Dai dati si evidenzia il fatto che se da un lato le persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni sono coloro che più di ogni altra categoria hanno raggiunto l'82,59% ,  sono ancora bassi i dati delle vaccinazioni nelle fascwe di età 30/59 . Il che - secondo gli esperti- rappresenta un pericolo per il ritorno della diffusione del virus .
 
Al via questa mattina alle Ciminiere di Catania “Le Energie della Sicilia”, la tre giorni organizzata dal governo Musumeci nell’ambito delle “Giornate dell’Energia 2021”. Le energie rinnovabili, le isole minori come aree di test per tutta l’Isola, l’ecobonus per l’edilizia, i biocombustibili, la frontiera dell'idrogeno e l'asse tra Regione Siciliana, Università e grandi player, sono solo alcuni dei grandi temi affrontati dai protagonisti che intervengono da oggi a venerdì 16  luglio alle tavole rotonde promosse dall'assessorato regionale dell’Energia. Questa mattina a tagliare il nastro inaugurale dell'evento, l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, e il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che hanno poi aperto i lavori della prima fra le tavole rotonde in programma su "La Transizione energetica delle città e nelle isole minori siciliane. Le comunità energetiche rinnovabili".
 

Si alzano i prezzi su tutto. A lamantarsi soprattutto artigiani e commercianti i quali sono costretti al gran ballo dei prezzi delle materie prime che ha come conseguenza l'aumento dei prezzi al dettaglio. Come se non bastasse nei giorni scorsi sono stati annunciati gli aumenti di luce e gas e pian piano ma costantemente sale ancora il prezzo della benzina, e raggiunge il livello più alto dal 2018. Con un possibile aumento di 12 euro in più in un anno per un pieno. Un’impennata che in vista delle vacanze, e quindi degli spostamenti estivi, può arrivare a quasi 300 euro a famiglia. Eppure, in un quadro composto da diversi elementi (effetto della congiuntura, ricerca minuziosa, e ormai preziosa, delle materie prime, spinta al Recovery innescata dai Piani nazionali), che puntano tutti verso la transizione energetica, le rinnovabili non sembrano pronte a tenere il passo, e a raccogliere il testimone dal petrolio.Immediata la reazione delle associazioni dei consumatori. «Oggi la benzina costa il 17,5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - spiega il Codacons, ricordando che con le vacanze alle porte questo significherà una «stangata media» annuale da 295 euro per famiglia - un pieno di benzina costa oggi 12,3 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (oltre 10 euro quello di gasolio)». Di «prezzi alle stelle», parla l’Unione nazionale consumatori, che a guardare i calcoli ancora più approfonditi dell’Osservatorio nazionale di Federconsumatori sembra tocchino diversi ambiti del sistema: in totale le ricadute saranno di 251,28 euro a famiglia all’anno, tenendo insieme «l'aggravio di 144 euro ad automobilista» e gli effetti sui «beni di consumo (che la Coldiretti definisce «effetto valanga") trasportati in larga parte su gomma» pari «a 107,28 euro a famiglia».