Articoli filtrati per data: Gennaio 2025

Giovedì scorso il consiglio d'Istituto del Comprensivo Gian Filippo Ingrassia di Regalbuto ha approvato a maggioranza l'avvio della settimana corta per gli alunni a partire dal prossimo anno scolastico 2017/2018. In cosa consiste la settimana corta ? In pratica gli alunni effettueranno lezioni dal lunedì al venerdi per sei ore giornalieri dalle ore 08.00 alle 14.00. In Italia da tempo si discute sulla questione settimana corta si settimana corta no , la quale pare abbia creato un vero e proprio conflitto tra i favorevoli e i contrari ,che ha investito , in alcuni casi , persino i tribunali. Ma siamo sicuri che la settimana corta serva veramente ai nostri ragazzi ? Non dimentichiamo che negli Istituti Comprensivi e dunque anche nel nostro , la settimana corta ,comporta il punto di vista di ben tre  differenti ordini di scuola, infanzia, primaria e secondaria di I grado, che con diverse e peculiari esigenze, spesso non si trovano troppo d’accordo sul fatto che gli alunni, in particolare quelli della primaria e secondaria di I grado, vista l’età, siano pronti a sostenere, un monte ore giornaliero di attività didattiche eccessivamente lungo. Negli ultimi anni il mondo scolastico è spaccato in due su un argomento tanto delicato quanto attuale. Secondo alcuni quest’ultima servirebbe a migliorare la didattica, consentendo di adeguare la vita scolastica a quella sociale e professionale, aumentando il tempo libero dello studente, valorizzando parallelamente l’educazione familiare. Sulla sponda opposta coloro che invece la ritengono un ostacolo all'apprendimento poiché la concentrazione delle lezioni in soli cinque giorni non consentirebbe di distribuire adeguatamente il monte giornaliero di studio, gli studenti non riescono a mantenere per 6-7 ore lo stesso livello di concentrazione (a risentirne sono soprattutto le materie concentrate nelle ultime ore) e spesso i pendolari sono costretti ad uscire di casa all'alba rientrando nel tardo pomeriggio, a discapito del giusto riposo e dello studio. Qualsiasi sia l’opinione in merito, la decisione dovrebbe (e ripetiamo dovrebbe) essere appannaggio dei singoli istituti scolastici e di nessun altro. A livello teorico dunque, ogni scuola decide per sé in base a ciò che ritiene più opportuno per il bene degli insegnanti e soprattutto degli studenti, a livello pratico però spesso questa autonomia viene minata dall'esterno attraverso richieste (che spesso e volentieri diventano delle vere e proprie imposizioni) che nulla hanno a che fare con il fine ultimo che gli istituti scolastici dovrebbero perseguire: l’apprendimento degli studenti. Tra queste richieste, negli ultimi anni, si annovera il ritorno della settimana corta. Molte Province e Comuni hanno infatti spinto gli istituti a ridurre le giornate di lezione, scendendo da 6 a 5. In parole povere: il sabato niente scuola. La motivazione alla base di questa esigenza però non ha nulla a che vedere con l’insegnamento, ma è legata più che altro ad un altro fattore: i soldi. La settimana corta infatti si configura come un vero e proprio risparmio per coloro che sono costretti a pagare per il funzionamento degli istituti: si spende meno di riscaldamento, acqua, elettricità e via dicendo, raggiungendo cifre che a fine anno influiscono, e pure parecchio, sul bilancio complessivo. Il problema è che la decisione dovrebbe essere appannaggio della scuola sulla base di ben altre motivazioni che devono solamente tendere a migliorare l'offerta didattica e formativa degli alunni e a questo proposito sorge spontaneo chiedersi se dopo che un alunno è stato seduto per 6 ore a scuola, l'augurio è quello che sia la stessa scuola a trovare le soluzioni più adatte per non caricare di altri esorbitanti compiti da svolgere a casa, come attualmente avviene, che costringerebbero il ragazzo ad uno stress psicofisico che sarebbe meglio evitare, e rinunciare magari al diritto di praticare attività extrascolastiche , soprattutto sportive , perchè a conti fatti al ragazzo resta meno tempo per studiare e meno per le altre attività.

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Giovedì, 15 Dicembre 2016 15:18

Cyber Life - L'opinione di Claudia Sassano

Su facebook c'è una bella e garbata riflessione di Claudia Sassano su come i social abbiano a poco a poco ridotto , direi quasi al limite, il piacere degli incontri in piazza o comunque fuori di casa. La Piazza, l'Agorà per i Greci era il centro  della Polis sia dal punto di vista commerciale,religioso e politico. Ma era soprattutto il luogo dove si potevano esprimere in libertà le proprie opinioni. Oggi si sta sempre di più perdendo , specie da noi , questa funzione ma non vogliamo farvi perdere nulla sulla riflessione/opinione di Claudia Sassano . Vorremmo porre solamente una domanda: ma è solo colpa della Cyber Life o c'è dell'altro ? Non è che il volersi chiudere a casa davanti ad un video può nascondere aspetti  sociali più profondi ? Profonde divisioni  ? Perdita del senso della comunità ?  Buona lettura.

"Fin dai tempi più antichi la piazza, l'agorà, ha rappresentato il luogo eletto dove la gente conveniva, si incontrava e discuteva piacevolmente sugli argomenti più disparati. Oggi la piazza resta l'ultimo avamposto battuto da pochi indomiti stacanovisti della sana abitudine della passeggiata con gli amici. Uno di quei momenti di vita lenti, sani, rilassati, che purtroppo diventano ormai rari. Oggi viviamo sempre più frequentemente di rapporti virtuali. Le piazze sono diventate virtuali ed esistono le piattaforme, quasi spazi assimilabili alle omonime piattaforme petrolifere, quelle che servono per lo sfruttamento dei giacimenti. Ecco, noi siamo i giacimenti e le piattaforme vengono a succhiare il nostro petrolio fatto di informazioni private e di tutta una serie di pseudo relazioni che inevitabilmente intrecciamo sul web, a volte anche nostro malgrado, e che siamo obbligati a farcire di una tale quantità di dati personali che diventano di pubblico dominio e preziosa merce di scambio per sistemi di consumo contorti e distorti. Una realtà dunque virtuale che niente ha a che vedere con quella vera fatta dall'insieme delle relazioni interpersonali, fatta di occhi, di mani, di gesti, di profumi, di sensazioni, di emozioni che solo attraverso la realtà possiamo percepire. Ho spesso riflettuto sul successo di tutto quanto legato all'universo dei social, di questi moderni sistemi di comunicazione trasversale, che spesso diventano armi improprie se affidati a menti deboli o facilmente condizionabili. Probabilmente sarà il fatto che viviamo ormai incaprettati in una tale frenesia giornaliera che la sola idea di compiere un ulteriore sforzo per coltivare le relazioni sociali "concrete" ci fa desistere a priori, privandoci dunque di quel piacere meraviglioso che solo l'interazione reale con l'altro può dare. Dopo una lunga giornata di lavoro, finalizzata a guadagnare, per poter soddisfare bisogni sempre più indotti, la stanchezza ci porta dunque a fruire di una forma di socializzazione passiva, un surrogato di vita. Ci basta semplicemente e con superficialità schiacciare un tasto per dire mi piace, oppure commentare un link per esprimere un telegrafico giudizio, magari su una questione che richiederebbe invece una lunga ed approfondita dissertazione. Ecco, un monitor ci consente di interagire, ma con freddezza, con distacco, senza impegno alcuno. Cosa che la relazione umana tradizionale non consente. Lì si può incorrere nel rischio del coinvolgimento emotivo, nella sofferenza, nel dover aiutare l'altro ecc. ecc. Attraverso invece un monitor, che al pari di una finestra si affaccia su tante piazze simultaneamente, spesso riusciamo a diventare diversi, coraggiosi, impavidi, temerari, anche maleducati a volte, possiamo essere contemporaneamente uno, nessuno, centomila. Il rossore che colora le nostre guance non si vede, l'emozione che fa brillare gli occhi non si percepisce, la voce che trema non si sente. Insomma arti e sensi cyber. Abbiamo sempre pensato che la tecnologia e la robotica in futuro ci avrebbero tolto qualcosa o che in qualche modo avrebbero preso il sopravvento. No, i robot ormai siamo noi."

Claudia Sassano

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Per una settimana le alunne della 4°A-turismo, dell’ISS ‘S.Citelli’ sono state impegnate in uno stage di alternanza presso ‘Hotel Hesperia’ di Lanzarote (Canarie), accompagnate dai tutor: prof. Salvatore D’Anna e la prof.ssa Nunziella Labruna. Un’esperienza, questa, che si è rivelata un successo sotto tutti i punti di vista. Molto significativa è stata l’inclusione delle alunne nella realtà lavorativa, si è trattato ,come ha detto il direttore generale ‘Pablo Rey Rodriguez’, di una vera e propria immersione, che ha visto alternarsi le alunne in turni di lavoro nella gestione dell’hotel, in sala per il relativo servizio e nella reception per il percorso di accoglienza turistica. Lo stage ha rappresentato un’opportunità di implementazione della lingua spagnola, di competenze professionali e attività connesse al proprio profilo di studi. “Aprire il mondo della scuola al mondo esterno consente di trasformare il concetto di apprendimento in attività permanente consegnando pari dignità alla formazione scolastica e all’esperienza di lavoro”,afferma la prof.ssa Nunziella Labruna “questo è stato l’obiettivo prioritario del progetto”. Le alunne intervistate si sono dichiarate soddisfatte e pronte a ripetere l’esperienza. Conoscere le strategie, le problematiche dell’azienda in gestione e risolvere problemi reali è stato stimolante e motivante.Lavorare in team, sviluppare la capacità di elaborare metodi e categorie per adeguarsi alle differenti dinamiche di interazione, comunicare adeguatamente il lingua straniera è stato per loro un’opportunità di crescita. Lo stage ha costituito un’importante leva per valorizzare il ruolo della scuola, interfacciarsi con il mondo del lavoro in un contesto legato al proprio settore d’intervento è stato motivo di orgoglio e di soddisfazione per il dirigente scolastico Serafino Lo Cascio e per i tutor promotori.

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Per le squadre di pallavolo ennesi, quello che è appena trascorso è stato un weekend tra alti e bassi e in alcuni casi conferme. L'incontro più atteso era il derby di serie D/M tra due formazioni che aspirano alla promozione. Città di Nicosia e Volley Agira si giocavano il primato in classifica e così è stato dato che i ragazzi di Franco Corsale hanno avuto la meglio sul sestetto allenato da Antonio Millauro con un rotondo tre a zero. Il Città di Nicosia ora è da sola in testa alla classifica seguita a ruota da Ecoplast Gela e lo stesso Volley Agira.

Nella D femminile la Naf Nicosia conferma di essere la squadra da battere e la testa della classifica a punteggio pieno dopo cinque partite disputate , mentre Lupo Mobili Agira e Meeting Troina dividono le ultime posizioni in classifica e dunque in zona retrocessione avendo perso rispettivamente contro Nike Volley San Cataldo e Volley Club Etna. Da sottolineare che le due formazioni ennesi schierano ragazze giovanissime guardando al futuro.

Nella prima divisione maschile organizzato dal comitato provinciale di Catania, detto che sabato scorso nel derby ennese tra Kentron e Amèselon Regalbuto è stato vinto dai ragazzi allenati da Nanni Di Mario , il Tarblitz di Calascibetta ha avuto la meglio , fuori casa,  sulla formazione catanese Area Volley con un perentorio uno a tre che gli permette di conquistare i primi tre punti in classifica, classifica nella quale è già al comando la Kentron Enna a punteggio pieno seguita dal Mascalucia a quota 5.

Nella prima divisione femminile invece , c'è da registrare le sconfitte di Volley Club Catena e Kentron Enna rispettivamente contro Usco Gravina e Haka Volley. Il Catenanuova giocava in casa al Palasport di Regalbuto (18-2522-2520-25 ) contro una delle squadre che aspirano alla promozione in D , mentre Kentron Enna è stata sconfitta a Tremestieri Etneo contro Haka Volley per tre set a zero . In classifica i due sestetti ennesi occupano l'ultima posizione entrambe con un punto dopo cinque giornate di campionato.

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Sabato 17 dicembre 2016 alle 17:00 presso la Sala Paolo VI, il movimento cittadino Regalbuto riparte ha organizzato un incontro con la cittadinanza, tema dell'incontro è " La privatizzazione del cimitero comunale". L'evento - secondo gli organizzatori - "servirà per informare principalmente su un tema molto sentito dai regalbutesi vale a dire la gestione del cimitero comunale."  “ Ci siamo resi conto in questi mesi,- dichiara Maria Carmela Romano - che c’era molta disinformazione sul project financing del Cimitero comunale, che detto in altri termini non è altro che la privatizzazione. Disinformazione creata ad arte da chi amministra per far credere che sia necessario dare il cimitero ai privati, in quanto dicono, essere un costo non più sopportabile dal comune, questo è assolutamente falso, in quanto il cimitero è uno dei pochi beni pubblici che si autofinanzia da se, e infatti l’odierna mancanza di posti disponibili può essere risolta con forme di finanziamento che garantiscano la gestione pubblica e la copertura finanziaria, la privatizzazione dovrebbe essere completamente bandita da ogni amministrazione che vuole tutelare la propria comunità.”E aggiunge inoltre “sabato 17 dicembre faremo sapere ai nostri concittadini cosa sta davvero accadendo dietro questo progetto faraonico di privatizzazione, aumento sconsiderato dei costi per i cittadini, gestione opaca di tutti i servizi all’interno del cimitero, prezzi imposti dal gestore privato e così via. "

 

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Gli alunni del biennio dell'Istituto Tecnico "S. Citelli" Settore Economico di Regalbuto, insieme ai ragazzi delle classi terze della Scuola Media "G.F. Ingrassia", con la guida dei proff. Basile, Bevacqua e Giaggeri e la collaborazione di esperti esterni, stanno realizzando un progetto di simulazione d'impresa. " Il progetto - ci dice Pina Giaggeri - prevede la produzione di saponette naturali con l'uso di prodotti del territorio (olio d'oliva e oli essenziali), la relativa gestione economica dell'impresa creata e la promozione attraverso il Web Marketing. Il Progetto denominato “impresa in azione” è un progetto di contrasto alla dispersione scolastica finalizzato all’ascolto delle differenze e all’orientamento dei minori verso spazi di crescita simbolica e culturale. Le metodologie di apprendimento seguono le logiche del learning-by-doing per imparare attraverso il fare e del PROJECT WORK, per sviluppare la creatività degli studenti attraverso la realizzazione di un prodotto, tecniche in grado di rispondere concretamente al contrasto della dispersione scolastica."  Il progetto, inoltre, prevede lezioni frontali dialogate in lingua inglese e spagnola al fine di sensibilizzare i ragazzi verso le lingue straniere. L’esperienza del progetto formativo formerà l’allievo su temi economico-finanziari e permetterà allo studente di acquisire lo spirito di iniziativa e imprenditorialità.

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Quello cui abbiamo assistito al Palapisciotto di Enna tra Kentron e Amèselon Regalbuto è stato un incontro dai due volti. Nel campionato di prima divisione maschile le due formazioni ennesi si incontravano per la prima volta ma hanno dato vita a un ora e quaranta di partita piacevoli , fatta di buona pallavolo con i primi due set vinti facilmente dalla formazione di Nanni Di Mario ma con un Regalbuto dai troppi errori. Da li in poi però è stato un altra partita. Dario Bonina e compagni non ci stavano e fin dalle prime battute si era capito che il terzo set sarebbe stato un altra cosa , difatti andavano  subito in vantaggio e senza mollare un punto anche quando Torregrossa e compagni si portavano in pari o addirittura in vantaggio. Alla fine gli ospiti chiudevano con il punteggio di 25 a 22 a loro favore e dunque si andava al quarto set. Un set molto tirato sul piano nervoso ma caratterizzato dal fatto che Kentron  faceva il gioco rimanendo sempre in vantaggio ma con i regalbutesi che approfittavano del calo psicologico dei padroni di casa per raggiungendoli addirittura sul 23 pari , e sui due punti decisivi alla fine hanno prevalso gli uomini di Tino Pregadio e al fischio finale la consueta stretta di mano di tutti i giocatori e i dirigenti di ambedue le formazioni ha ancora una volta caratterizzato una partita di pallavolo. Kentron in testa alla classifica con 6 punti . Regalbuto che dirà la sua , finalmente in un vero campionato al quale i ragazzi di Antonio Millauro devono abituarsi a entrare con la testa per evitare di cedere facilmente i  set iniziali.

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Se c'è una realtà nel volley ennese oggi si può,senza tema di smentita,che Kentron Enna è tra quelle che in questo momento sta esprimendo il maggiore quoziente di attività , anche in termine numerici e non solo di risultati. Tutto ciò non avviene per caso ma è frutto di una programmazione sportiva che oramai dura nel tempo e che ha iniziato a dare i frutti soprattutto perchè  la società ennese ha saputo puntare sul futuro generazionale dei propri associati. Oggi Kentron Enna è presente nei campionati di serie D femminile e in quelli di prima divisione femminile e maschile indetti dal comitato fipav Catania ma è presente soprattutto nei campionati di categoria , vero e proprio vivaio dell'ex capoluogo ennese. A Tino Pregadio abbiamo chiesto di descriverci le sue sensazioni sportive e umane da questa nuova esperienza con Catania. " Qua non si sta a discutere sull'opportunità o meno di confrontarsi con altre realtà,perchè magari questa sarebbe stata una scelta che chi come noi ha a cuore la crescita del movimento,avrebbe fatto. Ma il metodo non è stato corretto. Abbiamo assistito ad una ritorsione nei confronti del comitato di Enna che proporzionalmente esprime molta più pallavolo di chi crede veramente di farlo. Le società ennesi non dimenticheranno il comportamento di un presidente regionale che in presenza di parità nella votazione, anzicchè restare neutrale e salvare il comitato ennese,ha preso posizione,di fatto, cancellandolo. Questo , che a molti è passato inosservato , è stato un atto gravissimo di arroganza pseudo-politica che non ha nulla a che fare con lo sport. Non voglio nenache parlare della discutibilissima " castrazione" dalle finali giovanili subita dalle società ennesi per irregolarità che a quanto pare pesano soltanto in alcune province. Ma di questo se ne occuperà la procura federale. Sono amareggiato - conclude Tino Pregadio - e arrabbiato e ho capito che non è importante fare attività in modo sano  ma farla sottostando a diktat di qualcuno." Fin qui la cosidetta "politica" ma torniamo allo sport . " Ad un mese circa dall'inizio dei campionati - ci dice Pregadio - affermo che ai sacrifici grossissimi che la nostra società sportiva sta mettendo in campo per partecipare a tutti campionati di serie e di categoria,stiamo assistendo ad una crescita costante del nostro movimento non solo in termini numerici e alcuni risultati delle squadre giovanili ennesi dimostrano che un gap c'è con le pari  squadre catanesi , ma non siamo così indietro." 

Agostino Vitale 

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Domenica, 04 Dicembre 2016 11:19

Nicosia e Troina ripartono dai centri storici.

NICOSIA. Case cedute in comodato d' uso all'Iacp per evitare nuovo consumo di suolo per gli alloggi popolari e consentire, pure, il recupero e il ripopolamento dei centri storici. Nicosia e Troina, i due centri dell' area nord della ex provincia di Enna, scommettono sul rilancio dei nuclei insediativi più antichi in controtendenza rispetto al passato quando l' espansione edilizia ha fatto sviluppare, cementificandole, le periferie.

Con lo slogan di «Facciamo centro», a Nicosia va avanti il Piano strategico di riqualificazione del centro storico. Il Piano, che mira al recupero di un centro storico pressoché abbandonato, ha coinvolto oltre ottanta cittadini che hanno partecipato, senza intermediazioni politiche, a 7 tavoli tematici, conclusi nel pomeriggio del 30 novembre, che hanno messo a punto una gerarchia di azioni in materia di urbanistica, piani di recupero, piani del colore, decoro urbano, riqualificazione, mobilità sostenibile, arte, architettura e cultura, investire nel centro attraverso il coinvolgimento di attività economiche e produttive.

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PALERMO. La testa di Ade, al termine dell'iter giudiziario, sarà consegnata alla Regione Siciliana ed esposta nella sua sede definitiva mercoledì 21 dicembre alle ore 11 al Museo archeologico di Aidone. Lo ha reso noto l'Assessore ai Beni Culturali e all'Identità Siciliana Carlo Vermiglio."Ricevuta la notifica del dissequestro da parte della Procura di Enna, con la direttrice del Polo Museale di Enna, Piazza Armerina e Aidone - spiega l'assessore - abbiamo operato affinché l'opera fosse esposta nel più breve tempo possibile nel museo di Aidone restituendola alla fruizione della comunità civica e di tutti i visitatori. Continueremo a impegnarci, con il contributo di tutte le istituzioni e dei cittadini di Aidone, per la promozione di questo territorio che racconta storie importanti della Sicilia antica". "La testa di Ade ritorna nella sua sede espositiva naturale - aggiunge la direttrice Giovanna Susan -. Non si tratta solo del recupero di un importante oggetto d'arte, ma della ricostituzione di un contesto archeologico. I riccioli che 'attaccano', prima ancora di essere una prova giuridica, costituiscono un dato scientifico che permette di ricostituire la provenienza della testa dal Santuario di San Francesco Bisconti a Morgantina dedicato a Demetra e Kore, la stessa provenienza della coppia di acroliti".L'opera è stata restituita quest'anno dal Paul Getty Museum di Los Angeles al termine di una complessa operazione condotta dalla Procura di Enna in stretta collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il museo di Aidone, ricchissimo di opere d'inestimabile valore, ospita insieme alla coppia di acroliti, la statua di Demetra e gli argenti di Eupolemos trafugati da Morgantina e restituiti dai musei americani.

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