Articoli filtrati per data: Dicembre 2024
Calcio a 5 C1. Parte bene l'Asd Regalbuto.
Nel campionato di serie C1 calcio a cinque davanti ad un pubblico delle grandi occasioni,al Palazzetto dello sport di Regalbuto, parte con il piede giusto l’Asd Regalbuto ,allenata quest’anno da Angelo Leotta, che ha battuto con un secco 5 a zero il Real Parco di Altofonte. La squadra seppur con l'assenza di Thomas Cardaci, assente per squalifica, ha disputato una gran partita specialmente in fase difensiva :nella prima parte della partita sono Capuano e compagni a spingere forte sull’acceleratore anche se fallisce diverse occasioni da gol ma passa in vantaggio al decimo con la rete di capitan Capuano con gli ospiti che rimangono schiacciati nella propria metà campo i quali creano qualche blanda occasione su palla da fermo.Nella ripresa si assiste ad un crescendo della squadra di casa che continua a macinare sempre più azioni da gioco e segna altre due reti con Gabriele Capuano e Salvatore Capuano junior. Gli ospiti giocano la carta del portiere di movimento ma senza ottenere risultati ma anzi subiscono altre due reti da Salvatore Capuano junior che chiude la partita con una tripletta .Dopo il 5-0 finale non può che essere soddisfatto mister Leotta al suo esordio in panchina. In tribuna anche il neo allenatore della formazione Juniores dell’Asd Regalbuto Salvo Cardaci. Alla fine dell'incontro piena soddisfazione è stata espressa dal direttore sportivo Sergio Politi :" La squadra mi è piaciuta e il risultato ci sta tutto anche perchè siamo stati noi a fare gioco sin dal primo minuto. I ragazzi sono stati attenti a non perdere la concentrazione specie in quei pochi momenti di difficoltà che ci hanno creato gli avversari. Siamo soltanto però alla prima giornata di campionato e come dire chi ben inizia...."
ASD Regalbuto.Soddisfatto mister Salvo Cardaci .
Inizierà l’ultima settimana di ottobre il campionato regionale Juniores che vedrà al via la Futsal Regalbuto. Il sodalizio dei presidenti Vito Contino e Adornetto Massimo e del direttore sportivo Sergio Politi si presenta ai nastri di partenza con diverse novità sia nella rosa che andrà ad affrontare gli impegni agonistici, sia nella guida del settore tecnico.
Partiamo con l’organico che ha perso rispetto alla passata stagione elementi del calibro di Nicola Chiavetta e Gaetano Campagna (approdato all’Acireale in serie A2), mentre è rimasto intatto lo “zoccolo duro” formato da Raffaele Fasciana, Thomas Cardaci, Gabriele Capuano, Michael Rocchetta, Salvatore Trusso, Andrea Vitale, Fabio Saitta, Salvatore Trusso, Gamiddo Vito, Cantarero Francesco, Mattia Leanza, Carmelo Militello, con in più i nuovi arrivi dalla formazione allievi di diverse promesse come Giuseppe Cardaci, Pietro L’Episcopo, Di Marco Gabriele, Salvatore Carosia e Armando Fichera.
Ma le novità importanti arrivano anche dal settore tecnico affidato ad una vecchia conoscenza del calcio a cinque regalbutese quel Salvo Cardaci che dopo tanti anni è tornato a dare una mano alla società sportiva che insieme ad altri amici, tra cui l’attuale presidente del sodalizio Vito Contino, fondarono quasi venti anni orsono.
Al lavoro da tre settimane, presso il palazzetto dello sport di Piano Arena, il team capitanato dal talentuoso Vito Gamiddo ha già disputato anche delle interessanti amichevoli che sono servite a testare la condizione fisica generale apparsa già a buon punto.
Nell'autuno del 2011 nasceva Cineterra.
Come non essere d’accordo con questi giovani. ! Riprendo la loro ultima frase di questo breve resoconto : “La libera, ampia e profonda, conoscenza è il mezzo più equo per riscrivere una società, qualsiasi essa sia.” Personalmente ricorda la risposta che diedi molti anni fa agli alunni della mia classe alla domanda del perché è necessario studiare. Proviamo a riflettere sulle parole “ libera , ampia e profonda conoscenza” . Non si potrà mai essere veramente liberi senza la conoscenza e solamente con la conoscenza e la libertà si potranno riscrivere la storia dei popoli. Si potrà essere d’accordo o no ma secondo noi questi ragazzi per la città di Regalbuto sono una risorsa importante.Saranno per alcuni “strani” saranno per altri “troppi intellettuali “. Essi sono liberi. E la storia insegna che la libertà e la conoscenza sono concetti scomodi alle società rette dalle dittature e persino alle società piccole o grandi che siano finte/democratiche.
Cineterra, nell'autunno di qualche anno fa, il 2011, fu un breve progetto socioculturale che aspirava a "risvegliare" il nostro paesino. Non andò come sperato, gli incontri non coinvolsero mai troppe persone, tuttavia qualcosa si produsse perché nacquero idee, collaborazioni e nuovi progetti, alcuni dei quali oggi ancora in corso d’opera (Laboratorio Cinematografia; Giovani. Formazione Civica; The cather in the rye; Storia di un doc. senza fine).
Qualche anno più tardi, nel Novembre 2013, consapevoli delle difficoltà legate alle mancanze sociali e culturali del territorio, ci si riprova con la stessa voglia. La formula del cineforum, cara al 1° Cineterra, viene sostituta da incontri simili a brevi conferenze, e ci si pone due obiettivi da raggiungere nel breve periodo: un gruppo ampio e diversificato capace di sostenere progetti socioculturali complessi e un'idea utile a non disperdere, ma avvalorare, quanto fatto: una piattaforma editoriale.
Sia le serate, sia gli incontri preparatori vedono poco a poco crescere il gruppo degli attivisti e settimana dopo settimana le serate previste registrano una sufficiente partecipazione.
Qualche mese più tardi, nel Febbraio del 2014, gli attivisti sono circa venti, con la maggioranza compresa tra i 15 e 25 anni; e l’Holden Magazine è online con i primi articoli.
Cineterra 0.2 si può dire concluso; e gli obiettivi prefissati, almeno formalmente, raggiunti.
A questo punto l’idea di porre all’orizzonte una terza tappa è d’obbligo così come chiari gli scopi principali. Riportiamoli di seguito per tenerli a mente:
- Usare l’Holden Magazine come collante per non perdere quanto fatto; farlo conoscere a chiunque voglia cimentarsi in Ricerca e Scrittura; renderlo palestra della mente, strumento di conoscenza idoneo a riscrivere ciò che siamo.
- Fare crescere il gruppo degli attivisti; passare da 20 a 40 persone, così da essere in grado di avviare un Laboratorio Sociale e Culturale nel ns paese; un luogo apartitico/apolitico, libero, fondato sulla conoscenza, capace, attraverso una serie di progetti sostenuti da un ampio e variegato gruppo, di infettare e rigenerare il tessuto giovanile regalbutese che verrà, una volta per tutte.
La libera, ampia e profonda, conoscenza è il mezzo più equo per riscrivere una società, qualsiasi essa sia.
Cineterra 0.3: Il laboratorio sociale.
L'incontro con.....Letizia Stancanelli
Prosegue il nostro viaggio nella ricerca di nostri concittadini residenti a Regalbuto che grazie alle loro capacità sono riusciti a entrare nel mondo del lavoro anche se quest’ultimo svolto in altre regioni o nazioni. In questo articolo però vogliamo cominciare a parlare di quei giovani che pur all’inizio degli studi o di una attività lavorativa già dimostrano particolari doti che potrebbero consentire un più facile accesso al mondo del lavoro o dell’arte o della musica ma soprattutto che possono arricchire la civiltà della nostra città rendendo ad essa quell’immagine forse troppo spesso messa da parte , visibile però nella storia e nelle tradizioni di Regalbuto. E’ il caso di Letizia Stancanelli, anni 19 frequenta il secondo anno di studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Catania, indirizzo Graphic Design comunicazione d’impresa.
Durante il primo anno ha seguito “Metodologia della Comunicazione Visiva” materia del prof. Lo Curzio, il cui esame consisteva nel progettare una Visual Identity, ovvero realizzare un piccolo sistema di elementi grafici combinabili tra loro, capaci di creare una rappresentazione simbolica riconoscibile della propria città.
Questa materia l’ ha appassionata molto, e anche grazie ai suggerimenti del professore Lo Curzio, che ha costantemente seguito lo sviluppo del progetto, ha deciso di proporlo al di fuori dell’Accademia.
Come è nata l’idea? “Partendo da una attenta analisi del territorio di Regalbuto (consultazione di pubblicazioni, fotografie, studio di elementi culturali, architettonici e naturali presenti sul luogo), il mio progetto prosegue cercando di unire forme del territorio, tradizioni, colori, texture e possibili parti testuali. Infinite prove e combinazioni mi hanno portato ad unire due identità peculiari di Regalbuto, il lago Pozzillo, stilizzato in una nuvoletta tecnicamente chiamata “Balloon” e il Carnevale, rappresentato dai tipici coriandoli colorati. La nuvoletta è solitamente utilizzata come contenitore di un pensiero fisso.
L’idea di “bucare” questa nuvoletta è l’obiettivo principale del mio progetto.
Il mio intento è quello di poter continuamente trasformare il contenuto della nuvoletta, anche proponendo ai regalbutesi stessi (scuole, società sportive, culturali e di volontariato ed Enti vari) di disegnare un elemento che esca dalla nuvoletta di base in modo da creare una identità dinamica, ricca, in cui tutti si possono identificare. Regalbuto è… tutto ciò che vogliamo che esso sia. Regalbuto è cultura. Regalbuto è tradizione. Regalbuto è Città del Carnevale. Il progetto ha trovato subito l’appoggio della mia società sportiva l’Ameselon Volley, che ha voluto sottolineare la propria presenza nel territorio regalbutese. Quindi Regalbuto è anche città dello sport. “ Idee chiare dunque su come rilanciare l’immagine della città, frutto di una analisi del territorio in particolare degli elementi culturali architettonici e naturali che Regalbuto possiede. Una giovane dalle idee chiare, certamente schiva da quel fatalismo meridionale che caratterizza non solamente le vecchie generazioni che già rappresenta una risorsa. La particolarità di Letizia sta nel fatto che il suo primo lavoro è partito dalla sua città a dimostrazione dell’attaccamento ad un territorio che a poco a poco si sta svuotando proprio di quelle giovani generazioni che rappresentano invece il futuro prossimo e che tanto potranno dare specie per il recupero del senso di appartenenza , di amore per il territorio e non solo, perchè quel che conta è lo sviluppo sociale ed economico di tutto il territorio. Giovani come Letizia vanno aiutati , incoraggiati, a loro va data fiducia liberi di poter esprimere tutto il loro potenziale personale specie in tempi come quelli che stiamo vivendo con i dati poco incoragianti specie in tema di occupazione giovanile.
L'opinione di .... Ettore Rino Maccarrone
Poche idee, forse azzardate o eretiche per tanti, destinate a far riflettere chi vuol riflettere. Siamo un popolo che, nei secoli, ha molto viaggiato e molto accolto. Abbiamo aperto le porte ai Troiani quando disperati e fuggiaschi, dopo la distruzione di Troia, trovarono un posto, qui da noi, dove fermarsi e tentare un nuovo inizio (vedi Tempio di Segesta).
Così anche gli Albanesi perseguitati a casa loro nei secoli scorsi e accolti in Sicilia stabilmente (Piana degli Albanesi) e chissà quanti altri esempi! Abbiamo popolato e costruito Paesi come l'Argentina, il Venezuela, il Canada, il Nord America; e arrivavamo a destinazione (pieni di pidocchi!) dopo tre mesi di mare, ammassati con tutte le nostre masserizie sul ponte della nave.
E' bene quindi non dimenticare mai le inimmaginabili difficoltà di questi processi migratori: bimbi che arrivano soli, donne stuprate, il Mediterraneo che è diventato il più grande cimitero all'aperto e poi gente che si lascia dietro il peggiore e barbaro degli incubi: la guerra.
La guerra è ciò che proietta, più di ogni altra cosa, gli uomini nella irrealtà, nell'estremo opposto della ragione. E' sempre così quando l'essere umano viene sacrificato. E poi c'è chi ne approfitta, chi organizza questi "viaggi", ma dietro ancora (e peggio!) chi in silenzio vende le armi.
E' bene ricordare che per i venditori d'armi, la pace è la peggiore delle disgrazie. Ma la speranza di chi parte lasciando tutto, è irresistibile, e per questo genere di migrazioni non esistono muri né confini, ma solo ponti.
E se non ci sono vengono costruiti! Tutte le politiche antimigratorie sono vergognose perché complicano i problemi legittimando autoritarismi e xenofobie. Certamente bisogna pensarci su e cercare di lavorare a "come" poter diminuire la sofferenza del mondo iniziando magari col togliere un bel po' d'attenzione al calcio, alle corse automobilistiche e al gossip dagli stipendi scandalosi di chi, invece di lavorare, corre, gioca, o recita!
14. I cognomi dell'ennese: Fiamingo, Carlotta, Dante di Francesco Miranda
14. I cognomi dell'ennese: Fiamingo, Carlotta, Dante, di Francesco Miranda
Fiamingo
Fiamingo (raro Fiammingo) è un cognome etnico delle Fiandre, regione settentrionale dell’attuale Belgio, probabilmente riferito a capostipite proveniente da quella località. Fiamingo è diffuso soprattutto in Sicilia, nel catanese (Aci Catena, Catania, Aci Sant’Antonio, Acireale, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Lentini), nel messinese (Messina, Motta Camastra, Giardini Naxos, Letoianni), nel palermitano (Palermo, Petralia Soprana), nell’ennese (Enna), nel ragusano; con piccoli nuclei esso è presente anche in Calabria, Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna, ecc.
Riferimenti storici e personaggi. Fiamingo è un’antica famiglia calabrese propagatosi in seguito in altre regioni italiane; si ricorda che Papa Adriano VI (1459-1523), nato Adriaan Florenszoon Boeyens, in molti testi è citato come “Papa Adriano Fiamingo”. Giuseppe Fiamingo (Riposto 20/4/1876 / ?), Laurea in Scienze Economiche e Commerciali, giornalista pubblicista. E’ stato deputato alla Camera nella XXV Legislatura del Regno d’Italia, dal 1/12/1919 al 7/4/1921.
Rossella Fiamingo (Catania 14/7/1991), schermitrice italiana specializzata nella spada, campionessa del mondo di spada individuale. Ha conquistato l’oro individuale ai mondiali svoltisi nel luglio scorso a Kazan, città capitale del Tatarstan (Russia) e il bronzo a squadre (con Mara Navarria, Bianca Del Carretto, Francesca Quondamcarlo), nella stessa manifestazione. Rossella Fiamingo, che ha iniziato la sua carriera internazionale vincendo a Novi Sad (Serbia) nel 2007 il titolo europeo cadetti individuale e conquistando il titolo mondiale ad Acireale nel 2008, annovera fra i suoi più recenti riconoscimenti: un oro individuale ai Giochi del Mediterraneo di Mersin (Turchia) , nel 2013; oro a squadre ai Campionati Italiani Assoluti 2012 di Bologna; oro individuale e 4^ posto a squadre ai Campionati Italiani Assoluti 2013 di Trieste; argento individuale e oro a squadre ai Campionati Italiani Assoluti di Acireale nel giugno scorso.
Carlotta
Cognomizzazione del nome Carlotta, variante italiana femminile di Carlo passata dalla forma francese Charlotte, femminile di Charles. Carlo deriva dal tedesco Karl che significa “uomo libero”; Carlotta, molto probabilmente, è un matronimico, riferito cioè a un capostipite “figlio di… Carlotta”. Si tratta di un cognome molto raro, diffuso soprattutto in Sicilia, nel trapanese (Trapani, Paceco, Marsala, Salemi), nel nisseno (Montedoro, Caltanissetta), nel palermitano (Palermo, Alimena, Corleone), nel siracusano (Floridia, Canicattini Bagni, Augusta), nel ragusano (Ragusa, Modica), nell’ennese (Villarosa, Calascibetta, Enna). Con piccoli nuclei è presente anche in Lombardia, Campania, Lazio, Emilia-Romagna e qualche altra regione italiana.
Riferimenti storici e personaggi. Il Mugnos ritiene questa famiglia originaria della Carinzia, passata a Trapani e poi a Palermo, dove godette di nobiltà: un Bernardo Carlotta nel 1420 fu giurato di Trapani e un Francesco Carlotta occupò lo stesso incarico negli anni 1499- 1517/18 - 1522/23. La famiglia vanta vari cavalieri di Malta e di Santo Stefano. Daniele Carlotta, di Modica (RG), classe 1985, fashion designer emergente con showroom a Milano, il prestigioso Studio Zeta; qui vengono ideate e realizzate oggi le sue creazioni, conosciute in tutto il mondo e che hanno vestito celebrità come Lady Gaga, Lana Del Rey, Bianca Balti, Belen Rodriguez: a quest’ultima Daniele ha fornito il vestito del matrimonio. Approdato a Milano nel 2005, dopo un’infanzia e una giovinezza vissute nella sartoria di famiglia, sostenuto dalla madre, commerciante di tessuti, Daniele frequenta un corso di styling presso l’Istituto Europe di Design, corso che continua e conclude a Roma, dove sviluppa e consolida il suo forte senso estetico. Nel 2011 viene selezionato per lo Spiga2 , store multibrand ideato da Dolce e Gabbana nel 2010 che promuove e aiuta giovani designer emergenti da tutto il mondo e da qui inizia il suo progetto; oggi le sue collezioni sono vendute in più di 100 rinomati negozi di tutto il mondo.
Il 16 ottobre prossimo scadra' la rata del pagamento della Tasi ( tassa sui Servizi Indivisibili).
Il 16 ottobre prossimo scadrà la rata del pagamento della Tasi ( tassa sui Servizi Indivisibili) ,la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014. Essa riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale.
Il Consiglio Comunale di Regalbuto nella seduta del 3 settembre scorso ( assenti il Presidente Vito Maida e il consigliere Nicola Lo Cicero ) ha approvato la relativa tabella di riepilogo delle aliquote ,detrazioni e agevolazioni Imu e Tasi per l’anno 2014, Per la Tasi la misura decisa è stata dell’uno per mille unica , a fronte della proposta del competente ufficio comunale dell’1,5 per mille.
La grande novità della Tasi è che il soggetto passivo non è solo il proprietario a qualsiasi titolo dei fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, le aree scoperte e le aree edificabili, a qualsiasi uso adibiti, ma anche l'affittuario. La legge infatti stabilice che nel caso in cui l’unità immobiliare è occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale sull’unità immobiliare, quest’ultimo e l’occupante sono titolari di un’autonoma obbligazione tributaria. L'occupante però verserà solo una parte del totale compresa fra il 10% ed il 30% secondo quanto stabilito dalComune nel regolamento della Tasi.
Chi paga la Tasi?
La Tasi è pagata da chi possiede o detiene a qualsiasi titolo fabbricati, ivi compresa l'abitazione principale e aree edificabili, come definiti ai sensi dell'imposta municipale propria, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli.;
In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all'adempimento dell'unica obbligazione tributaria.
In caso di locazione finanziaria, la Tasi è dovuta dal locatario a decorrere dalla data della stipulazione e per tutta la durata del contratto ( per durata del contratto di locazione finanziaria deve intendersi il periodo intercorrente dalla data della stipulazione alla data di riconsegna del bene al locatore, comprovata dal verbale di consegna).
In caso di detenzione temporanea di durata non superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare, la Tasi è dovuta soltano dal possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e superficie.
Nel caso di locali in multiproprietà e di centri commeciali integrati, il soggetto che gestisce i servizi comuni è responsabile del versamento della Tasi dovuta per i locali e le aree scoperte di uso comune e per i locali e le aree scoperte in uso esclusivo ai singoli possessori o detentori, fermi restando nei confronti di questi ultimi gli altri obblighi o diritti derivanti dal rapporto tributario riguardante i locali e le aree in uso esclusivo.
Ato rifiuti. I troppi debiti a carico dei Sindaci ?
I sindaci dei comuni ennesi, ancora sotto choc per la mazzata ricevuta dell’entità dei debiti ed anche dei soldi che bisogna pagare a livello erariale, stanno riflettendo su quello che è capitato loro e che per molti di essi potrebbe essere causa di dissesto finanziario perché questi debiti sono molti. Ovviamente si sta aspettando la conoscenza analitica di questa situazione. “La votazione dell’azione di responsabilità per 600 mila euro nei confronti dei precedenti liquidatori è stata votata da tutti i Sindaci presenti, a parte un distinguo – ha dichiarato Armando Glorioso,sindaco di Nissoria – Non si poteva fare altrimenti, era un atto dovuto, come penso si voterà anche la seconda azione di responsabilità per 15 milioni di euro, venuti fuori all’esame della situazione del personale. Se rinunciassimo ad applicare la legge rinunceremmo a vivere in un mondo civile e i più deboli non avrebbero tutele nella giungla sociale che si verrebbe a creare”. “Il Collegio di liquidazione, composto dal Dott. Di Mauro e dal Dott. Ginevra – evidenzia Glorioso – sta facendo solo il suo dovere. Questo è quello che da anni un’intera provincia si aspettava. Mi auguro che questo percorso virtuoso che tutti i Sindaci della Provincia hanno intrapreso, unitamente alla preziosa collaborazione del Dott. Caccamo, quale Commissario Straordinario della ex Provincia regionale di Enna e presidente della Srr, non si interrompa e riceva sempre di più anche il sostegno della gente e delle altre Istituzioni, ciascuno per le proprie competenze”. Bisogna sottolineare che proprio il sindaco di Nissoria era stato quello che aveva chiesto con insistenza la nomina di collegio di liquidatori al di fuori della provincia, che potesse operare con una certa tranquillità, senza essere condizionato dai politici. “Nessuna strategia di sviluppo del territorio – spiega Armando Glorioso -potrà essere realizzata se non risolviamo la questione dell’Ato rifiuti, che con i suoi 200 milioni di euro di debiti, rischia di affossare tutti i Comuni mandandoli in fallimento”. Procura della Repubblica e Corte dei Conti stanno esaminando con attenzione le due relazioni del collegio di liquidazione per cercare di vedere quali errori sono stai commessi nella gestione dell’Ato Rifiuti, quali quelli commessi nel passaggio del personale, specie nell’aumento ingiustificato dell’organico, ma queste sono situazioni che si stanno valutando in questi giorni, poi saranno le due istituzioni a farsi sentire. Probabile che l’assemblea della nuova società di rifiuti, in settimana, si riunisce perché i giorni a disposizione sono pochi ed entro la fine del mese la Srr dovrebbe essere operativa, ma le difficoltà e gli ostacoli sono veramente molti.
Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia
A proposito di immigrati.....La nota stampa di precisazione della Prefettura di Enna
Il quotidiano on line Vivienna a margine dell'articolo sull'incendio doloso nell'immobile ex inam che dovrebbe accogliere gli immigrati, ha pubblicato la nota stampa della Prefettura di Enna , in risposta al Sindaco di Regalbuto il quale in un noto quotidiano regionale aveva dichiarato che a Regalbuto " non ci sono condizioni di sicurezza." La nota secondo noi chiarisce gli aspetti della vicenda che investe anche la città di Regalbuto e come al solito lasciamo al lettore la possibilità di farsi un'idea della reale situazione in riferimento ai fatti che fino ad ora si sono susseguiti.
Dalla Prefettura di Enna la seguente nota stampa di precisazione: Con riferimento alle notizie del primo cittadino di Regalbuto secondo il quale non ci sono condizioni di sicurezza “L’emergenza umanitaria derivante dai massicci sbarchi sulle coste della Sicilia ha determinato – già dall’ottobre dell’anno scorso – la necessità di individuare strutture temporanee di accoglienza anche sul territorio della provincia di Enna.
A tale scopo, questa Prefettura ha provveduto – all’esito di una rapida consultazione del territorio effettuata per il tramite dei Sindaci dei Comuni della Provincia – ad individuare delle idonee strutture operanti nel pubblico o nel privato sociale per la temporanea accoglienza. Successivamente, per garantire una maggiore apertura al mercato – data l’esigua presenza di strutture pubbliche – si è provveduto all’indizione dal 28 luglio scorso di una nuova gara rivolta indistintamente ad enti pubblici, privati e del privato sociale. Tutte le amministrazioni locali sono state, pertanto, coinvolte nella ricerca di tali strutture (7 strutture pubbliche o del privato sociale e 3 private) presso le quali 410 cittadini stranieri sono accolti grazie all’impiego di risorse appositamente stanziate soltanto dall’Unione Europea e dallo Stato italiano. Non può, pertanto, condividersi l’affermazione secondo cui il Ministero dell’Interno darebbe indirizzo alle Prefetture “per la gestione di un problema così delicato affidandolo ai privati, che fanno business” “senza coinvolgere i comuni”. Di contro, non può sottacersi che la presenza dei cittadini stranieri richiedenti asilo abbia determinato positive ricadute in termini occupazionali (nuove assunzioni di operatori nel settore della mediazione culturale e dell’assistenza) ed economici (incremento di richieste ai fornitori delle diverse strutture) per le imprese operanti sul territorio della provincia. A ciò si aggiunga, per quanto attiene alle preoccupazioni sulle condizioni di sicurezza delle strutture, che l’individuazione delle stesse avviene all’esito di una verifica specifica che viene svolta da questa Prefettura avvalendosi di apposita commissione.
A tali fini si ritiene pertanto utile la preannunziata attività di verifica predisposta dall’Amministrazione comunale di Regalbuto. Infine, con riguardo alle preoccupazioni in termini di sicurezza ed ordine pubblico – sottoposti per competenza alle valutazioni della Prefettura di Enna – viene evidenziato che, ad oggi, risulta che i cittadini stranieri accolti non si siano resi responsabili di particolari atti criminali ma, al contrario, molti di essi – grazie alla professionalità dei diversi operatori dei centri nonché allo spirito di profonda collaborazione ed al senso ospitalità dei cittadini dei Comuni di Enna, Piazza Armerina, Aidone e Regalbuto – risultano in fase di graduale integrazione nelle rispettive comunità senza determinare alcuna tensione sociale.
Il primo giorno di scuola....
Domani primo giorno di scuola per i nostri studenti. Ho voluto riportare un articolo apparso sul Fatto Quotidiano a firma di Alex Corlazzoli Maestro e Giornalista perchè mi sembra che sia il modo migliore per augurare ai nostri ragazzi non solamente un buon inizio di anno scolastico ma per dir loro che studiare è la prima forma di libertà che possiamo raggiungere e non essere discriminati. La lettera è vista dalla parte del Maestro. Da loro difatti dipende buona parte della formazione del futuro uomo. A loro dobbiamo rispetto ma anche pretendere di entrare in sintonia coi nostri figli e dare il massimo come sempre hanno fatto e faranno perchè dal loro sapere,dalla loro capacità di attrarre l'attenzione dei ragazzi dipende anche il futuro della nostra città.
"Oggi a scuola ho portato un fiore. L’ho messo sulla cattedra accanto al registro, alle penne, ai pastelli, al tablet e al giornale. Era da stamattina all’alba che mi domandavo cosa avrei detto ai miei ragazzi. Quando entri in classe all’inizio dell’anno non hai mai le parole giuste. Vorresti spiegare loro che solo insieme si potrà fare un cammino di vita.
Vorresti far capire loro che tu sei “solo” un maestro che prova ad appassionarli alla bellezza del sapere ma qualche volta può non riuscirci. Avresti voglia di scusarti in anticipo per quelle volte che non saprai fare un passo indietro, lasciare spazio alle loro voci, ai loro sorrisi, alla loro voglia di correre, saltare, giocare, piangere.