Articoli filtrati per data: Gennaio 2025
Coronavirus, Musumeci: "Ogni ospedale deve 'cedere' qualcosa"
«Mai si è avvertita la necessità di essere solidali e uniti come in questo momento. A cominciare da chi, a qualsiasi livello, rappresenta le Istituzioni pubbliche e, perciò, ha il dovere di non cedere a impulsi emotivi e di scegliere quel che è giusto e non quel che appare utile. Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio. Servono sempre più posti letto per i positivi bisognosi di cure e sempre più posti di terapia intensiva per chi è in grave difficoltà».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
«Ma, assieme ai posti letto - prosegue il governatore - servono i sanitari specialisti: dobbiamo far bastare quelli di cui già disponiamo (che ringrazio di cuore, assieme agli operatori), perché ovunque, in Italia, c'è paurosa carenza di queste figure professionali. Ogni ospedale deve, dunque, cedere qualcosa per dare precedenza assoluta ai malati di Covid. Egoismi e guerre di campanile non sarebbero accettabili, specie in tempi di "guerra" come quelli che viviamo. E l'ospedale di Acireale è fra questi: perché ha la capienza, ha la terapia intensiva, ha il personale sanitario necessario ed è a sette minuti dal più vicino ospedale di Catania».
«Ritengo però necessario che, assieme alla sua temporanea conversione - aggiunge Musumeci - l'ospedale acese mantenga attivo il suo Pronto soccorso: l'emergenza deve essere assicurata giorno e notte, in assoluta sicurezza anti Covid. Lo stesso vale per tutti i servizi ambulatoriali, che dovranno continuare a essere forniti ai cittadini di Acireale, seppure in un altro sito della città. E' una misura sofferta ma necessaria, condivisa con l'assessore regionale per la Salute. E sono certo che la generosa Comunità acese saprà, anche stavolta, esprimere solidarietà concreta verso i più sfortunati che verranno colpiti dal Covid. Solo se restiamo uniti e prudenti riusciremo a vincere questa dura battaglia, a conclusione della quale l'ospedale di Acireale potrà riprendere la sua normale attività, peraltro più dotato e attrezzato di prima».
Coronavirus. Il dpcm contestato.
l dpcm firmato dal premier Conte ha finito per scontentare tutti. Ma qui non si tratta solo di "accontentare" quosto o quello perchè la guerra economica - covid è qualcosa che andrà conmbattuta fino in fondo e non è facile scegliere se privilegiare l'economia o la diffusione del coronavirus. Il Governo forse è arrivato al " punto di confusione" tirato da tutte le parti dal Comitato Tecnico Scentifico, dagli alleati, dalle opposizioni, dagli sportivi , dalle scuiole , dai sindacati da tutta quella gente che al mattino si alza per aprire il proprio bar o ristorante. La sensazione che si ha è quella che forse avrebbe avuto a disposizione l'intera estate per mettere mano per esempio ai trasporti , ai maggiori controlli della movida , degli assembramenti che sapevano di liberi tutti. Oramai però il danno è fatto e bisogna corrwere ai ripari. Il Dpcm ultimo potrebbe essere solo il primo provvedimento restrittivo per arginare la diffusione del Coronavirus. Gli scienziati, infatti, non sono pienamente soddisfatti che le norme prese dal governo possano essere efficaci. Saremo ripetitivi ma restiamo dell'iodea che ognuno debba organizzare il proprio lockdown , scegliendo in libertà come evitare di essere contagiato.
Chiuse palestre e piscine: un grave errore! Dura reazione di Acsi Nazionale
Regalbuto. Salgono ancora i positivi al Covid.
Pronta ordinanza anticovid di Musumeci. Stop alle lezioni in presenza nelle superiori.
Nelle prossime ore sarà pubblicata la nuova ordinanza restrittiva che il presidente Musumeci si appresta a firmare. In sintesi i punti salienti :
la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole superiori dell'Isola con il contestuale avvio della didattica a distanza; il dimezzamento dell'utilizzo dei posti passeggeri nei mezzi trasporti pubblico urbano ed extraurbano, ferroviario e marittimo e il divieto di circolazione con ogni mezzo dalle ore 23 alle 5 del giorno successivo. I provvedimenti che il governatore si accinge a varare sono frutto del confronto con il Comitato tecnico scientifico siciliano che ha analizzato l'andamento epidemiologico nell'Isola. Va specificato, infatti, che attualmente in Sicilia non si registrano criticità analoghe a quelle di altri territori del Paese, ma - come rilevano gli stessi esperti - è necessaria una azione di contenimento per evitare situazioni d'allarme nelle prossime settimane.
Coronavirus. Verso il "semi lockdown".
Si va verso il semi lockdown , il Governo con l'ulteriore aumento dei casi positivi al coronavirus in queste ore sta lavorando per emanare un nuovo e restrittivo DPCM. Da indiscrezioni sulla stampa però trapelano i punti salienti : Blocco dei movimenti non essenziali. Possibilità di uscire di casa per lavoro, scuola, attività produttive e acquisto di beni. Negozi aperti, palestre chiuse. Eventuali restrizioni soft ai movimenti tra Regioni, ma possibilità di spostarsi per lavoro, famiglia o per raggiungere una seconda casa. Lezioni online per le superiori, anche al 100%, classi in presenza per elementari e medie. Coprifuoco notturno per i locali e ristoranti,.Gualtieri al lavoro: 5 miliardi per il ristoro di chi avrà danni
AEROPORTO CATANIA - In via di completamento fermata Fs Fontanarossa
«Pochi mesi e una svolta attesa da anni sarà realtà: i treni arriveranno all'aeroporto di Catania. Grazie alla fermata ferroviaria di Fontanarossa, ormai quasi pronta, anche chi proviene da Messina, da Siracusa, da Enna, da Caltagirone, Caltanissetta, Catania e il resto della provincia, potrà recarsi a prendere l'aereo più agevolmente, senza auto. I binari sono sempre stati lì, bastava fare la stazione ma nessuno finora ci aveva lavorato. Finalmente il Governo Musumeci, assieme a Rfi e Sac, ha avviato la realizzazione di questo snodo fondamentale treno-aereo e dunque, già nel 2021, si realizzerà un salto di qualità verso la modernizzazione della mobilità nella Sicilia orientale".
Lo ha dichiarato l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, nel corso del sopralluogo odierno al cantiere della futura Fermata ferroviaria Catania - Aeroporto Fontanarossa. Erano presenti il dirigente dell'Area Tecnica di Rete ferroviaria italiana Salvatore Leocata, l'amministratore delegato di SAC Nico Torrisi, il direttore ENAC per la Sicilia orientale Vincenzo Fusco, il direttore generale di Ferrovia Circumetnea Salvo Fiore.
"Siamo molto soddisfatti che si stia finalmente completando questa importante opera - commenta l'amministratore SAC Torrisi. Ringrazio l'assessore Falcone, con il quale c'è piena sintonia su quello che è lo sviluppo dell'aeroporto e, naturalmente, ringrazio Enac che ci ha consentito di realizzare questa infrastruttura. Per noi, questo rappresenta un primo passo che anticipa quello che tra qualche anno vedrà arrivare la metropolitana al parcheggio Fontanarossa e sin dentro l'aeroporto, come accade in tutte le città moderne. E anche su questo c'è piena sintonia con l'amministrazione comunale, FCE e con tutti gli enti coinvolti. Per quanto ci riguarda, realizzeremo la strada che collegherà la nuova fermata di Rfi all'aerostazione, per consentire ai passeggeri di raggiungere, tramite navetta, facilmente l'aeroporto. Saremo pronti subito, anche perché abbiamo coinvolto l'Azienda metropolitana trasporti".
"Come Enac - ha aggiunto il direttore Fusco - siamo particolarmente contenti di quest'opera, giunta quasi al termine, che rappresenta un passo concreto verso l'intermodalità".
Coronavirus. Nuovo Dpcm del Governo Conte, in vigore da oggi.
Caritas, aumentano i nuovi poveri
ROMA (ITALPRESS) – In Italia, anche a causa del coronavirus, aumentano i poveri. Il nuovo rapporto di Caritas Italiana dal titolo “Gli anticorpi della solidarietà” pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, cerca di restituire una fotografia dei gravi effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. I dati della statistica pubblica definiscono lo scenario entro il quale ci muoviamo: il nostro Paese registra nel secondo trimestre del 2020 una marcata flessione del Pil; l’occupazione registra un calo di 841 mila occupati rispetto al 2019; diminuisce, inoltre, il tasso di disoccupazione a favore però di una vistosa impennata degli inattivi, cioè delle sempre più numerose persone che smettono di cercare lavoro. Sembra dunque profilarsi il tempo di una grave recessione economica che diventa terreno fertile per la nascita di nuove forme di povertà, proprio come avvenuto dopo la crisi del 2008.
Analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 emerge che da un anno all’altro l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31% al 45%: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa; cala di contro la grave marginalità. A fare la differenza, tuttavia, rispetto allo shock economico del 2008 è il punto dal quale si parte: nell’Italia del pre-pandemia (2019) il numero di poveri assoluti è più che doppio rispetto al 2007, alla vigilia del crollo di Lehman Brothers. In questo tempo inedito, gli interventi della rete Caritas sono numerosi e diversificati. Una vivacità di iniziative e opere realizzate anche grazie all’azione di circa 62mila volontari, a partire dai giovani impegnati nel Servizio Civile Universale. Sono 19.087 gli over 65 che si sono dovuti fermare per ragioni di sicurezza sanitaria e 5.339 le nuove leve (under 34), attivate in questo tempo di emergenza. Da Nord a Sud del Paese, continuano a non far mancare la loro prossimità e generosità verso i più poveri e i più vulnerabili e sono segnali della presenza di “anticorpi della solidarietà” che aiutano a diradare le nebbie della crisi in atto.
(ITALPRESS).
Sperimentiamo l'auto lockdown.
«È giunto il momento che i cittadini considerino la necessità di un autolockdown per limitare al massimo il rischio di contagio a fronte dei numeri in preoccupante crescita» E' l'appello lanciato dai medici di medicina generale , preservando le attività lavorative - precisano. Perchè no ? Limitare al massimo gli spostamenti e i contatti autodisciplinandosi , potrebbe essere la soluzione ideale sacrificando tutte le attività sacrificabili e non necessarie quindi non il lavoro, ma solo quelle sacrificabili in un momento di forte stress del sistema sanitario nazionale. In attesa del nuovo e a quanto sembra stringente dpcm , l'auto lockdown sembra già far parte naturale nel tessuto sociale regalbutese. negli ultimi tre giorni si sono riviste le mascherine indossate persino quando si è da soli in auto, è aumentata la diffidenza-prudenza , al volte persino esagerata ma se necessaria per alcuni è giustificata. C'è meno gente nelle strade e sulle piazze e si è ritornati all'auto disciplina nei negozi e supermercati. Infine la corsa al tampone negli laboratori privati. Il regalbutese sa reagire in fretta , sa di non voler seguire l'esempio di altri e dunque reagisce.
I consigli dei medici vanno ad esempio, di fare la spesa una sola volta alla settimana , uscire solo se ve ne è stretta necessità , va evitata la socialità con amici e parenti nelle abitazioni. Diventare o ri-diventare un pò asociali , più prudenti e attenti nel portare con se la mascherina, lavarsi spesso le mani e evitare gli assembramenti. Salvaguardare il lavoro - dunque - e trascurare le cose non necessarie. Resisteremo ?