Articoli filtrati per data: Gennaio 2025

«Mai si è avvertita la necessità di essere solidali e uniti come in questo momento. A cominciare da chi, a qualsiasi livello, rappresenta le Istituzioni pubbliche e, perciò, ha il dovere di non cedere a impulsi emotivi e di scegliere quel che è giusto e non quel che appare utile. Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio. Servono sempre più posti letto per i positivi bisognosi di cure e sempre più posti di terapia intensiva per chi è in grave difficoltà».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

«Ma, assieme ai posti letto - prosegue il governatore - servono i sanitari specialisti: dobbiamo far bastare quelli di cui già disponiamo (che ringrazio di cuore, assieme agli operatori), perché ovunque, in Italia, c'è paurosa carenza di queste figure professionali. Ogni ospedale deve, dunque, cedere qualcosa per dare precedenza assoluta ai malati di Covid. Egoismi e guerre di campanile non sarebbero accettabili, specie in tempi di "guerra" come quelli che viviamo. E l'ospedale di Acireale è fra questi: perché ha la capienza, ha la terapia intensiva, ha il personale sanitario necessario ed è a sette minuti dal più vicino ospedale di Catania».

«Ritengo però necessario che, assieme alla sua temporanea conversione - aggiunge Musumeci - l'ospedale acese mantenga attivo il suo Pronto soccorso: l'emergenza deve essere assicurata giorno e notte, in assoluta sicurezza anti Covid. Lo stesso vale per tutti i servizi ambulatoriali, che dovranno continuare a essere forniti ai cittadini di Acireale, seppure in un altro sito della città. E' una misura sofferta ma necessaria, condivisa con l'assessore regionale per la Salute. E sono certo che la generosa Comunità acese saprà, anche stavolta, esprimere solidarietà concreta verso i più sfortunati che verranno colpiti dal Covid. Solo se restiamo uniti e prudenti riusciremo a vincere questa dura battaglia, a conclusione della quale l'ospedale di Acireale potrà riprendere la sua normale attività, peraltro più dotato e attrezzato di prima».

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Lunedì, 26 Ottobre 2020 16:36

Coronavirus. Il dpcm contestato.

l dpcm  firmato dal premier Conte ha finito per scontentare tutti. Ma qui non si tratta solo di "accontentare" quosto o quello perchè la guerra economica - covid  è qualcosa che andrà conmbattuta fino in fondo e non è facile scegliere se privilegiare l'economia o la diffusione del coronavirus. Il Governo forse è arrivato al " punto di confusione" tirato da tutte le parti dal Comitato Tecnico Scentifico, dagli alleati, dalle opposizioni, dagli sportivi , dalle scuiole , dai sindacati da tutta quella gente che al mattino si alza per aprire il proprio bar o ristorante. La sensazione che si ha è quella che forse avrebbe avuto a disposizione l'intera estate per mettere mano per esempio ai trasporti , ai maggiori controlli della movida , degli assembramenti che sapevano di liberi tutti. Oramai però il danno è fatto e bisogna corrwere ai ripari. Il Dpcm ultimo potrebbe essere solo il primo provvedimento restrittivo per arginare la diffusione del Coronavirus. Gli scienziati, infatti, non sono pienamente soddisfatti che le norme prese dal governo possano essere efficaci. Saremo ripetitivi ma restiamo dell'iodea che ognuno debba organizzare il proprio lockdown , scegliendo in libertà come evitare di essere contagiato.

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C
Le nuove chiusure penalizzano gli operatori dello sport
Purtroppo la funzione vitale dello sport nel nostro paese, non è ancora un fatto culturale acquisito, nonostante i proclami e il moltiplicarsi delle giaculatorie di questi ultimi giorni.
Le palestre e le piscine sono luoghi più sicuri di supermercati, ristoranti, bar ed altri esercizi pubblici, compresa l’industria dell’intrattenimento che non conosce interruzioni, afferma Antonino Viti presidente ACSI.
Non si comprende il motivo per il quale il CTS si ostina a ritenere a rischio palestre e piscine che rispettano i protocolli e la sicurezza come dimostrano i numerosi controlli dei NAS intervenuti a tempo di record nell’ultima settimana.
Non si comprende perché il Ministro della Salute, non ravvisi nella funzione che lo sport esercita per lo stato di benessere psico/fisico, una opportunità sociale, e che la stessa produce un notevole beneficio sulla spesa sanitaria,
Non si comprende come il Ministro dell’Economia non si sia reso conto che palestre, piscine e gli operatori del settore sportivo,( istruttori, tecnici, ecc.) sono componenti primari di una vera impresa sociale i cui risarcimenti non possono essere compensati dall' obolo dei 600 euro.
Durante il lockdown è notevolmente aumentata la percentuale di obesità nel nostro paese, a danno della salute dei cittadini, e palestre e piscine si sono prodigate a fornire un valido ausilio alla stregua di un presidio sanitario di eccellenza per l’equilibrio tra corpo, movimento e prestazione.
Lo sport è economia e servizio sociale, posti di lavoro e opportunità educative rischiano di andare in fumo, prosegue Antonino Viti, sorprendono e nello stesso tempo preoccupano le notizie che il Ministro dello Sport sia stato inascoltato dal CTS e dal Ministro della Salute.
Chiudere lo sport equivale a bloccare il futuro! Riaprire lo sport, le piscine e le palestre!
ACSI – ASSOCIAZIONE DI CULTURA SPORT E TEMPO LIBERO

 

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Ora più che mai a prevalere deve essere il senso di responsabilità delle famiglie e soprattutto dei giovani e degli adolescenti . Salgono ufficialmente a 32 i positivi a Regalbuto  come da comunicazione dell'Asp. A riferirlo in un post il Vice Sindaco Concetta Giaggeri la quale ha sottolineato che i casi sono tutte situazioni monitorate e sotto controllo dalle autorità competenti. In città , così come pensiamo nel resto d'Italia, la paura del contagio ha fatto sì che cresce il numero delle persone in auto-lockdown , specie tra i giovanissimi. Nelle prossime ore comunque si attendono le ordinanze più restrittive sia del Governo che dalla Regione che riguardaono gli spostamenti , gli orari di chiusura dei locali e le lezioni non in presenza per le scuole superiori. 

 

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Nelle prossime ore sarà pubblicata la nuova ordinanza restrittiva che il presidente Musumeci si appresta a firmare. In sintesi i punti salienti : Pronta ordinanza anticovid di Musumeci: coprifuoco dalle ore 23
la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole superiori dell'Isola con il contestuale avvio della didattica a distanza; il dimezzamento dell'utilizzo dei posti passeggeri nei mezzi trasporti pubblico urbano ed extraurbano, ferroviario e marittimo e il divieto di circolazione con ogni mezzo dalle ore 23 alle 5 del giorno successivo.Pronta ordinanza anticovid di Musumeci: coprifuoco dalle ore 23
I provvedimenti che il governatore si accinge a varare sono frutto del confronto con il Comitato tecnico scientifico siciliano che ha analizzato l'andamento epidemiologico nell'Isola. Va specificato, infatti, che attualmente in Sicilia non si registrano criticità analoghe a quelle di altri territori del Paese, ma - come rilevano gli stessi esperti - è necessaria una azione di contenimento per evitare situazioni d'allarme nelle prossime settimane.

 



 

 

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Sabato, 24 Ottobre 2020 11:39

Coronavirus. Verso il "semi lockdown".

Si va verso il semi lockdown , il Governo con l'ulteriore aumento dei casi positivi al coronavirus in queste ore sta lavorando per emanare un nuovo e restrittivo DPCM. Da indiscrezioni sulla stampa però trapelano i punti salienti : Blocco dei movimenti non essenziali. Possibilità di uscire di casa per lavoro, scuola, attività produttive e acquisto di beni. Negozi aperti, palestre chiuse. Eventuali restrizioni soft ai movimenti tra Regioni, ma possibilità di spostarsi per lavoro, famiglia o per raggiungere una seconda casa. Lezioni online per le superiori, anche al 100%, classi in presenza per elementari e medie. Coprifuoco notturno per i locali e ristoranti,.Gualtieri al lavoro: 5 miliardi per il ristoro di chi avrà danni  

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«Pochi mesi e una svolta attesa da anni sarà realtà: i treni arriveranno all'aeroporto di Catania. Grazie alla fermata ferroviaria di Fontanarossa, ormai quasi pronta, anche chi proviene da Messina, da Siracusa, da Enna, da Caltagirone, Caltanissetta, Catania e il resto della provincia, potrà recarsi a prendere l'aereo più agevolmente, senza auto. I binari sono sempre stati lì, bastava fare la stazione ma nessuno finora ci aveva lavorato. Finalmente il Governo Musumeci, assieme a Rfi e Sac, ha avviato la realizzazione di questo snodo fondamentale treno-aereo e dunque, già nel 2021, si realizzerà un salto di qualità verso la modernizzazione della mobilità nella Sicilia orientale".

Lo ha dichiarato l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, nel corso del sopralluogo odierno al cantiere della futura Fermata ferroviaria Catania - Aeroporto Fontanarossa. Erano presenti il dirigente dell'Area Tecnica di Rete ferroviaria italiana Salvatore Leocata, l'amministratore delegato di SAC Nico Torrisi, il direttore ENAC per la Sicilia orientale Vincenzo Fusco, il direttore generale di Ferrovia Circumetnea Salvo Fiore.

"Siamo molto soddisfatti che si stia finalmente completando questa importante opera - commenta l'amministratore SAC Torrisi. Ringrazio l'assessore Falcone, con il quale c'è piena sintonia su quello che è lo sviluppo dell'aeroporto e, naturalmente, ringrazio Enac che ci ha consentito di realizzare questa infrastruttura. Per noi, questo rappresenta un primo passo che anticipa quello che tra qualche anno vedrà arrivare la metropolitana al parcheggio Fontanarossa e sin dentro l'aeroporto, come accade in tutte le città moderne. E anche su questo c'è piena sintonia con l'amministrazione comunale, FCE e con tutti gli enti coinvolti. Per quanto ci riguarda, realizzeremo la strada che collegherà la nuova fermata di Rfi all'aerostazione, per consentire ai passeggeri di raggiungere, tramite navetta, facilmente l'aeroporto. Saremo pronti subito, anche perché abbiamo coinvolto l'Azienda metropolitana trasporti".

"Come Enac - ha aggiunto il direttore Fusco - siamo particolarmente contenti di quest'opera, giunta quasi al termine, che rappresenta un passo concreto verso l'intermodalità".

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le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo;
 resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze;
 E' fatto obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo;
 Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8,00 alle ore 21,00;
 Restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto;
 Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose sono consentite con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti;
 Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di evitare feste, nonché di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei;
 Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale;
 Sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza;
 L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale;
Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza;
 L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza.
Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00;
 Le università predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative;
 I sindaci possono disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

 

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Sabato, 17 Ottobre 2020 16:17

Caritas, aumentano i nuovi poveri

ROMA (ITALPRESS) – In Italia, anche a causa del coronavirus, aumentano i poveri. Il nuovo rapporto di Caritas Italiana dal titolo “Gli anticorpi della solidarietà” pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, cerca di restituire una fotografia dei gravi effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. I dati della statistica pubblica definiscono lo scenario entro il quale ci muoviamo: il nostro Paese registra nel secondo trimestre del 2020 una marcata flessione del Pil; l’occupazione registra un calo di 841 mila occupati rispetto al 2019; diminuisce, inoltre, il tasso di disoccupazione a favore però di una vistosa impennata degli inattivi, cioè delle sempre più numerose persone che smettono di cercare lavoro. Sembra dunque profilarsi il tempo di una grave recessione economica che diventa terreno fertile per la nascita di nuove forme di povertà, proprio come avvenuto dopo la crisi del 2008.
Analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 emerge che da un anno all’altro l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31% al 45%: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa; cala di contro la grave marginalità. A fare la differenza, tuttavia, rispetto allo shock economico del 2008 è il punto dal quale si parte: nell’Italia del pre-pandemia (2019) il numero di poveri assoluti è più che doppio rispetto al 2007, alla vigilia del crollo di Lehman Brothers. In questo tempo inedito, gli interventi della rete Caritas sono numerosi e diversificati. Una vivacità di iniziative e opere realizzate anche grazie all’azione di circa 62mila volontari, a partire dai giovani impegnati nel Servizio Civile Universale. Sono 19.087 gli over 65 che si sono dovuti fermare per ragioni di sicurezza sanitaria e 5.339 le nuove leve (under 34), attivate in questo tempo di emergenza. Da Nord a Sud del Paese, continuano a non far mancare la loro prossimità e generosità verso i più poveri e i più vulnerabili e sono segnali della presenza di “anticorpi della solidarietà” che aiutano a diradare le nebbie della crisi in atto.
(ITALPRESS).

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Sabato, 17 Ottobre 2020 11:30

Sperimentiamo l'auto lockdown.

«È giunto il momento che i cittadini considerino la necessità di un autolockdown per limitare al massimo il rischio di contagio a fronte dei numeri in preoccupante crescita» E' l'appello lanciato dai medici di medicina generale , preservando le attività lavorative - precisano. Perchè no ? Limitare al massimo gli spostamenti e i contatti autodisciplinandosi , potrebbe essere la soluzione ideale sacrificando tutte le  attività sacrificabili e non necessarie quindi non il lavoro, ma solo quelle sacrificabili in un momento di forte stress del sistema sanitario nazionale. In attesa del nuovo e a quanto sembra stringente dpcm , l'auto lockdown sembra già far parte naturale nel tessuto sociale regalbutese. negli ultimi tre giorni si sono riviste le mascherine indossate persino quando si è da soli in auto, è aumentata la diffidenza-prudenza , al volte persino esagerata ma se necessaria per alcuni è giustificata. C'è meno gente nelle strade e sulle piazze e si è ritornati all'auto disciplina nei negozi e supermercati. Infine la corsa al tampone negli laboratori privati. Il regalbutese sa reagire in fretta , sa di non voler seguire l'esempio di altri e dunque reagisce.

I consigli dei medici vanno ad esempio, di fare la spesa una sola volta alla settimana , uscire solo se ve ne è stretta necessità , va evitata la socialità con amici e parenti nelle abitazioni. Diventare o ri-diventare un pò asociali , più prudenti e attenti nel portare con se la mascherina, lavarsi spesso le mani e evitare gli assembramenti. Salvaguardare il lavoro - dunque - e trascurare le cose non necessarie. Resisteremo ?

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