Articoli filtrati per data: Dicembre 2024

Parte col piede giusto la partecipazione del progetto di promozione turistica integrata “Typical Sicily” alla 24esima edizione dell’ “Holiday World” che si è aperta ieri mattina a Praga. L’appuntamento ospitato nella capitale della Repubblica Ceca è una delle più importanti rassegne turistiche dell’Europa dell’est, alla quale prendono parte 700 espositori e 25 uffici turistici nazionali. “Typical Sicily” partecipa con uno stand autonomo che è stato assai gettonato da addetti ai lavori e visitatori.
L’iniziativa coordinata da Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) Sicilia, attuata dai comitati provinciali di Catania, Enna, Caltanissetta e Messina, promuove, con una serie di azioni coordinate, la valorizzazione di un’area che abbraccia quattro province (Caltanissetta, Catania, Enna e Messina); l’azione è sostenuta dai Gal Etna, Rocca di Cerere, Nisseno e Peloritani con i fondi stanziati sull’asse Psr 2007-2013 dall’ assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.
A Praga sono presenti il presidente di Unpli Sicilia, Antonino La Spina, il presidente di Unpli Enna, Maria Rita Speciale, ed il responsabile dell’Ufficio di Piano del Gal Etna, Ernesto Del Campo. “La partecipazione all’Holiday World è strategica e può farci da ponte con l’intero mercato dell’Europa dell’Est. Consci di tale opportunità abbiamo compiuto uno sforzo non indifferente per essere presenti a Praga tant’è che siamo gli unici, fra gli espositori, a rappresentare la Sicilia” spiega il presidente di Unpli Sicilia Antonino La Spina che continua puntando l’attenzione sui riscontri ottenuti nei primi due giorni di fiera. “Il brand Sicilia mantiene intatto il suo fascino, abbiamo toccato con mano l’interesse di tour operator ed addetti ai lavori nei confronti delle destinazioni siciliane e degli itinerari da noi proposti”. Maria Rita Speciale, presidente di Unpli Enna, entra del dettaglio proposta di “Typical Sicily”. “ Puntiamo dritto al target di mercato rappresentato dal turismo esperienziale proponendo itinerari pensati e realizzati con il supporto dei tour operator partner dell’iniziativa. Percorsi che rappresentano una proposta esclusiva, abbinando alla visita delle più importanti destinazioni turistiche siciliane, l’opportunità di vivere le tradizioni secolari che si celebrano in molti comuni isolani”.
L’esempio concreto è rappresentato dal tour di Pasqua. L’itinerario abbina la visita ad alcune fra le mete più importanti (Etna, Taormina, Villa del Casale e a Valle dei Templi) alla partecipazione agli affascinanti riti della Pasqua che si tengono in alcuni comuni siciliani.

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Dopo il riuscito convegno che si è svolto il 24 gennaio scorso nella sala Pio VI a regalbuto con la presenza del direttore di Telejato Piano Maniaci che ha visto la presenza di numerose persone. Gli insegnanti e gli alunni dell'Istituto comprensivo G.F.Ingrassia che hanno partecipato e vinto la seconda edizione del bando "Progetto e Legalità" finanziato  dalla BCC La Riscossa di Regalbuto , hanno allestito una asta dei quadri realizzati dagli alunni della scuola inerenti appunto al progetto . L'asta aprirà il 21 febbraio prossimo alle ore 18 nella sala Paolo VI di Regalbuto e il ricavato sarà devoluto in beneficenza secondo i desideri delle insegnanti Amoruso,Vasta, Natoli e Scillato e gli alunni che hanno partecipato al progetto. Il progetto vincitore intitolato "colori e musica per la legalita' " si svolge con tre appuntamenti , il primo dei quali è stato appunto l'incontro con Pino Maniaci, il secondo con l'asta dei quadri e si concluderà nei prossimi mesi con un  flash mob in piazza . Soddisfazione per l'intero progetto è stata espressa dal Preside dell'Istituto prof. Giuseppe Ferro.

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Ci è pervenuto il comunicato stampa del movimento cittadino "Orgoglio Regalbutese" che di seguito pubblichiamo.

"Voci  infondate , messe in giro per confondere l’opinione pubblica, continuano ad affermare che molti degli aderenti al movimento abbiano chiesto la tessera del Partito Democratico di Regalbuto. Fermo restando il principio che il nostro movimento è formato da persone di diversa cultura politica e semplici simpatizzanti , ognuno è libero di aderire a qualsiasi partito sia di destra che di sinistra o di centro perché il nostro unico obiettivo è stato e sarà quello di dialogare con tutte quelle forze politiche,movimenti e singoli cittadini che vogliono costruire il futuro prossimo di Regalbuto . Con la sezione del PD di Regalbuto abbiamo avuto diversi incontri durante i quali è emersa la reciproca volontà di iniziare a collaborare per discutere su alcuni punti fermi  che  consentono  di percorrere la medesima strada. Al PD di Regalbuto abbiamo ribadito anche che il nostro movimento , rispettoso della scelta degli elettori regalbutesi, ha considerato chiusa la propria campagna elettorale dall’indomani del responso delle urne pur continuando a mantenere salde le proprie fila , assumendo volutamente un atteggiamento  silenzioso  teso a consentire sia alla maggioranza che governa la città che all’opposizione di poter lavorare nell’assoluta tranquillità nel rispetto appunto della democrazia dell’alternanza. Consapevoli di ritenerci dunque  alternativi a questa amministrazione comunale  con la quale ci dividono  politicamente obiettivi , opinioni e metodi . A proposito della richiesta di tesseramento del Sindaco al PD di Regalbuto , ai vertici del circolo Ciccio Marraro , data la natura della richiesta e la figura istituzionale rappresentata da Bivona  , abbiamo ribadito di non voler entrare nel merito ,  rispetteremo  le loro decisioni perché ci sentiamo da essi  garantiti , ma ritenendoci  comunque liberi di valutare i percorsi e i risvolti politici che si realizzeranno in futuro."

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17. I cognomi  dell’ennese: Musumeci, Di Matteo, Migliore, Greca, di Francesco Miranda

Musumeci

Cognome molto diffuso nella zona etnea e sparso in 367 comuni di tutt'Italia, in particolare nel meridione (Sicilia, Calabria, ecc.) e poi in Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Catania (in 46 dei 58 comuni della provincia, fra cui Catania, Giarre, Acireale, Misterbianco, Mascali), Siracusa (in 16 dei  25 comuni della provincia, fra cui Siracusa, Melilli, Augusta), Messina (23 comuni, Messina, Francavilla di Sicilia, ecc.), Palermo (10 comuni), Ragusa (Scicli), Enna (Agira, Nissoria), ecc.

Secondo il Pensabene, Musumeci deriva dal greco “mèsos” o “méhos” = mezza altezza, bassa statura; potrebbe essere collegato al termine arabo “mishmish” = albicocca (Miccichè) o, forse, è una cognominizzazione di un nome armeno (Mushel) il cui diminutivo “Mushelik”, è stato prima grecizzato in “Musulice”, quindi italianizzato in “Musuleci”, da cui il siciliano Musumeci (A.Musumeci).

Tracce storiche e personaggi - Questo cognome è molto noto ad Acireale dove compare fin dal 1500 nella forma latina Musumechi.  SEBASTIANO (NELLO) MUSUMECI (Militello Val di Catania 21/1/1955) – giornalista, scrittore, parlamentare e presidente della provincia di Catania dal 1994 al 2003; attualmente deputato regionale per la lista Musumeci.

Di Matteo

Di Matteo è un cognome patronimico dove il “di” sta per “il figlio…di”, riferito a capostipite il cui padre si chiamava Matteo, nome proveniente dall’ebraico “Matithya”, composto da “matag (dono, regalo) e da “yah” (abbreviazione di yahweh); significa “dono di Dio”. Il cognome è diffuso soprattutto al sud, con ceppi principali in Basilicata, Campania, Puglia e ceppi minori nelle restanti regioni meridionali; piccoli nuclei si trovano in altre regioni italiane, Lombardia, Lazio, Piemonte, ecc. In Sicilia è presente in quasi tutte le province, in particolare nel palermitano (Palermo, Altofonte, Monreale, ecc.), nel trapanese (Calatafimi, Mazara del Vallo, Marsala, ecc.), nel messinese.

Tracce storiche e personaggi. GIUSEPPE DI MATTEO (1981/1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo (Altofonte 17/12/1954), ex mafioso della famiglia di Altofonte. Il ragazzo, dodicenne, fu rapito il 23.11.1996 da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca. Divenne vittima di una vendetta trasversale per far tacere il padre: il suo corpo venne disciolto in una vasca di acido nitrico. NINO DI MATTEO (Palermo 1961), magistrato dal 1991, procuratore della Repubblica presso la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Caltanissetta dal 1992 al 1999 e pubblico ministero della DDA di Palermo dal 1999. Ha indagato sulle stragi dei magistrati Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e sull’omicidio del giudice Antonino Saetta. È stato P.M. in numerosi processi a carico di mafiosi e fiancheggiatori di Bernardo Provenzano; si è occupato dei rapporti fra mafia, politica e istituzioni e dei processi al senatore Cuffaro, ad Ignazio D’Antone, funzionario dei servizi segreti, alla “talpe” presso la procura di Palermo. Attualmente è membro del pool che si sta occupando del processo sulla “trattativa” Stato-mafia in cui sono imputati, oltre ai boss Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà, anche collaboratori di giustizia (Giovanni Brusca), politici (Nicola Mancino, Marcello Dell’Utri), ex ufficiali dei Ros (Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno) e Massimo Ciancimino: per questo recentemente è stato oggetto di minacce di morte da parte del capomafia Totò Riina.

Migliore

Migliore deriva dal nome medievale italiano MELIORE, nome beneaugurale dato molto spesso ai neonati per augurare loro che siano i migliori in vita; qualche volta si tratta di un soprannome dato a capostipiti che avessero eccelso in qualche disciplina o mestiere. Ha molte varianti: Migliora, Migliorino, Migliorina, Migliorino, ecc. Migliore è diffuso in tutte le regioni italiane, in particolare in Sicilia, Piemonte (nel torinese e nel cuneese), Campania (tra Napoli e Caserta), Lombardia, Lazio, Toscana, ecc.; nella nostra Isola è presente un po’ ovunque, soprattutto nell’agrigentino (Canicattì, Montevago, Sciacca, Licata, ecc.), nel nisseno (Gela, Serradifalco, Niscemi, Milena, ecc.), nel palermitano (Palermo, Belmonte Mezzagno, Carini, San Giuseppe Jato, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Avola, Noto, ecc.), nel catanese (Catania, Caltagirone, Tremestieri Etneo, ecc.), nel ragusano (Modica, Scicli, Ragusa, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. GIUSEPPE MIGLIORE, medico palermitano di 40 anni, cardiologo emodinamista che opera presso l’Ospedale Villa Sofia di Palermo. Durante il congresso Aim Radial 2014, che si è tenuto a Chicago qualche settimana fa, è stato giudicato il “migliore radialista dell’anno”: nomen homen (un nome, un destino), un suo intervento su un caso di angioplastica coronaria con accesso radiale è stato giudicato il migliore dagli esperti radialisti arrivati in America da tutto il mondo. Fra i vari casi clinici presentati al congresso quello di Migliore è stato giudicato “il più interessante”: ha superato i casi dei due finalisti, un medico indiano e uno statunitense. Giuseppe Migliore ha appreso la tecnica dell’accesso radiale, descritta per la prima volta nel 1948 da Radner,  undici anni fa a Cisanello di Pisa durante il corso di specializzazione. GENNARO MIGLIORE (Napoli 21/6/1968), politico, parlamentare nazionale, già dirigente del Partito della Rifondazione Comunista; è stato capogruppo di R.C. dal 2006 al 2008 e capogruppo alla Camera per SEL (Sinistra Ecologia Libertà) in questa XVII legislatura. Tempo fa, con alcuni parlamentari usciti da SEL, ha fondato l’Associazione Libertà e Diritti – Socialisti Europei; il gruppo,  è iscritto al Partito Democratico.

Greca

Greca e le sue numerose varianti (Greco, Grecco, Grieco, Grecu, Greci, La Greca, Li Greci,  ecc.) derivano dal soprannome o nome medioevale “Greco” che ha un evidente valore etnico, è riferito, cioè, a persona abitante in Grecia o oriundo dalla Grecia. Ma può riferirsi anche a capostipiti che, pur non provenendo dalla Grecia avevano un legame con la comunità “grika” o “gricanica” del sud Italia (la Magna Grecia). 

Nell'onomastica antica è molto frequente la trasformazione dei nomi etnici in nomi di persona e in cognomi (vedi Franco, Germano, Italo, ecc.). In senso figurato  era soprannominato “greco”  anche chi  faceva   il furbo, il finto, l’ipocrita (“fare il greco”, per non farsi capire).

Il cognome Greca è molto meno noto della variante Greco che è diffuso ampiamente in tutte le regioni italiane; Greca è noto in Sicilia, nel catanese (Catania, Aci Catena, Misterbianco),  nell’ennese (Enna, Valguarnera Caropepe), nell’agrigentino (Agrigento, Licata,, nel nisseno (Caltanissetta, Gela), nel palermitano (Termini Imerese), nel trapanese (Trapani); piccoli nuclei di Greca si trovano qua e là in Italia, nel Lazio, Calabria, Lombardia, Piemonte, Campania, Puglia, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. LUIGI GRECA (originario di Enna, 73 anni) imprenditore, fondatore e presidente dell’Ascot, azienda familiare con più di 100 dipendenti diretti e più di cento collaboratori esterni, fondata nel 1986 e che ha sede a Gela, ma vende i suoi prodotti in oltre 48 paesi del mondo: Africa, Europa, Medio ed Estremo Oriente. L’Ascot produce gruppi elettronici di continuità, agisce nel campo dell’energia legata alla telefonia, ai sistemi mondiali di comunicazione, rende possibile la telefonia cellulare nelle zone più difficili del pianeta. Per Luigi Greca la crisi non c’è, la sua azienda negli ultimi anni ha incrementato produzione e fatturato.

 

 

 

 

 

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17. I cognomi  dell’ennese: Musumeci, Di Matteo, Migliore, Greca, di Francesco Miranda

Musumeci

Cognome molto diffuso nella zona etnea e sparso in 367 comuni di tutt'Italia, in particolare nel meridione (Sicilia, Calabria, ecc.) e poi in Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare Catania (in 46 dei 58 comuni della provincia, fra cui Catania, Giarre, Acireale, Misterbianco, Mascali), Siracusa (in 16 dei  25 comuni della provincia, fra cui Siracusa, Melilli, Augusta), Messina (23 comuni, Messina, Francavilla di Sicilia, ecc.), Palermo (10 comuni), Ragusa (Scicli), Enna (Agira, Nissoria), ecc.

Secondo il Pensabene, Musumeci deriva dal greco “mèsos” o “méhos” = mezza altezza, bassa statura; potrebbe essere collegato al termine arabo “mishmish” = albicocca (Miccichè) o, forse, è una cognominizzazione di un nome armeno (Mushel) il cui diminutivo “Mushelik”, è stato prima grecizzato in “Musulice”, quindi italianizzato in “Musuleci”, da cui il siciliano Musumeci (A.Musumeci).

Tracce storiche e personaggi - Questo cognome è molto noto ad Acireale dove compare fin dal 1500 nella forma latina Musumechi.  SEBASTIANO (NELLO) MUSUMECI (Militello Val di Catania 21/1/1955) – giornalista, scrittore, parlamentare e presidente della provincia di Catania dal 1994 al 2003; attualmente deputato regionale per la lista Musumeci.

Di Matteo

Di Matteo è un cognome patronimico dove il “di” sta per “il figlio…di”, riferito a capostipite il cui padre si chiamava Matteo, nome proveniente dall’ebraico “Matithya”, composto da “matag (dono, regalo) e da “yah” (abbreviazione di yahweh); significa “dono di Dio”. Il cognome è diffuso soprattutto al sud, con ceppi principali in Basilicata, Campania, Puglia e ceppi minori nelle restanti regioni meridionali; piccoli nuclei si trovano in altre regioni italiane, Lombardia, Lazio, Piemonte, ecc. In Sicilia è presente in quasi tutte le province, in particolare nel palermitano (Palermo, Altofonte, Monreale, ecc.), nel trapanese (Calatafimi, Mazara del Vallo, Marsala, ecc.), nel messinese.

Tracce storiche e personaggi. GIUSEPPE DI MATTEO (1981/1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo (Altofonte 17/12/1954), ex mafioso della famiglia di Altofonte. Il ragazzo, dodicenne, fu rapito il 23.11.1996 da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca. Divenne vittima di una vendetta trasversale per far tacere il padre: il suo corpo venne disciolto in una vasca di acido nitrico. NINO DI MATTEO (Palermo 1961), magistrato dal 1991, procuratore della Repubblica presso la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Caltanissetta dal 1992 al 1999 e pubblico ministero della DDA di Palermo dal 1999. Ha indagato sulle stragi dei magistrati Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e sull’omicidio del giudice Antonino Saetta. È stato P.M. in numerosi processi a carico di mafiosi e fiancheggiatori di Bernardo Provenzano; si è occupato dei rapporti fra mafia, politica e istituzioni e dei processi al senatore Cuffaro, ad Ignazio D’Antone, funzionario dei servizi segreti, alla “talpe” presso la procura di Palermo. Attualmente è membro del pool che si sta occupando del processo sulla “trattativa” Stato-mafia in cui sono imputati, oltre ai boss Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà, anche collaboratori di giustizia (Giovanni Brusca), politici (Nicola Mancino, Marcello Dell’Utri), ex ufficiali dei Ros (Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno) e Massimo Ciancimino: per questo recentemente è stato oggetto di minacce di morte da parte del capomafia Totò Riina.

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Si è ripreso a parlare di Liberi Consorzi in Sicilia .  QUESTO E' L'ART 51 DEL NUOVO DDL SUI LIBERI CONSORSI IN DISCUSSIONE ALL'ARS,.

Il ddl era stato depositato diversi mesi fa, mentre la nuova versione prevede l'istituzione di sei liberi consorzi e di tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) al posto delle attuali nove Province.

Autore del testo è il neo assessore alle Autonomie locali Ettore Leotta, il quale ha modificato anche la prima parte della riforma approvata un anno fa. Così viene elevato da 150 mila e 180 mila il quorum di popolazione che i gruppi di comuni devono mettere insieme per formare un libero consorzio. Cambierebbe anche il modello di elezione dei presidenti di quest’ultimi, passando da un voto limitato ai sindaci del territorio a uno esteso anche ai consiglieri comunali.

 

Art. 51. Individuazione del territorio dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane

1. Per effetto delle procedure contemplate dall’articolo 2 della legge regionale 24 marzo 2014, n. 8, il territorio dei liberi Consorzi comunali è così composto:

a) libero Consorzio comunale di Agrigento, che coincide con la provincia regionale di Agrigento;

b) libero Consorzio comunale di Caltanissetta, che coincide con la provincia regionale di Caltanissetta, ad esclusione dei comuni di Gela e di Niscemi, che hanno aderito al libero Consorzio comunale di Catania;

c) libero Consorzio comunale di Enna, che coincide con la provincia regionale di Enna, ad esclusione del comune di Piazza Armerina, che ha aderito al libero Consorzio comunale di Catania;

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" Anno nuovo vecchi problemi." Il gruppo consiliare Uniti per Regalbuto ritorna alla carica a proposito del caro bollette dei rifiuti e sulle bollette dell’acqua recapitate ai regalbutesi, che in questi giorni stanno determinando notevoli discussioni generando allarmismo. I consiglieri comunali del movimento lo hanno fatto attraverso un comunicato stampa che come al solito riportiamo fedelmente. " In questi giorni vengono recapitate nelle nostre abitazioni le bollette “TARI” (tassa comunale sui rifiuti) e quelle di Acquaenna (servizio idrico): anno nuovo, vecchi problemi! È ovvio che i servizi vanno pagati da TUTTI ma è nostro dovere in quanto forza politica attiva ed attenta, dare dei chiarimenti e analizzare entrambe le questioni.

L’aumento sproporzionato delle bollette della tassa comunale sui rifiuti è dovuto principalmente ad i seguenti fattori:

  • un’errata politica di organizzazione del servizio da parte dell’amministrazione Bivona che vede aumentare di anno in anno (anche se di poco) il costo del Piano Rifiuti;
  • l’assoluta mancanza di benefici provenienti dalla Raccolta Differenziata che non risulta utile a calmierare il costo del servizio, anzi lo fa aumentare;
  • assoluta mancanza di una politica, da parte dell’amministrazione Bivona, che vada a favore del “sacrosanto” principio per cui DEVE PAGARE MENO chi con diligenza effettua la raccolta differenziata e produce una minor quantità di rifiuto;
  • un’errata politica di ripartizione del costo a danno delle utenze domestiche che vede aumentare rispetto agli anni passati, del 10% la copertura del costo totale del servizio da parte delle famiglie Regalbutesi;
  • una politica scellerata dello Stato Centrale che vede aumentare tutte le voci della bolletta inerenti la parte di tributo che va allo Stato.
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" Anno nuovo vecchi problemi." Il gruppo consiliare Uniti per Regalbuto ritorna alla carica a proposito del caro bollette dei rifiuti e sulle bollette dell’acqua recapitate ai regalbutesi, che in questi giorni stanno determinando notevoli discussioni generando allarmismo. I consiglieri comunali del movimento lo hanno fatto attraverso un comunicato stampa che come al solito riportiamo fedelmente. " In questi giorni vengono recapitate nelle nostre abitazioni le bollette “TARI” (tassa comunale sui rifiuti) e quelle di Acquaenna (servizio idrico): anno nuovo, vecchi problemi! È ovvio che i servizi vanno pagati da TUTTI ma è nostro dovere in quanto forza politica attiva ed attenta, dare dei chiarimenti e analizzare entrambe le questioni.

L’aumento sproporzionato delle bollette della tassa comunale sui rifiuti è dovuto principalmente ad i seguenti fattori:

  • un’errata politica di organizzazione del servizio da parte dell’amministrazione Bivona che vede aumentare di anno in anno (anche se di poco) il costo del Piano Rifiuti;
  • l’assoluta mancanza di benefici provenienti dalla Raccolta Differenziata che non risulta utile a calmierare il costo del servizio, anzi lo fa aumentare;
  • assoluta mancanza di una politica, da parte dell’amministrazione Bivona, che vada a favore del “sacrosanto” principio per cui DEVE PAGARE MENO chi con diligenza effettua la raccolta differenziata e produce una minor quantità di rifiuto;
  • un’errata politica di ripartizione del costo a danno delle utenze domestiche che vede aumentare rispetto agli anni passati, del 10% la copertura del costo totale del servizio da parte delle famiglie Regalbutesi;
  • una politica scellerata dello Stato Centrale che vede aumentare tutte le voci della bolletta inerenti la parte di tributo che va allo Stato.
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Mentre scriviamo si sta svolgendo a Palermo la la protesta decisa dall’Anci Sicilia, durante lo scorso Consiglio regionale, contro la gravissima crisi economico-finanziaria dei comuni siciliani, i tagli del governo nazionale e regionale alle risorse destinate agli enti locali e il mancato avvio di riforme fondamentali. Tra i Comuni che hanno aderito alla protesta vi è anche Regalbuto. Di seguito pubblichiamo il Documento della Presidenza del Consiglio comunale di Regalbuto e dei Gruppi consiliari.

“Aderiamo formalmente alla protesta dell'AnciSicilia contro i tagli operati dallo Stato centrale e dal Governo della Regione che stanno mettendo in ginocchio tantissimi comuni siciliani.
Inoltreremo agli Organi competenti un documento di sostegno all'iniziativa condividendo la proposta dell’AnciSicilia di proseguire con azioni simboliche di protesta tendenti a favorire una corretta comunicazione con i cittadini e, allo stesso tempo, di chiedere al Governo nazionale e regionale una inversione di tendenza nelle politiche rivolte agli Enti Locali.
Nei prossimi giorni, inoltre, ci occuperemo di questo delicato argomento anche in una seduta di consiglio comunale dove chiederemo la costituzione di un Tavolo permanente di concertazione tra Stato, Regione Siciliana e Comuni dell’Isola per affrontare la grave crisi Finanziaria.

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L’Assoconsumatori, in persona del legale rappresentante pro-tempore Niccolò Augusto Eusepi, ha presentato per tramite il delegato provinciale Pippo Bruno un esposto alla Procura della Repubblica di Enna in merito al deposito cauzionale ed alle partite pregresse calcolate da Acquaenna nelle bollette.

Così Pippo Bruno: “Esperiti ogni possibile tentativi di dialogo: incontro associazione e legali rappresentanti Acquaenna; incontro, delegazione Assoconsumatori con il Prefetto; l’associazione, supportata dai propri legali Avv.ti Francesca Denaro ed Ilaria Di Simone, è stata costretta a chiedere intervento della Magistratura per fare luce, sulle reiterate minacce a mezzo stampa contro chi cerca di capire se l’operato della società che gestisce il servizio idrico sia in sintonia con le leggi dello Stato e sulle tematiche ormai note. E’ inammissibile che in una società democratica, qual è la nostra, si cerchi di intimidire chi vuole solo capire e garantire gli utenti che non possono pagare in silenzio per qualcosa che altri decidono. assoutenti esposto acqua Assoconsumatori, in ossequio agli impegni morali assunti verso gli utenti, abbandonati, in collaborazione con Mario Orlando responsabile dell’associazione “Sen. Romano”, ha esposto alla Procura le proprie perplessità, affinché, si possa fare chiarezza e porre la parola fine ad una diatriba che si protrae dal mese di maggio 2014”.

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