Secondo indiscrezioni riferite dalla stampa il Governo si prepara a emanare un nuovo ma stringente Dcpm che conterrebbe lo stop alle feste private, anche in casa, e la sospensione degli sport amatoriali di contatto, come il calcetto e il basket. Queste misure dovrebbero , a parere del Governo, dare una ulteriore stretta alla movida , alla luce degli aumenti dei casi di positività al Covid-19. In sintesi gli eventuiali provvedimenti.

- stop alle feste private, anche in casa, e un limite di massimo trenta persone ai tavoli nei locali e nelle sale per cerimonie e  limitazione delle presenze in congressi e manifestazioni pubbliche al chiuso

- Stop al calcetto, basket e a tutti gli sport di contatto a livello amatoriale”, scrivono i quotidiani.

“Per impedire gli assembramenti si vieterà ai cittadini di sostare davanti a bar, ristoranti e pub dalle 21 alle 6. Ma anche di riunirsi in strade, piazze e parchi. La vendita di alcolici sarà consentita fino alle 22. Mentre vengono potenziati i controlli sull’uso delle mascherine”.

Si ipotizza anche l'eventuale divieto di spostamento tra regioni.

Ripertiamo un articolo apparso sulla rivista Catania Medica scritto dal Prof. Aldo E. Calogero, Professore Ordinario Endocrinologia, Direttore UOC di Endocrinologia, Policlinico UNICT e del Prof. Sandro La Vignera, Ricercatore di Ruolo, Docente Endocrinologia .

I mutati scenari che investono la Società impongono una oculata rivisitazione dei servizi che una disciplina dell’area medica dedicata alla cura di patologie di elevatissimo impatto epidemiologico, come le disfunzioni endocrine e metaboliche, sia in grado di offrire in termini pratici al Sistema Sanitario Nazionale. Esistono contesti assistenziali nell’ambito delle Scienze Endocrine fino ad oggi impropriamente derubricati per importanza, ma che alla luce degli scenari epidemiologici attuali meritano certamente una riconsiderazione ed un’appropriata collocazione in termini di offerta sanitaria. Ecco alcuni esempi. È noto a tutti che il tasso di natalità della nostra nazione è uno dei più bassi al mondo e i recentissimi dati ISTAT sono stati particolarmente allarmanti a tal riguardo. L’infertilità di coppia ha una elevata frequenza tanto che si stima che ⁓15% delle coppie in epoca riproduttiva ne è affetta. Sebbene diversi fattori vi concorrano, non si può ignorare che l’infertilità maschile, da sola o in associazione ad un fattore femminile di infertilità, ne sia la causa in ⁓50% dei casi. A rendere ancora più complessa la problematica è il dato epidemiologico che in ⁓40-50% dei casi non si riesce ad identificarne l’eziologia (forme idiopatiche) che pertanto sono suscettibili solamente di trattamento empirico o a ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Questo fatto richiama l’attenzione sulla necessità di fornire un’adeguata sorveglianza clinica della funzione testicolare nel periodo di transizione, in particolare la fase di vita successiva ai 14 anni, età che corrisponde al momento di passaggio dal Pediatra al Medico di Medicina Generale. Evidenze cliniche e scientifiche recenti suggeriscono che questa attenta sorveglianza dovrebbe addirittura iniziare già in età pediatrica con la valutazione della crescita e della funzione testicolare periodicamente nel corso dell’intero periodo pediatrico. Questo più attento e mutato atteggiamento clinico potrebbe aiutarci a scoprire precocemente la presenza di alterazioni e di patologie prima che il danno si sia potuto perpetrare a livello della gonade maschile. L’applicazione pratica del principio di gradualità clinica previsto dalla legge 40/2004 riguardante l’accesso delle coppie con problemi di infertilità ai centri di PMA, per quanto attiene la possibilità di diagnosticare e trattare la eventuale presenza di patologie maschili (ipogonadismo funzionale, flogosi delle vie urogenitale, varicocele, ecc.) che rendono il maschio infertile, ma reversibilmente, evitando quindi alla coppia la necessità di avvalersi delle tecniche di PMA (determinante costi e con tassi di successo complessivamente valutati al di sotto del 20%). Assume sempre maggiore rilevanza clinica la necessità di monitorare ed eventualmente curare patologie endocrine durante la gravidanza capaci di interferire con il decorso della stessa e con la salute della gestante e del nascituro. In particolare, la gestione del diabete gestazionale e delle alterazioni della funzione tiroidea. La gestione a medio-lungo termine delle complicanze endocrine in ambito oncologico che i nuovi farmaci per la cura delle principali neoplasie determinano (es. alterazioni della funzione ipofisaria e tiroidea in corso di trattamento con farmaci immunomodulanti). Il percorso post-chirurgico dei pazienti sottoposti a chirurgia radicale per neoplasia prostatica avviati a trattamento farmacologico di blocco androgenico in grado di favorire l’insorgenza delle principali patologie di interesse metabolico (insulino-resistenza, diabete mellito, osteoporosi). Il percorso riabilitativo della funzione sessuale nei pazienti cardiopatici sottoposti a procedure di rivascolarizzazione coronarica, che prevede scelte farmacologiche appropriate in contesti caratterizzati da alta instabilità emodinamica e sistemica. L’auspicio è quello di un dialogo sempre più aperto e basato sulle reali esigenze della popolazione che richiede accesso alle cure tra i rappresentanti della politica della Salute e le società scientifiche dei vari settori.

E' stato pubblicato  il 27 settembre scorso sul sito del dipartimento Famiglia, a firma congiunta degli assessori alla Famiglia Antonio Scavone e all'Economia Gaetano Armao, il decreto che stabilisce i criteri e le modalità del bonus matrimonio, che si porta in dote uno stanziamento di 3,5 milioni di euro.

L'importo del contributo per ogni coppia futura è fissato nel limite massimo di 3 mila euro. Per potere accedere al beneficio i futuri coniugi dovranno avere un Isee massimo di 30 mila euro che sarà calcolato sommando i valori dei due nuclei familiari di origine e quello dei due nubendi, il tutto ridotto del 40 per cento.

A essere presi in considerazione saranno i matrimoni svolti sul territorio regionale sia religiosi con effetti civili, sia i matrimoni civili che le unioni civili dal 15 settembre 2020 al 31 luglio 2021.
Ammesse a contributo le spese di pubblicazione, di partecipazione e inviti, la fornitura di fiori e arredi floreali, parrucchieri, estetisti, acquisto anelli nuziali, abbigliamento, vettura per il giorno della celebrazione, affitto sala/locali e catering, servizi di fotografia e riprese video, intrattenimento musicale, regali per i testimoni, spese per agenzie di viaggio. Le domande per la richiesta del beneficio potranno essere inviate dal giorno dopo la pubblicazione del decreto sulla Gurs e fino ai successivi 60 giorni al dipartimento Famiglia a firma congiunta dei futuri sposi.

"Con questa misura - ha affermato l'assessore alla Famiglia, Antonio Scavone - vogliamo attenuare anche gli effetti dell'epidemia covid 19 che hanno messo fortemente in crisi il settore del wedding. I dati Istat parlano di circa 70 mila matrimoni annullati in Italia.
L'erogazione del bonus matrimonio ha come obiettivo sia di dare un aiuto alle future coppie sia anche di sostenere il rilancio di un settore che negli ultimi anni in Sicilia era in forte espansione soprattutto per la crescente domanda internazionale nella scelta della Sicilia quale location delle celebrazioni".

"I 3,5 milioni di euro stanziati dal governo Musumeci - ha aggiunto l'assessore all'Economia, Gaetano Armao - provengono dai fondi riconosciuti alla Regione Siciliana dallo Stato, che dopo un difficile negoziato ha riconosciuto una ulteriore riduzione del contributo alla finanza pubblica con il cosiddetto 'decreto agosto'. In virtù di tale stanziamento il settore interessato e l'enorme indotto che ruota attorno potrà beneficiare degli interventi previsti dal decreto in un momento difficilissimo per le imprese e le famiglie che così hanno un incentivo per ripartire".
 

Partono i finanziamenti della Crias per le imprese artigiane danneggiate dall'epidemia di Coronavirus, il commissario ad acta dell'ente di credito per gli artigiani Giovanni Perino ha approvato le procedure di attuazione della Convenzione stipulata con Irfis-FinSicilia che destina 8 milioni di euro alla Crias per la concessione di prestiti agevolati.

I finanziamenti a tasso agevolato nei limiti del regolamento de minimis sono destinati alle imprese operanti in Sicilia iscritte all'Albo delle imprese artigiane e hanno lo scopo di fornire liquidità alle aziende che a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19 hanno subito un danno economico. L'importo minimo del finanziamento è di tremila euro e quello massimo di trentamila euro.

«Il finanziamento - spiega il commissario della Crias Perino - sarà determinato dalla somma di tre componenti: tremila euro saranno per tutte le imprese in attività al momento della presentazione della domanda, poi si terrà conto del volume d'affari delle imprese, destinando quattromila euro per quelle con un volume d'affari inferiore o uguale a 50 mila euro e settemila per quelle superiori a 50 mila euro e infine si terrà conto dei dipendenti assunti al momento della presentazione dell'istanza con mille euro per ogni lavoratore assunto da almeno un anno e 500 per i dipendenti assunti da meno di un anno».

La procedura, a sportello veloce, sarà interamente online sul sito della Crias che ogni decade del mese pubblicherà sul sito istituzionale l'elenco delle imprese che, in base alla dotazione finanziaria del fondo a quella data, potranno usufruire delle agevolazioni, seguendo l'ordine cronologico di presentazione delle domande, fino all'esaurimento dei fondi disponibili.

«In una situazione d'emergenza è fondamentale fare presto - sottolinea l'assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano - sono particolarmente soddisfatto della rapidità con cui la Crias ha predisposto tutto per cominciare a ricevere a giorni le istanze delle imprese artigiane. Abbiamo messo in campo uno strumento importante che ci permetterà di fronteggiare i danni economici causati dai due mesi di lockdown alle imprese artigiane cercando di incidere sul fronte della liquidità messa in crisi dal crollo dei fatturati e dagli esborsi per fornitori, dipendenti, fisco e banche»

Le domande di ammissibilità alla nuova linea di credito andranno effettuate sul sito della Crias (www.crias.it) dalle ore 9,30 del 4 giugno.

A partire dal 4 Maggio il parziale allentamento della fase uno entrerà nel diritto di ogni cittadino. La fase 2 entrerà nel vivo con il ritorno al lavoro di quasi 5 milioni di lavoratori nelle attività produttive e la maggiore circolazione di ognuno di noi nel rispetto degli ultimi decreti del Governo nazionale e regionale. Non è il liberi tutti. Deve essere chiaro affinchè prevalga il senso di responsabilità di ognuno e soprattutto a prevalere deve essere il senso della comunità già ampiamente dimostrata da noi cittadini di Regalbuto dal momento delle restrizioni. A prevalere deve essere la forte volontà di aderire al distanziamento fisico e di auto-regolarsi uniti ad una costante igiene personale. Senza questa premessa qualsiasi sia la data di riapertura parziale o totale  non servirà a nulla , alla luce del fatto certo che il virus continuerà a circolare tra di noi anche nelle prossime settimane se non mesi. Si può affermare dunque che la seconda ondata è nelle nostre mani. Distanziamento, prudenza, guanti e mascherina sempre a portata di mano, igiene personale, evitare gli assembramenti, sono tutti o parte delle regole per la convivenza con il coronavirus. E' su queste basi che la nostra comunità deve continuare a muoversi perchè solamente in questo modo riusciremo a controllare il diffondersi del virus fino a quando un vaccino o qualche altro sistema medico ci renderà immuni. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri familiari, alla nostra comunità, ai medici e infermieri del Covid-19 , ai tanti volontari e forze dell'ordine , al nostro stesso sistema sanitario che non potrebbe reggere uno tzunami di ritorno del virus.

In arrivo ulteriori risorse per l’edilizia scolastica. Sono stati infatti messi a disposizione altri 320 milioni di euro nell’ambito della Programmazione unica nazionale 2018-2020 che consentiranno alle Regioni di effettuare interventi di messa in sicurezza nelle scuole dei loro territori. “Sono risorse attese – spiega la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – che si aggiungono ai 510 milioni già assegnati agli enti locali lo scorso 10 marzo. Dobbiamo continuare a lavorare sul fronte dell’edilizia scolastica e della messa in sicurezza, guardando al futuro. Abbiamo bisogno di strutture che possano accogliere al meglio i nostri studenti”. “Si tratta di fondi – aggiunge la vice ministra Anna Ascani – che andranno in erogazione diretta agli enti locali sulla base delle priorità individuate dalle Regioni nell’ambito della Programmazione nazionale, nello specifico per il 2019. Questo ci consentirà di agire in maniera rapida e mirata. Anche in una fase delicata come questa stiamo mettendo al centro la sicurezza degli studenti, lavorando in sinergia con i territori e tutte le istituzioni coinvolte”.

Le Regioni avranno tempo fino al prossimo 29 maggio per inviare al ministero dell’Istruzione gli elenchi degli interventi da finanziare. Domani, intanto, si riunirà al ministero dell’Istruzione la Cabina di regia sull’edilizia scolastica, per fare il punto su fondi e interventi. Ecco la ripartizione regionale delle risorse: Abruzzo 11.032.723,63 euro; Basilicata 6.104.688,36 euro, Calabria 17.318.854,84 euro; Campania 32.190.459,87 euro; Emilia-Romagna 20.387.478,91 euro; Friuli-Venezia Giulia 7.928.822,04 euro; Lazio 26.385.648,73 euro; Liguria 7.126.559,83 euro; Lombardia 41.989.804,22 euro; Marche 10.008.774,78 euro; Molise 3.391.512,46 euro; Piemonte 21.513.653,32 euro; Puglia 21.174.884,04 euro; Sardegna 11.003.081,24 euro; Sicilia 29.459.756,29 euro; Toscana 19.515.775,86 euro; Umbria 7.106.115,90 euro; Valle d’Aosta 1.715.804,16 euro; Veneto 24.645.601,52 euro. Totale 320.000.000,00 euro. (ITALPRESS).

Due settimane di controlli serrati con l'impiego di quindici agenti. Settanta ditte ispezionate, tra punti vendita della Grande distribuzione organizzata, commissionari dei mercati all'ingrosso e punti vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli. Quarantasei verbali amministrativi elevati per violazioni della normativa sulla tracciabilità e sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari. Due sequestri di merce, uno dei quali di arance bionde affogliate che venivano vendute all'interno di cartoni del Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia Igp. Oltre cinquantamila euro di sanzioni comminate e una mole di documentazione acquisita dai cui accertamenti potrebbero scattare nuove multe per lo stesso importo. Sono i numeri dell'operazione di controllo sui prezzi dei prodotti agroalimentari disposta dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e condotta nelle nove province dell'Isola dal Nucleo operativo del Corpo forestale regionale e dall'Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari che fa capo al ministero delle Politiche agricole.

«Una sinergia importante - sottolinea il governatore Musumeci - per fare sentire in maniera forte la presenza delle istituzioni tra la gente che sta affrontando, con comprensibili difficoltà, questo periodo di emergenza provocato dalla pandemia da Covid-19. Siamo convinti che, soprattutto in questo momento, il consumatore vada tutelato per scongiurare il pericolo di frodi e per salvaguardare la sua salute. Esigiamo prodotti sani, arrivati sugli scaffali dei negozi dopo avere effettuato tutti i controlli di qualità e che, allo stesso tempo, siano venduti a un giusto prezzo.
Anche se sotto questo aspetto le oscillazioni al rialzo riscontrate diventano non sempre perseguibili perché vige il rapporto tra domanda e offerta che si forma sul libero mercato. L'attenzione, comunque, resta alta: ce lo chiedono i cittadini, che hanno rivolto sinceri apprezzamenti ai nostri agenti che operavano tra gli scaffali dei supermercati. I controlli saranno costanti e capillari sull'intero territorio siciliano».

Proprio per aumentare l'efficacia delle ispezioni in questo settore, a breve potrebbe essere sottoscritto un Protocollo d'intesa tra il Nucleo operativo per la sicurezza agroalimentare del Corpo forestale della Regione Siciliana e l'Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari.

 

Banchi distanziati , lezioni a distanza e nuova organizzazione scolastica. La scuola italiana si prepara alla riapertura annunciata dal Ministero per il mese di settembre. Sono già tanti i Presidi delle scuole di ogni ordine e grado che in questi giorni di chiusura degli edifici scolastici stanno cercando la migliore disposizione dei banchi di scuola  che rispetti il distanziamento previsto delle disposizioni del Governo. I problemi per i presidi sono quelli legati all'edilizia e soprattutto sulle dimensioni delle aule. Il vero problema sarà appunto quello del distanziamento di almeno due metri ma soprattutto è quello legato ad impedire il contatto tra gli alunni. Come si farà ? Le immagini in arrivo da Copenaghen fanno vedere bambini abbastanza impauriti rigidamente seduti dietro banchi distanziati fra di loro di due metri. Come sia possibile impedire a quei bambini di giocare assieme è francamente difficile dirlo. I presidi delle scuole danesi comunque hanno dovuto fare ricorso a tutta la fantasia disponibile chiedendo alle vicine Chiese (ove disponibili) di ospitare alcune classi o trasferendo alcune lezioni nei cortili esterni. Per quello che si sa in Italia si sta pensando di ridurre gli alunni per ogni classe, di aumentare i turni e di scaglionare gli ingressi. «E’ un processo molto complesso - dicono gli addetti ai lavori - perché si tratta di ristrutturare completamente le procedure e i processi educativi». Tornando alla scuola, e in colllaborazione con il dicastero di viale Trastevere, già in alcuni Comuni , si stanno valutando come prescrizioni lo scaglionamento dell'orario d'inizio delle singole classi: per evitare assembramenti fuori dai portoni, e con un intervallo dei 15 minuti, alcuni entreranno prima delle 8, altri dopo quell'ora. Alcune scolaresche potrebbero restare a casa e seguiranno le lezioni online, come in questi giorni. Altre ancora potrebbero andare di pomeriggio. In quest'ottica, per recuperare più tempo per la didattica, si sta prendendo in considerazione di tenere aperti gli istituti  anche il sabato.Facile immaginare per studenti e insegnanti l'obbligo di mascherine, guanti e distanza minima di un metro tra ogni banco. Si sta anche valutando come contingentare il numero degli allievi: si ipotizza un tetto di 20 componenti, dopodiché, pur con le difficoltà che comporta reclutare altri docenti, si formeranno altre classi. Soltanto un genitore potrà accompagnare a scuola il proprio figlio. Sono tutte ipotesi naturalmente anche perchè i capi d'Istituto aspettono le disposizioni del Ministero prima di iniziare a riorganizzare l'organizzazione scolastica in collaborazione coi Comuni. L'ultima parola, come detto, l'avranno il governo, con le ordinanze che la stessa Azzolina si accinge a presentare e  gli uffici  scolastici regionali.

Gli esercenti del cinema sono favorevoli all'idea di rilanciare il settore in estate attraverso arene e drive-in, come suggerito nei giorni scorsi dal presidente di Anica Francesco Rutelli.

 "Ne stiamo parlando a livello di associazione nazionale, drive-in e arene possono riportare la gente al cinema, essere un volano per tutta la filiera, fino a quando non riusciremo a riaprire noi, a settembre o ottobre", dice all'AGI Pierluca Sforza, membro del direttivo di Anec Lazio e gestore a Roma di quattro strutture, Intrastevere, Odeon, Tibur e Lux.

Le proiezioni all'aperto consentirebbero di superare eventuali restrizioni della fase 2 per il distanziamento sociale e la prevenzione del contagio. Sforza sottolinea che sarebbe "più semplice far rispettare le distanze rispetto alle tradizionali sale".

I biglietti potrebbero essere venduti e acquistati online. Il lavoro viene portato avanti da Anec nazionale, con un confronto continuo con il Mibact. "Stiamo facendo dei progetti nelle più grandi città d'Italia - spiega Sforza - a Roma tre o quattro. L'arena più importante è certamente l'arena a CineVillage a Talenti, che già prima della pandemia avevamo iniziato ad impostare e già fatta gli altri anni.

Quella a Piazza Vittorio è un'altra. E poi c'è il discorso dei drive-in, che garantiscono le distanze sociali. Il problema in questo caso riguarda i film, che non sono usciti da febbraio in poi, ma stiamo parlando anche con distributori e con Rutelli per avere delle anteprime o qualche evento spot". Dunque il tavolo è aperto. "Stiamo individuando dei planning utili per tutti sulle capienze delle arene o drive-in, sui costi, se potrebbero esserci degli sponsor".

Si valuta la possibilità di sfruttare l'area del laghetto a ponte Milvio, Caracalla, che ha spazi molto grandi, l'area del laghetto dell'Eur. "Bisogna dislocarne 3 o 4 a Roma e poi replicare lo stesso progetto in tutta Italia", aggiunge Sforza. Con la consapevolezza che sarà importante anche la collaborazione con il settore pubblico.

"Le arene non possono essere gestite tutte dalle associazioni", dice l'esercente. E ricorda: "Farci aprire le sale a luglio senza film e distanziamenti sarebbe solo deleterio". 

È stato pubblicato il bando per la concessione di contributi economici a studenti universitari fuori sede per l'anno accademico 2019/20. Le domande potranno essere presentate telematicamente dal 30 aprile del 15 maggio (alle ore 14). Sette milioni di euro per gli universitari siciliani fuori sede: è il sostegno che il governo Musumeci offre alle famiglie degli studenti in situazione di disagio per l'emergenza epidemiologica.

In dettaglio, quattro milioni sono destinati agli studenti iscritti in atenei al di fuori della Sicilia, anche all'estero. Per loro ottocento euro, se hanno mantenuto la permanenza, in quelle sedi, dal 31 gennaio fino a oggi.
Altri tre milioni di euro andranno, invece, agli studenti fuori sede, ma residenti in Sicilia, che abbiano richiesto il contributo alloggio all'Ersu per l'anno accademico in corso e siano risultati idonei, ma non assegnatari del beneficio.
I destinatari del primo contributo dovranno, inoltre, essere regolarmente iscritti all'anno accademico 2019/2020, appartenere a un nucleo familiare con una certificazione Isee non superiore ai 23 mila euro annui e non godere di altri benefici economici erogati per le stesse finalità.
Il sostegno verrà erogato tramite gli Ersu della Regione Siciliana: quello di Palermo provvederà all'istruttoria degli studenti iscritti in Italia, quello di Catania per gli universitari all'estero.

Il bando è pubblicato sul sito del dipartimento Istruzione della Regione Siciliana e sul sito degli Ersu siciliani. Per qualunque informazione è possibile scrivere a:
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