Codice 1 a ore 9. Il nuovo libro di Gaetano Amoruso In evidenza

Novembre 25, 2016 1350

Questa volta mi ha davvero sorpreso. Gaetano Amoruso, senza enfasi e senza tanti clamori, ha sfornato il suo ottavo libro e, a confermare la sua poliedricità di scrittore, riesce nell’intento non semplice di coniugare il proprio ambiente di lavoro con il suo pensiero libero e articolato in una miscela esplosiva di cultura sapiente, classica e filosofica utilizzata per analizzare la storia di una azienda siciliana, leader nella distribuzione dell’elettronica, che da piccola realtà locale, in pochi anni, riesce nell’intento, di espandersi in tutto il territorio siciliano e oltre. Il libro, dal titolo apparentemente bizzarro, Codice 1 a ore 9, che lo scrittore Mimmo Riggio, ha già recensito come un “momento di grazia”, racconta, con continui parallelismi e citazioni, la propria storia di anziano che pian piano, vede il crisalide trasformarsi in farfalla tra errori e levata di scudi, occasioni perdute e imbeccate e le ingiustizie di un mondo veloce e competitivo che spesso dimentica le proprie origini. Splendidi e densi di significato i racconti e gli aneddoti con la proprietà e gli acquirenti conosciuti, piacevolmente descritte le personalità degli interessati marcando la penna in alcuni colleghi che una scrittura colta ed emozionale fa intravedere come uomini e donne di altri tempi con una coscienza e una morale temprata dalle sfortune della vita. Sobrio, a volte brillantemente caustico, mai retorico, infilza il lettore con le sue storie fino a farlo rimanere senza respiro nella pagina che conclude il diario, una speranza che nelle difficoltà della vita riesce a vedere finalmente la luce. Ogni tanto il libro sembra cambiare tono, un po’ dimesso, di pungente tristezza, immediatamente respinto da una scrittura che riscopre i miti come quello di Anassagora in un passaggio straordinario che amalgama lavoro e cultura. La scelta del filosofo presocratico non è un caso. “Le cose visibili sono uno sguardo su quelle invisibili” ma è appena un accenno. Riscoprire i miti antichi che la scrittura risveglia, oltre alle ragioni profonde, e poco indagate, per cui Amoruso ama scrivere, costituisce il filo conduttore di questo libro. Il suo miglior libro. Agostino Vitale