Realizzare le opere finanziate dal piano si è rivelato molto complesso soprattutto per i comuni più piccoli. Per questo sono stati assegnati dei fondi ai centri con meno di 5mila abitanti per assumere personale specializzato.

Il tema dell’efficienza della pubblica amministrazione ritorna ciclicamente al centro del dibattito. La quantità di personale preposto per un determinato comparto e le competenze sono aspetti cruciali per il funzionamento della machina amministrativa. Non soltanto per le operazioni ordinarie ma anche per quelle straordinarie, come quelle legate agli investimenti di lungo periodo. L’accesso e l’utilizzo dei fondi del piano di ripresa e resilienza (Pnrr) ne è un chiaro esempio. Abbiamo già parlato delle difficoltà delle amministrazioni locali in questo senso, legate dal un lato alla capacità di presentare progetti ammissibili e dall’altro alla loro concreta realizzazione. Come approfondisce Svimeznelle fasi di attuazione delle opere pubbliche si accumulano spesso ritardi, in particolare nelle aree del sud. Portare a compimento gli interventi infrastrutturali entro i tempi previsti è però un aspetto cruciale per non rischiare di perdere l’accesso a parte dei fondi europei. 

Per facilitare e ridurre i tempi di realizzazione dei progetti previsti dal piano è stato predisposto il fondo per le assunzioni Pnrr per i piccoli comuni di personale tecnico specializzato. Si tratta di risorse specifiche per gli enti che non superano i 5mila abitanti, spesso i più carenti in termini di personale e competenze. Predisporre aiuti per i comuni di dimensione più ridotta è particolarmente rilevante: sono 5.532 le amministrazioni locali italiane che riportano un numero di residenti inferiore ai 5mila, componendo il 70% degli enti. Spesso tali centri sorgono nelle aree interne, lontani dai comuni maggiori baricentrici in termini di servizi. Per questo gli investimenti Pnrr in queste zone possono rappresentare un’opportunità importante per colmare gli storici divari territoriali che caratterizzano il nostro paese.Con il decreto legge 51/2021 sono stati delineati i processi per conferire gli incarichi di collaborazione per il supporto ai processi amministrativi legati all’attuazione del Pnrr. In questo contesto, è stato istituito un fondo particolare per le amministrazioni che non superano i 5mila abitanti. Tale fondo si trova nello stato di previsione del ministero dell’interno, controbilanciato dalla riduzione del fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Il personale assunto non è di tipo dirigenziale, si tratta di figure tecniche con delle competenze specifiche per portare a compimento i progetti del Pnrr. I contratti infatti sono a tempo determinato: possono superare i 36 mesi di durata ma non possono eccedere il periodo complessivo del piano. Gli inquadramenti contrattuali sono definiti dal contratto collettivo nazionale (Ccnl) comparto funzioni locali e possono essere di tre categorie: D, C e B3. Le assunzioni devono comunque passare una revisione che valuta il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio

Tappa in Sicilia, a luglio, del Pd per discutere di Autonomia differenziata e Pnrr. La segretaria nazionale, Elly Schlein, ha scelto Enna e poi Palermo per affrontare con i territori questi temi, strategici nei prossimi anni. Si inizia il 7 luglio con il coinvolgimento diretto della segretaria nazionale Elly Schlein con un doppio appuntamento siciliano a Enna e a Palermo incentrato su due argomenti nevralgici: autonomia differenziata e Pnrr. A Enna (Cinema Grivi, ore 9:30) Elly Schlein, con Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia, discuterà di autonomia differenziata assieme ai deputati Stefania Marino, Marco Sarracino (componente della segreteria nazionale Pd con delega al Sud-coesione territoriale e aree interne) e Peppe Provenzano (componente della segreteria nazionale con delega agli Esteri). 

Aumento dei costi del Servizio di Salvaguardia dell’energia elettrica: questo il tema dell’incontro che si è svolto tra L’ANCI Sicilia e ARERA (Autorità di Regolazione per Energia e Ambiente).

Durante l’incontro il presidente e il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, hanno evidenziato come tali costi siano insostenibili per molti comuni, in particolare per quelli che vivono già una difficilissima condizione finanziaria, e come ci sia il grosso rischio di mettere in pericolo la qualità dei servizi essenziali  erogati a cittadini e imprese.

Si è, quindi, trattato di un confronto per chiarire, dal punto di vista tecnico, cosa si possa fare di concreto per aiutare gli enti locali ad uscire da questo scenario drammatico evitando il dissesto finanziario.

“L’aumento dei costi dell’energia- ha spiegato Amenta – ha causato un’ impennata  dei tributi locali nei Programmi economici finanziari (PEF). Aumenti che spesso non sono sostenibili dalle famiglie che si trovano nell’impossibilità di pagare, generando un forte ammanco nelle casse comunali. Bisogna fermare questo circolo vizioso che con un pericoloso effetto domino  ha fatto schizzare i costi della Tari e del servizio idrico integrato, due voci che risultano essere tra le cause più significative della crisi finanziaria dei comuni”.

ANCI Sicilia e ARERA hanno, quindi, sottolineato la necessità di chiedere al Governo una modifica normativa che possa favorire la fuoriuscita dei comuni dal mercato di salvaguardia.

“È necessario individuare – hanno concluso Amenta e Alvano – norme che favoriscano l’accesso al mercato libero attraverso strumenti finanziari e tutele per far fronte ai debiti pregressi è un meccanismo di garanzia che eviti il repentino ritorno al mercato di salvaguardia”.

«La Procura della Repubblica di Messina ha consentito l’utilizzo delle navi sequestrate alla “Caronte&Tourist Isole Minori” per i servizi di linea da e per le isole minori, sotto la guida dell’amministrazione giudiziaria a cui sono state affidate». Lo rende noto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, avendone avuto notizia. La Regione, tramite l'assessorato alle Infrastrutture, aveva scritto al giudice per le indagini preliminari, alla Procura messinese, all’amministratore giudiziario e ai prefetti di Agrigento, Messina, Palermo e Trapani, esponendo la preoccupazione per lo svolgimento del servizio e chiedendo di sapere se le navi sottoposte al fermo potessero essere comunque essere impiegate e in quali termini. «La Procura - aggiunge Schifani - ha dimostrato grande sensibilità concedendo l’uso dei traghetti, senza i quali sarebbero stati a rischio molti collegamenti, penalizzando sia i residenti sia gli operatori economici, tanto quanto i turisti che affollano le nostre isole nella stagione estiva. Appena appresa la notizia, ieri, ci siamo subito attivati per trovare una soluzione e siamo lieti che l’Autorità giudiziaria abbia colto il nostro allarme. Ringraziamo anche i prefetti coinvolti che hanno dimostrato grande attenzione a questo tema. In attesa che il procedimento giudiziario faccia il suo corso, vengono intanto assicurati i servizi indispensabili sulle rotte da e per le isole, alle quali il governo regionale presta sempre grande attenzione».
 

PALERMO (ITALPRESS) – Taglio del nastro all’interno dell’ospedale Cervello di Palermo dove questa mattina è stato inaugurato il reparto di Oncoematologia, centro di riferimento regionale per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle leucemie e dei linfomi per il trapianto di midollo osseo. “Ogni inaugurazione è sempre una magnifica occasione per riaffermare l’impegno da parte del governo nei confronti della Sanità pubblica. Inaugurare un nuovo reparto significa dare la possibilità ai pazienti di vivere in ambienti confortevoli, perchè sulla qualità dei professionisti che lavorano in questa realtà non c’è mai stato alcun dubbio. Il trapianto di midollo osseo oggi è sicuramente una delle terapie più concrete, più certe per dare a persone affette da patologie ematologiche una risposta di guarigione. Abbiamo casistiche molto confortanti da questo punto di vista, e lo trovo un fatto importante”, ha dichiarato l’assessore regionale della Salute Giovanna Volo.
L’inaugurazione odierna è frutto di mesi di una ristrutturazione che prevede l’ampliamento dei posti, nonchè un ammodernamento tecnologico della struttura per una spesa di circa 750mila euro con fonti di finanziamento aziendali. Con l’aggiornamento della pianta organica, si contano 20 posti letto in reparto, 11 posti in Day Hospital, 10 in unità trapianti, ai quali se ne aggiungono altri 16 in ematologia. L’oncoematolgia è dotata di 12 medici, il primario e 22 infermieri. “Questi sono momenti di grande soddisfazione e di grande piacere, ancora di più per me che sono cresciuta in questo mondo, in questo ospedale, perchè qui ho fatto la mia prima specializzazione presso il reparto di ematologia. Rivivo e rivedo quello che erano i miei tempi, molto lntani da quello che invece inauguriamo oggi”, conclude l’assessore Volo. Tra i presenti anche il commissario straordinario Walter Messina che vede in questo reparto un piccolo passo in avanti per la ripresa di fiducia nella Struttura del Servizio Nazionale Sanitario da parte dell’opinione pubblica.

foto: xm3/Italpress

«Imprimiamo una prima sforbiciata ai cosiddetti enti inutili della Regione. Anche questo è un impegno che avevamo assunto davanti ai siciliani e confermiamo oggi la precisa volontà di mantenerlo passando ai fatti. Lo facciamo nell'interesse della nostra Regione ad avere un quadro ordinato e regolare delle proprie articolazioni operative, nonché nell'interesse dei cittadini a vedere azzerate inefficienze e sprechi».

Così il presidente della Regione Renato Schifani commentando l'approvazione da parte della Giunta regionale dei bilanci finali di liquidazione di dieci delle vecchie Aziende autonome di soggiorno e turismo (Aast), inattive da decenni, ai sensi della legge regionale 15 del 2005. A curare l'iter l'assessorato all'Economia. Si tratta delle Aziende di due Città metropolitane, Catania/Aci Castello e Messina, e di quelle dei centri di Caltagirone, Capo d'Orlando, Cefalù, Erice, Giardini Naxos, Messina, Milazzo, Nicolosi, il cui antico scopo era di promuovere e coordinare le politiche turistiche di località, riconosciuta di interesse turistico.

«Le Aziende, in liquidazione da anni e di cui abbiamo finalmente chiuso i bilanci - spiega l'assessore all'Economia Marco Falcone - rientrano nella prima tranche di soppressioni di enti fantasma della Regione, iniziativa di risanamento su cui il Governo Schifani sta imprimendo un deciso slancio così come da programma. Seguiranno nelle prossime settimane le altre Aast e diversi altri enti inutili che appesantiscono la Regione da vent'anni e oltre. Ora ci sarà un ultimo passaggio in Assemblea regionale per poi decretare il definitivo taglio di questi rami secchi dell'amministrazione regionale, nel rispetto di leggi parecchio risalenti a cui, oggi stiamo finalmente dando attuazione».

Di seguito pubblichiamo i risultati delle  preferenze sui progetti presentati da associazioni relative al progetto "democrazia partecipata" . Ricordiamo che si è voltato domenica scorsa , presso la sala del Cine Teatro Urania . 
 
1) Chione (Fraternita di Misericordia) - 509 pref.
2) Festa di quartiere (musica & cultura)- 322 pref.
3) Festa della Madonna (Parr. S. Maria) - 314 pref.
4) Festa di San Vito (Parr. S. Basilio) - 230 pref.
5) Panchina big bench (Vito PIcardi) - 211 pref.
6) Visit Regalbuto (Proloco Regalbuto) - 189 pref.
7) Ginnastica dolce (Solidarietà e futuro) - 120 pref.
8)Andiamo a teatro (Voculanzicula) - 78 pref.
 
Ai primi tre andranno i 13.500,00 €. stanziati.

 

PALERMO (ITALPRESS) – Un patto fra centristi “per raggiungere il 30% in Sicilia e il 10% a Roma riequilibrando il peso di Fratelli d’Italia e Lega”. E’ quanto propone Totò Cuffaro che vede in Renato Schifani il leader dell’area moderata: “E’ lui il leader della composizione che io immagino. Spero che faccia il leader di quest’area, non dentro ma accanto a Fdi”.
Cuffaro, in un’intervista al Giornale di Sicilia, ricorda Silvio Berlusconi, che lo aiutò politicamente negli anni d’oro quando era Presidente della Regione siciliana e lo difese nel momento della caduta: Mi è sempre stato vicino politicamente. Mi aiutò a fare in modo che la norma del nostro Statuto che autorizza il presidente della Regione a essere presente al Consiglio dei ministri venisse applicata. Ci permise di completare opere pubbliche come la Palermo-Messina e altre per uscire in pochi mesi dalla crisi idrica. Ma mi è stato vicino anche dal punto di vista umano”. “Anche dopo, quando ero in carcere – sottolinea Cuffaro – fu un punto di riferimento”. “Mi diceva sempre – aggiunge l’ex governatore – che ci univano tre cose: l’essere stati ex allievi salesiani, la passione per il Milan e quella per la politica”.
Berlusconi lascia uno spazio enorme al centro e, secondo l’analisi di Cuffaro, “da qualche mese c’è un movimento che punta alla ricomposizione dell’area moderata. La sua morte purtroppo accelererà questa fase”. “Io mi auguro – prosegue – che Forza Italia trovi le ragioni dell’unità per andare avanti. Ma inevitabilmente ci saranno pulsioni intorno a lei. Si rischia la diaspora e se dovesse succedere mi auguro che la parte più consistente del partito di Berlusconi resti unita in un progetto che ha come punto di riferimento il Ppe”.
“Noi della nuova Dc – spiega – stiamo lavorando per mettere insieme l’area moderata. Con Noi con l’Italia di Lupi, l’Udc di Cesa e in Sicilia Lombardo. Perchè questa operazione riesca è indispensabile il contributo di Forza Italia. Senza non si può fare. Ma con Fi questo fronte rappresenterebbe il Ppe italiano”. “Forza Italia, la Nuova Dc e l’Mpa di Lombardo in Sicilia valgono il 30%. Lo schieramento che immagino a livello nazionale può arrivare al 10%. Tutti insieme in un unico contenitore sotto le insegne del Ppe. Le Europee della prossima primavera possono essere le prove generali. E non sto contando la possibile sopresa Renzi – aggiunge Cuffaro -. Se fossi al suo posto guarderei con attenzione a questo progetto. Tra l’altro, il fatto che ha preso le distanze di Calenda da qualche parte dovrà condurlo…”. Un Ppe alleato della destra, auspica Cuffaro, “ma come un gruppo autonomo. Per questo mi auguro che la eventuale diaspora in Forza Italia non porti a un assorbimento da parte di Fratelli d’Italia e Lega ma a una formazione che si ispira al Ppe”. In Sicilia, secondo Cuffaro, il leader di quest’area moderata sarebbe Renato Schifani: “E’ lui il leader della composizione che io immagino. Spero che faccia il leader di quest’area, non dentro ma accanto a Fdi”.
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(ITALPRESS).

L’Italia è un paese caratterizzato da un importante flusso turistico sia interno che internazionale. I comuni possono prevedere sussidi al settore ma anche uscite per la promozione dell’immagine del territorio.

Di recente, si è parlato di un possibile aumento importante delle presenze turistiche in Italia nel 2023, oltrepassando addirittura i valori pre pandemia. Ma il settore non è composto solo dall’ambito alberghiero, sono infatti collegate numerose attività, dai ristoranti alle attività ricreative connesse alla valorizzazione dell’offerta. I privati hanno un ruolo centrale a livello di titolarità e gestione ma anche i comuni possono contribuire a sostenere chi opera in questo ambito.

Nel 2021 si sono registrate circa 289,2 milioni di presenze negli esercizi ricettivi turistici, come rileva Istat. Un dato positivo sia per quel che riguarda i movimenti dei turisti italiani che per quelli internazionali. Si tratta di una iniziale ripresa dall’arresto causato dalle restrizioni per l’emergenza pandemica ma si tratta di risultati ancora lontani da quelli registrati pre-covid.

Gli esercizi alberghieri rilevati in Italia nel 2021 sono poco più di 32mila mentre quelli extra-alberghieri sono circa 188mila. Sono numerosi i tipi di struttura compresi in questa categoria: si parla infatti di campeggi e villaggi turistici ma anche alloggi in affitto e agriturismi. Per queste e altre attività connesse al settore, i comuni prevedono delle uscite per il loro supporto.

Le spese dei comuni per il turismo

All’interno dei bilanci comunali c’è una specifica missione destinata al supporto a questo comparto. Oltre alle uscite per i sussidi e le attività di coordinamento con i numerosi ambiti connessi a quello turistico, sono comprese anche tutte quelle spese legate alla promozione del territorio.

Rientrano le uscite per le manifestazioni turistiche, l’organizzazione di campagne pubblicitarie e di produzione di materiale promozionale legato all’immagine territoriale. Ma anche tutte le spese per gli uffici turistici di competenza dell’ente.

Tra i Comuni della provincia di Enna , i dati forniti dalla ricerca di OPENPOLIS , mostrano :

CENTURIPE che nel 2021 ha speso per il turismo 39400 eu

ENNA :  115300 EU

NICOSIA : 42173.04

 

Dall'inizio dell'anno sono arrivate a Pozzallo oltre 55.700 tonnellate di grano. Un flusso inarrestabile che mette in ginocchio gli agricoltori: per questo al porto di Pozzallo sono giunti stamani da tutta la Sicilia gli agricoltori Coldiretti che hanno manifestato a pochi metri dall'attracco dell'ennesima nave in arrivo questa volta dalla Grecia con cereale bulgaro.  "Il grano siciliano, prodotto in oltre 260.000 ettari, sta subendo una crisi senza precedenti a causa di queste importazioni continue" afferma il presidente regionale Coldiretti Francesco Ferreri - . Un allarme ribadito anche al Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, che insieme ai vertici delle forze dell'ordine ragusane ha ricevuto una delegazione composta dai presidenti e direttori Coldiretti di tutta l'Isola "Siamo solo all'inizio - aggiunge il presidente Ferreri -.
    Presenteremo all'Assessore regionale all'agricoltura una richiesta di intensificazione dei controlli che sono già obiettivamente migliorati, e soprattutto occorre un intervento fermo e deciso nei confronti del Governo nazionale per velocizzare le indennità per coloro che hanno subito danni gravi alle colture per le calamità. E ancora saranno coinvolti tutti i capigruppo all'Assemblea Regionale Siciliana in modo da evidenziare quanto stanno vivendo i cerealicoltori e chiederemo un incontro con il presidente della Regione Renato Schifani".
    La domanda di grano 100% Made in Italy - sottolinea Coldiretti Sicilia - si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall'estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Italia. Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi seguano gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee. Bisogna anche ridurre la dipendenza dall'estero e lavorare per prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione. (ANSA).