«L'attuale situazione sulla povertà assoluta, tra le più gravi conseguenze del Covid 19 e che secondo i dati Istat tocca il valore più elevato dal 2005, impone scelte immediate; il tempo d'intervento è fondamentale. Per questo motivo il governo Musumeci ha destinato 17 milioni del fondo povertà per venire incontro alle esigenze primarie dei senza fissa dimora e dei nuovi poveri». Lo afferma l'assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone.

«Alla luce dei dati forniti dalle associazioni regionali di volontariato - che parlano di distribuzione dei pacchi alimentari triplicata dal 2019 al 2020 e dei recenti dati Istat che indicano in due milioni - le famiglie italiane in condizioni di grave difficoltà economica, con un aumento di 335 mila rispetto al 2019, aggiunge Scavone, l'assessorato regionale della Famiglia trasferisce circa 17 milioni ai 55 distretti socio sanitari dell'Isola con l'obiettivo di un aiuto immediato al disagio ed un sostegno al generoso mondo del volontariato».

In particolare, i distretti socio sanitari dell'Isola utilizzeranno queste risorse, sia per la gestione di servizi rivolti alla grave marginalità adulta che per la lotta all'esclusione sociale, garantendo il mantenimento dei servizi di base ed essenziali alle persone senza fissa dimora in atto gestiti in forma diretta dai servizi sociali dei comuni o da enti del volontariato che operano nel territorio da almeno
5 anni.

«Il 50 per cento di questi 17 milioni - continua l'assessore alle Politiche sociali - sono destinati agli enti del volontariato che operano da almeno 5 anni nel territorio regionale e che si sono distinti in azioni di volontariato per l'accoglienza delle persone più fragili e senza fissa dimora.

La riunione fondativa si è svolta in modalità telematica Mercoledì 7 Aprile; dalle elezioni, subito a seguire la riunione, è emerso quanto segue:

Mario Di Dio (1996) – Presidente

Andrea Branciforte (2003) – Segretario

Elena Faraci (2003) – Tesoriere

Francesco Intraguglielmo (2003) – Responsabile dell’Ufficio del Dibattito

Gli altri membri dell’organo Direttivo sono Gaetano Di Marco (1998), Giorgio Perricone (2004), Nicolò Di Dio (2002) e Alessandro Gualtieri (2003).

Il Presidente, nel dare un contributo ai ragazzi che hanno fondato la sezione della GFE a Enna, spiega cosa rappresenta la GFE, scegliendo una parte del Manifesto di Ventotene che meglio spiega i principi fondanti della GFE: “non è un partito politico perché, pur promuovendo attivamente ogni studio riguardante l’assetto istituzionale, economico, sociale della federazione europea, e pur prendendo parte attiva alla lotta per la sua realizzazione e preoccupandoci di scoprire quali forze potranno agire in favore di essa nella futura congiuntura politica, non vogliamo pronunciarci ufficialmente sui particolari istituzionali, sul grado maggiore o minore di collettivizzazione economica, sul maggiore o minore decentramento amministrativo ecc. ecc., che dovranno caratterizzare il futuro organismo federale. Lasciamo che nel seno del nostro Movimento questi problemi vengano ampiamente e liberamente discussi. (…) Di fatto, i nostri aderenti militano quasi tutti in qualcuno dei partiti politici progressivi: tutti si accordano nel propugnare quelli che sono i principi basilari di una libera federazione europea, non basata su egemonie di sorta, né su ordinamenti totalitari, e dotata di quella solidità strutturale che non la riduca ad una semplice Società delle Nazioni”.

Le attività della sezione MFE e GFE di Enna prevedono per il 2021 due appuntamenti di rilievo.

Il 9 Maggio in occasione della festa dell’Europa e del lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa sarà convocato via web un consiglio comunale, in tale occasione chiederemo all’istituzione la costituzione in seno al Consiglio comunale dell’intergruppo federalista europeo.

Il secondo appuntamento è previsto per il 15 Settembre con il conferimento del premio per l’Europa Federico II all’On. Mercedes Bresso ex Presidente della Regione Piemonte e Presidente JEF.

La GFE si augura che anche il Comune di Enna faccia parte delle forze che credono in una Europa Federale, Sovrana e Democratica.

È ora il momento dell’impegno e della mobilitazione, noi giovani federalisti non faremo mancare la nostra fattiva presenza.

Il Segretario Il Presidente

Da un post pubblicato dallo studioso e scrittore Franco Santangelo riferiamo di SEI giovani eroi partigiani regalbutesi   che hanno partecipato alla lotta per la liberazione. . Questi nostri eroi abbiamo il dovere di farli ricordare soprattutto alle giovani generazioni . La proposta fatta tempo ( molto tempo fa) alla Amministrazione Comunale di Regalbuto di dedicare una piazza o una stele ai nostri partigiani , oggi si rafforza sempre di più nell'aver appreso la storia di questi ragazzi  grazie anche alla penna di Franco Santangelo.

Vito Castiglione n. a Regalbuto 13 giugno 1923 - m. il 26 agosto 1944 - Partigiano nella Brigata "Oreste".
Profilo: I partigiani della Brigata Oreste venuti a conoscenza dell'attacco sferrato dai nazi-fascisti all'imbocco dell'alta valle Borbera, senza indugio si portano a Pertuso e fianco a fianco lottano insieme ai contadini del posto, per tre giorni tennero testa agli attaccanti, ma in uno scontro con le truppe tedesche della Wehrmcht in Val Borbera, aiutate dalle camice nere di Novi Ligure - il Caposquadra Partigiano Vito Castiglione si batteva strenuamente per difendere una importante quota, la cui perdita avrebbe potuto causare l'accerchiamento della sua formazione. Nel duro scontro finale alla testa dei suoi gregari riusciva a mettere in fuga il nemico, assicurando così il possesso definitivo della quota. Colpito al petto da una raffica nemica decedeva successivamente per la causa della libertà. Con decreto del Ministero della Difesa Italiano del 31 ottobre 1972 è stato decorato con la Medaglia d'Argento al valore della Resistenza. In val Borbera in onore dei partigiani caduti è stata eretta una stele. Fonte Ministero Difesa Italiano.
 
Profilo:Francesco Missorici nasce a Regalbuto il 21 gennaio 1924 in una famiglia di modeste origini contadine. Nel maggio del 1943 lascia la Sicilia per il Piemonte, dove svolge il servizio militare fino al settembre 1943. L’8 settembre lo sorprende ad Alba, presso il 253° reggimento fanteria. Per qualche mese, dopo lo sbandamento seguito alla notizia dell’armistizio, vive nascosto nel Cuneese lavorando con alcuni compagni e riuscendo a sopravvivere grazie agli aiuti degli abitanti del posto. Nel marzo del 1944 è catturato dai tedeschi durante un rastrellamento e rimane prigioniero, in attesa di essere mandato in Germania, per circa un anno. Nel marzo del 1945 riesce a scappare e si unisce ai partigiani della 45ª brigata Garibaldi. Con il nome di battaglia di "Pippo" partecipa a diverse azioni nell’Astigiano. Dopo la liberazione ritorna a Regalbuto dove riprende l’attività di bracciante e si iscrive all’Associazione nazionale combattenti e reduci. Nel 1959 si trasferisce a Catania e trova lavoro come manovale. Si iscrive all’Anpi negli anni ’80, avendo avuto notizia solo allora dell’esistenza dell’associazione.
 
GAETANO FAILLA. Profilo: n. Regalbuto 27/07/1916, operaio, soldato, partigiano in Emilia Romagna nel Ferrarese. Dall'aprile 1944 nella 35a Bis Brigata Garibaldi "Mario Babini" del Battaglione "Edgardo Fogli". Merita essere ricordata l'opera in queste valli di Renata Viganò, staffetta partigiana nella stessa Brigata, con la narrativa e poi il film "L'Agnese va a morire" e "La morte non costa niente" di Antonio Melluschi. La Brigata a cui aderì Gaetano Failla svolse le principali attività nel disarmo di tedeschi e fascisti, nel recupero dei piloti degli aerei colpiti e nel servizio di informazioni agli alleati. Con l'avvicinarsi del fronte si moltiplicarono anche gli scontri in campo aperto, spesso condotti insieme ai partigiani della 28ª brigata Garibaldi Mario Gordini, fino alla vera e propria battaglia per la liberazione di Filo del 12-14 aprile 1945.
 
Marzullo Giuseppe nome di battaglia "Alberto". Profilo: n. Regalbuto il 04 ottobre 1923 m. 24 aprile 1945, facente parte della Brg GL Borrotzu di Rapallo (GE), nonostante le diverse disposizioni del Comando di Zona, la Brigata in data 23/24 aprile si reca a Rapallo per liberare la città ed assumerne il controllo, vengono fatte trattaive con i Tedeschi di stanza nella zona per la resa, questi chiedono una tregua prima fino a mezzanotte e dopo per essere dilazionata sino alla mattina successiva, in mattinata sopraggiungono altri tedeschi in ritirata provenienti dalla riviera di levante i quali entrano in conflitto con i partigiani rompendo la tregua, catturano tredici partigiani e subito li passano alle armi fucilandoli, di questi cinque muoiono immeditamente, tra i quali Giuseppe Marzullo, di Regalbuto, due riescono a fuggire e i rimanenti rimangono feriti, mentre i tedeschi fuggono in ritirata. Per le poche testimonianze rimane il dubbio se i partigiani hanno subito una imboscata tedesca oppure si è trattato di uno scontro con le truppe tedesche in ritirata. L'eccidio del muraglione antisbarco di Rapallo, Rapallo, 24.04.1945
 
Giuseppe Lanza nome di battaglia "Cocò". Profilo: Partigiano, si aggregò alla I Divisione Garibaldi di Val Sangone (Piemonte), in una operazione di rastrellamento fu catturato e deportato in Germania.
I rastrellatori abbandonavano la Val Sangone: in una settimana hanno ucciso un centinaio di partigiani e diciotto civili, catturato e deportato in Germania oltre cinquanta uomini, fra questi Giuseppe Lanza di Regalbuto, incendiato due paesi interi (Pontetto e Forno) e numerose case in ogni frazione.
Le formazioni della Val Sangone, nel quadro di un piano coordinato con le formazioni della Val Susa, attaccano la polveriera di Sangano ed i presidi di Avigliana. Il comandante De Vitis, dopo la conquista della polveriera e la cattura dell'intero presidio, fa fronte al contrattacco tedesco e con un nucleo di coraggiosi cade per consentire la ritirata della sua formazione. Il suo posto di comando della formazione verrà preso da Giuseppe Falzone. Inserimento e revisione cronologia comparata di Guido Ostorero.
 
Giovanni Battista Gammino, Partigiano. Profilo: n. a Regallbuto 18 novembre 1913 aggegato alle Brigate Partigiano nel Trentino Alto Adige. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 il Trentino Alto Adige assieme a Trieste vienero annessi dal terzo Reich, mentre Mussolini costituisce la Repubblica di Salò. I tedeschi impedirono che i repubblichini attraversassero i confini regionali, per la poca fiducia nutrita, ma insieme in quel territorio costituirono una zona franca. Le formazioni partigiane si prepararono sulle montagne per attaccare i nazisti invasori ma anche i fascisti della vicina Salò. I tedeschi crearono il CST (Corpo di Sicurezza del Trentino) composto da più di tremila giovani del luogo con il compito di controllare il territorio e tutte le attività antifasciste. Le formazioni partigiane capirono che la loro posizione non era soltanto da ascrivere ad una strategia militare come la resistenza armata ma doveva essere accompagnata da una resistenza civile nei confronti del Gauleiter di Innsbruck, Franz Hofer che imperava nel trentino, nominato da Hitler. Per questi motivi la lotta di liberazione nella regione rimase circoscritta alla tenacia e combattività di minoranze di giovani votati al sacrificio, all'adesione di soldatati disertori o sbandati, come Giovanni Battista Gammino, che con azioni di collegamento con formazioni partigiane del bresciano attuarono interventi organici di disturbo e sabotaggio sia nei confronti dei nazisti che dei fascisti arroccati a Salò. La repubblica di Salò finisce il 25 aprile 1945 con l'ultimo atto di scioglimento del giuramento dei militari e civili republichini e definitivamente con l'uccisione di Mussolini tre gorni dopo e degli altri membri del governo a Dongo.
 
Vincenzo Gamiddo. Partigiano. Profilo: n. a Regalbuto 14 aprile 1924 m. 23 novembre 1944 - della IX Div. Garibaldi "Alarico Imerito" col nome di battaglia "Fiamma" - fucilato insieme ad altri partigiani in una operazione di rastrellamento tedesco. Si legge nei verbali del movimento di resistenza operante a Variglie frazione di Asti, quanto segue: "A fine estate del 1944 si costituisce il distaccamento armato di Variglie, aggregato al distaccamento di Varigliasco, appartenente alla 101° Brigata Garibaldi 9° Divisione. Il distaccamento era composto da 27 volontari, tra operai, contadini e alcuni sbandati dell'8 settembre 1943, tra i quali Vincenzo Gamiddo, nato a Regalbuto provincia di Enna. L'entusiasmo di questi giovani era alto, riposavano nelle stalle, al posto del bestiame. Questi uomini controllavano l'intera zona, svolgendo azioni di sabotaggio contro posti di blocco fascisti e attacchi alle tradotte militari. Nell'autunno 1944, mentre tutta la zona ribolliva di formazioni partigiane, il comando nazifascista fu costretto a sferrare diversi attacchi: il 23 novembre 1944 punta su Variglie e alle ore cinque del mattino si ebbero i primi scontri con le formazioni partigiane. Purtoppo i partigiani Vincenzo Gamiddo, Merloni Lionello e Oddone Umbertino, vennero circondati, catturati e rinchiusi in una casa in zona Ribet. La reazione delle altre formazioni partigiane fu immediata, accorsero in aiuto, la lotta fu dura, tanto che i nazifascisti batterono in ritirata ed ebbero un morto e un ferito. Raggiunsero però il luogo dove i due giovani partigiani erano stati fatti prigionieri insieme a Vincenzo Gamiddo, li prelevarono e li legarono mani e piedi, dopo rastrellarono una ventina di abitanti della zona, presero i prigionieri e li posero di fronte agli abitanti rastrellati e infine fucilati, dopo gli abitanti furono trasferiti in carcere. Nel luogo in cui vennero fucilati i partigiani Vincenzo Gamiddo, Merloni Lionello e Oddone Umbertino, venne eretta una lapide in ricordo del sacrificio dei caduti, mentre la salma del partigiano Vincenzo Gamiddo riposa ancora oggi nel cimitero di Variglie. L'ANPI di Asti lo ha ricordato donando una lapide in sua memoria al comune di Regalbuto.
 
VITO RICCIARI, nato a Regalbuto l’8 marzo 1916, laureato in lettere presso l’Università di Catania, Allievo del Corso Ufficiali di complemento in Pinerolo, Cobelligerante della guerra di Liberazione, risponde alla chiamata alle armi del 2 luglio 1941 e viene assegnato al II° Reggimento Piemonte Reale di Cavalleria di stanza a Merano, viene promosso col grado di Sergente e nel 1943 inviato alla Scuola di Ufficiale di Complemento di Pinerolo. Dopo l’8 settembre 1943 il suo reggimento si oppone alle truppe tedesche che muovono su Torino, operando tra Nichelino, Cambiano, Caraglio e Villafalletto, Nel 1948 ricevette il primo incarico annuale di docente, nel 1949 fu vincitore del concorso a cattedra di Italiano, Latino, Storia e Geografia, ricoprì la funzione di Preside nella Scuola Media “G.F.Ingrassia” di Regalbuto e concluse la sua carriera nella Scuola Media “A.Meucci” di Catania.
 

 

Il Circolo del PD di Regalbuto apre la campagna di tesseramento. " Vista la particolare situazione dettata dalla Pandemia,- fanno sapere in un comunicato della segreteria del circolo Ciccio Marraro -  Il Circolo non potrà aprire fisicamente le porte della nostra sede, ma non abbiamo intenzione di fermare la nostra azione politica e la nostra passione a causa del COVID-19, quindi lanceremo una campagna di tesseramento con la raccolta dati via mail che comunicheremo nel nostro profilo Facebook. La nostra azione politica ha bisogno del contributo di tutti coloro che hanno a cuore la nostra piccola comunità, per continuare a costruire insieme proposte credibili e ambiziose da mettere a disposizione dell’intero paese.
Oggi più che mai, in un momento così difficile e pieno di incertezze, abbiamo bisogno di una politica seria ed equilibrata, basata su proposte ragionate e sui valori che ci hanno
sempre accompagnati nel nostro agire politico. Senza valori non si hanno punti di riferimento e si rimane inchiodati al presente, senza passato e senza futuro.
“Sostenere il Partito democratico è sostenere quei valori”. Facciamo appello ai nostri iscritti, ai nostri elettori e ai nostri simpatizzanti affinché rinnovino l'iscrizione o si impegnino a vivere una nuova esperienza di partecipazione attiva nel Partito Democratico."

Parte la corsa all’estate. E, stando agli umori e alle agende di numerosi operatori turistici della Penisola sembra proprio che per molti vacanzieri il conto alla rovescia sia iniziato. Certo, in sicurezza: il titolare del ministero del Turismo, Massimo Garavaglia, ha annunciato un documento speciale a livello europeo che consentirà villeggiature il più possibile a prova di Covid. Intanto si registrano già i primi sold-out per i mesi più caldi, anche se il panorama non è omogeneo. Ma, anche a livello locale, ognuno si gioca le sue carte.Un'estate da tutto esaurito si annuncia per le località turistiche dell'Emilia Romagna. A Linosa e Lampedusa si registra invece un incremento di acquisto seconde case. In Sicilia però il quadro incerto sul Covid per ora fa registrare tutto bloccato in attesa di notizie più confortanti sul piano pandemico. Poche le prenotazioni e famiglie che scelgono case in affitto con piscina o in località poco frequentate dai turisti. Insomma tutto ancora da decidere e si spera che almeno entro fine Maggio o metà Giugno si arrivi a un numero di vaccinazioni che potrà consentire lo spostamento tra regioni e salvare così la stagione e comunque fornire una boccata di ossigeno ai ristoratori.

Per Lobbying si fa riferimento a un insieme di attività pronte a promuove gli interessi di determinate categorie presso le istituzioni. In modo generale sono delle organizzazioni che cercano di influenzare i processi politici, a differenza dei partiti non partecipano alle elezioni, e quindi anche un’impresa può fare lobbying. Degli esempi ne sono Confindustria, l’associazione educative, i sindacati, e gruppi di interessi fruitori di dinamiche sociali che mobilitano i cittadini, un esempio i movimenti ambientalisti o i movimenti NO MUOS.Tra i ricercatori è presente una disputa sulla complessità della letteratura che presenta lo studio di questo campo.Basti sapere che vi sono due modi di definire il lobbying: comportamentale che si fonda sull’assunto che tutti gli attori che provano a influire sul processo di policy sono considerati gruppi d’interesse, organizzati sono gli attori come le associazioni dotate di una certa membership.

Lo studio del lobbying a livello internazionale ha molto successo rispetto a quello italiano.Il Europa il lobbying risponde a due esigenze fondamentali: informazioni confidenziali e conoscenze tecniche, partecipazione e consenso pubblico. Per l’UE quindi il lobbying diventa uno strumento di dialogo in modo che istituzioni possono restare in contatto con i movimenti di interesse, da qui poi i gruppi di interesse possono influenzare il processo di policy.A livello Europeo l’attività di lobbying ancora è stata ancora regolamentata perché gli stati membri non adottano una regolamentazione univoca. Nel corso degli anni si sono fatti passi avanti con la formazione di registri per la trasparenza che ha come obbiettivo quello di influenzare il registro legislativo per elaborare politiche univoche. Nello specifico nasce nel 2015 e accoglie i gruppi d’interesse del palcoscenico Europeo con adesione a base volontaria anche se commissione Juncker ha proposto di renderlo obbligatoria senza trovare però molto successo. Negli Stati Uniti e invece è già presente un regolamentato che regoli i rapporti tra gruppi d’interessi e istituzioni.In ambito Europeo il lobbying viene considerato anche uno strumento di consenso, offre un canale di dialogo e di legittimazione politica concedendo anche alle istituzioni europee, come la Commissione, di integrarsi con i cittadini e di recepire le loro istanze.In Italia dal 2000 a oggi sono state presentate 27 proposte di legge, mai portate in sede di discussione. Si è presente un registro dove potersi iscrivere promosso dal governo nel 2016, ma ancora la situazione si può definirsi statica.

Salvo Di Pasquale

 

E' questione di giorni ma è quasi tutto pronto per l'avvio ufficiale in Sicilia delle vaccinazioni nellle Farmacie. Come riportato in un nostro articolo nel territorio di Enna sono 35 le Farmacie che saranno abilitate a inoculare il vaccino Johnson&Johnson in un unica dose. Su questo vaccino sono riposte molte  speranze  che unite alla possibilità di recarsi nelle farmacie per vaccinarsi potrebbero accelerare quelle 500 mila vaccinazioni giornaliere programmate dal Governo. Secondo nostre ipotesi  sulle possibilità che le farmacie di Regalbuto potrebbero essere abilitate alla vaccinazione crediamo molto perchè ciò consentirebbe di uscire al più presto da una difficile situazione - soprattutto economica- che sta mettendo in ginocchio le famiglie. A proposito  di vaccinazioni si attende da parte dell'ASL la risposta se dar corso alla richiesta fatta dall'Amministrazione Comunale sulla possibilità di poter ricevere la seconda dose del vaccino nell'hub appositamente realizzato nella palestra della Scuola Media.

"Credo che oggi ci siano le condizioni per riaprire a fine aprile". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Sky Tg24, spiegando poi che "sulle riaperture non è giusto alimentare la contrapposizione politica tra chi vuole aprire e chi no: tutti vorremmo aprire, ma la politica deve assumersi la responsabilità e il coraggio di fare delle scelte - ha aggiunto - è opportuno avere, oltre a un piano vaccinale, anche un piano per le riaperture perché dobbiamo dare delle date e delle scadenze per poter permettere a cittadini e imprese di pianificare la loro attività". Riguardo all'ordinanza del Governo, Costa ha spiegato che  "abbiamo il dovere morale di mettere in sicurezza i nostri anziani e questa ordinanza ha questo scopo. Ora dobbiamo dare un'accelerata sulle categorie fragili e gli anziani per limitare l'accesso negli ospedali e nelle terapie intensive - ha aggiunto - perché abbiamo la necessità di far tornate gli ospedali alla normalità. Se i dati dicono che oggi le persone fragili e gli anziani sono coloro che occupano di più le terapie intensive e ricoveri, si capisce l'urgenza". 

Recentemente l’Ocse ha rilasciato i dati definitivi sulla cooperazione nel 2019. Si tratta di un anno particolare per la cooperazione allo sviluppo, con cui si chiude un ciclo e ne inizia uno nuovo.Questo per due ragioni. La prima è che l’Italia si era posta l’obiettivo di destinare entro il 2020 lo 0,30% del reddito nazionale lordo (Rnl) in aiuto pubblico allo sviluppo (Aps). Impegno che oggi può dirsi mancato.La seconda ragione è invece legata all’arrivo del coronavirus. Un evento che ha imposto in tutti i settori una profonda revisione delle proprie priorità e strategie. Oggi più che mai infatti i progetti di cooperazione in ambito sanitario, oltre al tradizionale ruolo solidaristico, assumono il carattere di strumenti a difesa della salute come un bene pubblico globale.L'Italia come tutti i paesi del comitato Dac dell'Ocse si è impegnata a raggiungere lo 0,7% Aps/Rnl entro il 2030 per adempiere ad uno degli obiettivi posti dall'Agenda per lo sviluppo sostenibile. Un traguardo sempre più difficile da raggiungere, visto il trend negativo seguito dal nostro paese negli ultimi 2 anni. Una dinamica che lascia intendere una scarsa attenzione politica al tema della cooperazione allo sviluppo e che purtroppo, nonostante dichiarazioni e prese di posizione autorevoli, sembra che si riproporrà anche nei prossimi anni.

fonte Openpolis

(ITALPRESS) – I viaggi dei residenti in Italia nel 2020 toccano il loro minimo storico: sono 37 milioni e 527 mila (231 milioni e 197 mila pernottamenti), con una drastica flessione rispetto al 2019 che riguarda le vacanze (-44,8%) e ancora di più i viaggi di lavoro (-67,9%). Lo rileva l’Istat.
Per le vacanze in estate il calo si attenua (-18,6%). Ciononostante, quasi 7 persone su 100 rinunciano alla vacanza estiva (erano il 37,8% nel 2019, sono il 30,9% nel 2020 quelle che fanno almeno una vacanza tra luglio e settembre).
I viaggi all’estero crollano (-80%) mentre le località italiane sono colpite in misura minore (-37,1%) e sono meta del 90,9% dei viaggi.
Il turismo dei residenti subisce l’impatto della pandemia da Covid-19, registrando una crisi di drammatica entità. I viaggi con pernottamento quasi si dimezzano rispetto al 2019 (-47,3%) e scendono a 37,5 milioni, raggiungendo il livello minimo registrato nella serie storica dal 1997. Le notti trascorse in viaggio si attestano a poco più di 231 milioni (-43,5%).
La domanda turistica è investita dagli effetti della pandemia dopo una fase di lenta ripresa iniziata nel 2016. Peraltro, la ripresa non era ancora riuscita a riportare i livelli di viaggi e notti al picco del 2008 (prima della crisi economica che aveva avuto avvio proprio in quell’anno), nonostante il trend positivo delle vacanze che, nel 2018, avevano toccato il valore massimo dell’ultimo triennio.
Il calo più consistente si rileva nel segmento dei viaggi per motivi di lavoro, che si riduce a un terzo di quelli svolti nel 2019 (-68% di viaggi e notti) e rappresenta appena il 6,7% degli spostamenti e il 3,8% delle notti trascorse in viaggio.
Il declino dei viaggi di lavoro è un fenomeno di natura strutturale, iniziato ben prima della pandemia.
(ITALPRESS).