Qual'è la Situazione epidemiologica nelle scuole in Sicilia ?  La nota ufficiale arriva direttamente dall'Ufficio Scolastico regionale il quale ha pubblicato i dati sull'incidenza del Covid nella poplazione scolastica siciliana aggiornati al 22 febbraio 2021. Sul 95%  delle scuole prese in esame , considerando l’intero periodo di osservazione, dal 19 novembre 2020 a oggi, il trend dell’incidenza degli alunni positivi al COVID-19 si conferma in diminuzione. Tale valore è passato dallo 0,46% del 19 novembre 2020 allo 0,20% del 22 febbraio 2021.In valore assoluto si riscontra, rispetto al 19 novembre 2020, un decremento pari a 95 alunni positivi in meno per l’infanzia (-46%), a 467 per la primaria (-51%) e a 576 per il I grado (-56%). Considerando invece le sole scuole del II ciclo, il raffronto tra la settimana precedente e l’attuale evidenzia una diminuzione dell’incidenza degli alunni positivi al COVID-19. Tale valore è passato dallo 0,22% dell’8febbraio2021, prima settimana di rilevazione,all’attuale0, 20%. 

 

Quanto spendono i nostri Comuni per la Polizia Municipale ? Complice l’emergenza coronavirus, nell’ultimo anno ci siamo abituati alla presenza degli agenti delle forze dell’ordine lungo le vie delle nostre città, incaricati di far rispettare le norme anti-contagio. In particolare il personale del corpo di polizia locale, conosciuto comunemente anche come corpo dei vigili urbani, è stato messo sotto pressione, tanto che già a marzo dello scorso anno l’allora capo della polizia Franco Gabrielli emanò una circolare con cui si riconosceva l’indennità di ordine pubblico anche per la polizia municipale. Ma già prima della pandemia polizia stradale, arma dei carabinieri, polizia locale e le altre forze di sicurezza pubblica erano presenti in modo massiccio sul territorio. Solo nel 2019, la polizia stradale ha notificato più di 2 milioni di infrazioni in tutta Italia. La maggior parte delle quali commesse da persone di età superiore ai 33 anni. Oltre al corpo di polizia, che dipende direttamente dal ministero dell'interno, come detto sono presenti in strada anche le forze di polizia municipale e amministrativa, che fanno capo direttamente ai comuni. Questo corpo non si occupa solo di infrazioni legate al codice della strada, ma anche di controlli, verifiche e sanzioni rispetto ad altri tipi di presunti abusi commessi sul territorio.Nei bilanci degli enti comunali è inserita la voce di spesa "Polizia locale e amministrativa". Insieme al "sistema integrato di sicurezza urbana", di cui non ci occuperemo in questo approfondimento, compone la missione "Ordine pubblico e sicurezza". Nel documento di bilancio il comune può quindi inserire le spese sostenute per la polizia locale, legate al funzionamento e all'amministrazione dei servizi che mirano a garantire la sicurezza in ambito urbano, anche ovviamente in collaborazione con altre forze dell'ordine (non comunali) presenti sul territorio. Questa voce comprende le spese per la prevenzione e repressione dei comportamenti illeciti tenuti all'interno del comune, incluse le attività di vigilanza sulle attività commerciali, le autorizzazioni per i pubblici esercizi, il contrasto all'abusivismo su aree pubbliche e il controllo dei mercati, al dettaglio o all'ingrosso. Prendiamo in esame alcuni Comuni del territorio : 

Il Comune di Enna ha speso nel 2019  Eu 1227887.62 a fronte di una popolazione di 27243 e dunque un costo pro - capite per ogni abitante di 46,06 euro. 

Il Comune di Agira ha speso nel 2019  eu 249749.98   a fronte di una popolazione  di  8222 e dunque un costo pro capite di eu  31.15 .

Il Comune di Regalbuto ha speso nel 2019 eu 403.723 a fronte di una popolazione di 6693 abitanti e un costo pro capite di  eu  57,53 . Questa cifra si riferisce alla Somma di tutte le spese sostenute per la sicurezza e l'ordine pubblico a livello locale.

FONTE  OPEN POLIS 

C'è una sinergia di forze che in questo preciso momento stanno cercando di dare il meglio per rendere ancora più accogliente un pezzo di territorio di Regalbuto che è sempre più conosciuto fuori dalle mura della città. Ci riferiamo al Piano Arena e con esso il Lago Pozzillo. Tra i percorsi del FAI per la tutela e valorizzazione delle zone lacustri. Domenica scorsa , la bella giornata ha attirato quasi un migliaio di turisti . Si lavora per realizzare i progetti già in itinere progettati dalla  Amministrazione Comunale , ma anche Pozzillo Avventura e  Pozzillo Quad Adventure stanno effettuando lavori di maquillage . Nell'area dedicata allo sport , già in funzione gli spazi dedicati al Basket , alla Pallavolo , al tennis e al calcio a 5.  Ma i progetti per lo sport non finiranno qui perchè diventerà realtà la pista di atletica  ( tra le poche nel territorio) e il percorso atletico ,che si uniranno ai percorsi podistici per chi ha piacere ad effettuare  lunghe passeggiate immersi nella natura. Intanto da lunedì pare che saranno effettuati i lavori di sistemazione del tratto di strada antistante il campo sportivo. Senza dimenticare il progetto Gal Rocca di Cerere già finanziato, come altri.  Progetti che pian piano diventano realtà , in attesa che , con le vaccinazioni, possa ritornare il grande pubblico che nelle domeniche ha preferito il Lago Pozzillo alla città. E' importante continuare a credere nello sviluppo  del territorio e soprattutto è importante credere nella sinergia che si sviluppa o può svilupparsi tra il pubblico e il privato capaci di investire su un argomento , quello del turismo , assai complicato da realizzare. Del resto i dati pubblicati da Formez PA sulla variazione delle presenze turistiche nel quadriennio 2014/2018 danno Regalbuto in crescita con un incremento del 40% in più e dunque c'è da credere ancor di più negli ulteriori sforzi per realizzare un obiettivo che per adesso è stato frenato dal Covid-19. 

Ancora una misura del governo Musumeci a sostegno delle imprese siciliane in crisi a seguito della pandemia. Sarà infatti pubblicato domani, sul sito web istituzionale dell'Irfis, l'avviso pubblico per l'erogazione dei contributi a fondo perduto a favore delle imprese dell'Isola operanti nel settore dell'editoria, sia cartacea che digitale, delle emittenti radiotelevisive e delle agenzie di stampa, colpite economicamente dalla crisi provocata dal Covid-19.La dotazione finanziaria del provvedimento, a cui hanno lavorato il presidente della Regione, Nello Musumeci, l'assessore all'Economia Gaetano Armao e il presidente dell'Irfis Giacomo Gargano, è di dieci milioni di euro, risorse del Fondo sviluppo e coesione che sono state appositamente riprogrammate dalla Giunta regionale. L'avviso definisce criteri e modalità di concessione dei contributi che saranno ripartiti proporzionalmente, in relazione all'ammontare dei singoli plafond, e destinati per il 40 per cento ai quotidiani cartacei, per il 7 per cento a iniziative editoriali cartacee di diversa periodicità, per il 25 per cento ciascuna ad iniziative editoriali on-line e alle emittenti radiotelevisive, e alle agenzie di stampa nella misura del 3 per cento.Le richieste potranno essere inoltrate da domani e fino al 15 marzo, e il contributo verrà erogato a tutti i richiedenti in possesso dei requisiti di ammissibilità, nel rispetto delle condizioni previste dall'avviso. Essenziale il mantenimento dei livelli occupazionali del personale giornalistico delle imprese per almeno 12 mesi dalla liquidazione del contributo, pena la revoca dell'agevolazione."Quando chiude una testata giornalistica - commenta il presidente Nello Musumeci - si spegne una voce nel coro della informazione, che è il lievito della democrazia. Ecco perché non possiamo permettere che questa maledetta pandemia possa dare il colpo di grazia alla già critica condizione dell'editoria siciliana. Il nostro intervento, peraltro condiviso dall'Ars, mira a dare una boccata d'ossigeno a piccole e grandi imprese dell'informazione e, al tempo stesso, a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. Presto torneremo alla normalità e tutto diventerà meno complicato, in ogni settore".

per info: https://www.irfis.it/fondo-sicilia-contributi-a-fondo-perduto/

La sentenza 16/2021 con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della “riforma” del codice degli appalti voluta da Musumeci dichiarata parzialmente illegittima.  “Prendiamo atto della sentenza della Corte Costituzionale - dichiara ’assessore regionale Marco Falcone  - che ricolloca la competenza nella disciplina dei pubblici appalti in capo allo Stato. Sapevamo, quando abbiamo avviato il contenzioso, che il giudizio aveva margini stretti, ma valeva la pena farlo per il merito della questione, nonché nel rispetto dello spirito dello Statuto siciliano. In questo anno e mezzo, la norma voluta da tutte le Associazioni datoriali ha comunque sortito il positivo effetto di comprimere i ribassi praticati dalle imprese. Questo ha portato al beneficio di lavori aggiudicati con un ragionevole utile di impresa, scongiurando il rischio che offerte troppo al limite potessero incidere sulla qualità delle opere. Altro elemento essenziale: sono state espletate circa duecento gare con un contenzioso ridotto praticamente a zero. Qualcuno, prima di commentare, dovrebbe studiare o comunque approfondire meglio l’argomento. Il Governo Musumeci, come naturale, darà applicazione al dettato della Corte”. A ribattere le parole dell'Assessore Falcone interviene il PD siciliano per bocca del suo segretario regionale “La solita leggina in salsa siciliana è stata bocciata nettamente dal giudice del leggi. E’ l’ennesimo flop del governo Musumeci che, senza scrupoli, pensava di lucrare il voto di qualche piccolo imprenditore edile”.  “Insomma un governo che anziché risolvere i problemi – prosegue Barbagallo – genera confusione, contenziosi e risarcimenti del danno. Mandando letteralmente in tilt il sistema, le stazioni appaltanti, i comuni e le imprese. Il PD ha votato contro in commissione ed in Aula all’Ars, lamentando l’evidente illegittimità della norma. Musumeci, giunto al 4 anno di legislatura, dovrebbe concentrarsi di più per governare la Sicilia – conclude il segretario regionale dem -, ascoltando anche i suggerimenti che provengono dall’opposizione, anziché pensare solo agli annunci e alle conferenze stampa che ricordano tanto passerelle d’altri tempi”.

CATANIA (ITALPRESS) – La Procura Distrettuale e la Procura per i Minorenni di Catania hanno disposto numerose perquisizioni e sequestri, eseguiti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nei confronti di persone indagate a vario titolo per divulgazione di pornografia minorile e istigazione ad atti di pedofilia. Al momento sono 25 gli indagati, di cui 15 minorenni, residenti nella provincia di Catania e di età compresa tra i 14 ed i 25 anni.
Le indagini sono state svolte dalla Polizia Postale di Catania sotto la direzione del Centro Nazionale Contrasto Pedo Pornografia on-line (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Gli accertamenti sono scattati in seguito alla denuncia di una donna, madre di una adolescente, all’epoca 16enne, che era venuta a conoscenza che su due gruppi WhatsApp, uno dei quali nominato “Borghetto”, come un luogo di ritrovo tra ragazzi di Catania, circolavano video e immagini della figlia in pose sessualmente esplicite.
La donna ha consegnato il telefonino in uso alla figlia al personale della Polizia Postale che ha acquisito con sofisticate strumentazioni forensi il contenuto dei gruppi WhatsApp, che annoveravano circa 450 iscritti in tutto.
E’ iniziato, così, un meticoloso lavoro investigativo finalizzato a ricostruire le dinamiche e le eventuali condotte penalmente rilevanti dei singoli aderenti ai gruppi, identificando coloro che avevano divulgato o richiesto i video o le immagini di pornografia minorile. Sulla base delle risultanze d’indagine le autorità giudiziarie hanno immediatamente ordinato le perquisizioni, domiciliari ed informatiche, eseguite dalla Polizia.
Decine di minorenni sono stati, inoltre, segnalati alla competente Procura perchè dileggiavano e offendevano gravemente la vittima, personalmente conosciuta da parecchi di loro.
Numeroso il materiale informatico sequestrato, costituito in gran parte da smartphone, che sarà sottoposto ad approfondite analisi informatiche al fine di confermare le responsabilità degli indagati.
(ITALPRESS).

“Superati i 40 mila cittadini con più di 80 anni che hanno potuto prenotare il proprio vaccino. Un risultato che fa ben sperare”. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, nel corso di una diretta Facebook.
“Le forniture attuali ci consentono di potere fare 6 mila vaccini al giorno – ha detto Razza -. Siamo confidenti che nelle prossime settimane, dopo il mese di febbraio, possa aumentare la dotazione”.
Sul portale è stato realizzato il 97% delle prenotazioni, mentre il call center ha effettuato il restante 3%.

Screening a campione sugli studenti e test mensili sul personale scolastico per contenere la diffusione del virus in Sicilia. È la strategia messa in campo dal governo Musumeci per garantire controllo e sicurezza nella ripresa delle attività scolastiche in presenza anche nelle scuole superiori. Una circolare dell'assessorato regionale della Salute, in accordo con l'assessorato regionale dell'Istruzione, è stata inviata ai direttori generali delle nove Aziende sanitarie provinciali, ai commissari Covid di Catania, Messina e Palermo, all'Anci Sicilia e al direttore dell'Ufficio scolastico regionale, per avviare adeguati strumenti in grado di monitorare l'evoluzione dell'epidemia e potenziare le capacità del sistema sanitario di intercettare e tracciare tempestivamente eventuali focolai.

Le Asp sono chiamate a predisporre piani di sorveglianza e di screening per il contenimento del contagio, attraverso una sorveglianza attiva sulla popolazione scolastica tramite le Unità speciali di continuità assistenziale scolastica (Uscas). In particolare, ogni Asp potrà promuovere periodiche attività di screening negli istituti in relazione ai dati epidemiologici in possesso e a ipotizzabili livelli di prioritario rischio sanitario.
Per gli studenti delle scuole superiori, che rientreranno in classe al 50 per cento da lunedì 8 febbraio, è previsto il periodico campionamento a rotazione per identificare eventuali portatori
asintomatici: attraverso test antigenici effettuati contemporaneamente e ripetuti nel tempo, potranno essere monitorati piccoli gruppi di ragazzi a cadenza regolare. Le Asp provvederanno a elaborare piani di screening territoriali, d'intesa con le istituzioni scolastiche, nei drive-in o nelle stesse scuole. Parallelamente l'offerta di screening sarà rivolta anche al personale scolastico, docente e non docente, con esecuzione di test antigenici nei drive-in (con accesso dedicato), almeno una volta al mese.

«Mantenendo gli impegni assunti da parte del governo Musumeci, abbiamo avviato un processo attivo di monitoraggio che parte dalle Asp attraverso le Uscas e intendiamo garantire la ripresa in sicurezza delle attività didattiche in presenza, fugando le preoccupazioni delle famiglie» afferma l'assessore regionale della Salute, Ruggero Razza.

«Grazie alla collaborazione tra i due assessorati e come largamente richiesto dagli operatori scolastici e dalle famiglie, il governo regionale si impegna per garantire i più alti e possibili livelli di sicurezza sanitaria in ambito scolastico - sottolinea l'assessore regionale dell'Istruzione Roberto Lagalla - Tuttavia gli istituti scolastici non sono luoghi Covid-free e pertanto vanno richiamati l'impegno e la responsabilità di tutti, mantenendo comportamenti scrupolosi e corretti anche e soprattutto fuori dalle scuole».

Occorreranno alcuni giorni per capire se Draghi scioglierà la riserva. In ogni caso - come riporta Openpolis - è interessante osservare come non sia la prima volta che a un ex governatore della banca d’Italia viene chiesto di formare un governo in un momento di crisi. Un bacino, quello della banca d’Italia, da cui la politica ha spesso attinto  per la nomina dei ministri e, in alcuni casi, per la stessa presidenza della repubblica. Un incarico quest’ultimo di cui si è parlato anche in relazione allo stesso Draghi che, rispetto ai suoi predecessori, ha un’esperienza che va ben oltre i confini italiani, essendo stato governatore della banca centrale europea in una fase particolarmente difficile. 

Come accennato, già altre due figure di vertice della banca d’Italia hanno ricoperto l’incarico di presidente del consiglio.

Il primo fu Carlo Azeglio Ciampi, già governatore della banca d’Italia, che nel 1993 fu chiamato a ricoprire questo incarico dall’allora presidente della repubblica Scalfaro. In quel momento il paese affrontava una grave crisi politica, iniziata con tangentopoli, che portò alla fine della prima repubblica.

Solo due anni dopo, sempre Scalfaro, affidò a Lamberto Dini l’incarico di formare il governo. Dini non era stato governatore della banca d’Italia, ma aveva ricoperto il ruolo di direttore generale. Inoltre rispetto a Ciampi in quel momento non era estraneo alle dinamiche politiche. Infatti subito prima, aveva ricoperto l’incarico di ministro dell’economia del primo governo Berlusconi. L’incarico di presidente del consiglio quindi, gli fu conferito proprio a causa della caduta del governo di cui era membro. 

Ma oltre alla presidenza del consiglio un ruolo ancora più prestigioso è stato ricoperto da 2 governatori della banca d'Italia, quello di capo dello stato.

Innanzitutto Luigi Einaudi, secondo presidente della repubblica della storia italiana, ma primo ad essere eletto dopo l'entrata in vigore della costituzione. Oltre al ruolo di governatore aveva anche ricoperto alcuni incarichi di ministro nei governi di transizione che si susseguirono tra la caduta del fascismo e l'entrata in vigore della costituzione.

Il secondo è stato Carlo Azeglio Ciampi. Dopo il primo incarico come presidente del Consiglo Ciampi continuò a ricoprire ruoli politici di rilievo come ministro del tesoro del primo governo Prodi e del primo governo D'Alema. Quest'ultimo incarico si concluse proprio in seguito alla sua nomina a presidente della repubblica.

fonte Openpolis 

Governo tutto da rifare.

Febbraio 03, 2021

Avevamo titolato in un nostro precedente articolo : " punto e accapo". La conferma che la politica aveva mostrato il peggio di sè mostrando di fregarsene degli italiani è arrivata puntuale come sempre. Il sistema politico è fallito da tempo ed è ora mettere le mani per cambiarlo perchè se così non fosse andremmo avanti fino all'infinito con un Governo ogni anno. Non bastano la pandemia, la crisi economico-finanziaria, la crescente disoccupazione , il fatto che a Marzo scadrà il divieto di licenziamento e l'avvio quasi lento delle vaccinazioni per far comprendere soprattutto ai Renziani che è il tempo delle responsabilità. Ha ragione il Presidente Mattarella a voler affidare l'incarico a Mario Draghi perchè Draghi sarebbe la persona giusta per dare sicurezza all'Europa sia sul piano dell'utilizzo dei miliardi di euro che ci sono stati destinati, sia sul piano degli equilibri politici europei. La speranza è che Draghi riesca a mettere in campo un progetto che abbia l'appoggio di tutti i partiti e movimenti perchè lo ripetiamo che questo è il momento delle responsabilità e come tale andrebbe vissuto. Per quel che conta vogliamo rivolgere a Conte il nostro ringraziamento per la signorilità dimostrata in questi anni, per lo spirito di sacrificio e soprattutto per quella rara onestò politica difficile al giorno d'oggi da trovare.